La vicenda dei 35.000 mila euro, con il Centro Arti Visive aperto in San Giorgio a Prato, con ultima la dichiarazione del Sindaco (1), con cui noi ci lamenteremmo di questo fatto senza vedere il resto, le tante belle cose che si fanno in città, dà la misura del neo mecenatismo da strapazzo con cui cui si intende la cultura.
Va in questa stessa direzione l'idea di occuparsi dei 'ragazzi', di calare dall'alto la munificenza dei 'potentini' della città, che poi sono sempre gli stessi, ma beninteso solo CON I NOSTRO SOLDI, e mostra il volto profondo di certe operazioni, che sono solo strumentali, finalizzate al mantenimento dello status quo attraverso la debolezza della vanità di certe teste.
Per togliere il disagio in città non basta invocare, come facilmente fa qualcuno, il dare in comodato gli spazio vuoti - crea lo stesso meccanismo di calare dall'alto le cose che possono essere tolte in qualsiasi momento - , ma cercando, nei limiti del possibile, di organizzare una vita cittadina attiva piuttosto che dare soldi e mandato all'associazione del consigliere del sindaco, che invece avrebbe dovuto svolgere solo il suo compito, cioè consigliare il sindaco ad agire diversamente.
Mi chiedo se colui che ha dato in comodato lo spazio all'associazione del Calamai (il quale, tra l'altro, gestisce un blog smaccatamente propagandistico a favore del sindaco Cenni - Pratoreporter - ), avrebbe fatto lo stesso con un giovane artista, o un gruppo di tali, perché certe persone si muovono solo con il senso del ricavato, anche se non si tratta di soldi.
Perché non si è fatto un incontro previo con questi giovani artisti, perché non si è organizzato tutto diversamente?
Peccato che i ragazzi caschino subito in certe trappole.
Peccato che i ragazzi caschino subito in certe trappole.
Dicono i cinesi: dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita.
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