mercoledì 11 dicembre 2013

Parlamento: quella mano davanti alla bocca

Sto seguendo il dibattito in Parlamento, che deve dare la fiducia al Governo.

Il vero dibattito però è quello che fanno il primo ministro e il vice, come anche altri, mettendosi la mano davanti alla bocca quando parlano fra di loro per non far leggere le parole, dato che il dibattito parlamentare è ripreso dalle telecamere.
Ormai è più che un vizio. E' un segno, un simbolo. Mettersi la mano davanti alla bocca al Parlamento era impensabile fino a poco tempo fa.
Questo parlare davanti e parlare dietro dà l'idea della schiettezza della politica; che quello che i parlamentari dicono e che si può ascoltare, cioè i loro discorsi, sono solo chiacchiere inconcludenti e insignificanti e serve soltanto alla forma istituzionale e a un gruppetto di cittadini che ancora ci crede; è come un compitino che si deve fare; la vera attività politica scorre altrove, non in Parlamento, diventato soltanto un armadio di facciata pieno di solo di mummie succhiasangue insostenibili da guardare e da ascoltare.


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