Prima questione:
Conte, Presidente del Consiglio, in uno dei suoi tanti spettacoli serali in diretta, ci dice che possiamo andare in libreria. Se vado in libreria immagino che dovrò scrivere sul permesso che vado in giro per un bene necessario: scriverò che vado a far la spesa per l'anima? Dunque... la cultura è diventata per decreto un bene fondamentale in questo paese? Peccato che nel frattempo le librerie siano quasi del tutto scomparse, lasciate in balia e annientate dal grande sistema editoriale e dal web.
In realtà quello che forse interessava era proprio riaprire le librerie gestite dai grandi gruppi editoriali, uniche rimaste appunto, visto che le piccole sono state lasciate a morire perché non collegate a nessun potentato.
(Un po' come succede con altri aspetti culturali, come il teatro, hanno lasciato vivere i grandi circuiti e basta).
In realtà quello che forse interessava era proprio riaprire le librerie gestite dai grandi gruppi editoriali, uniche rimaste appunto, visto che le piccole sono state lasciate a morire perché non collegate a nessun potentato.
(Un po' come succede con altri aspetti culturali, come il teatro, hanno lasciato vivere i grandi circuiti e basta).
Seconda questione:
Perché i virologi, questa entità apparsa da un mese come una divinità della scienza, non indossano le mascherine?
Nemmeno Borrelli, il capo della Protezione Civile, le indossa. E così altri ad alti livelli. Loro affermano che mantengono la distanza.
Perché soltanto noi, la cosiddetta gente comune, le dobbiamo mettere e soffocarci dentro?
Certo loro possono mantenere le distanze, hanno scorte e poliziotti attorno, possono cautelarsi, noi poveracci no; eppure è importante che si mostrino indossandole, visto che ci tengono così tanto alla nostra salute e le considerano essenziali!
O ci devono sempre far sentire popolo?
Terza questione:
Parlo del 5G. In questo periodo si parla molto del 5G anche in relazione al virus.
Io sono una elettrosensibile; quando mi avvicino a un elettrodotto o a ripetitori soffro vari sintomi come nausea, prurito, brividi, mal di testa, giramenti, irritabilità, acufene eccetera, e lo può ben testimoniare chi mi vive accanto. Ora, dopo aver subito PER ANNI sberleffi da tutti, dopo essermi vergognata come una ladra, dopo aver sentito la solfa della psicosomatica, so che questa patologia esiste, finalmente ho scoperto di non essere sola al mondo, per cui sto aspettando uno studio serio sulle questione, e quindi anche anche per questo mi interessa la tecnologia 5G: non parlo di complotti, fine del mondo o simili, o dall'altro lato di scienziati denigranti che sentenziano sicuri che le famose e ormai imprescindibili onde elettromagnetiche non fanno male. Credo che oggi siamo in grado di poter fare questo studio, ci sono le competenze e ci sarebbero i competenti, ma non sembra volerlo poi nessuno. Nemmeno gli scienziati.
Quarta questione:
tutti lodano i ragazzi, che sanno reggere di più che gli anziani alla chiusura del mondo.
Viene da sorridere, ma piuttosto piango. Gli anziani sono stati terrorizzati, letteralmente. So di molti anziani che a Milano hanno taciuto i sintomi e se ne sono rimasti chiusi in casa per giorni. Letteralmente immobilizzati dal rischio di morire intubati e soli in ospedale. Altri hanno chiamato aiuto troppo tardi, sempre per questa paura.
E poi mettiamo, gli anziani, che negli anni 60 erano giovani, se fossero stati giovani oggi con lo spirito di allora, sarebbero stati così buoni come i bravi giovani di oggi? Avrebbero accettato tutto quello che ci raccontano come alunni disciplinati imparandolo a memoria? Oggi molti vecchi si sono mostrati, davanti alla pandemia più ribelli, infastiditi, dubbiosi, polemici, ingestibili, insomma molto più giovani e irrequieti dei giovani, che diciamolo apertamente, appaiono nella loro maggioranza conformisti, silenziosi e acquiescenti.
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