domenica 5 aprile 2020

NON VOGLIO VIVERE BENE LA PANDEMIA

Dunque, chi ha il privilegio di ricevere il proprio stipendio a fine mese, in fondo sta abbastanza, dico abbastanza tranquillo.
Noi che non l'abbiamo, da sempre non siamo mai abbastanza tranquilli, ma come contropartita abbiamo sempre avuto l'illusione della libertà. Di seguire il nostro dèmone, la nostra passione e via dicendo.
Ora però questa contropartita, che mi non mi faceva invidiare il privilegio di coloro che vivono con stipendio fisso o con la pensione, è tolta, anche se non mi è impedito ancora di scrivere o di comunicare, come faccio ora attraverso questa piattaforma per gentile concessione di Google, ma in gran parte mi è preclusa perché il teatro, che è il mio mestiere, non funziona su questo mezzo su cui scrivo appunto ora. E per fortuna!
Il teatro, e non parlo certo di quello in gran parte falsato che si mostra nei grandi circuiti,  come le arti in genere, va libero per il mondo, e non ha bisogno di piattaforme date e calate dall'alto, o di speculatori o sciacalli!

L'aver tolto ogni possibilità di contropartita mi fa sentire non solo imprigionata, ma anche violentata, e davvero nulla sarà come prima per me, anche quando fra qualche mese forse qualcosa certamente tornerà come prima, perché il Leviatano si è mostrato in tutta la sua mostruosità, e ha dimostrato quanto risibile è questa contropartita che ho accettato e perseguito, che è stata levata con un colpo di decreto dall'alto e che avrebbe la finalità di tutelare la salute di tutti!
Se questa non è violenza, cos'è? Perché i filosofi e gli psicologi e gli altri professori cantanti, se non i medici che vengono licenziati se pensano diversamente!,  invece di darci consigli su come vivere bene la pandemia (non voglio questi consigli che vomitate nelle vostre dirette che puzzano di cadavere!), non svolgono il proprio mestiere critico, perché non esercitano il dubbio? Perché sono prezzolati dai grandi sistemi editoriali, magari?
O quelli poi che cantano della bellezza e salvezza del tele-lavoro, o coloro tra i professori che innalzano lodi alle tele-lezioni (le faccio anch'io e voglio smettere!), io li considero, nella migliore delle ipotesi, degli sciocchi panglossisti. 
Il virus ha ucciso, oltre che fisicamente, anche la libertà e la dignità di tutti.

NON VOGLIO VIVERE BENE LA PANDEMIA!


1 commento:

Anonimo ha detto...

Il piú illuminante articolo che mai nessun professorone, scienziato, sociologo e industriale del pensiero potrebbe mai avere pensato o datosi il coraggio di scrivere in vita sua!

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