sabato 4 aprile 2020

Il re è nudo

Riguardo al virus gli scienziati sembrano vagare nella nebbia. Un giorno raccontano che le mascherine sì, un giorno no. E così daccapo e altre storie e presunte "scientificienze".
Ieri, dopo aver snocciolato al solito la diuturna conferenza stampa della morte, sui mezzi di informazione (?) girava la notizia che addirittura il virus volteggi nell'aria, come un Ariele cattivo, e soprattutto al chiuso, mentre nei parchi invece sarebbe annientato dal vento…Ma allora, stare al chiuso non va bene?
Le contraddizioni di questa "scientificienza", che va per ipotesi e incertezze, sono oggi più che mai pericolose, perché le si dà così tanto credito e importanza da condizionare totalmente le scelte politiche ed economiche.
Ciò che appare invece chiaro, almeno a me certo, è che certe misure segreganti dettate per il bene della salute pubblica siano state messe in campo non solo perché la sanità rischia di trovarsi al collasso, dato che in questi ultimi vent'anni s'è fatto di tutto per distruggerla e trarne profitto privato, ma anche al fine di autotutelare la classe dirigente.

I sindaci,  lanciando le loro grida, e anche quelle provenienti da più alte sfere con dirette giornaliere e ansiogene,  dichiarano la necessità di proteggere sé stessi, non solo la cittadinanza. E chiamano a sostegno e conforto virologi e "protettori civili".

Ecco che sorgono ovunque le tende di campo, gli accampamenti sono allestiti sessanta di qua, sessanta di là. E anche nelle carceri, dove in realtà ci si organizza contro le possibili sommosse.

Detto in parole povere: siamo obbligati in casa perché il sistema non si può assumere decisioni diverse, pena la rovina di sé.

Intanto la gente comincia a stancarsi di questa stretta asfissiante sulla propria vita, perché dopo i "picchi" annunciati, il contagio non sembra scendere, i numeri sono confusi e non si sa poi come vengano calcolati.
A Prato, per esempio scriveva Il Tirreno, i morti di marzo dello scorso anno sono uguali o poco meno a quelli del marzo di quest'anno.  
La gente disobbedisce, esce e fa quello che può, e quindi è prevedibile che, se non sono peggioramenti, il governo sarà costretto ad allentare la presa.

Anche perché la miseria è alle porte per molti di noi, non solo per gli industriali!, per cui nel prossimo futuro sono prevedibili altri morti. E non solo eccellenti, come il Ministro delle Finanze dell'Assia in Germania Thomas Schafer, che alcuni giorni fa, a causa del grande stress causato dal corona virus ( nella sua lettera d'addio avrebbe detto che il futuro del Land è senza speranza), si è suicidato. Notizia che il Frankfurter Allgemeine Zeitung ha fatto scivolare fra le sepolte e tabu. Ricorda un po' la morte di Rossi del Monte dei Paschi.

Mentre nulla si è fatto per esempio davanti al dilagare delle malattie come il cancro a causa dell'inquinamento, forse perché il tempo che intercorre fra quando ci si ammala e quando si muore è molto lungo, si tratta di anni, invece col virus il sistema s'è messo subito in allarme, perché intasa gli ospedali e mette la fragilità di una Nazione allo scoperto.
Il virus mostra che il Re è Nudo, e che i sarti che lo vestono, come nella favola, sono degli impostori, perché la tela non c'è.

Al momento sono negate di fatto due diritti fondamentali, che stanno alla base del patto del cittadino con lo Stato democratico: il diritto al sostentamento e il diritto alla partecipazione al vivere civile e politico.

Ma Hobbes avrebbe sorriso perfido, mostrando che non siamo niente, che non contiamo niente, che la democrazia al momento è una parola, i cittadini per anni sono stati allevati al consumismo, che sono privi di coscienza critica, di capacità organizzativa, che hanno demandato tutto per poter correre il fine settimana al centro commerciale senza rendersi conto che nel frattempo il Leviatano è cresciuto e se li sta mangiando.

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