giovedì 21 gennaio 2010

"Andate e leggete. Letture private in suolo pubblico". Perché l'iniziativa dell'assessore Nesi è fallimentare

Non v’è nulla di pre-giudiziale nel mio giudizio.
Basta ascoltare e vedere le letture, veicolate su Youtube, dei cittadini che si sono resi disponibili alla lettura sul ‘suolo pubblico’ per capire quanto la finalità di diffusione della lettura attraverso questo ‘evento’ risulti fallimentare. E non certo perché accorrono in tanti, o in pochi. Per me il numero non è la qualità, nonostante certi rappresentanti di enti pubblici siano ormai convinti della validità di questa equazione. I conti e le valutazioni che si applicano alle aziende non si possono applicare alle manifestazioni, né tantomeno agli enti culturali. Chi lo fa, o è un incompetente, oppure parla per dettato di partito.
Dunque, perché "Andate e leggete. Letture private su suolo pubblico " è fallimentare:

1. La lettura ad alta voce non può essere compiuta da tutti, indistintamente. Ci sono regole precise, che vanno seguite, e queste regole ancora non sono insegnate a scuola, se non in quelle di recitazione (anche se sempre di meno a causa della imperante mitologia della ormai morta cultura popolare);
2. Se queste regole non si seguono, la lettura ad alta voce compiuta da chicchessia, per giunta con microfono, può allontanare chi ascolta. E non solo certo per l’uso della cadenza dialettale. In verità anche quella deve saper essere usata, deve essere studiata, se vuole proporsi a livello di auditorio. E questo sanno bene tutti gli attori, e includo i cantanti, che hanno fatto del dialetto o della cadenza dialettale uno strumento fondamentale della propria fortuna (chi afferma il contrario o fa retorica o mente);
3. Non ci sono soltanto motivazioni di eufonia a dettare la mia critica: la lettura così in mezzo alla strada o alla piazza non predispone all’ascolto; il senso è perso. Banalmente, ci si distrae. (Ben altra cosa è la finalità di manifestazioni che possano aver luogo all'aperto come un happening o una performance, con finalità di dissenso, e purtroppo ormai scomparse, che costituiscono per loro natura un hàpax legòmenon che non può essere organizzato da un ente pubblico);
4.Questa manifestazione non utilizza le persone che per anni si sono preparate in tal senso, che possono leggere a voce alta e, casomai, invogliare chi ascolta alla lettura: non valorizza il lavoro degli attori. Dunque non valorizza il lavoro tout court, e non porta ‘ricchezza’, in nessun modo;
5. Infine, sono contraria a queste manifestazioni, perché sono veicoli di un falso concetto di cultura democratica o popolare.
Maila Ermini

1 commento:

Anonimo ha detto...

Cara Maila, e ora a Nesi e compagnia, chi gli spiega cosa hai scritto in questo articolo? Troveranno qualcuno che glielo faccia capire? Cercasi intermediario caritatevole disposto a spendere molto tempo per tradurre in termini facili facili e spiegare agli assessori i punti elencati da Maila Ermini. Forse, qualche consigliere del Sindaco? Ah sí, perbacco, ma chiedete a Panariello se tra uno spot TV e una festa in differita ha un 'attimino' per aiutare gli assessori...

Saverio Mentone

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