La Regione Toscana, nell'organizzare le iniziative teatrali legate al Giorno della Memoria, si affida interamente alla Fondazione Toscana Spettacolo.
La programmazione unica segue il pensiero unico e i teatri di regime con i suoi artisti.
L'assessore Cocchi è stato invano più volte invitato a vedere lo spettacolo sui martiri di Figline, alla Baracca e anche a Figline, lo scorso novembre, in occasione della ricorrenza: Vita restante di carnefice. Vita immaginaria e reale di Karl Laqua, ma non è mai venuto.
Diranno che non si poteva prendere in considerazione lo spettacolo perché tratta di martiri di Figline e non direttamente di Olocausto. Santi numi, che si inventeranno?
Insomma, è scandalosa o forse semplicemente ridicola la gestione di questa programmazione culturale a senso unico, che ci vede sempre esclusi. In questa o in altre occasioni.
Per altri versi ciò ci inorgoglisce, perché il nostro teatro è libero, com'è deve essere il teatro che si rispetti e tutta l'arte che sia degna di questo nome, non esser servo di nessuno. Tantomeno della Fondazione Toscana Spettacolo.
Altrimenti è pattumiera, maniera, occasione, roba da buffoni , ancorché 'impegnati'.
Teatro La Baracca
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