Mi consolo pensando che nel mercato del successo non mi ci troverò mai.
Ormai è troppo tardi, prima di tutto. A suo tempo rinunciai, giovane drammaturga appena fresca di vincita, di finire in qualche letto blasonato dalla fortuna cine-televisiva.
Né mi sono piegata - e non è stato facile - a scrivere copioni o a recitar parti in qualche commediola da far ridere alla toscana, con questi tristi epigoni di un gusto commediale ormai rivoltante (nel senso anche di ripetitivo), che si vedono nelle televisioni private, ma anche ai festival cinematografari, o a scrivere brogliacci di marchio politico dominante.
Certo non mi sono arricchita; al contrario.
Oggi anche per questo tutti vanno da un'altra parte, verso l'affollato 'mercato del successo'.
E io mi trovo qui, hapax legomenon del teatro, a conficcar bullette sul mio palco, a scrivere e recitar storie.
Mica male.
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