martedì 12 gennaio 2010

CALICE INQUINATO

Lo dico da tanto, e basta scorrere il blog: anche subito dopo l'alluvione, il 25 di dicembre; anche quest'estate avevo puntato il dito sulle acque reflue del depuratore del Calice che alcuni contadini, non sapendo dove andare a pescar acqua, tutta dedicata all'industria, innaffiavano i campi. Con tanto di foto.
Ora finalmente si leva una voce più esperta, quella degli agricoltori, perché in seguito all'alluvione tutta la zona del Calice e delle Pantanelle risulta a rischio di forte inquinamento.

Il Comitato Alluvione del Calice, nato in seguito all'alluvione di Natale, di cui faccio parte, si occuperà anche e soprattutto di questi aspetti ambientali, e non solo di rimborsi.

Ci sono chiari tentativi di far morire subito il comitato, di strumentalizzarlo (insomma, come diceva Marx, "è sempre la stessa merda che torna"), ma noi saremo ben vigili.

Maila Ermini


Da La Nazione del 12 gennaio 2010
‘Calice, servono analisi nei campi per scongiurare contaminazioni’
GLI AGRICOLTORI corrono ai ripari dopo la rottura dell’argine del Calice. Le acque che si sono riversate sui campi della zona dove sono presenti diverse coltivazioni di ortaggi e sementi potrebbero aver inquinato la terra. Per scongiurare ogni pericolo e possibilità di contaminazione Andrea Terreni, presidente della confederazione italiana agricoltori, ha fatto richiesta alla Provincia di avviare insieme all’Arpat (appena il tempo la consentirà) tutte analisi necessarie a capire che tipo di sostanze sono finite nei terreni in seguito all’inondazione della zona. E’ importante precisare che non c’è nessun pericolo per la salute dei consumatori perchè eventuali problemi di inquinamento, si potrebbero manifestare per le nuove coltivazioni.

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