lunedì 11 gennaio 2010

Note sulla Biblioteca Lazzerini

La nuova Biblioteca Lazzerini è davvero una biblioteca degna di una città, bellissima e ben organizzata. Tuttavia ho potuto notare quanto sia difficile studiarvi.
L'ambiente interno è troppo aperto e tutto indistintamente accessibile da utenti che percorrono gli scaffali in cerca di libri e parlottano, e infastidiscono altri che studiano seduti ai tavoli dislocati ovunque, anche lungo i corridoi.
So bene che le biblioteche sono sempre stati luoghi 'aperti', con alti soffitti, e tavoli sparsi; però un tempo i bibliotecari erano gli unici che potevano andare per gli scaffali a prendere i libri e consegnarli ai lettori; un tempo non esistevano le postazioni Internet.
Dunque questo andrebbe corretto; il che non è poco, perché la biblioteca non è solo un luogo bello, non è una piazza, né è un luogo per incontrarsi (anche se può essere anche questo), ma è per leggere e studiare in silenzio. Per la concentrazione, oggi sempre più difficile, così come l'esercizio del pensiero. Le norme che sono scritte ai banconi non sono sufficienti per farci mantenere il giusto rispetto per gli altri e per il luogo.
Dove andremo a leggere e a pensare, se si esclude casa propria?
E poi, vi prego, cari studenti e studiosi, davanti a un luogo così bello, è incivile buttare le cicche di sigarette per terra, che sono ovunque davanti all'ingresso.
Maila Ermini

1 commento:

Andrea ha detto...

C'è decisamente troppo casino.

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