sabato 18 aprile 2020

CI STATE AMMAZZANDO




Nella testa dei nostri governanti (la tabella è una previsione, forse un fake pubblicata da AnsIa?)  teatri e cinema (e musei!) potrebbero riaprire per ultimi. Non capisco perché  non  si potrebbe rispettare, come i ristoranti nel caso, gli ingressi distanziati e in sicurezza.
PERCHE' se posso andare a mangiar fuori, non posso andare a teatro o al cinema seguendo certe norme?

Non capisco soprattutto perché i vari direttori, gli organizzatori e compagnia cantante della cosiddetta cultura continuino a tacere!

Devono essere i coglioni come noi, che tra l'altro non percepiscono un centesimo dallo Stato per la loro micro attività culturale (e parlo della programmazione eccetera), a urlare?  

Già, perché noi non abbiamo il nostro stipendiuccio, gli emolumenti, se non si lavora non si mangia! E invece loro sì,  e temono... E allora aspettano che il lavoro sporco lo facciano gli altri! Poi, quando le cose si saranno sistemate, allora noi potremo andare aff….lo, e loro torneranno a decidere e a programmare come hanno sempre fatto, e con l'immagine intatta e incamiciata di bianco!

D'altronde un po' di  lavoro sporco non lo feci al tempo di Berlusconi, quando si paventò di tagliare i fondi alla cultura? Ricordo benissimo la strumentalizzazione e l'uso ad hoc della manovalanza. Era il 15 ottobre del 2005 e a Prato ci fu una manifestazione, era piuttosto sciapita, epperò... Qualcuno del Teatrone mi dette anche il megafono, ma nessuno dello staff venne a gridare con me per le strade, nessuno si mostrò chiaramente! O io non me ne ricordo…?
Ricordatelo un po' voi, struzzi della cultura imbalsamata!
Ma allora la Sinistra faceva ancora 'a muina, la poteva fare entro certi limiti contro il Berlusconi, eh!, ora non fa più nemmeno quella, ora abbiamo un ministro alla cultura che dovrebbe dimettersi per incapacità,  tacitato, che si muove solo per la manovre di un partito che fu di compagni o di  democristiani, gente seria quella, ora tutti morti e sepolti!

Quello che non ha fatto il virus, lo farete voi del governo. 
CI STATE AMMAZZANDO.  State ammazzando la cultura.
E anche tutti voi che state zitti per paura di perdere la poltrona.
VIGLIACCHI.

3 commenti:

Dania ha detto...

Condivido il tuo pensiero Maila ,per quello che può valere!!

Simone Centauro ha detto...

Sottoscrivo anche le virgole. I ristoranti, i bar, le librerie si e i Teatri e le sale da concerto no? Che sia complesso nessuno lo nega, ma si DEVE aiutare questo immenso settore a rivivere con la massima forza e decisione. Vogliono spargere anche il sale, sui teatri, altrimenti? É una vergogna assoluta come il piano di riapertura della cultura venga lasciato sullo sfondo di TUTTO, quasi un fastidioso extra da includere ma dopo tutto quanto. Uno Stato che lascia devastare così centinaia di migliaia di lavoratori e le loro famiglie é un orrore indegno. Il caso va sollevato però da chi è più in vista, non dai semplici singoli, perché abbia davvero risalto, hai ragione Maila.

Anonimo ha detto...

E poi, questa popolaglia con le bandieracce dell'andrá tutto bene e con l'arcobaleno finto come le loro coscienze sbiadite ai balconi alle finestre ai davanzali ai comodini ai pitali, sciorinanti la macro-tessera-elettorale, prima portata nel taschino, ora sul davanzale sociale; e gli occhi da ratto assassino sopra le ridicole mascherine batteriofore, che ti accusano di non voler far parte del loro coro; e questo coro, il nuovo coro dei tutti schierati, prima nemici ora a braccetto, inebetiti dalle tivvú dello scia-cairo, il nuovo animale che si aggira sugli schermi a promuovere il din-rindindin del registratore di cassa, l'euforia del vendete-vendete-vendete, la gente vuole comprare; e delle penose tivvú di stato (uno stato male) stampellanti su facebucchi e tuitteroidi, cosa potrebbero dire oggi senza queste mostruositá senza sintassi; e i "juournalisti", che balbettano cifre, statistiche, confondono Sepulveda con Marquez, il virus col batterio e Foscolo con la Ca'Foscari; e i virologi a volte verologi spesso varologi, certo orologi della morte a pontificare ricette e ricatti, e poi: la nostra ex-vita di giorno, un pallore lontano nel tentare di fare; e di notte, un'insonnia affamata di oblio. E se la ridono, silenziosi, fattucchieri, grassi gli smantellatori dei posti letto pubblici; i magnati delle cliniche private; i farmainducisti. Che voglia di appenderne molti al muro, e aspettare che il sole, il sale, l'acqua, il vento, li smunga come limoni spricchiati da buttare tra le onde nere di uno stagno.

Rammentino per la quinta replica della Mostra Parlante Ti mando ai celestini

Qualcuno - è la newsletter del Comune di Prato - si dimentica di ricordare questa quinta replica, e lo faccio di nuovo io. (Seguo Leopardi)....