venerdì 24 gennaio 2014

Teatri corrotti

Da Napoli mi mandano questo articolo, che copio e incollo. La situazione dei teatri, qui quello napoletano, è al collasso. Hanno fatto, in certi casi, il bello e il cattivo tempo per tanto tempo... E' l'ora di dire basta a questo andazzo, in questo caso è stata gestione Bassolino, ma non c'è da sottilizzare troppo su quali partiti. Né pensare che questo sia accaduto solo a Napoli... Ci sono tanti teatri anche vicini, che sono indebitati, e che per questo qualche regione ha deciso di aiutarli. Usque tandem...?

Ma bisogna anche indagare su come si 'prendono' e si sono presi certi spettacoli. Sulle mafiette e mafione degli ingaggi. Nell'articolo si parla del monopolio delle agenzie di spettacolo (non si parla però di mazzette, ma si vocifera che ci siano); in altre regioni, come è noto, si tratta di monopolio partitico di distribuzione teatrale. Nei grandi teatri girano certi artisti, e altri no, eccetera, secondo se sei funzionale, utile, eccetera a tale partito, e via di seguito.

Diventerò vecchia, ma credo che alla fine ce la farò a vedere molta gente che ci hanno negato il lavoro e la dignità, che ci hanno umiliato, trattati come artisti di serie 'b', vederla mandata a casa. Sono almeno quindici anni, che grido allo scandalo, ma siccome il teatro è 'piccola cosa', nessuno mi ascolta.

(Da Cronaca Partenopea). Teatro San Carlo, Napoli : sprechi milionari per viaggi, alberghi, cachet, foto e assunzioni

NAPOLI – I 40 milioni di euro, la  voragine finanziaria nei conti del Teatro San Carlo di Napoli si sono prodotti per colpa degli stipendi da capogiro concessi al  gruppo dirigente della Fondazione e per gli sprechi. Rilevate spese di  migliaia di  euro per convegni,   foto,  cachet degli ospiti autorizzate dai precedenti consigli di amministrazione della Fondazione e dal commissario straordinario Salvatore  Nastasi. “I dirigenti sono tutti ex sindacalisti della Cgil e persone vicine alla componente bassoliniana del partito democratico – rileva una dipendente – incassano stipendi annui che superano i centomila euro annui. Ai costi per i compensi della dirigenza vanno aggiunti le migliaia di euro spesi per il rimborso dei viaggi,  le spese per i convegni, i servizi foto e video, le  consulenze amministrative e fiscali e le centinaia di biglietti omaggio concessi ad amici degli amici”. In una così grave situazione debitoria e con una Orchestra e un Coro stabili, fa discutere, poi, il frequente ricorso agli artisti esterni per il tramite agenzie di intermediazione. Per i complessi ospiti sarebbero stati spesi  oltre un milione di euro annui. Alle retribuzioni per i musicisti esterni vanno aggiunti oltre 150 mila  euro per alberghi e viaggi. Una gestione dissennata aggravata da scelte discutibili sulla programmazione che, secondo quanto denunciano i lavoratori, favoriscono pochi agenti che dominano nel Teatro. Tanto che  si è registrato un calo nelle vendite degli abbonamenti. “Alcuni sprechi consistono negli stipendi milionari  dei dirigenti, negli appalti esterni – sottolinea un impiegato del Lirico – Soprattutto, nel monopolio delle agenzie teatrali che non solo aumentano a loro piacimento i costi ma, in particolare, condizionano pesantemente e in modo inaccettabile la qualità dei “prodotti” che forniscono (cantanti, etoile, produzioni complete, etc)”. Il San Carlo è  divenuto sempre più un’area di favore politico-sindacale, che hanno visto gonfiarsi gli organici di dirigenti, direttori, tecnici e amministrativi, con assunzioni di tipo clientelare mentre, gli organici delle orchestre e dei cori sono rimasti inalterati. I costi sono aumentati in modo insostenibile, l’ignoranza musicale pure, mentre gli appassionati sono sempre meno e i biglietti sempre più cari. Riflettori puntati anche sulla gara per l’affidamento della gestione della buvette, dell’Opera Cafè. La gara e l’appalto  vinti dalla pasticceria Scaturchio controllata dalla società ‘Sant’Anna al Borgo’ diEdoardo Trotta, sono stati contestati da un gruppo di imprenditori del settore. Presentati ricorsi alla magistratura civile e penale contro le procedure e i criteri di affidamento. Dito puntato sul sovrintendente Rosanna Purchia che avrebbe gestito le fasi procedurali della gara d’appalto. Lo scorso mese di novembre,  all’inaugurazione della buvette dell’Opera Cafè(vedi foto) parteciparono autorevoli esponenti piddini locali appartenenti all’area bassoliniana, in primis lo stesso ex governatoreAntonio Bassolino, l’europarlamentare Andrea Cozzolino, l’imprenditrice Anna Normale. In sala anche 15 tavolini, in ceramica e in ferro, disegnati da Mimmo Paladino. Stando ad alcune indiscrezioni,   nell’ambito delle attività dell’ Opera Cafè sarebbero stati assunti figli e mogli di sindacalisti. Fulvio Buono

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