venerdì 24 gennaio 2014

Perché la partitica sceglie i mediocri

E' una domanda che si fanno in molti: perché la partitica sceglie i mediocri?
E poi, mediocri in che senso?
Nel senso di quelli meno originali, più conformi al sistema o al partito. Ma anche i meno significativi, i meno empatici eccetera.

Non è sempre vero. A volte sceglie i più abili nella retorica, i più volpini, i protei che mediocri non sono e si contraddistinguono per certa quale originalità, se non di pensiero, di modi; ma certo devono essere sempre pronti a scendere a compromessi, e lo fanno ben volentieri. Pur di far carriera.

La partitica sceglie i mediocri perché li può manovrare a suo piacimento, o anche magari più deboli, come possono essere taluni che hanno meno esperienza di dove possono capitare e chi li manovra.

E' così che ci capitano e ci sono capitati, e magari purtroppo ancora accadrà, sindaci e consiglieri, presidenti vari insignificanti, deboli, di facciata; oppure decisionisti (apparentemente) forti eccetera, ma sempre espressione inequivocabile.

Tutti frutto di partito, di consorterie, di interessi; tutti un gran disastro per le città e i territori.

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