giovedì 16 settembre 2010

Un ricordo dalla scuola

Il disastro della scuola pubblica italiana, con le recenti affollatissime manifestazioni di insegnanti in questi giorni d’inizio anno scolastico, mi invita a ricordare qui quello che mi è accaduto qualche mese fa, in una scuola, invitata dagli insegnanti a presentare uno spettacolo in cui narro la storia della mia città.
Come ho sempre fatto, per l’occasione, inviai un comunicato stampa, che i giornali pubblicarono.

L’assessore alla pubblica istruzione si rallegrò, a parole, di questo spettacolo e mi disse che sarebbe venuta a vederlo al fine di ripeterlo in altre scuole.

In realtà poi mandò un ispettore.

La direttrice della scuola che mi ospitava si alterò molto con me, dato che si vide piombare fra i banchi– e in un giorno proprio sbagliato – l’ispettrice, come se io l’avessi chiamata a sua insaputa. 
L’ispettrice non voleva controllare la scuola, voleva solo controllare me.

Credo che alla fine sia andato tutto bene, nessuno si è lamentato; al contrario.

Ma in tanti anni che vado in giro per l’Italia e l’Europa a raccontar storie ai ragazzi, è stata la prima volta che un ispettore scolastico ha seguito un mio spettacolo per verificarne i contenuti.

m.e.

2 commenti:

IguanaEco ha detto...

Lo spettacolo andò assai bene. Altrochè.
Ma in seguito quella scuola fu costretta ad intrattenere uno stretto rapporto con l'assessorato alla PI e con il Comune, e non per motivi didattici e culturali!
A seguito di una verifica dei tecnici della Facoltà di ingegneria, l'edificio scolastico risultò privo di qualsiasi requisito antisismico e fu deciso di iniziare pesanti lavori di consolidamento durante la stagione estiva.
Ma come se non bastasse, iniziati i lavori fu fatta una scoperta ancora più amara: i materiali con cui era stata costruita la scuola erano scadenti già per quel lontano 1972 in cui era stata costruita. Tanto scadenti da richiedere un totale risanamento a partire dalle fondamenta. Risultato: la scuola è stata sfollata dall'altra parte della città con immani disagi per i bambini, i genitori e gli insegnanti. Questa la cronaca. Ma il sottoscritto è molto tentato, cara Primavera, di raccontarti come il comune di Prato ha affrontato tutto il percorso di questa emergenzae di come pressappochismo, dilettantismo, superficialità, omissioni e tanto altro, siano stati i protagonisti di questa vicenda... lo farò sotto falso nome molto presto. Che la Pache Mama vi protegga sempre.

Anonimo ha detto...

Grazie, Iguana.
Aspetto il tuo contributo, in modo da poterlo pubblicare.

Maila

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