giovedì 15 maggio 2014

Saggi di teatro e musica oppure giochetti elettorali?

So che in diversi teatri pubblici italiani, in questo periodo, e in funzione di promozione e marketing, e incluso elettorale, per far provare gruppi enormi di ragazzi al cosiddetto saggio, si fanno rimanere in teatro ore e ore in gruppi enormi, sfibrandoli.

Nessuno dice nulla. Si fanno invece titoloni sui giornali, sempre in funzione elettorale eccetera. Mi meraviglio che gli insegnanti e i genitori si prestino a questo gioco al piccolo massacro.

Molti ragazzi se ne lamentano.

Se le stagioni teatrali sono state mediocri, se non ci sono più soldi e volete fare 'a muina, se volete rimanere sulle vostra selle eccetera eccetera e quindi sostenere i vostri protettori, non potete farlo a spese dei ragazzi, così spacciando di fare teatro sul territorio e di educare i giovani all'arte!

2 commenti:

Simone ha detto...

Perfettamente d'accordo: questa "moda" di fare il saggio di fine anno in luoghi esterni alle sedi delle varie compagnie ( o scuole di musica ) è partita come una cosa bella e un'idea giusta, ma si è rapidamente distorta in una vera e propria vetrina promozionale , tutto a svantaggio di coloro che si esibiscono ( siano allievi di teatro o di scuole di musica ).
Il Saggio di fine anno deve avere certe caratteristiche per risultare veramente utile didatticamente (che poi è lo scopo principe di una cosa del genere ): se non si mantengono certi standard esso perde del tutto la sua efficacia e utilità per l'allievo e diventa anzi controproducente.
Esempio: mi capita purtroppo anche attualmente di dover inserire miei allievi in saggi-monstre con oltre 20 ragazzi che suonano nella stessa serata. Una follia, motivata dal fatto che "così hanno la possibilità di esibirsi fuori dal contesto scolastico in sedi particolari". Bene: ma allora che siano solo un ristretto numero di ragazzi (magari quelli un pochino più avanti) a esibirsi! Io per anni ho fatto i miei saggi da studente nelle aule della Scuola dove facevo lezione, e non mi sono mai sentito né limitato né frustrato da questo.
Bisogna che chi dirige certe realtà capisca che il centro delle nostre preoccupazioni devono essere gli allievi, non lo spettacolino per l'amministrazione comunale o simili.

Maila Ermini ha detto...

Grazie per la precisazione.
Aggiungo al titolo anche 'musica', ché ci si comporta nello stesso modo in tutte le arti.

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