mercoledì 20 gennaio 2010

Mao


Ieri, a Prato, il blitz delle forze dell'ordine in Via Rossini a controllare e fermare il mondo del lavoro illegale svolto dai cinesi. E dagli affittuari di case italiani, immagino, di cui non è detto se affittano a nero oppure no.
Gran polverone mediatico, a mostrare che il nuovo governo cittadino ciò che promette mantiene.

Nel tributo a Dio Danaro i cinesi lavorano ridotti in schiavitù dagli stessi cinesi e, indirettamente, dagli stessi affittuari di case abusivi e speculatori ("I cinesi pagano di più", cfr. La Nazione di oggi, Cronaca di Prato).
Questa riduzione in schiavitù con gli occhi a mandorla fa pensare a un triste contrappasso, se solo si legga qualche passo del Capitale di Marx, o anche alle parole di Mao Tse-Dong, che era di gran voga nei tempi della mia adolescenza: « Bisognerà ancora e sempre fare la rivoluzione. C'è sempre gente che si sentirà oppressa. »


M

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