lunedì 13 aprile 2020

Un'altra aggressione dal balcone

Ieri sono stata aggredita verbalmente un'altra volta mentre camminavo a pochi metri da casa (cinquanta?): mi hanno gridato che infrangevo la legge.
Ero con Gianfelice, indossavo la mascherina; lui però, andando un po' distanziati, non era stato visto dall'aggressore, che ce l'aveva con me.
Contrariamente all'altro giorno, ho risposto, risentita, che non infrangevo proprio nulla.
Gianfelice ha capito e molto arrabbiato è andato a litigare con il tipo, e son volate parole. 

A questo ci hanno condotto, a latrare come cani fra di noi. Pur se a debita distanza. A distanza di legge!

Ma le aggressioni che ricevo (e da molto tempo prima del virus) non sono causate solo dalla paura del contagio, indotta da una propaganda martellante che ha portato ciascuno di noi a rinunciare alla propria libertà individuale e vedere nell'altro un pericolo eccetera:  riconosco in certi atteggiamenti la volontà di offendere e ferirmi, perché donna, intellettuale, artista. Il gusto di trovarmi in fallo per attuare il linciaggio. Non vedevano l'ora di poterlo fare un po'!

Il virus è una grande opportunità per fare esercizi di cattiveria in piccolo e di nascosto, permette di manifestare le proprie invidie, rivalità, le insofferenze verso le persone, l'indistruttibile e inconffessata superstizione, la propria mentalità gretta; concede lo sfogo alla propria rabbia e insoddisfazione, e non solo con il beneplacito della cosiddetta legge si può urlare contro il pedone o spiare il vicino senza sentirsi in colpa,  ma anche con il vantaggio dell'amor proprio rafforzato, perché abbiamo avuto il coraggio di farlo e con la certezza che la maggioranza è con noi, che noi siamo la maggioranza...

Il virus giustifica, a tutti i livelli; è non solo una "entità" che causa e rappresenta il male fisico, ma anche uno morale, etico, che si presta comodamente a trasformarsi in un facile pretesto a uso e consumo di vari livelli e necessità.

Seguo (almeno per ora) le regole anche se non le condivido affatto, e soprattutto non mi faccio intimidire.


1 commento:

Unknown ha detto...

Le persone che si permettono di aggredire verbalmente chiunque passi a piedi sotto il proprio balcone dovrebbero vergognarsi e tacere. Un conto è notare un assembramento di 20/30 persone che parlano /corrono/urlano / etc e allora contravvengono platealmente a una direttiva . Un altro è fare la caccia al pedone senza sapere dove stia di casa, perché è uscito di casa, quali ragioni lo spingano a fare quel tragitto.Questo si chiama "caccia alle streghe", roba da medioevo, roba da matti. Rispettiamo il prossimo e non cerchiamo di sfogare sugli altri le nostre frustrazioni e mediocrità varie.

Rammentino per la quinta replica della Mostra Parlante Ti mando ai celestini

Qualcuno si dimentica di ricordare questa quinta replica, e lo faccio di nuovo io. (Seguo Leopardi). O che dà fastidio che si replichi ancor...