giovedì 30 aprile 2020

IMPOTENTI DAVANTI ALLA FALSITA'

Per favore, visto che il Presidente del Consiglio invoca la scienza come base dei suoi provvedimenti anticostituzionali, limitazione della libertà di movimento del singolo e di contatto con gli altri essere umani prima di tutto, per prevenire il diffondersi dell'epidemia, io chiedo se i dati che vengono snocciolati terroristicamente ogni giorno sono veri, se c'è, se è stato fatto un raffronto vero fra  i morti degli anni precedenti e quello di quest'anno, e se la morte è davvero causata solo da questo virus oppure no.
Mi sembra che i dati sull'epidemia siano raccolti con grande approssimazione, che siano imprecisi, proprio nel momento in cui si invoca la scienza alla base dei provvedimenti stessi, insomma!

Sto chiedendo la verità, ma ormai anche la ricerca della verità, la pratica della critica e quanto affine viene tacitato, punito, deriso e perseguitato.

LA RICERCA DELLA VERITA' E' DIVENTATO UN CRIMINE, SIAMO ORMAI IMPOTENTI DAVANTI ALLO SPETTACOLO QUOTIDIANO DELLA FALSITA'.

COSA AVRESTE FATTO SENZA GLI SPETTACOLI?

Ma allora, vogliamo aiutarli questi artisti? Vogliamo dar loro la possibilità di riprendere a lavorare, pur nel rispetto e nella prevenzione che sia?

O si devono sparare, dovono morire, scomparire? O devono vivere solo quelli che sono con voi, "establish-ment"?

Cosa avreste fatto, cosa fareste ché siamo ancora prigionieri e chissà per quanto tempo!, in questi giorni, senza i film,  musica, teatro,  danza e le riprese che sono state fatte, di tutto il lavoro degli artisti, (anche quelli non allineati), e delle cosiddette maestranze che girano intorno al mondo dello spettacolo (parlo di quello vero, non quello propagandistico dei politici!)?

E QUESTO NON E' LAVORO?

Maila interpreta Claretta Calamai nello spettacolo "Contro-diva".
Foto di Angelo Sabanito Polizzi.

mercoledì 29 aprile 2020

Influenza ieri


New Haven, Conn. : Illustrated Current News, 1918



(La Stampa, venerdì 4 ottobre 1918):

Il sindaco ha fatto pubblicare il seguente manifesto contenente alcune norme da osservarsi particolarmente in questi giorni:
1. Non derogare dal proprio tenore di vita. Inutili le pratiche per premunirsi ingoiando alimenti, pastiglie, od altre sostanze. Inutile (se non dannoso) il tenersi purgati se il corpo funziona regolarmente. Non intraprendere, senza necessità, lunghi viaggi in ferrovia.
2. Tener pulita la persona. Lavarsi sovente le mani e prender bagni, senza ricorrere a disinfettanti; il sapone e l’acqua sono i migliori detersivi della pelle. Portare unghie corte, lavarsi la. bocca fregando collo spazzolino i denti mattina e sera, e risciacquarla con acqua, meglio se ossigenata. Potendo, non portare in casa gli abiti dei lavoro, La lana e la biancheria al contatto con la pelle siano cambiate di sovente.
3. Curare la nettezza dell’alloggio, tenerlo ventilato. In casa, non si deve avvertire alcun odore. La cucina e la latrina siano allora i più puliti. Scopare e spolverare a umido. Nettarsi le scarpe prima di entrare in casa. Sbattere e spolverare i panni verso il cortile nelle ore consentite dai regolamenti.
4. Mangiar cibi, per quanto è possibile, semplici e cotti. Far bollire il latte. Lavare accuratamente la frutta e la verdura. Evitare eccessi nel mangiare e nel bere. I bevitori resistono poco alle malattie infettive.
5. Astenersi, se non per necessità, dal visitare malati, convalescenti o morti. Evitare gli agglomeramenti delle persone, per le strade nei veicoli e nei locali chiusi, per non trovarsi a contatto con convalescenti i quali, parlando, tossendo o sternutando, possono diffondere i germi dell’influenza.
6. Evitare di esporsi a correnti d’aria col corpo sudato. Non tenere il collo soverchiamente avvolto, né coprirsi oltre il necessario (anche a letto), a scopo di precauzione.
7. Nelle officine, nei laboratori, negli uffizi, ecc.. ciascuno concorra, al mantenimento della nettezza e della ventilazione di tutti i locali, specialmente degli spogliatoi, dei refettori e delle latrine. Non si sputi sui pavimenti, nelle scale, ecc. Chi dirige sorvegli sull’igiene interna e metta a disposizione dei dipendenti, vestaglie, scope, segatura umida, sputacchiere. maschere, ecc.
8. Non si sciupi il danaro nell’acquisto di disinfettanti, specialmente di quelli che emanano odore (ipoclorito, solfo, creoline, lisoformi e simili), poiché non hanno alcun potere disinfettante. Dovendo disinfettare locali troppo affollati (sale d’aspetto, sportelli d’ufficio, spogliatoi, refettori, ecc.) si lavino le pareti, gli assiti, le panche, i pavimenti con soluzione di sublimato al cinque per mille, ricordando che il sublimato è un potente veleno e che quindi deve essere affidato a persona che dia affidamento di serietà nell’uso.
9. Chi avverte mal di capo, mal di gola, dolori articolari, malessere generale, brividi di freddo, ecc., non persista a lavorare, ma si corichi e chiegga (sic) tosto il medico. Chi è guarito non abbia fretta di alzarsi o di uscire di casa, potendo ricadere, con gravi conseguenze.
10. Durante la malattia si tenga la camera ventilata giorno e notte. Le biancherie personali e da letto usate siano immerso in un mastello contenente sublimato al due per mille, da tenersi nella stessa stanza del inalato: quivi sia pure un catino con sublimato all’uno per mille per lavarsi le mani il medico e le persone di assistenza: queste ultime siano limitate al puro necessario e indossino una vestaglia. Non ammettere parenti o amici a visitare, senza plausibile ragione, gli infermi. A malattia finita, coperte, materassi, guanciali, ecc., siano esposti all’aria libera e la stanza ampiamente ventilata per alcuni giorni anche durante la notte.
Nei casi gravi, e se in casa, non v’è comodità dì assistenza, si ricorra agli ospedali, dove si curano tanto i ricchi quanto i poveri.

Culturale fascista 3 - Totalitarismo (una domanda e ultima intervista a Giulietto Chiesa)

Ma se sono sana, perché devo restare rinchiusa?
Questo è più che fascismo, è totalitarismo.
BASTA RESTARE RINCHIUSI.


Ultima intervista a Giulietto Chiesa:

"Non avrei potuto prevedere una crisi del genere, ma ero sicuro che sarebbe accaduto qualcosa di simile, che il mondo avrebbe dovuto affrontare qualche shock profondo. Era lo stesso pensiero che probabilmente tormentava quei miliardari americani che avevano paura dell’arrivo di una misteriosa palingenesi, di una qualche forza sconosciuta, qualcosa di molto più forte dei miliardi che tengono cassaforte. Hanno capito che la ricchezza non li avrebbe salvati, che il denaro non era una garanzia assoluta contro tutti i problemi e le sventure.

È difficile dire cosa verrà dopo la crisi, quali cambiamenti ci aspettano. Una cosa è chiara per tutti: il mondo cambierà. Ed è difficile parlare di conseguenze specifiche, perché nessuno ha un quadro reale di ciò che sta accadendo. Cosa ha causato l’epidemia di coronavirus: è stata creata artificialmente e, forse, perfino diffusa intenzionalmente? Non ci sono risposte, ci sono solo speculazioni e ipotesi.


Non sappiamo nemmeno perché l’infezione del virus risulti così irregolare e disomogenea. In Italia colpisce soprattutto il Nord del paese: Milano, Bergamo. Nessuno capisce e non può spiegare perché proprio lì. Non è nemmeno chiaro perché l’incidenza e la mortalità di questo virus siano così elevate nell’Italia settentrionale, dove l’intero sistema di infrastrutture, comprese gli ospedali, è più sviluppato. Nel Sud e nel Centro Italia, le infrastrutture sono molto meno sviluppate, meno efficienti rispetto al Nord, quindi perché lì il numero delle vittime è così elevato? Ho appena visto i numeri: più di 500 persone morte in un giorno. Nessuno capisce, nessuno ha una risposta e una spiegazione del perché non è possibile ridurre l’incidenza.

La paura è anche causata da previsioni secondo le quali, quando l’epidemia si ritirerà e la situazione si normalizzerà, seguirà una seconda ondata, che durerà mesi, molto probabilmente a settembre, ottobre, novembre. Ma questo significa che la situazione sta diventando quasi insopportabile. Già questa quarantena protratta, la paura di ammalarsi, la mancanza di lavoro influiscono sulle persone nel modo più negativo. E se arrivasse anche la seconda ondata? Ciò comporterà senza dubbio conseguenze molto serie. Dopotutto, ciò influisce sulla psiche, il numero di malattie psicologiche sta crescendo, molti stanno impazzendo. E in futuro, le menti delle persone saranno confuse. Questa è una situazione tragica."

Sindaci ganzi: basta propaganda, vogliamo una politica di prospettive

Leggo sui giornali ancora apprezzamenti,  chiamarli articoli di giornale sarebbe eccessivo, sulle dirette dei sindaci, che qua e là per l'Italia ammoniscono la cittadinanza, fanno i babbini, (State a casa, state a casa!) e alla fine vengono  considerati come veri e propri GANZI.
I sindaci, quando che ne so, non possono essere belli come a più alte sfere i Giuseppi o i Sanchez, giocano la carta delle simpatiche marionette: dicono battute, gesticolano, parlano in dialetto, minacciano i cittadini che, ora nella Fase 2 (che come temevo è ancor peggiore della Fase 1), vengono nuovamente redarguiti se non si comportano correttamente: <<Perché il virus ancora gira>>!

Uno spettacolo di bassa qualità politica, poco dignitoso.

BASTA PROPAGANDA, VOGLIAMO UNA POLITICA CHE SIA CAPACE DI CREARE PROSPETTIVE.

martedì 28 aprile 2020

La cultura dei morti è alla base della civiltà

RIAPRITE I CIMITERI.

Culturale fascista - 2, il Ponte di Genova


Conte inaugura, parzialmente, il nuovo Ponte di Genova. Nell'agosto del 2018 morirono 43 persone, senza colpa, senza virus, andate nel nulla da un minuto all'altro. E le indagini? E Autostrade per l'Italia? E le concessioni? TUTTO NEL NULLA? Boh.
Conte snocciola retorica d'occasione e pianto solidale epidemico. Caschetto che gli balla in testa. Gli operai stretti stretti attorno a lui, una donna o due in ipocrita rappresentanza, per effetto di scena mediatica. La grande maggioranza delle donne a casa,  pulire e tenere i "pupi"; più di qualcuna, stando ai giornali, anche a prendere "mazzate". 

Mi sembra di aver già visto o sentito raccontare tutto questo.


Culturale fascista - 1

Non guarderò il concerto del Primo Maggio con la piazza vuota, né altre manifestazioni artistiche o eventi o musei on-line che questo Governo (non votato da nessuno, ma non è certo il primo!) intende propinare per intrattenere il popolino incarcerato.

Tutto questo santificare l'attività artistica e culturale (e quindi anche la didattica) via Internet rappresenta e simboleggia l'idea di cultura che deve essere dominante, ma soprattutto quello che vogliono che noi diventiamo, e che è ciò che in molta parte già siamo e possiamo: NULLA di originale pensato creato fatto dal basso e quindi dal "povero", o dal singolo.

Si opera il lavaggio del cervello dell'informazione e della visione politica ed estetica con i cosiddetti media-mainstream, eliminando la possibilità di CREARE una diversa visione del mondo, ché la gente, posto che qualcuno voglia o possa ancora realizzarla, non la riconosce, la deride o perseguita. Oppure, nel migliore dei casi, vive confusa e "non sa più cosa pensare", non riesce a pensare da sé, oltre a temere il giudizio e la repressione 'social'.

Con l'epidemia il governo sta compiendo indisturbato perché giustificato, la distruzione assoluta non di ciò che, ormai agonizzante, è rimasto di concreto, di vivo, di popolare, di insubordinato, di originale, ma soprattutto cancella la sua possibilità di ricrearlo e rifondarlo: tutti ricevono lo stesso messaggio, tutti hanno lo stesso strumento, non ci solo altre strade, altre strade non sono "cultura".



Questo si chiama fascismo.



lunedì 27 aprile 2020

La fase 2 non esiste, è un inganno

L'avete letto il decreto di oggi del Presidente del Consiglio dei Ministri?
Il decreto doveva costituire la fase 2, ma questa seconda fase non c'è, è un inganno. 
Il 4 maggio non accade nulla, se non che ci consentono di fare qualche corsettina o passeggiata senza avere le urla degli "stalker" da balcone. Diminuiscono un po' la pressione del controllo sociale che loro stesso hanno sguinzagliato. 
PUNTO.
Al massimo riaprono gli agenti e i protagonisti della produzione e del capitale, le fabbriche e simili, ma le persone restano ingabbiate, non si possono riunire, nemmeno a distanza di sicurezza!
Il Governo Italiano continua a calpestare i diritti umani,  monito che è anche partito proprio oggi dall'ONU.

Questo è il decreto di oggi, le sottolineature e i colori sono miei.

  Su  proposta  del  Ministro  della  salute,  sentiti   i   Ministri
dell'interno, della difesa, dell'economia e delle finanze, nonche'  i
Ministri degli affari esteri  e  della  cooperazione  internazionale,
dell'istruzione,  della  giustizia,  delle   infrastrutture   e   dei
trasporti, dell'universita' e della ricerca, delle politiche agricole
alimentari e forestali, dei beni e delle attivita'  culturali  e  del
turismo, del lavoro  e  delle  politiche  sociali,  per  la  pubblica
amministrazione, per le politiche  giovanili  e  lo  sport,  per  gli
affari regionali e le autonomie, nonche' sentito il Presidente  della
Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome; 
 
                              Decreta: 
 
                               Art. 1 
 
Misure urgenti di contenimento del  contagio  sull'intero  territorio
                              nazionale 
 
  1. Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi  del  virus
COVID-19 sull'intero territorio nazionale si  applicano  le  seguenti
misure: 
    a) sono consentiti solo gli spostamenti  motivati  da  comprovate
esigenze lavorative o situazioni di necessita' ovvero per  motivi  di
salute e si considerano  necessari  gli  spostamenti  per  incontrare
congiunti purche' venga rispettato il divieto di assembramento  e  il
distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate
protezioni delle vie respiratorie; in ogni caso, e' fatto  divieto  a
tutte le persone fisiche di trasferirsi o  spostarsi,  con  mezzi  di
trasporto pubblici o privati,  in  una  regione  diversa  rispetto  a
quella in cui  attualmente  si  trovano,  salvo  che  per  comprovate
esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute;
e' in ogni caso consentito il rientro presso  il  proprio  domicilio,
abitazione o residenza; 
    b) i soggetti con  sintomatologia  da  infezione  respiratoria  e
febbre (maggiore di  37,5°  C)  devono  rimanere  presso  il  proprio
domicilio e limitare al massimo i contatti  sociali,  contattando  il
proprio medico curante; 
    c)  e'  fatto  divieto  assoluto  di  mobilita'   dalla   propria
abitazione o dimora per  i  soggetti  sottoposti  alla  misura  della
quarantena ovvero risultati positivi al virus; 
    d) e' vietata ogni forma di assembramento di  persone  in  luoghi
pubblici e privati; il sindaco puo' disporre la  temporanea  chiusura
di specifiche aree in cui non sia possibile assicurare altrimenti  il
rispetto di quanto previsto dalla presente lettera; 
    e) l'accesso del pubblico ai parchi, alle  ville  e  ai  giardini
pubblici e' condizionato al  rigoroso  rispetto  di  quanto  previsto
dalla lettera d), nonche' della distanza di sicurezza  interpersonale
di un metro; il sindaco  puo'  disporre  la  temporanea  chiusura  di
specifiche aree in cui non sia  possibile  assicurare  altrimenti  il
rispetto  di  quanto  previsto  dalla  presente  lettera;   le   aree
attrezzate per il gioco dei bambini sono chiuse; 
    f) non e'  consentito  svolgere  attivita'  ludica  o  ricreativa
all'aperto;  e'  consentito  svolgere  individualmente,  ovvero   con
accompagnatore  per  i  minori  o  le   persone   non   completamente
autosufficienti, attivita'  sportiva  o  attivita'  motoria,  purche'
comunque nel rispetto della distanza di sicurezza  interpersonale  di
almeno due metri per l'attivita' sportiva e di almeno  un  metro  per
ogni altra attivita'; 
    g) sono sospesi gli eventi e le  competizioni  sportive  di  ogni
ordine e disciplina, in luoghi pubblici  o  privati.  Allo  scopo  di
consentire la graduale ripresa delle attivita' sportive, nel rispetto
di prioritarie esigenze di tutela della salute connesse al rischio di
diffusione da COVID-19, le  sessioni  di  allenamento  degli  atleti,
professionisti e  non  professionisti  -  riconosciuti  di  interesse
nazionale  dal  Comitato  olimpico  nazionale  italiano  (CONI),  dal
Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle  rispettive  federazioni,
in  vista  della  loro  partecipazione  ai  giochi   olimpici   o   a
manifestazioni nazionali ed internazionali  -  sono  consentite,  nel
rispetto  delle  norme  di  distanziamento  sociale  e  senza   alcun
assembramento, a porte chiuse, per gli atleti di discipline  sportive
individuali. A  tali  fini,  sono  emanate,  previa  validazione  del
comitato tecnico-scientifico istituito presso il  Dipartimento  della
Protezione Civile, apposite Linee-Guida, a cura dell'Ufficio  per  lo
Sport della Presidenza del Consiglio dei ministri,  su  proposta  del
CONI ovvero del CIP, sentita la Federazione Medico Sportiva Italiana,
le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e
gli Enti di Promozione Sportiva; 
    h) sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici; 
    i) sono sospese le manifestazioni organizzate, gli eventi  e  gli
spettacoli di qualsiasi natura  con  la  presenza  di  pubblico,  ivi
compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e
fieristico, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, quali,  a
titolo d'esempio, feste pubbliche e private, anche  nelle  abitazioni
private, eventi di qualunque tipologia ed  entita',  cinema,  teatri,
pub, scuole di ballo, sale  giochi,  sale  scommesse  e  sale  bingo,
discoteche e locali assimilati; nei predetti luoghi e'  sospesa  ogni
attivita';  l'apertura  dei   luoghi   di   culto   e'   condizionata
all'adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di
persone, tenendo conto delle dimensioni e delle  caratteristiche  dei
luoghi, e tali da  garantire  ai  frequentatori  la  possibilita'  di
rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Sono  sospese  le
cerimonie civili e religiose; sono consentite  le  cerimonie  funebri
con l'esclusiva partecipazione di congiunti e, comunque,  fino  a  un
massimo   di   quindici   persone,   con   funzione   da    svolgersi
preferibilmente   all'aperto,   indossando   protezioni   delle   vie
respiratorie e rispettando rigorosamente  la  distanza  di  sicurezza
interpersonale di almeno un metro; 
    j) sono sospesi i servizi di apertura al  pubblico  dei  musei  e
degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all'art.  101  del
codice dei  beni  culturali  e  del  paesaggio,  di  cui  al  decreto
legislativo 22 gennaio 2004, n. 42; 
    k) sono  sospesi  i  servizi  educativi  per  l'infanzia  di  cui
all'art. 2 del decreto legislativo  13  aprile  2017,  n.  65,  e  le
attivita' didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado,
nonche' la frequenza delle  attivita'  scolastiche  e  di  formazione
superiore,  comprese  le  Universita'  e  le  Istituzioni   di   Alta
Formazione Artistica Musicale e Coreutica,  di  corsi  professionali,
master, corsi per le professioni sanitarie e universita' per anziani,
nonche' i corsi professionali e  le  attivita'  formative  svolte  da
altri enti pubblici,  anche  territoriali  e  locali  e  da  soggetti
privati, ferma  in  ogni  caso  la  possibilita'  di  svolgimento  di
attivita' formative a distanza.  Sono  esclusi  dalla  sospensione  i
corsi di formazione specifica in medicina generale.  I  corsi  per  i
medici in formazione specialistica e  le  attivita'  dei  tirocinanti
delle professioni sanitarie e medica possono in ogni caso  proseguire
anche  in  modalita'  non  in  presenza.  Al  fine  di  mantenere  il
distanziamento sociale, e' da escludersi  qualsiasi  altra  forma  di
aggregazione alternativa.  Sono  sospese  le  riunioni  degli  organi
collegiali in presenza delle istituzioni scolastiche ed educative  di
ogni ordine e grado. Gli enti gestori  provvedono  ad  assicurare  la
pulizia degli ambienti e gli adempimenti amministrativi  e  contabili
concernenti  i  servizi  educativi  per  l'infanzia  richiamati,  non
facenti parte di circoli didattici o istituti comprensivi; 
    l) sono sospesi i viaggi d'istruzione, le iniziative di scambio o
gemellaggio, le  visite  guidate  e  le  uscite  didattiche  comunque
denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni  ordine
e grado; 
    m) i dirigenti scolastici attivano, per  tutta  la  durata  della
sospensione delle attivita' didattiche  nelle  scuole,  modalita'  di
didattica a distanza avuto anche riguardo  alle  specifiche  esigenze
degli studenti con disabilita'; 
    n) nelle Universita'  e  nelle  Istituzioni  di  alta  formazione
artistica  musicale  e  coreutica,  per   tutta   la   durata   della
sospensione, le attivita' didattiche  o  curriculari  possono  essere
svolte, ove possibile, con modalita' a  distanza,  individuate  dalle
medesime Universita' e Istituzioni, avuto particolare  riguardo  alle
specifiche esigenze degli studenti con disabilita'; le Universita'  e
le  Istituzioni,   successivamente   al   ripristino   dell'ordinaria
funzionalita', assicurano, laddove ritenuto  necessario  ed  in  ogni
caso  individuandone  le  relative  modalita',  il   recupero   delle
attivita' formative nonche' di  quelle  curriculari  ovvero  di  ogni
altra prova o verifica, anche intermedia, che risultino funzionali al
completamento  del  percorso  didattico;  nelle  universita',   nelle
istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica e negli
enti pubblici di  ricerca  possono  essere  svolti  esami,  tirocini,
attivita' di ricerca e di laboratorio sperimentale e/o  didattico  ed
esercitazioni, ed e' altresi' consentito l'utilizzo di biblioteche, a
condizione che vi sia un'organizzazione degli spazi e del lavoro tale
da ridurre al massimo il rischio di prossimita' e di  aggregazione  e
che  vengano  adottate  misure   organizzative   di   prevenzione   e
protezione, contestualizzate al settore della formazione superiore  e
della ricerca, anche avuto riguardo alle  specifiche  esigenze  delle
persone con disabilita', di cui al «Documento tecnico sulla possibile
rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2
nei  luoghi  di  lavoro  e  strategie  di   prevenzione»   pubblicato
dall'INAIL. Per  le  finalita'  di  cui  al  precedente  periodo,  le
universita', le istituzioni di alta formazione artistica  musicale  e
coreutica e  gli  enti  pubblici  di  ricerca  assicurano,  ai  sensi
dell'art. 87, comma 1, lettera a), del decreto-legge 17  marzo  2020,
n. 18, la presenza del personale necessario  allo  svolgimento  delle
suddette attivita'; 
    o) a beneficio degli studenti ai quali non e' consentita, per  le
esigenze connesse all'emergenza sanitaria di cui al presente decreto,
la partecipazione  alle  attivita'  didattiche  o  curriculari  delle
Universita' e delle Istituzioni di alta formazione artistica musicale
e coreutica, tali attivita' possono essere svolte, ove possibile, con
modalita'  a  distanza,  individuate  dalle  medesime  Universita'  e
Istituzioni, avuto anche  riguardo  alle  specifiche  esigenze  degli
studenti con disabilita'; le Universita' e le Istituzioni assicurano,
laddove ritenuto necessario e in ogni caso individuandone le relative
modalita', il recupero delle attivita' formative, nonche'  di  quelle
curriculari, ovvero di ogni altra prova o verifica, anche intermedia,
che risultino funzionali al completamento del percorso didattico;  le
assenze maturate dagli studenti di cui alla presente lettera non sono
computate ai fini della eventuale ammissione ad esami finali  nonche'
ai fini delle relative valutazioni; 
    p)  le  amministrazioni  di  appartenenza  possono,  con  decreto
direttoriale  generale  o  analogo  provvedimento  in  relazione   ai
rispettivi ordinamenti,  rideterminare  le  modalita'  didattiche  ed
organizzative dei  corsi  di  formazione  e  di  quelli  a  carattere
universitario del personale delle forze  di  polizia  e  delle  forze
armate, in fase di espletamento alla data del 9 marzo 2020, ai  quali
siano state applicate le previsioni  di  cui  all'art.  2,  comma  1,
lettera h) decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8  marzo
2020, prevedendo anche il ricorso ad attivita' didattiche ed esami  a
distanza e l'eventuale soppressione di  prove  non  ancora  svoltesi,
ferma restando la validita' delle prove di esame  gia'  sostenute  ai
fini della formazione della graduatoria finale del corso.  I  periodi
di assenza  da  detti  corsi  di  formazione,  comunque  connessi  al
fenomeno epidemiologico da COVID-19, non concorrono al raggiungimento
del  limite  di  assenze  il  cui  superamento  comporta  il  rinvio,
l'ammissione al recupero  dell'anno  o  la  dimissione  dai  medesimi
corsi; 
    q) sono sospese le procedure concorsuali  private  ad  esclusione
dei  casi  in  cui  la  valutazione  dei  candidati   e'   effettuata
esclusivamente su basi curriculari ovvero con modalita'  a  distanza;
per le procedure concorsuali pubbliche resta  fermo  quanto  previsto
dall'art. 87, comma 5, del decreto-legge 17  marzo  2020,  n.  18,  e
dall'art. 4 del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22; 
    r) sono sospesi i congedi  ordinari  del  personale  sanitario  e
tecnico, nonche' del personale le cui attivita'  siano  necessarie  a
gestire le attivita' richieste dalle unita'  di  crisi  costituite  a
livello regionale; 
    s) sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli  eventi
sociali,  in  cui  e'  coinvolto  personale  sanitario  o   personale
incaricato dello svolgimento di  servizi  pubblici  essenziali  o  di
pubblica utilita'; e' altresi' differita a data successiva al termine
di efficacia del presente decreto ogni altra attivita'  convegnistica
o congressuale; 
    t) sono adottate, in tutti i casi possibili, nello svolgimento di
riunioni,  modalita'  di  collegamento  da  remoto  con   particolare
riferimento  a  strutture  sanitarie  e  sociosanitarie,  servizi  di
pubblica utilita' e coordinamenti attivati nell'ambito dell'emergenza
COVID-19, comunque garantendo il rispetto della distanza di sicurezza
interpersonale di un metro; 
    u) sono  sospese  le  attivita'  di  palestre,  centri  sportivi,
piscine, centri natatori, centri  benessere,  centri  termali  (fatta
eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientranti  nei  livelli
essenziali di assistenza), centri culturali, centri  sociali,  centri
ricreativi; 
    v) sono sospesi gli esami di idoneita' di cui  all'art.  121  del
decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, da espletarsi presso  gli
uffici  periferici  della   motorizzazione   civile;   con   apposito
provvedimento dirigenziale e' disposta, in favore dei  candidati  che
non  hanno  potuto  sostenere  le  prove  d'esame  in  ragione  della
sospensione, la proroga dei termini previsti dagli articoli 121 e 122
del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285; 
    w) e' fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere
nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e  dei
pronto soccorso (DEA/PS), salve specifiche  diverse  indicazioni  del
personale sanitario preposto; 
    x) l'accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalita' e
lungo  degenza,  residenze  sanitarie   assistite   (RSA),   hospice,
strutture  riabilitative  e  strutture  residenziali   per   anziani,
autosufficienti e non,  e'  limitata  ai  soli  casi  indicati  dalla
direzione sanitaria della struttura, che e'  tenuta  ad  adottare  le
misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione; 
    y) tenuto conto delle indicazioni  fornite  dal  Ministero  della
salute,  d'intesa  con  il  coordinatore  degli  interventi  per   il
superamento dell'emergenza coronavirus, le articolazioni territoriali
del  Servizio  sanitario  nazionale  assicurano  al  Ministero  della
giustizia idoneo supporto per il contenimento  della  diffusione  del
contagio del COVID-19,  anche  mediante  adeguati  presidi  idonei  a
garantire, secondo i protocolli sanitari  elaborati  dalla  Direzione
generale della prevenzione sanitaria del Ministero  della  salute,  i
nuovi ingressi negli istituti penitenziari e  negli  istituti  penali
per minorenni. I casi sintomatici dei nuovi ingressi  sono  posti  in
condizione di  isolamento  dagli  altri  detenuti,  raccomandando  di
valutare  la  possibilita'  di  misure  alternative   di   detenzione
domiciliare. I colloqui visivi si svolgono in modalita' telefonica  o
video,  anche  in  deroga  alla  durata  attualmente  prevista  dalle
disposizioni vigenti. In casi eccezionali puo' essere autorizzato  il
colloquio personale, a condizione che si garantisca in modo  assoluto
una distanza pari a due metri. Si raccomanda di limitare i permessi e
la semiliberta' o di modificare i relativi regimi in modo da  evitare
l'uscita e il rientro dalle carceri,  valutando  la  possibilita'  di
misure alternative di detenzione domiciliare; 
    z) sono sospese le  attivita'  commerciali  al  dettaglio,  fatta
eccezione per le attivita' di vendita di generi alimentari e di prima
necessita'  individuate  nell'allegato  1,  sia   nell'ambito   degli
esercizi commerciali di  vicinato,  sia  nell'ambito  della  media  e
grande  distribuzione,  anche  ricompresi  nei  centri   commerciali,
purche' sia consentito l'accesso alle sole predette  attivita'.  Sono
chiusi, indipendentemente dalla  tipologia  di  attivita'  svolta,  i
mercati, salvo le attivita'  dirette  alla  vendita  di  soli  generi
alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai,  le  farmacie,  le
parafarmacie. Deve essere in  ogni  caso  garantita  la  distanza  di
sicurezza interpersonale di un metro; 
    aa) sono sospese le attivita' dei servizi  di  ristorazione  (fra
cui bar, pub,  ristoranti,  gelaterie,  pasticcerie),  ad  esclusione
delle mense e del catering continuativo  su  base  contrattuale,  che
garantiscono la distanza di sicurezza  interpersonale  di  almeno  un
metro. Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio  nel
rispetto  delle  norme  igienico-sanitarie  sia  per  l'attivita'  di
confezionamento che di trasporto, nonche' la ristorazione con asporto
fermo restando l'obbligo  di  rispettare  la  distanza  di  sicurezza
interpersonale di almeno un metro, il divieto di consumare i prodotti
all'interno dei locali  e  il  divieto  di  sostare  nelle  immediate
vicinanze degli stessi; 
    bb) sono chiusi gli esercizi di somministrazione  di  alimenti  e
bevande, posti all'interno delle  stazioni  ferroviarie  e  lacustri,
nonche'  nelle  aree  di  servizio  e  rifornimento  carburante,  con
esclusione di quelli situati lungo le autostrade, che possono vendere
solo prodotti da asporto  da  consumarsi  al  di  fuori  dei  locali;
restano aperti quelli siti negli  ospedali  e  negli  aeroporti,  con
obbligo di  assicurare  in  ogni  caso  il  rispetto  della  distanza
interpersonale di almeno un metro; 
    cc) sono sospese le attivita' inerenti servizi alla persona  (fra
cui parrucchieri, barbieri, estetisti) diverse da quelle  individuate
nell'allegato 2; 
    dd) gli esercizi commerciali la cui attivita' non e'  sospesa  ai
sensi del presente decreto sono  tenuti  ad  assicurare,  oltre  alla
distanza interpersonale di un metro, che gli  ingressi  avvengano  in
modo dilazionato e che venga  impedito  di  sostare  all'interno  dei
locali piu' del tempo necessario all'acquisto dei beni. Si raccomanda
altresi' l'applicazione delle misure di cui all'allegato 5; 
    ee)    restano    garantiti,    nel    rispetto    delle    norme
igienico-sanitarie,  i  servizi  bancari,  finanziari,   assicurativi
nonche'   l'attivita'   del   settore   agricolo,    zootecnico    di
trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne  forniscono
beni e servizi; 
    ff) il Presidente della Regione  dispone  la  programmazione  del
servizio erogato dalle aziende del trasporto pubblico  locale,  anche
non di linea, finalizzata alla  riduzione  e  alla  soppressione  dei
servizi in relazione agli interventi sanitari necessari per contenere
l'emergenza COVID-19 sulla base delle effettive esigenze  e  al  solo
fine di assicurare i servizi minimi  essenziali,  la  cui  erogazione
deve,  comunque,  essere  modulata  in  modo  tale  da   evitare   il
sovraffollamento dei mezzi di  trasporto  nelle  fasce  orarie  della
giornata in cui si registra la maggiore presenza di  utenti.  Per  le
medesime finalita' il Ministro delle infrastrutture e dei  trasporti,
con decreto adottato di concerto con il Ministro della  salute,  puo'
disporre, al fine di contenere  l'emergenza  sanitaria  da  COVID-19,
riduzioni, sospensioni o limitazioni nei servizi di trasporto,  anche
internazionale,  automobilistico,  ferroviario,  aereo,  marittimo  e
nelle acque interne, anche imponendo specifici obblighi agli  utenti,
agli equipaggi, nonche' ai vettori ed agli armatori; 
    gg) fermo restando quanto previsto dall'art. 87 del decreto-legge
17 marzo 2020, n. 18, per i datori di lavoro pubblici,  la  modalita'
di lavoro agile disciplinata dagli articoli da 18 a 23 della legge 22
maggio 2017, n. 81,  puo'  essere  applicata  dai  datori  di  lavoro
privati a ogni rapporto  di  lavoro  subordinato,  nel  rispetto  dei
principi dettati dalle  menzionate  disposizioni,  anche  in  assenza
degli accordi individuali ivi previsti; gli obblighi  di  informativa
di cui all'art. 22 della legge 22 maggio 2017, n. 81, sono assolti in
via telematica anche ricorrendo alla documentazione resa  disponibile
sul sito dell'Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro; 
    hh) si raccomanda in ogni caso ai datori  di  lavoro  pubblici  e
privati di promuovere la fruizione dei periodi di congedo ordinario e
di ferie, fermo restando quanto previsto dalla lettera  precedente  e
dall'art. 2, comma 2; 
    ii) in ordine alle attivita' professionali si raccomanda che: 
      a) sia attuato il massimo utilizzo di modalita' di lavoro agile
per le attivita' che possono essere svolte al proprio domicilio o  in
modalita' a distanza; 
      b) siano incentivate le ferie e  i  congedi  retribuiti  per  i
dipendenti nonche' gli altri strumenti previsti dalla  contrattazione
collettiva; 
      c) siano  assunti  protocolli  di  sicurezza  anti-contagio  e,
laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale  di
un metro come principale misura  di  contenimento,  con  adozione  di
strumenti di protezione individuale; 
      d) siano incentivate le operazioni di sanificazione dei  luoghi
di lavoro, anche utilizzando  a  tal  fine  forme  di  ammortizzatori
sociali; 
    jj) gli allegati 1 e 2 possono essere modificati con decreto  del
Ministro dello sviluppo economico, sentito il Ministro  dell'economia
e delle finanze. 
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/04/27/20A02352/sg

Attacco

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Catastrofe dello stato di diritto

Mi associo a quanti, in queste ore, chiedono le dimissioni del cosiddetto governo Giuseppe Conte (e quindi non solo lui, Presidente del Consiglio), governo che, ricordo, non è stato votato in libere elezioni, e che utilizza strumenti di potere non democratici (per esempio, continuo uso del decreto, diminuzione del consesso parlamentare).

Spero presto in una azione legale collettiva contro il governo italiano; o forse dovrei dire contro una lunga serie di governi, che ormai da troppo tempo, e non solo in tempi di emergenza sanitaria, non rispettano lo stato di diritto.


(ANSA) - GINEVRA, 27 APR - L'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet ha ammonito i paesi a rispettare lo stato di diritto, durante la pandemia da coronavirus, limitando nel tempo le misure eccezionali, al fine di evitare una "catastrofe" per i diritti umani. "Danneggiare i diritti come la libertà di espressione può causare danni incalcolabili", ha affermato Bachelet in una nota.
           "Data la natura eccezionale della crisi - afferma Bachelet -, è chiaro che gli Stati hanno bisogno di ulteriori poteri per rispondervi. Tuttavia, se lo stato di diritto non è rispettato, l'emergenza sanitaria può diventare una catastrofe per i diritti umani, i cui effetti dannosi supereranno a lungo la pandemia stessa", ha affermato Bachelet.

           "I governi non dovrebbero usare i poteri di emergenza come arma per mettere a tacere l'opposizione, controllare la popolazione o rimanere al potere", ha avvertito.  


    

Liberazione ingabbiata

Ricevo e pubblico questo scritto sulla Festa della Liberazione, 25 aprile appena passato, che io non ho festeggiato.

Liberazione ingabbiata
25 Aprile 2020, il giorno dopo. Ci resta quella corona di alloro “ingabbiata” dietro il cancelletto dei Caduti,  come un’icona che celebra l’anomalia di una festa, forzosamente dimezzata, della riconquistata libertà, acuita dal persistente vuoto della piazza. Atmosfera oggi ancor più surreale questa, alla quale non ci si può certo abituare pur nell’emergenza di una pandemia che prima o poi passerà. Dopo 60 giorni di distanziamento sociale quella  piazza  vuota pesa ancor di più.  Proprio così. La grande platea lastricata davanti al Castello dell’Imperatore e alla Basilica di Santa Maria delle Carceri si è dilatata ai nostri occhi  ben oltre il reale spazio fisico. Eppure, la nuda bellezza dei monumenti, tangibili e maestosi nel silenzio, indurrebbe il l’esteta ad esprimere parole di meraviglia e suggestione. Un sentimento questo che però lascia presto il posto ad altro molto più crudo che si riflette nell’ansia del momento che stiamo vivendo.  Sono ancora  beni culturali  questi? o sono piuttosto relitti di una cultura che sta dissolvendosi a distanza nel mondo del virtuale? La bellezza senza condivisione, senza cura e partecipazione può avere il sapore amaro della solitudine. Un’improvvisa trasmutazione dei sensi pervade chi osserva. Sarà forse l’effetto del respiro ansimato che dietro la mascherina ci appanna ritmicamente gli occhiali ma in quella nell’intermittente visione del vuoto si materializza una folla di persone, un esercito statico e inerme, fatto di donne e di uomini spossati e trasparenti come di chi non è più in questo mondo o di chi privato da un giorno all’altro del proprio lavoro, vaga senza più un proprio posto nella società. Per questi e per molti di noi resta ancora lontana la liberazione dall’abbraccio mortale del virus. Quando sarà finita l’onda della solidarietà, della mano tesa dei più fortunati verso chi si trova sul lastrico, rimarrà la sopravvivenza della disparità. Il vero senso della Liberazione di oggi, che pure ieri abbiamo celebrato nel segno della memoria,  non sta dunque nella retorica di quella evocazione. La politica tutta deve farsi partigiana, unita e solidale, per ricostruire l’assetto sociale distrutto, per sostenere le frange più scoperte, fatte di migliaia e migliaia di individui, di piccole imprese, di lavoratori stagionali, di precari, di artisti e di artigiani che si sacrificano in proprio. Si restituisca subito e per prima cosa a tutti questi la dignità dell’operosità fin qui spesa dietro le quinte, fattore primario di libertà e di identità sociale. Quel lavoro che ha fatto grande, nelle opere e nell’ingegno profuso, senza confini e steccati, la cultura del nostro Paese, che ha puntellato e resa credibile l’aspettativa per un mondo migliore nel quale ai vertici si dice di credere. Solo allora anche la grande bellezza dell’arte e del paesaggio  tornerà a risplendere per tutti, per quello che questi monumenti rappresentano non come “vestigia di sale” bensì restituendo, orgoglio e forza per affrontare le sfide impossibili che ci attendono, proprio come fu 75 anni fa.

Giuseppe Centauro (testo e foto)






venerdì 24 aprile 2020

Ministro Franceschini, conosce un po' di storia del teatro?

Il teatro si può fare all'aperto (chiostri cortili piazze), già da subito con le distanze di sicurezza, senza troppi problemi e con poco e niente, e il ministro Franceschini lo vuole in TV!

Ministro, conosce un po' di storia del teatro?






giovedì 23 aprile 2020

mercoledì 22 aprile 2020

MINISTRO FRANCESCHINI, IL SUO DECRETO NON CAMBIA NULLA!

Ma Ministro Franceschini, dove vive? Oggi ha firmato un decreto sullo spettacolo dal vivo CHE NON CAMBIA NULLA. Queste norme non cambiano nulla, prendono sempre i medi e grossi teatri! 
45 giornate lavorative, tante sono richieste per presentare domanda, sono denunciate solo dai teatri di certe proporzioni, che tra l'altro hanno una struttura e dipendenti... E quelli che nel mondo dello spettacolo, e sono tantissimi, lavorano da soli o in piccoli gruppi quasi perché non si possono permettere altro? 
SI AIUTANO SEMPRE I SOLITI.

Ma non doveva cambiare il mondo con questo governo?

E poi basta retorica, basta retorica, basta retorica! 
NESSUN ARTISTA VERRA' DIMENTICATO? Lo dice e nello stesso tempo dimentica la maggioranza, quella più in difficoltà.

IL VIRUS ERA L'OCCASIONE PER CAMBIARE QUALCOSA, L'AVETE PERSA ANCORA UNA VOLTA.



“Nessun artista verrà dimenticato: nessun attore, nessun musicista così come nessun lavoratore del mondo dello spettacolo. Non parlo delle grandi star, che hanno le spalle robuste, parlo delle professionalità più indifese: le prime misure sono a loro tutela”.

Il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, ha annunciato di aver firmato oggi il decreto che avvia le procedure per il riparto di 20 milioni di euro a sostegno delle realtà delle arti performative che non hanno ricevuto contributi provenienti dal FUS nel 2019. Tali risorse provengono dai fondi istituiti con il decreto “Cura Italia”, varato dal Governo lo scorso 17 marzo, che destinano 130 milioni di euro alle emergenze dello spettacolo e del cinema.


“Questo stanziamento – dichiara il Ministro Franceschini - fornisce una prima risposta alle tantissime piccole realtà che operano nei settori del teatro, della musica, della danza, del circo prive del sostegno statale e pertanto sottoposte a maggiori incertezze. Un mondo fatto di professionisti abituati a vivere del proprio talento che ora conoscono un momento di dura difficoltà e meritano il pieno sostegno delle istituzioni”.
Le risorse verranno ripartite in parti uguali per ciascun beneficiario e verranno devolute ai soggetti che presenteranno domanda nel rispetto di quattro semplici requisiti: prevedere nello statuto o nell’atto costitutivo lo svolgimento di attività di spettacolo dal vivo; avere sede legale in Italia; non aver ricevuto nel 2019 contributi dal FUS; aver svolto tra il 1° gennaio 2019 e il 29 febbraio 2020 un minimo di 15 rappresentazioni e aver versato contributi previdenziali per almeno 45 giornate lavorative.
Le domande potranno essere presentate nelle modalità e secondo le scadenze che verranno rese note dall’avviso che verrà pubblicato dalla Direzione generale Spettacolo entro cinque giorni dalla data di registrazione del decreto. I contributi saranno erogati entro il 30 giugno 2020".

Franceschini, Ministro della Cultura Piatta-Forma


Premetto che io non voglio qui opinare contro l'utilizzo della cultura in Internet.

Ma opino l'operato e le dichiarazioni di Franceschini, Ministro della Cultura, il quale invece di preoccuparsi degli ARTISTI CHE STANNO COL CULO PER TERRA, di SETTORI DELLA CULTURA CHE NON RICEVONO FINANZIAMENTI, né attenzioni, né sostegno di alcun tipo, anzi sono affossati e dimenticati, invece di organizzare al meglio e incentivare il lavoro (e non parlo solo da un punto di vista sindacale, che è già di per sé un baratro) che gira intorno alla cultura, il suo senso, la sua finalità artistica etica morale politica antropologica economica e quello che volete, ragiona di una PIATTAFORMA STILE NETFLIX DELLA CULTURA, che, come dice la parola, la renderà appunto "piatta"! Ancor di più?!

Di questo si occupa, il Ministro! Come se già tutti i musei i grandi teatri, tutti gli enti culturali, - io stessa ho messo su You Tube le registrazioni di alcuni lavori miei, della Baracca- , non pensassero o non utilizzassero già questi mezzi elettronici, non avessero già le loro piattaforme elettroniche!

Il vuoto, siamo nel vuoto o nell'inutilmente ridondante! O negli affari? O si vuol ridurre il nostro patrimonio a un giocherello? MINISTRO, SI', RESTI A CASA e non contamini col suo virus appiattente le televisioni:  ho cambiato idea,  STIA ZITTO,  stia zitto, per amor di Patria, non renda ancor più moribonda e soffocata la cultura italiana!
ABBIAMO BISOGNO DI VITA, E DI ALTRI MINISTRI.


Consiglio la lettura del seguente articolo, finalmente qualcuno che gliele canta da un quotidiano:

Franceschini e il vizio virtuale della cultura,

Di Dalmazio Frau in L'opinioni delle libertà, quotidiano (oltre i riferimenti).

Se prima ne avessi avuto anche soltanto un lieve sospetto, adesso ne sono certo, Dario Franceschini, l’attuale ministro dei Beni culturali, è un genio. E come molti geni è talmente avanti con le proprie visioni da non poter essere compreso da chi come me si ostina a restare ancorato a un mondo ormai obsoleto.
Il geniale Franceschini – così riporta l’Ansa – ad “Aspettando le parole”, il programma di Rai3 condotto da Massimo Gramellini, ha così esordito: “Stiamo ragionando sulla creazione di una piattaforma italiana che consenta di offrire a tutto il mondo la cultura italiana a pagamento, una sorta di Netflix della cultura, che può servire in questa fase di emergenza per offrire i contenuti culturali con un’altra modalità, ma sono convinto che l’offerta on-line continuerà anche dopo: per esempio, ci sarà chi vorrà seguire la prima della Scala in teatro e chi preferirà farlo, pagando, restando a casa” e poi ha soggiunto “In queste settimane di lockdown”, si è capita fino in fondo la potenzialità enorme del web per la diffusione dei contenuti culturali, c’è stato un esplodere di creatività”.
Da qui l’illuminante trovata di partire da questa realtà per sviluppare un più completo progetto. In quanto poi a questa “esplosione di creatività” dipinta come una sorta di nuovo Rinascimento, francamente non me ne sono accorto, ma sarò distratto io…
Ora questi ambiziosi progetti e magnifiche visioni, mi suggeriscono alcune considerazioni, la prima delle quali è l’eccesso di “virtualità” e la sempre maggior assenza di Virtù e di virtuosismi nella società contemporanea postmoderna. “Pillola rossa o pillola blu?” avrebbe chiesto Morpheus a Neo, in attesa di sapere quanto fosse profonda la tana del Bianconiglio, ma l’attuale “matrice” nella quale siamo immersi non è così esplicita. La follia, la voluta confusione, è la sostituzione in una sequenza labirintica di scatole dentro altre scatole, contenente ciascuna verità e falsità, realtà e inganno. La “realtà virtuale”, che non né per nulla virtuosa, viene offerta alle persone, al popolo italiano in questo caso, come una brillante soluzione in confezione famiglia, una vera e propria panacea per curare i mali atavici della cultura.
Il morbo dilaga? Non possiamo riaprire i musei e la gallerie? Non possiamo consentire spettacoli teatrali né concerti? La soluzione allora è il “virtuale”, ovvero ciò che non esiste, quindi si utilizza la rete come una realtà alternativa, per simulare una vita fittizia che sostituisca quella vera, nella quale non ci sono rischi per nessuno. Apparentemente. È lo stesso concetto psicotico che ha prodotto il “sesso virtuale”, l’uso compulsivo e totalmente asettico della rete, per fare conoscenze carnali che pare in questa quarantena abbia raggiunto picchi insospettati. Quindi assistere a un concerto alla Scala, a un’opera all’Arena di Verona, a una pièce teatrale sulla rete, è la stessa identica cosa di fare all’amore con una camgirl… De gustibus e chi si accontenta, gode.
Questa è di fatto l’eclatante soluzione alla devastazione tragica del nostro turismo e del nostro mondo culturale offerta da Franceschini ed eventualmente dai suoi epigoni che certamente non mancano. Ciò che si vuole in alto loco, evidentemente, è ridurre sempre più il popolo a una mandria lobotomizzata e pigra che tanto ottiene tutto da casa, comodamente seduti sulle poltrone del salotto, attraverso un mezzo – che è la rete – ormai sempre più onnipervasivo.
Netflix, Amazon… tutto a portata di dito. Sono le stesse culle amniotiche nelle quali dormono sognando una vita fittizia le “pile umane” di Matrix. Esattamente la stessa cosa. Vogliono farvi credere che guardare una tragedia di Shakespeare su un maxischermo di ultima generazione collegato con una piattaforma digitale, offra la stessa magia, il medesimo incanto dell’assistervi seduti nelle poltrone della platea o del loggione. È un ennesimo, subdolo, sottile inganno travestito da progresso e da finta accessibilità per tutti ai beni culturali. Tutti a teatro, tutti all’Opera, in realtà vuol dire nessuno a teatro, nessuno all’Opera!
Stanno progettando un genocidio sistematico del bene più prezioso del nostro Paese: una strage silenziosa ma costante che livelli ogni accesso alla cultura, appiattendola e fingendo di portarla in ogni casa, dove, proprio così facendo, essa perderà ogni vero, virtuoso, valore e diventerà null’altro che una delle tante e ormai onnipervasive offerte delle reti televisive. A PornHub affiancherete CultureHub… ma sarà sempre soltanto masturbazione.
www.opinione.it/cultura/2020/04/21/dalmazio-frau_cultura-franceschini-virtuale-teatro-opera-online-popolo-rete-lobotomizzato/?fbclid=IwAR1PrmaXkkhK0ppBR6drQFHOBo_FUqtmnFbN5RDB_BTN2sM18nyGizLDvrw

martedì 21 aprile 2020

APARTHEID ELETTRONICA

Per ora stanno fermi con “Immuni”, il dispositivo per tracciare il virus, detto anche ganziamente "contact tracing", non sarà obbligatorio. Ma appena possibile, quello che fanno finta di buttare dalla finestra, sarà fatto rientrare dalla porta principale, con ricchi premi e cotillons!
E attueranno l'APARTHEID ELETTRONICA come stanno già iniziando a fare. Chi non è nel sistema, è fuori, come tanti anziani. Io ho solo un TELEFONO CONTADINO, e continuerò ad avere solo quello, e quindi presto sarò oggetto di RAZZISMO ELETTRONICO (anzi in parte lo sono già, mi salvo perché ho il computer a casa), ma in un batter di mesi sarò fuori dal gioco dei vantaggi, dal mondo "smart", e chissà anche fuori dal lavoro. Anche se il mio lavoro è il teatro, la scrittura, la musica, l'arte, e in questi giorni anche l'agricoltura diretta e lo studio della natura, tutte cose che in definitiva non hanno bisogno delle vostre APP, quanto piuttosto dei miei AFF.

Da La Settimana Enigmistica

lunedì 20 aprile 2020

Che fanno, violano la Costituzione?

La mappatura sierologica obbligatoria che si vuole predisporre senza alcuna legge per tracciare la diffusione del Covid-19 viola l'art.32 della Costituzione Italiana.


Art. 32: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.   La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

Cassandra Crossing, un film attuale su cui riflettere


Ho rivisto il film "Cassandra Crossing" del 1976, diretto dal regista italo-greco George Pan Cosmàtos, e tratto dal libro dello scrittore statunitense Robert Katz, famoso anche per aver scritto libri controversi, uno sulla strage delle Fosse Ardeatine e uno sul caso Moro.
Katz è stato evidentemente uno scrittore scomodo, che ha lasciato il suo archivio al Comune di Pergine Valdarno, dove è morto nel 2010, archivio però ancora non consultabile.

Cassandra Crossing è un film robusto, spettacolare, e racconta di una pandemia causata da un virus studiato in un laboratorio del Organizzazione Mondiale della Sanità di Ginevra.

E' un film coraggioso, perchè non censura né modifica la storia dello scrittore (tra l'altro co-sceneggiatore), che oggi sarebbe sbrigativamente definito "complottista".  Secondo il libro e il film infatti gli studi segreti e proibiti sui virus si realizzano proprio nella sede dell'OMS e i capi (statunitensi o comunque di ambito Nato!) sono disposti a sacrificare vite umane per nascondere o circoscrivere lo scandalo.

I produttori di un tempo, in questo caso Carlo Ponti, pur che odiosi e capitalisti che fossero, possedevano, bisogna ammetterlo, anche una grossa dose di coraggio e spregiudicatezza, roba che oggi il cinema non  si può permettere nemmeno in sogno.

Naturalmente il film ha i suoi aspetti propriamente spettacolari e discutibili, con tanti attoroni messi insieme non si poteva fallire e si doveva comunque dare un finale gradito allo star system!, ma la fotografia è notevole, e le riprese degli esterni, tutte le panoramiche (se si escludono quelle sul ponte di Cassandra che sono da thriller e quindi oblique e sinistre), sono nitide, ariose,  con una patina costante in azzurro e verde, in opposizione al treno,  luogo chiuso e scuro in cui verranno blindati tutti i passeggeri. Il ritmo è, sa va sans dire, incalzante:  c'è una storia principale su cui si innestano e intrecciano le vite e le vicende dei passeggeri. 
Incredibilmente le regole aristoteliche di tempo luogo e azione sono rispettate, a dispetto del movimento del treno, e il rimando alla classicità è proprio anche nel titolo, in Cassandra, profetessa troiana!
Il treno che corre inesorabile - il tempo -  sta in opposizione al blocco in cui stanno i protagonisti - il luogo - , i quali cadono in poche ore dallo splendore della loro vita, dalle apparenze di società, dagli amori e le illusioni alla caduta, alla lotta contro la morte.

Anche le reazioni delle persone sul treno, in particolare i viaggiatori della seconda classe, quelli che poi in gran parte moriranno e non per il virus, sono simili alle nostre, si lamentano nello stesso modo in cui noi ci lamentiamo oggi. Di più, dicono le stesse frasi!

Robert Katz sembra poi trattare la questione del virus con cognizione di causa. Nel film il virus fa solo 4 morti, perché con l'ossigeno arricchito, che viene immesso nel treno blindato, esso si modifica e i malati guariscono.  Il dottore protagonista afferma in una battuta che muoiono solo coloro che avevano patologie pregresse, come sembra succedere purtroppo nella nostra realtà attuale.

Curiosità: il ponte di Cassandra esiste davvero, anche se non ha quel nome, si chiama Viadotto Garabit: si trova in Francia nel territorio di Ruynes-en-Margeride, attraversa il fiume Truyère, ed è stato costruito dall'ingegnere dei miei incubi, Eiffel! Non avevo dubbi.


domenica 19 aprile 2020

CHIUDERE I CIMITERI E' DA DITTATORI

Io trovo ASSURDO che abbiano chiuso i cimiteri.
Quando MAI avete visto assembramento ai cimiteri, se non nel periodo delle cosiddette celebrazioni dei defunti?
QUANDO, QUANDO?

Non solo tanta tanta gente non ha potuto seppellire i propri morti a causa dei virus, ma hanno tolto, soprattutto alle persone anziane, di andare a trovarli al cimitero; hanno tolto la possibilità di nutrire sentimenti e pensieri, ancora una volta!

Voi e i vostri esperti della psiche malata, non di gente al vostro soldo abbiamo bisogno per curarci del nostro dolore quotidiano, ma si semplici atti e abitudini radicati in noi che ci confortano!

Amici, rileggete I Sepolcri del Foscolo, quanto mai attuali. Come il Manzoni, anche Foscolo è di aiuto e ci illumina!
Foscolo contro Bonaparte, che decise di spostare i cimiteri fuori dalle mura e che le tombe fossero tutte uguali e senza iscrizioni! Noi contro questi nuovi dittatori, che ci impediscono anche di andare da soli sulle tombe!

"Pur nuova legge impone oggi i sepolcri
fuor de' guardi pietosi, e il nome a' morti
Contende...".




sabato 18 aprile 2020

CI STATE AMMAZZANDO




Nella testa dei nostri governanti (la tabella è una previsione, forse un fake pubblicata da AnsIa?)  teatri e cinema (e musei!) potrebbero riaprire per ultimi. Non capisco perché  non  si potrebbe rispettare, come i ristoranti nel caso, gli ingressi distanziati e in sicurezza.
PERCHE' se posso andare a mangiar fuori, non posso andare a teatro o al cinema seguendo certe norme?

Non capisco soprattutto perché i vari direttori, gli organizzatori e compagnia cantante della cosiddetta cultura continuino a tacere!

Devono essere i coglioni come noi, che tra l'altro non percepiscono un centesimo dallo Stato per la loro micro attività culturale (e parlo della programmazione eccetera), a urlare?  

Già, perché noi non abbiamo il nostro stipendiuccio, gli emolumenti, se non si lavora non si mangia! E invece loro sì,  e temono... E allora aspettano che il lavoro sporco lo facciano gli altri! Poi, quando le cose si saranno sistemate, allora noi potremo andare aff….lo, e loro torneranno a decidere e a programmare come hanno sempre fatto, e con l'immagine intatta e incamiciata di bianco!

D'altronde un po' di  lavoro sporco non lo feci al tempo di Berlusconi, quando si paventò di tagliare i fondi alla cultura? Ricordo benissimo la strumentalizzazione e l'uso ad hoc della manovalanza. Era il 15 ottobre del 2005 e a Prato ci fu una manifestazione, era piuttosto sciapita, epperò... Qualcuno del Teatrone mi dette anche il megafono, ma nessuno dello staff venne a gridare con me per le strade, nessuno si mostrò chiaramente! O io non me ne ricordo…?
Ricordatelo un po' voi, struzzi della cultura imbalsamata!
Ma allora la Sinistra faceva ancora 'a muina, la poteva fare entro certi limiti contro il Berlusconi, eh!, ora non fa più nemmeno quella, ora abbiamo un ministro alla cultura che dovrebbe dimettersi per incapacità,  tacitato, che si muove solo per la manovre di un partito che fu di compagni o di  democristiani, gente seria quella, ora tutti morti e sepolti!

Quello che non ha fatto il virus, lo farete voi del governo. 
CI STATE AMMAZZANDO.  State ammazzando la cultura.
E anche tutti voi che state zitti per paura di perdere la poltrona.
VIGLIACCHI.

Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.