mercoledì 20 gennaio 2010

I buonisti ruffiani

C’è una razza che detesto: è quella dei buonisti ruffiani.
Pronti a stare sempre dalla parte dei derelitti, dei perseguitati, a farsi fumosamente in quattro per loro, davanti alla telecamera, per un evento mediatico, piccolo o grande che sia, davanti a qualcosa. Pur che ci sia qualcuno che li guardi. Che li registri.
GUARDAMI, SONO SU YOUTUBE.
Quando possono, se non possono entrare nei programmi televisivi, stanno su Internet. Si mettono su Internet.
SONO BUONO. SONO CONTRO.
Spesso la loro specialità è spettacolizzare la lotta sociale, razzismo e miseria, soprattutto in questi tempi che c’è n’è tanta in giro a ‘buon mercato’.
I buonisti ruffiani fanno merce di sé. Si fanno vedere buoni, a Sinistra più sfacciati e sguaiati; a Destra unti e camaleontici.
Il buonismo gridato e mostrato – insomma ipocrita - nasconde il marketing di sé e della propria roba da vendere. Promozione. Pubbliche relazioni a tema sociale, di gran moda. A telecamere spente, a computer muto, tutto cambia. Spesso si vedono altrove, gregari di gruppi e assessori, presso cui sperano udienza e favori. Lavori.
Sono conformisti nel midollo.
Internet è il loro luogo, il grande mercato del mondo.
Per favore: lontani da me.
Maila

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