mercoledì 8 aprile 2020

Ne usciremo più cattivi, passivi, schiavi

Rimbalza a gran voce il mantra: "Ne usciremo migliorati". 
Come da una palestra, dopo una bella ora di allenamento o di camminata sui monti, dopo l'epidemia noi saremo...migliori.
Di questo in particolare cercano di convincerci gli psicologi e i presunti filosofi al soldo dei grandi gruppi editoriali nelle loro dirette "positive" e rincuoranti.

Non più psicologi in azienda, nel cerchio ristretto del lavoro di un tempo, ora gli psicologi servono la collettività trasformata in azienda, per cui spiegano e rendono razionale comprensibile accettabile buono e addirittura esteticamente bello il disastro, e tutti devono ascoltare sintonizzati il verbo positivo, tutti si devono preparare per la nuova vita in cui rinasceremo.

La psiche dovrà andare in una certa direzione, e guai a sbagliare strada, sarà opportuno cogliere l'attimo della rigenerazione collettiva, dopo la quale, tu,  UOMO, SARAI PIU' BUONO.

Hai già a disposizione la versione del lavoro "smart" (per l'uso epidemico dei termini della lingua inglese all'interno dell'italiano non sarà mai trovato vaccino), sei connesso col mondo, sei ormai homo technologicus, non puoi più tornare indietro, anche se certo, tornerai a sbevazzare e a stordirti nella movida"

E tuttavia, nonostante la propaganda politica (in questo periodo tra l'altro si registra la nascita di due tipi di sindaci-babbi: quelli buoni, versione babbino di Collodi o Re Travicello alla Giusti, che ti mettono le mascherine nella cassetta della posta, e quelli cattivi, versione brigante di Cilento e Murge, che minacciano gli indisciplinati con i lanciafiamme...), nonostante il lavaggio del cervello costante e diuturno, ahinoi, senza lavoro, senza prospettive, senza soldi, intimoriti e diffidenti, con alle spalle ore e ore di fila per comprare un cesto d'insalata, messi a un metro e mezzo gli uni dagli altri, con il volto semicoperto dalla mascherina, col rischio di essere multati e "segnalati" una volta girato l'angolo di casa, anche i rapporti umani (o almeno quelli di un tempo) andranno a farsi benedire e saremo certamente (e già lo siamo basta vedere le frotte di spioni repressi che urlano dai balconi contro coloro che osano camminare!), saremo alla fine di questa grande totalizzante macabra appareillage, più diffidenti verso i diversi, rabbiosi verso chi non la pensa come noi, incerti, confusi o vacanti di pensiero,  nudi e derisi se solitari, resi primitivi, immobili e compatti nella massa, insomma ne usciremo PIU' CATTIVI, PASSIVI, SCHIAVI.

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