Tardi, quasi agli sgoccioli, sono andata stasera a vedere la mostra a Palazzo Pretorio, che termina fra pochi giorno.
Primo perché temo sempre il chiasso, il fragore dei grandi eventi; la liquidità della cultura moderna, le sue forme mercantizzate e numerarie, i biglietti venduti e i personaggi importanti che sfilano davanti alle macchine fotografiche.
La mostra è emozionante.
Un pensiero: un tempo gli artisti erano meno liberi di oggi nei loro temi, costretti in quelli religiosi, ma niente può competere oggi con tanta fattura e bellezza.
L'artista vero si riprende sempre la libertà che gli è stata tolta dall'obbligo della commissione, dalla censura, dal solco che deve tracciare.
Trovo che Filippino Lippi sia pittore 'metafisico' ante quem.
A questo punto aspettiamo la riapertura di Palazzo Pretorio.
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