lunedì 25 gennaio 2010

Ancora sulla Lazzerini

L'11 gennaio avevamo espresso la nostra perplessità sulla struttura architettonica della nuova biblioteca Lazzerini: nonostante la bellezza, poco funzionale allo studio, caotica, massificante. Insomma, non adatta alla concentrazione e all'esercizio del pensiero.
Rischia di diventare un emblema dello stato presente della cultura: la beceraggine al potere.
Siamo contenti che qualcuno abbia portato in consiglio comunale i nostri suggerimenti. Magari ci farabbe piacere che ci menzionassero ogni tanto.
(Spero che si siano stati considerati - nell'interrogazione presentata al consiglio comunale -anche alcuni aspetti strutturali da tenere sotto controllo, come le notevoli chiazze da infiltrazioni d'acqua sul soffitto).
Da Il Tirreno, 25 gennaio 2010.
Allarme furti in biblioteca. Casi in aumento alla Lazzerini, sistemi di controllo da rivedere

Sono andati a ruba (letteralmente) Gomorra e il libro della Mazzantini Neri: «Presto il nuovo antitaccheggio»

BARBARA BURZI
PRATO. Una biblioteca nuova di zecca, ma dai sistemi di controllo ancora imperfetti. A poco più di un mese dal trasferimento nei locali della ex Campolmi, alla Biblioteca comunale Lazzerini si segnala già un aumento di furti. Non è tanto la rarità dei testi a invitare al taccheggio, quanto piuttosto - si direbbe - le crescenti difficoltà economiche in cui molti versano. Lo fa pensare il fatto che all’appello mancano proprio quei titoli che per Natale sono andati per la maggiore e che sono reperibili in qualsiasi libreria o supermercato. In particolare, l’ufficio acquisti della biblioteca ha provveduto a riordinare più volte - con la conseguenza di uno spreco di risorse - “Venuto al mondo” di Margaret Mazzantini, “Gomorra” di Roberto Saviano, nonché diversi cd e dvd più facilmente soggetti a furto, considerate le piccole dimensioni. Un malcostume dietro al quale è facile pensare che ci sia stata l’intenzione di riuscire a fare qualche regalo natalizio a costo zero. Ancora il direttore Franco Neri non fornisce dati sull’entità del fenomeno invitando alla cautela e ad analizzare la questione nello specifico prima della pausa estiva, quando arriverà la stagione dei bilanci. «Per verificare se effettivamente i testi che mancano sono stati rubati - dice - bisognerà fare un controllo, che avviene solo a biblioteca chiusa. Per il momento eventuali assenze di volumi potrebbero essere legateal fatto che qualcuno li ha mal risposti». Il fenomeno ha però raggiunto una dimesione tale da essere stato segnalato dagli studenti stessi che frequentano i nuovi locali della Lazzeriniana. Complice probabilmente, un sistema di controllo che nei flussi di uscita non è così ferreo come negli accessi. «Oppure - spiega Neri - eventuali furti potrebbero essere imputabili ad un’inefficienza nel sistema, dovuta per esempio ad un microchip che non funziona. La biblioteca dispone infatti di dispositivi antitaccheggio su tutte le unità fisiche a scaffale aperto come riviste, libri e materiale multimediale. Entro marzo - anticipa - perfezioneremo anche il controllo sui flussi di uscita con un moderno strumento antitaccheggio a radiofrequenza, il cui costo oscilla tra i seimila e i settemila euro. Nel corso del 2010 svilupperemo anche gli altri dispositivi, tra cui una pistola laser che tiene in memoria la banca dati di tutti i libri in prestito. E’ molto utile per verificare se un testo è stato realmente smarrito o rubato, prima di riacquistarlo». Quello dell’aumento dei furti non è l’unica questione che investe la nuova biblioteca. L’ampliamento e il trasferimento nei locali dell’ex Campolmi sono stati anche oggetto di una recente interrogazione presentata da Aurelio Donzella (Idv), che verrà discussa nel prossimo consiglio comunale. «Ci sono troppi spazi aperti - fa notare il presidente del gruppo consiliare dell’Italia dei valori - la biblioteca così com’è stata concepita, rischia di diventare un centro d’aggregazione. Chiedo che siano trovate soluzioni architettoniche per separare chi quotidianamente fruisce degli spazi per chiacchierare, da chi ha bisogno di trovare concentrazione per leggere e studiare. Al limite, anche attraverso l’intervento dei vigili urbani».

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