Il Teatro Metastasio come teatro nazionale è apparentemente una buona notizia.
Come riporto qua sotto, il segretario del Pd locale Gabriele Bosi, sottolinea che questa opportunità non deve essere perduta.
Questo però potrebbe accentuare ancora di più il monopolio teatrale cittadino e regionale, soffocando, almeno se non cambiano completamente le cose e finora non è stato così, tutte le spinte artistiche dal basso, non alla moda, non televisive; diverse, e non dettate e dirette dalla partitica.
Com'è stato e com'è ora.
Tra l'altro questo si muove in direzione opposta da ciò che è sostenuto da molti cantori della Sinistra, contrari alla cultura finanziata.
Come la mettiamo?
E' evidente che, se il teatro stabile non fosse sostenuto economicamente, nel sistema attuale, crollerebbe. E questi cantori americaneggianti canterebbero meno.
Tuttavia il sistema teatrale calato dall'alto dei segretariati e dai parlamenti rischierebbe ancor più di schiacciare tutto quello che potrebbe nascere - in una città in fondo piccola come Prato- , perché poi alla fine quello che conta sono sempre i numeri (infatti è sulla base di numeri e di calcoli che si diventa teatro nazionale), e per far tornare i numeri si fanno certe scelte chiamiamole artistiche e quindi si chiamano artisti di grido e di richiamo. Non certo altri.
Personalmente sono contro tutti i monopoli culturali, tutti i sistemi stretti e calati dall'alto dei partiti.
In realtà quello che serve alla città è dare spazi e opportunità a suoi artisti. Dar loro la possibilità di crescere. Così cresce davvero una città, e la sua 'cultura'.
E un teatro nazionale non necessariamente tiene conto di queste esigenze, se non delle sue, quelle relative alla sua esistenza in vita. Che poi sono le stesse della partitica che lo genera e sostiene.
Da IL Tirreno
«La ridefinizione del sistema teatrale nazionale promossa dal Ministero della Cultura può rappresentare per Prato una grande opportunità - affermano Gabriele Bosi segretario provinciale Pd Prato e Aurora Castellani responsabile cultura Pd Prato -, se la città saprà perseguire un risultato importante: far rientrare il nostro Teatro Metastasio nella nuova categoria di "teatro nazionale. Indubbiamente il Metastasio ha tutte le potenzialità e risorse per raggiungere questo obiettivo, ma si rende necessario un lavoro concertato di cui tutti devono farsi carico. Si tratta del riconoscimento di una realtà che, in linea con la sua storia, continua a rappresentare un luogo di innovazione, creatività e produzione, che ha contribuito in modo determinante a definire la cultura teatrale del nostro Paese. E' necessario quindi un impegno non solo da parte del Comune e della Provincia ma anche della Regione, per riconoscere a Prato il ruolo di città centrale per il sistema culturale toscano».
« I nostri parlamentari dovranno seguire da vicino l'iter ministeriale, lavorando come per l'emendamento sull'energia in favore del distretto. Serve poi anche un impegno comune di tutti gli attori della città: pensiamo alla Fondazione CariPrato, alle categorie economiche, alle aziende partecipate dal Comune. Ognuno dovrà fare la sua parte investendo in un'eccellenza cittadina, luogo di produzione culturale determinante per l'identità e la ridefinizione del nostro territorio. La rinascita della città passa infatti anche da questa piccola grande battaglia: piccola sul piano economico, grande per il valore che può rappresentare per tutti noi. Una battaglia per mantenere la storia di Prato nel solco della contemporaneità, della ricerca, dell'intuizione storica e della visione del futuro. Un teatro nazionale a Prato potrebbe rappresentare il motore di un nuovo sistema culturale complessivo capace di fare sistema tra le nostre eccellenze, per misurarsi su uno scenario internazionale e affrontare con più forza le sfide che ci attendono».
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