lunedì 26 febbraio 2018

Turista il barbaro: recensioni e commenti





Metto qui una recensione e i commenti del pubblico di Turista il barbaro.

“Turista il barbaro” di Azzurra Gallo, ops di Maila Ermini


Azzurra Gallo, la protagonista vittima e carnefice sale alla ribalta  per farci capire la dimensione sociale e culturale di un turismo, onnipotente e malato. Un fenomeno quello del turismo mordi e fuggi, divenuto nel tempo “anomalo” eppure oggi così reale che lo stiamo vivendo sulla pelle anche da semplici cittadini nel quotidiano urbano, senza andar troppo lontano nella città del giglio. Tutta la vicenda è adrenalinica, Azzurra è stordita, ansimante con il padre muto non visibile ma onnipresente sul palcoscenico che la riprende , la corregge, la tiene in pugno. Come noir è il copione (che essendo un giallo è bene non svelare!): una storia fantastica, grazie alla magistrale ideazione ed  interpretazione dell’autrice. Questo storytelling, come si dice oggi, ci ha tenuto incollati, noi inconsapevoli spettatori alle panche di sala, perché fino alla fine non sapevamo cosa sarebbe successo e mai alla fine avremmo voluto andar via. In nostro soccorso è arrivato, come sempre si fa a La Baracca, un magnifico e sentitissimo dibattito  post teatrale. Una vera terapia di gruppo, guidata dal guru (invariabile di genere) del palcoscenico, come non vivevo dagli anni ’70 dell’università!
Il noir poi ci ha tenuti sospesi, personificandosi ognuno di noi in quella balbettante, insicura e fragile trentenne alla ricerca prima di una vacanza intelligente per uscire dall’ovvietà, alla ricerca di se stessa (e di un compagno affettuoso e ragionevole), apparentemente perduta tra  i meandri inestricabili della nuova burocrazia digitale, e poi finita nel vortice di un pericoloso  sballo, forse indotto proprio dal “coattismo “ di un turismo acefalo e cialtrone che pervade giovani e meno giovani. L’amnesia di Azzurra è un puro colpo di genio dell’autrice che supera persino l’eccezionalità di un’interpretazione sontuosa, ricca di personalità nell’alternanza mai sopita di emozioni...

(Prof. Giuseppe Centauro)


"...bellissimo spettacolo, originale e geniale come sempre. Anche se nel dibattito sono emerse varie prese di posizione contro il turismo, credo che la bellezza del tuo testo consista anche nel non prendere una posizione netta e nell'offrire diversi punti di vista per suscitare riflessioni e domande. I personaggi vivono, si esprimono e si relazionano, non c'è niente di didascalico: le loro esistenze sono piene di contraddizioni, come quelle delle persone "reali", ma al tempo stesso sono simboliche e ci fanno riflettere su temi generali (quello del turismo non è certo l'unico, anche il confronto generazionale, i rapporti familiari e di coppia e molto altro emerge dalla performance). 
Grazie per quel che riuscite a realizzare alla Baracca!  (Eloisa Pierucci).

"Grazie, bellissimo spettacolo 'pieno', nonostante il piccolo teatro, sei grande!" (Maura Salvi).

"Complimenti, ci fai riflettere e questo è importante e poi sei bravissima". (Graziano Calamai)

"Recitazione esistenziale, straordinaria e commovente, grazie". (Fulvio Silvestrini).

"...Testo e messa in scena: 'barbarico' e divertente, ma che frizza come una ferita." (?)


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