Non guarderò il concerto del Primo Maggio con la piazza vuota, né altre manifestazioni artistiche o eventi o musei on-line che questo Governo (non votato da nessuno, ma non è certo il primo!) intende propinare per intrattenere il popolino incarcerato.
Tutto questo santificare l'attività artistica e culturale (e quindi anche la didattica) via Internet rappresenta e simboleggia l'idea di cultura che deve essere dominante, ma soprattutto quello che vogliono che noi diventiamo, e che è ciò che in molta parte già siamo e possiamo: NULLA di originale pensato creato fatto dal basso e quindi dal "povero", o dal singolo.
Si opera il lavaggio del cervello dell'informazione e della visione politica ed estetica con i cosiddetti media-mainstream, eliminando la possibilità di CREARE una diversa visione del mondo, ché la gente, posto che qualcuno voglia o possa ancora realizzarla, non la riconosce, la deride o perseguita. Oppure, nel migliore dei casi, vive confusa e "non sa più cosa pensare", non riesce a pensare da sé, oltre a temere il giudizio e la repressione 'social'.
Con l'epidemia il governo sta compiendo indisturbato perché giustificato, la distruzione assoluta non di ciò che, ormai agonizzante, è rimasto di concreto, di vivo, di popolare, di insubordinato, di originale, ma soprattutto cancella la sua possibilità di ricrearlo e rifondarlo: tutti ricevono lo stesso messaggio, tutti hanno lo stesso strumento, non ci solo altre strade, altre strade non sono "cultura".
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