venerdì 30 novembre 2012

Il sì dell'Italia alla Palestina

Palazzo Chigi dice sì alla risoluzione della Palestina come Stato non membro osservatore permanente.
Ma non c 'è da farsi illusioni; la motivazione non risiede tanto nella mediazione italiana al conflitto israelo-palestinese, nella nostra storica politica estera filo-araba, quanto nei recenti viaggi di Monti fra gli emiri e in terra araba a caccia di soldi, nel petrolio (scusate la banalità), nella possibilità di vendere pezzi dei gioielli di famiglia (Finmeccanica e Snam Reti Gas), possibilità di esportazione della nostra cara Moda (non è stato un emiro che ha comprato la casa di Valentino?), eccetera.
Gli emiri non sono un esempio di rispetto dei diritti umani nei loro rispettivi paesi (vedi Qatar, ma anche Emirati Arabi in che condizione sono gli studenti, le donne eccetera), ma gli affari che stanno mettendo su in Palestina sono un dato di fatto e vengono accolti da grandi applausi dai palestinesi a Gaza. E condizionano la politica internazionale, evidentemente, soprattutto quando si va a caccia di aiuti.
(A ottobre l'emiro del Qatar, Hamad bin Khalifa al Thani, ha portato lui personalmente 250 milioni di dollari di investimenti. In quell'occasione sono state inaugurate 1000 case finanziate da lui appunto in un villaggio del sud della striscia. Bisognava poi ricomporre la rottura fra il partito di Hamas e quello di Fatah, e a quanto sembra lo scopo è  andato a buon fine).

Israele, pure tanto amica e molto piccata per questa risoluzione italiana, non possiede tanto. Almeno non rispetto all'Italia. Lo stesso muove la Francia, storica 'amica' si fa per dire degli arabi, e la Spagna.

Gliel'avrà spiegato, Monti a Netanyahu, detto "Bibi", che stiamo in brache di tela.

giovedì 29 novembre 2012


Renzi-Bersani: l'inganno continua

Di passaggio ieri sera ho visto cinque minuti di quel duello  americanizzante dei candidati in TV fra Renzi e Bersani.
Non sono stata capace di continuare a seguirli, non tanto per quello che dicevano, rispondendo alle domande della moderatrice, ma per l'inganno così palese e smaccato che ci propone questo ennesimo gioco del sistema, a cui anche tanti giovani purtroppo credono e su cui commentano.

Sono degli emeriti bugiardi, questi due signori, che magari alla fine ci regaleranno qualche altro Macrolotto, qualche altro Interporto o Multisala Omnia più grande COOP, o  disastro ambientale e umano stile ILVA.

Il pensiero che non ci sia una seria alternativa a questi signori, questi fascinatori pompati dal sistema (solo chi lo è può accedere a tanto, o che bella trovata, le primarie!), ecco il vero dramma, la tragedia di questo paese, e non soltanto.

Strategia della tensione

Con le ragazze del laboratorio ho messo in scena una manifestazione, sul palco.
Analizzandola da un punto di vista strutturale, le ragazze hanno rivelato di aver partecipato proprio oggi a una a Prato, quella contro gli innumerevoli tagli alla scuola pubblica e in particolare contro la ex-Aprea (che apre ai privati la scuola pubblica): tutte hanno dichiarato di aver visto  i poliziotti  pronti con il manganello. Hanno poi raccontato che quelli di Casa Pound hanno cercato di infiltrarsi nella manifestazione e che quindi c'è stata maretta.  La manifestazione s'è divisa in due.

Ecco pronto il giochetto della violenza (che questa volta non c'è stato) , basta poco e le fazioni si scontrano, la polizia interviene; ci sono arresti, danneggiamenti, qualche volta ci scappa il morto. Tutti che tuonano contro le manifestazioni, eccetera.
E' il vecchio gioco, qui in piccolo ma sempre valido, della cosiddetta 'strategia della tensione', che tanto servizio fa alla reazione.

P.S. I giornali non hanno dato sufficiente notizia di questa manifestazione e hanno voluto delegittimare i ragazzi molto informati e preparati gran parte di loro.

mercoledì 28 novembre 2012

Clorexidata

Strano il dentista
che m'ha curato
s'è preso il dente
lo ha esaminato
lo porta a spasso
come un malato

poi senza tanto
pensarci su
me l'ha rimesso
a testa in su

Oh questo dente
non vuole morire
sono cento anni
sta al mio patire

Bravo il dentista
l'ha risanato

sono attutita
clorexidata
sono felice
che sia passata!


La Piana alluvionata

Quando ero bambina ricordo, quando il fine settimana andavo da mia nonna a Olmi di Quarrata, gli autunni allagati. Vicino al torrente Stella, la cui acqua spesso rompeva gli argini, vicino all'Ombrone. I campi erano lunghe distese di acqua, e per questo erano sempre pronti gli chantilly, gli stivali di gomma che arrivavano fino al ginocchio.

Ricordo di canali pieni di acqua, ce n'erano tanti, tutto pieno d'acqua. Sì, la casa a volte s'allagava, ma poco, c'erano tanti campi dove l'acqua delle lunghe piogge si stendeva per quasi tutto l'autunno.

Allora, il fratello più grande di mia nonna, un vecchio che aveva fatto la Grande Guerra, mi raccontava che la Piana era un grande lago che s'era prosciugato perché il Gigante Trippone aveva bevuto tutta l'acqua torbida, pensando fosse vino, e che un giorno il Monferrato, che è un vulcano addormentato si sarebbe svegliato, perché, diceva proprio così, incurante della mia giovinezza, "si sarà rotto il pippi di vedere tutte queste puttanate, che segano gl'arberi e ci costruiscono perfin sul c...".  Si chiamava Ovidio, storico autodidatta soprannominato il Pecchia (soprannome che gli veniva dal padre del padre del padre), ed è stato il primo ecologista che ho conosciuto.

martedì 27 novembre 2012

Il sistema sanitario nazionale sarà smantellato

Monti ha tuonato: il sistema sanitario nazionale non potrà essere garantito, che ci vogliono finanziamenti privati. Così, oltre al disastro assistenziale, le case farmaceutiche avranno la meglio e non si potrà mai sapere, che ne so, la verità sulle morti per cancro dei giovani militari italiani (sembra più di cinquemila); oltre all'uranio impoverito, ora sembra che la causa di tutte quei morti sia dovuta anche alle vaccinazioni a cui sono stati sottoposti. Come si fa a sapere la verità quando un ricercatore è pagato, per avere strumenti eccetera, dalle ditte private? Come si potrà mai, per esempio, dissequestrare i documenti scientifici che sono al momento sotto sequestro riguardo a questa faccenda? E come si potrà mai sapere la verità vera sui tanti tumori causati dall'ILVA?
E' come per quelli come me, che magari sono direttori artistici o similari: come si fa a recitare la verità, quando siamo al servizio di chi ci vuole sul palco solo per essere ar-lecchini di padroni?

Come ti tutelo l'ambiente; ecco le idee e le menzogne degli sfidanti alle primarie di Sinistra


Vendola e l'ambiente, vedi alla voce Ilva: http://www.youtube.com/watch?v=RNoeNtY8owI


Riguardo ai bersaniani, ecco questo bell'articolo di qualche anno fa (2006): "Prato alla Regione: sull'inceneritore fate presto   Il presidente della Provincia Logli insieme ai sindaci pratesi scrive una lettera a Martini sul      termovalorizzatore:   La Regione rompa gli indugi oppure Prato andrà per la sua strada. E' questo il messaggio lanciato dagli amministratori locali per stimolare la decisione in tempi rapidi intorno alla situazione degli inceneritori nella piana Firenze-Prato-Pistoia. Il presidente della Provincia, Massimo Logli, e i sindaci hanno preso carta e penna e scritto al presidente Claudio Martini e all'assessore Marino Artusa per sollecitare una decisione, a distanza di sei mesi dall'apertura del tavolo di confronto a livello regionale che avrebbe dovuto portare alla decisione sul numero degli inceneritori, tenuto conto del volume di rifiuti prodotti dai territori." http://www.regione.toscana.it/regione/export/RT/sito-RT/Contenuti/sezioni/ambiente_territorio/rifiuti/visualizza_asset.html_123294653.html

Sarà divertente anche mettere le idee e raccontare le menzogne di quegl'altri  campioni, quando la Destra farà mai le sue, di primarie...

Manifesto per la soppressione dei partiti politici

E' il titolo di un saggio di Simone Weil, la cui traduzione è un po' forzata, l'originale francese è  Note sur la soppression générale des parties politiques.
Poco conosciuto, per evidenti motivi, si può leggere anche all'indirizzo http://gek60.altervista.org/wp-content/uploads/2012/06/manifesto-per-la-soppressione-dei-partiti.pdf o in francese
In questi tempi è una lettura necessaria.
Voglio sottolineare alcuni passi, che ben si adattano ai tempi nostri:

"Mentre il sistema dei partiti comporta le pene più severe per l’indocilita’. Penalità che toccano quasi tutto: carriera, sentimenti, amicizie, reputazione, onore, talvolta addirittura la vita di famiglia. ...
Quando in un paese esistono i partiti, ne risulta prima o poi uno stato delle cose tale che diventa impossibile intervenire efficacemente negli affari pubblici senza entrare a far parte di un partito e stare al gioco. Chiunque si interessi alla cosa pubblica desidera interessarsene efficacemente. Cosi,  chiunque abbia un’inclinazione a interessarsi al bene pubblico o rinuncia a pensarci e  si rivolge ad altro, o passa dal laminatoio dei partiti...
Quanto alla terza caratteristica dei partiti, ossia il fatto che sono macchine per fabbricare passioni collettive, è così evidente che non merita di essere spiegata. La passione collettiva è l’unica energia di cui dispongono i partiti per la propaganda diretta all’esterno e per la  pressione esercitata sull’anima di ogni membro.".

Sembra che sia stato scritto in questi giorni, non nel  1940.
Un libretto che tutte le scuole superiori dovrebbero adottare.

lunedì 26 novembre 2012

Grazie per affamarci

E' veramente scandaloso che l'assessorato alla cultura del Comune di Prato, di fronte a questa crisi devastante, a questa mancanza di soldi per la cultura eccetera, presenti le sue proposte 'clou', invitando grandi artisti (ah, si fa tutto in grande qua, eh!) e trascurando i propri, lasciando al territorio solo bricioline (se si escludono gli unti del signore).
Se recentemente ho fatto uno spettacolo al Magnolfi per il Comune, così come lo hanno fatto i colleghi, lo si deve solo ed esclusivamente a me, che ho lottato per avere un altro anno di Sipario Aperto. E quindi non lo si deve contare, non è stato nessun regalo dell'amministrazione.
Grazie, grazie a tutti gli amministratori, tutti quanti, per affamarci.

P.S. Sicuramente il Teatro La Baracca ha contribuito a innalzare il numero degli spettacoli a Prato della lista fatta dal Sole24Ore. Ma li abbiamo fatti senza il contributo del Comune di Prato, che quest'anno non ci ha dato un centesimo e nemmeno sa cosa e come lo facciamo! Vergognatevi, altro che.

Vince Renzi e Prato (e Pistoia) è fiorentina!

Niente di più chiaro di questa vittoria di Renzi, vera figura della Commedia dell'Arte, che rende Prato di nuovo feudo fiorentino. E anche Pistoia!
Ecco fatta la città metropolitana! Ecco, signori del PD, il voto a Cenni dove è andato!
Ecco Cenni bell'e sistemato, gli han rubato i voti e ormai la sua presenza è sol passaggio di testimone per il nuovo direttore delle danze cittadine...

Delle tre figure più importanti di questa inutile per noi disfida delle primarie, due sono certamente 'dottori'.
Il dottor Graziano, aggraziato e apparentemente mite, è Bersani; il dottor Balanzone, il verboso, è Vendola; Brighella ciabattone e furbo, è invece Renzi. 
E' quest'ultimo il vero vincitore, anche se perde domenica prossima.

I cittadini c'hanno creduto e han combattuto sul serio. In fila a mettere il segnetto, la crocellina. Come se fossero fagioli loro. Invece i fagioli li hanno ammassati gli altri: se sono 3 milioni e passa di elettori, hanno incassato parecchio, a 2 euri a testa! (Ma a chi vanno questi soldi? Come sono tassati?).

O bravi bischeri. Ma la fregatura non è finita qui...
Intanto stamani andiamo a pagare le tasse per far rimanere in sella l'altro personaggio, il più importante e pericoloso di questa sciagurata commedia, Mont-Pantalon!


domenica 25 novembre 2012

La moda dei flash-mob

Detesto i flash-mob organizzati dalle istituzioni.
Il flash-mob è in opposizione;  anche se si organizza in nome di sane battaglie, come quella contro la violenza alle donne nella giornata di oggi.
Il flash-mob è azione insolita e improvvisa, non organizzata.
Se lo si fa, se vi si partecipa con tanto di cappello sulla testa autorizzato e benedetto, è come usare un verbo transitivo in modo intransitivo; è come tradire l'etimologia di una parola.

E' sparlare, agire a sproposito.
E' compiere un cattivo servizio alla battaglia.

Solo i modaioli e i (e le tante) radical-cicca vi cascano, ma soprattutto vi si mostrano.

E' insomma pessimo, insulso 'teatro', nella peggiore accezione del termine, che fa un ridicolo servizio alla causa;  anzi, agisce contro perché istituzionalizza e rende morta la protesta.

Le istituzioni hanno buon gioco a giocare: fanno proprie quelle cause sono nominalmente, per gli usi dell'apparenza e propaganda; nella sostanza nulla cambia.

Giornata di donna


Avrei potuto scrivere
Una canzone compiacente
Di quelle che  piacciono
tanto alla gente
Una canzone in cui torna tutto
Il verso, la rima,  il costrutto.

Prendere un bel voto
Essere dalla tua parte
Essere una donna
Tornare ad arte

Di quelle che si rifanno
L’anima oltre la ruga

Compiacere il tempo
Ingannare la fuga

Ma ti mando affanculo
Tu che mi vuoi in un modo
Tu che mi cerchi in un altro

Tu che mi inventi bella emancipata
ma in casa mi trovi
serva consenziente

sono stanca di essere sgozzata
dal politico il prete dal matto
Argomento sfruttato, giocattolo,
cibo sul piatto.

sabato 24 novembre 2012

Cultura: le lacrime dei coccodrilli

Oggi qua e là si legge la notizie che il Presidente della Provincia di Prato Lanfranco Gestri ha pianto tanto per la mancanza di soldi che la cultura pratese soffrirà. Insieme a lui ha pianto anche il sindaco Cenni e chissà che pianto corale ci sarà stato all'annuncio che sono finiti i soldi, non rimangono che bricioline.

Metastasio, Pecci, altri enti non riceveranno che praticamente la metà. Un disastro.

Questi alfieri della cultura però non si sono mai mossi per vedere cosa facciamo al teatro La Baracca, in particolare Gestri che ci abita accanto, non si sono mai scomodati a capire come si fa a vivere senza soldi pubblici, senza nessun aiuto, quasi soffocati.

Nemmeno un centesimo dal Comune, quest'anno, tanto per fare un esempio, e la Provincia l'ultima volta che ci dette 500 mila lire c'erano appunto le lire.

Mai un accenno di solidarietà, un accenno di curiosità, una veloce presenza.
Piangano pure.
Come loro non hanno fatto altro che ignorarci, loro e chi li ha preceduti, non piangeremo noi insieme a loro, soprattutto quando se ne andranno.

venerdì 23 novembre 2012

Primarie, ovvero della falsa democrazia

Non ne posso più di questo clima asfissiante, così poco democratico, così ipocrita da risultare urtante, delle primarie del centrosinistra e tra poco, ahimé anche del centrodestra.
Naturalmente solo gli sciocchi possono pensare che questa è una pur minima lontana rappresentazione della democrazia.
I candidati sono espressioni di interessi di parte; nessuno che sia veramente eletto democraticamente può avere qualche speranza di finire come candidato di qualche primaria.

Le primarie sono nate perché c'è da tempo, da parte della cittadinanza,  una legittima richiesta di democrazia, ossia di trasparenza, uguali opportunità, giustizia, ricchezza condivisa; ma ancora una volta i cittadini sono, anche grazie a tanti che si prestano al gioco dei potenti inconsapevolmente o meno, presi per il culo. 

Il vero vincitore, comunque sia il risultato (che cambia fra il finto come la plastica Renzi o il retorico diversamente finto-abile Vendola o il sicuro di sé Bersani tanto vinco io perché ci sono i compagni...?), è il sistema partito, che proprio grazie a questa operazione cialtro-tartufesca ne esce rafforzato nel suo potere all'interno delle istituzioni dello Stato.

Il cittadino è altrove, con i suoi problemi di tutti i giorni: in questi giorni in particolare, con il grande problema di pagare tasse esorbitanti e assurde che lo depauperano, lo isolano e, sempre più diffusamente, lo affamano.

Verso la giornata contro la violenza alle donne

Ecco la pubblicità del supermarket-fai-da-te Bricomatt che ha aperto un nuovo spaccio a Torino con offerte strabilianti. Per reclamizzare i suoi prodotti, in particolare un water,  viene usata una figura femminile in posture e con slogan offensivi, volgari, brutti.
A quanto mi hanno detto questa pubblicità viene messa nelle case della zona di Torino.


giovedì 22 novembre 2012

Basta zingari

Una carovana di nomadi è stata allontanata dal territorio comunale di Prato.

E’ con vero senso cristiano, ora che nel Comune stanno fervendo i preparativi per accogliere il nuovo vescovo, che il nuovo governo cittadino fa sentire il suo pugno verso i deboli.

 

E’ così: forte con i deboli; debole con i forti.

 

Quindi  il messaggio è chiaro: dato che i soldi rimasti sono pochi, saranno direttamente coloro che sono autorizzati, tramite tasse e balzelli, a derubarci nelle nostre case.

 

Basta zingari.

 

(Dal sito internet del Comune di Prato)

Carovana di nomandi allontanata dal territorio comunale

Sanzioni per campeggio abusivo sul suolo pubblico come prevede il regolamento di Polizia urbana
Le pattuglie del Reparto Territoriale della Polizia municipale sono intervenute per allontanare una carovana di nomadi che si era accampata in via Lodz. Le pattuglie hanno controllato i documenti dei mezzi per verificare la regolarità e nonostante di fatto non siano emerse irregolarità, per quanto riguarda i documenti previsti per la circolazione, i nomadi sono stati sanzionati perché stavano campeggiando abusivamente sul suolo pubblico. Sono stati elevati tre verbali ai sensi dell’art. 29 del Regolamento di Polizia Urbana che prevede una sanzione amministrativa di 400 euro e i nomadi sono stati fatti allontanare immediatamente dal territorio comunale.

Arriva Agostinelli, il nuovo vescovo di Prato: chi paga?


E' veramente incredibile come il potere temporale sia ancora così smaccatamente al servizio di quello clericale, e si monti, per l'arrivo del nuovo vescovo, tanto di palco e tribune in Piazza Duomo come per uno spettacolo (come avvenne per i vescovi precedenti...).

Domenica 25 novembre 2012 il Sindaco Cenni correrà a prendere il vescovo al casello dell'autostrada, e lo scorterà fino al Duomo.
Siamo nel pieno Secondo Medioevo (vi ricordate le Investiture? il potere dei vescovi-conti di Ottone il grande?), accade a Prato.

Il traffico sarà rivoluzionato, tutto bloccato per quasi l'intera domenica.

I cittadini, anche quelli non credenti, si dovranno sorbire questa ennesima forzatura.

Naturalmente tutti zitti, anche quelli che stanno per andare a votare alle primarie di Sinistra (ma guarda la coincidenza!), ma soprattutto chi le organizza perché se dicono qualcosa, rischiano di perdere i voti.

(D'altronde molti Sinistri volevano addirittura, nelle precedenti elezioni, votare addirittura il vescovo ora uscente Simoni, lo consideravano un loro rappresentante!).

Questa è la democrazia in questo santo e benedetto paese papista, un paese che ancora si fa comandare dalla Chiesa Cattolica, e mette a disposizione i nostri soldi pubblici (o non è così?) per un evento che non appartiene a tutta la comunità.

Ricordo che la religione cattolica non è più religione di Stato e a nome di tutti non cattolici, non credenti, esprimo il mio forte dissenso.


mercoledì 21 novembre 2012

Medio Oriente di Dio

Siamo cresciuti con l'eco delle guerre nel Medio Oriente fra Israeliani e Palestinesi.
Fra ebrei e mussulmani. Con in mezzo i cristiani.
Bombe, terre contese, un senso impossibile di oppressione anche qua, a così tanti chilometri di distanza.
Promesse di pace disattese, un fallimento dietro un altro.
Perché questi popoli ancora non si ribellano ai loro governanti che li massacrano così?

A Londra ho vissuto in casa di ebrei; in Francia accanto a mussulmani.
Divisioni ovunque, la religione e i suoi riti a farla da padrona.

Forse un piccolo passo avanti verso la pace si potrebbe fare se si cominciasse a togliersi di dosso questo marchio identificativo religioso, per cui si è ebrei, si è mussulmani, si è cristiani.

Fino a qualche tempo fa pareva possibile, ora no. Più ignoranza, più religione-stato, più guerre.

Era molto meglio la religione pagana, più tollerante, più 'aperta'. Quasi come un gioco, un gioco per spiegare questa nostra vita inspiegabile: gli dei! Ma io immagino che non potessero credere a quella loro religione così infantile...soprattutto se paragonata alla nostra, così seria, così ferrea, così implacabile.

Questo dio monoteistico che tollera tutti questi morti.
Ma come fa?

Intanto il prezzo del petrolio è aumentato.

martedì 20 novembre 2012

Lettera al giornalista Stella in merito alle Cascine di Lorenzo il Magnifico

Gentile Signor Stella,
non creda alle parole del Sindaco Cenni. Vada pure alle Cascine e si renderà conto che stanno in condizioni peggiori di quelle da Lei descritte nell'articolo. Il Sindaco Cenni insieme alla sua giunta non ha fatto altro che occuparsi di eventi miranti alla propaganda, e non di azioni culturali finalizzate a investimenti significativi. Infatti, con il sostegno di Esselunga che deve costruire un grattacielo in città, ha rivalutato un gioco stile calcio fiorentino, la Palla Grossa, e ha speso soldi in spettacoli di poche ore come Visionaria. E  così avanti.
Cosa fa il Comune alle Cascine di Lorenzo il Magnifico? Grandi radunate popolari come quelle organizzate nel giugno 2011 da Associazione 2010, gestita direttamente dal figlio dell’assessore e vicesindaco Borchi e da Pamela Bicchi, che è presidente del Centro di Scienze Naturali di Galceti, Prato, ed espondente del PdL locale. (Legga l'articolo in questo blog,  http://primaveradiprato.blogspot.it/2011/06/cascine-di-tavola-festa-di-popolo-e-di.html).
In realtà, al di là delle belle parole del nostro elegante sindaco, dei sostegni di facciata, non c'è niente di concreto, niente che faccia intravedere che le Cascine di Lorenzo possano essere valorizzate come meritano; al massimo ne hanno fatto, anche in passato sotto giunte di altro colore, centri degni di quel nome popolare di matrice toponomastica, ma sviandone l'etimologia  con cui a Prato sono chiamate le Cascine di Lorenzo il Magnifico: i pratesi le chiamano Cascine di Tavola; Tavola è il borgo adiacente,  e l'origine del toponimo non allude certo ad attività agroalimentari...
Ma la malafede di questa giunta (come anche della Provincia e della Soprintendenza insieme alla Regione) si vede anche nel comportamento tenuto nei confronti della Città Etrusca sul Bisenzio seppellita da un inutile inutilizzato Interporto della Toscana Centrale (voluto a tutti i costi dal santo governo della Sinistra che vuole lo sviluppostile veterosovietico), ché, quello che è rimasto della grande città antica non lo valorizzano, lasciando gli scavi chiusi, abbandonati, togliendo ricchezza e possibilità a questa città in forte declino, gestendo tutto al misero livello della politichetta eterodiretta  dagli interessi dell'industria locale e di partito.
Cordialmente, 
Maila Ermini

(Dal sito internet del Comune di Prato, la risposta del Sindaco Cenni) "Sono felice che il problema delle Cascine di Tavola sia stato preso in considerazione da Gian Antonio Stella del Corriere della Sera. Per questo lo invito a Prato a visitare quanto già fatto dal Comune per il recupero delle Cascine. Per quanto di propria competenza infatti l'Amministrazione ha già restaurato le parti di sua proprietà ed esiste un programma per la risistemazione dei ponti e il riallagamento dei canali. Ritengo che il totale recupero del parco e della fattoria rappresenti un'opera utile a tutta la comunità.
Il Comune è perfettamente consapevole dell'importanza che ogni parte delle Cascine di Tavola arrivi ad essere ad uso pubblico e non in mano privata, ma soprattutto che venga recuperata e valorizzata. Più volte con il Governatore Enrico Rossi abbiamo valutato la possibilità di lavorare in questa direzione, per fare delle Cascine un centro di eccellenza per la promozione agroalimentare.
Confido quindi nell'appoggio della Regione, anche per accedere ai possibili finanziamenti europei che consentirebbero non solo il recupero ma anche di rendere le Cascine di Tavola alla loro antica vocazione in una veste del tutto moderna. Infatti molte aziende toscane oggi realizzano produzioni agroalimentari di eccellenza ma hanno forti difficoltà a penetrare i mercati internazionali. Le Cascine rappresentarebbero pertanto il luogo ideale per la promozione di queste produzioni di alta qualità".

Cafiero Lucchesi: presentazione video


lunedì 19 novembre 2012

Lo scempio delle Cascine di Tavola: ne parla il Corriere

Era l'ora che qualcuno ne parlasse a livello nazionale, di questo scempio: oltre a quello di Gonfienti (DI CUI NESSUNO PARLA PIU', pensano tutti alle primarie mentre masticano le castagne bacate offerte in Piazza del Comune da Esselunga -tanto che Prato, dopo Visionarie e Palle Grosse, è stato rinominato Comune di Esselunga - grazie, grattacielo!), ecco l'altra vergogna in terra di Prato Comune di Esselunga: Le Cascine di Lorenzo il Magnifico. Prato, un Comune paesaggisticamente, culturalmente disastrato: con la complicità -lo dice anche l'articolo - della Soprintendenza, tutti insieme uniti nello scempio:

"QUI IL SIGNORE DI FIRENZE SPERIMENTÒ LE PRIME RISAIE E PORTÒ PERFINO UNA GIRAFFA

La fattoria di Lorenzo il Magnifico ,scoperchiata e abbandonata. Lavori bloccati dai giudici, ora piove nel gioiello rinascimentale

Sta arrivando l'incubo di un altro inverno, dopo giorni di piogge a dirotto, sulle cascine scoperchiate di Lorenzo il Magnifico. E nuove crepe e nuovi crolli e nuovi grovigli di sterpi si sommeranno ai vecchi. Rovine su rovine. Un degrado umiliante per la fattoria modello del Rinascimento. Il sito web del Comune di Prato, ancora oggi, riporta un quadretto idilliaco tratto da «Itinerari laurenziani» del 1992 dove si spiega che «nel tratto di pianura compreso fra Poggio a Caiano e Prato», lungo il fiume Ombrone che la separa dai terreni della villa medicea, la fattoria «creata per volontà di Lorenzo il Magnifico» è «rimasta pressoché intatta nelle sue linee originarie fino ad oggi...».
Una presa in giro che dovrebbe almeno essere rimossa da internet. Non occorre neppure andare a Poggio a Caiano, infatti, per vedere in quali condizioni disperate versano le cascine che il signore di Firenze volle edificare nel 1477, dando una sistemazione definitiva alle terre che i Medici avevano cominciato ad acquistare da alcuni decenni nella pianura solcata dall'Ombrone. Basta andare su Google Map: i tetti della fattoria per la gran parte non ci sono più. Sono stati tolti cinque anni fa per una ristrutturazione bloccata dalla rivolta degli ambientalisti e dai magistrati. Perché proprio di una ristrutturazione si trattava: mica di un restauro conservativo.
Andiamo a rileggere il rapporto di Italia Nostra: «Si tratta di un insolito edificio quadrato a corte centrale e torri angolari, attribuito a Giuliano da Sangallo e contemporaneo al primo cantiere della Villa di Poggio a Caiano (fine XV)... L'edificio è circondato da un fossato d'acqua e si accede alla corte interna da un unico ingresso ad arco. La corte è circondata da portici su tre lati ed accoglieva al suo centro, fino al XVIII secolo, una grande vasca adibita a vivaio di pesci». Era un gioiello, quella tenuta. Tanto da vantare il primo esperimento di risaia in Toscana, l'allevamento dei bachi da seta, la produzione di miele e formaggi e ancora la selezione di «animali esotici da caccia quali pavoni, conigli di razza spagnola, daini bianchi».
Fu lì, a quanto pare, che Lorenzo de' Medicifece portare anche la giraffa che, con un leone addomesticato, gli aveva regalato nel novembre 1487 «el Soldano di Babilonia», che in realtà era quello d'Egitto. Un animale magnifico che lasciò a bocca aperta i fiorentini, racconteranno i cronisti, perché «era sette braccia alta, e 'l piè come 'l bue» e così tranquilla che poteva prendere una mela dalla mano di un bambino. E sollevò tanta curiosità che dovettero portarla in giro per conventi perché la vedessero anche le suore di clausura. Un impazzimento tale che il «camelopardo», com'era chiamata la giraffa allora, finì addirittura nel corteo di una «Adorazione dei magi» del Ghirlandaio e nel «Tributo a Cesare» lasciato incompiuto dal Andrea del Sarto nella Villa di Poggio a Caiano.
A farla corta, stiamo parlando di un luogo magico che si presterebbe splendidamente per offrire al turismo colto internazionale innamorato di Lorenzo de' Medici la ricostruzione fedele d'una fattoria come l'immaginavano nel Rinascimento. Non ce ne sono altre, nell'orbe terraqueo. Le Cascine di Tavola, come sono chiamate oggi, sono uniche e irripetibili. Per questo, quando passò il progetto di farne un quartiere residenziale, Legambiente e Italia Nostra fecero l'iradiddio per mettersi di traverso: come potevano trasformare la fattoria medicea, finita di passaggio in passaggio in mano ai privati, in un complesso edilizio di 160 bilocali alcuni dei quali col giardinetto privato più un hotel a quattro stelle, un ristorante e parcheggi e negozi, campi da tennis e centri benessere con palestre, fitness, saune? E come aveva potuto quel progetto della società «Agrifina» esser accettato dal Comune e dalla stessa Sovrintendenza?
A un certo punto, decisa a vederci chiaro, intervenne la magistratura. Che finì per sequestrare il cantiere dopo che già gli edifici erano stati quasi tutti scoperchiati. Era il luglio 2008. Spiegò la Nazione : «Nel mirino degli inquirenti ci sarebbero le autorizzazioni al progetto di recupero presentato dai precedenti proprietari e approvato nel 2003 dal Comune e concordato con la Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici. C'è un nome iscritto nel registro degli indagati: quello di una donna, funzionario della stessa Soprintendenza, che dette il via libera al progetto». Due anni prima, nel 2006, la «Agrifina» aveva ceduto l'antica fattoria e i terreni per quasi 18 milioni di euro all'immobiliare «Fattoria Medicea» costituita al 60% dalla «Re Sole» e al 40% da «Pirelli Real Estate». Che da allora ripetono d'aver «comprato in buona fede coi progetti approvati», d'essere disposti a modifiche rendendo una parte della proprietà a uso pubblico, di aver offerto al Comune d'entrare in società a prezzo scontato...
Non bastassero tante grane, da fine ottobrel'inchiesta si è arricchita di un secondo filone. Un'indagine aperta dalla magistratura olandese e da Eurojust, l'organismo che coordina tutte le procure europee, su una gigantesca frode fiscale per centinaia di milioni di euro. Un giro di fatture false emesse da una ambigua società di Amsterdam che consentivano la creazione di fondi neri nei paradisi fiscali. E chi c'è tra gli italiani coinvolti? Riccardo Manetti, il padrone della «Agrifina» che riuscì a ottenere le autorizzazioni a ristrutturare, stravolgendole, le Cascine medicee. Ha scritto il «Tirreno» che tra gli affari immobiliari «sui quali si sono innestate le fatture olandesi» c'è anche la fattoria medicea delle Cascine di Tavola «venduta nell'aprile 2006 per 17.700.000 euro da Agrifina a Fattoria Medicea srl». E ha spiegato che, attraverso un giro strano, «lo scopo, secondo gli inquirenti, era far pervenire a Fattoria Medicea srl immobili a un valore vicino a quello reale senza che fosse scontata alcuna imposizione sulla plusvalenza. Detta in altri termini, non pagare le tasse».
Sabato mattina Margherita Signorini e un folto gruppo di amici di Italia nostra e Legambiente sono tornati di nuovo alle Cascine: «Fate qualcosa! Fermate il degrado!». Allarmatissimi, gli stessi protagonisti della battaglia di oggi avevano presentato nel febbraio 2009 un esposto al ministero dei Beni culturali, alle autorità locali, alla procura della Repubblica chiedendo che per salvare la bellissima e malandata fattoria di Lorenzo il Magnifico venisse almeno «effettuata la messa in sicurezza dal degrado causato dagli agenti atmosferici». Da allora sono passati quasi quattro, lunghissimi, anni. Inutilmente.

http://www.corriere.it/cronache/12_novembre_19/fattoria-lorenzo-il-magnifico-scoperchiata-abbandonata-stella_c73c81ba-3213-11e2-942f-a1cc3910a89d.shtml

Carenze nella mostra su Lorenzo Bartolini a Prato

Ho visitato la mostra "Donne a confronto: la bellezza per Lorenzo Bartolini" a Palazzo Pretorio:  attenzione, il pubblico è un po' smarrito, perché mancano le didascalie relative alle singole statue, che invece potrebbero essere messe sugli stessi piedistalli; mancano i riferimenti temporali,  qualche informazione sull'artista filobonapartista; manca un quaderno per le firme e i commenti.
Sì, c'è la brochure; ma anche qui carenze varie, fra cui non si legge la biografia dello scultore.

Insomma, c'è bisogno di più attenzione verso il pubblico quando si allestiscono le mostre.

domenica 18 novembre 2012

Il politico lontano

Uno degli aspetti più evidenti di questa ultima alluvione toscana, l'ultimo disastro forse annunciato, è l'assenza del presidente della Regione, Enrico Rossi, dalle zone alluvionate.

Non risulta si sia fatto vedere dalle parti dell'Albegna; forse chissà avrà sorvolato il fiume sulle ali di un elicottero...

Questa presenza mancante, questo lontanismo di certi rappresentanti della Sinistra, che può apparire come mancanza di umanità, è l'opposto esatto dei modi postperonisti e untuosi del politicamente morto Berlusconi, che all'Aquila si mostrò in modo osceno dando nuovi appartamenti ai terremotati...Però , anche se di matrice opposta, questi modi sono frutto di un freddo calcolo politico.

Lo stesso vale per l'elegantismo del Sindaco di Prato Cenni, elegante anche sul cesso, e però lontano ed evanescente, che si mostra solo e soltanto quando sa di essere protetto.  Sia detto anche per tutti i rappresentanti della sua giunta.

Hanno come paura.

E così presidente Rossi, antipatico e scostante, il tipico presuntuoso della Sinistra, con lo stesso, se non più, piglio dalemiano. 

Se continuerà a presidenziare, sarà perché è un fedelissimo del sistema, che, se resiste, lo farà rieleggere; non perché i toscani lo amino o lo apprezzino.

Dunque da queste parti il politico si mostra lontano, o se fuori, scortato e protetto; sembra di assistere a una versione nostrana, mediterranea, provinciale e tiepida, de "L'autunno del patriarca" di Garcia Marquez.

Per questo Grillo ha vinto in Sicilia, per la sua presenza concreta, per la sua carica di indubbia umanità. Può non piacere, ma è un dato di fatto.




venerdì 16 novembre 2012

Memoranda per un mondo di pari opportunità

Ricordo i nostri prossimi appuntamenti, visto che l'informazione è totalmente asservita ai grandi e potenti e dei piccoli non fa menzione: "Antologia del Bisenzio", stasera al Teatro Magnolfi di Prato ore 21,30 ingresso libero, e "Lupissima" domenica ore 16 al Teatro La Baracca con cui iniziamo la stagione ragazzi al Teatro La Baracca.
Grazie, informazione giornalistica, che sei così libera! O che mondo di pari opportunità.

giovedì 15 novembre 2012

Piccolo corpo

Piccolo corpo
sei niente
se il male
ti prende.

Piccolo corpo
sei forte
se il sole t'accende
sdraiata
a occidente.

Piccolo corpo
ruzzoli come formica
dietro al chicco
quando lui
ti bacia
la piccola fica.

mercoledì 14 novembre 2012

Ma quale soldato blu; il soldato è nero

Con tempismo retorico pseudogandiano, dal vago nemmeno tanto sapore pseudoevangelico, Grillo invita i poliziotti ad abbracciare i ragazzi che oggi hanno malmenato di santa dis-ragione.
Protestavano contro la politica di cacca del governo monti-europeo, il governo delle banche, il governo dei soldi.
Ma Grillo non è mai stato gomito a gomito con i poliziotti, non sa che questo abbraccio non può essere possibile.
La sua è pura, bella retorica, quella che vuole suscitare clamore.

Forse si dovrebbe ricominciare a parlare di 'polizia democratica', fare un po' la storia della polizia; anzi, gli consiglio di andarsela a studiare. C'è stato un tempo in cui si parlava di questo; quando lo polizia si smilitarizzò negli anni Settanta.

Non sa come viene 'allevato', questo soldato blu? Qui e altrove, in Europa e nel mondo.

Gli è stato dato un ordine, e lui lo esegue. Ma lo esegue spesso con gusto, perché è provocato, è educato a questo.

Una vecchia storia. La vecchia storia dello Stato, di qualsiasi Stato.

Io posso parlare, io c'ho lavorato con i 'soldati blu', è stata dura, durissima, perché spesso li ho trovati neri.

Assessore alla cultura, ovvero delle epifanie numerologiche

Fa sorridere come l'assessora Sel del Comune di Montemurlo, Ilaria Maffei, mandi i suoi comunicati-successi esattamente come fa un'altra di altro colore (almeno sta con altri di altro colore) Beltrame del Comune di Prato, che ormai ci ha abituato a numeri esorbitanti, a tal punto che non sappiamo cosa potrebbe succedere se venisse a mancare questa costante epifania numerologica. Con che cosa riempiremmo l'essente?

Le  manifestazioni delle assessore sono tutte un successo, un pienone, un non so che di numeri e conti. Vi ricordate, Visionaria? O l'estate? Ah, che esplosione pitagorica!

A dire il vero la sala Banti di Montemurlo è sempre stata piena, e non doveva certo aspettare l'assessore Maffei per riempirsi; quando la frequentavo io, almeno, era spesso 'piena'. Non moltissimi anni fa.

Il cittadino toscano è stato coltivato alle manifestazioni gratis del Comune. O quanto meno, di poca spesa. E sempre ne ha approfittato e ne approfitta. Fa bene. D'altronde è di bocca buona.

Il punto non è questo: come ho già scritto, non stupisce che una SEL chiami, per riempire le sue serate, la Fondazione Toscana Spettacolo; primo perché segue quello che Vendola fa nella sua Regione, realizza un monopolio culturale asfissiante, dove la base conta poco o nulla, è schiacciata, dove i poveracci non possono proporre la propria creatività se non trasformandosi come seguaci della cultura organizzata politicamente dall'alto (e quindi non possono essere veramente creativi), come succede oltre che in Toscana,  anche in regioni come Piemonte, Marche, Umbria, Emilia Romagna, portando al banchetto culturale 'prodotti' confezionati, consumisti, conformisti, 'ridicoli', di successo o di gran nome, al solo fine di  attrarre pubblico, per cui si hanno assessori-imbonitori di una fiera che nulla ha di 'Sinistra', se non qualche tema ipocritamente usato e così via.
Questo appoggiarsi al potere regionale può ben servire per la carriera politica, esattamente come in misura minore può servire qualche voticino di gruppetto locale che l'assessore di turno finge di 'valorizzare'...

Della qualità di queste manifestazioni, poi, non si discute mai; i critici non esistono più o se esistono, sono giovanotti e giovanotte pronti a calarsi le braghe, o ancora privi di vera capacità critica, o non formati.

Purtroppo non si può nulla contro questo sistema culturale insipiente, e spesso disonesto e falso; chi lo denuncia, è fuori. Che dire?  La Sinistra dovrebbe fare altro, ma ancora non riesce a lasciarsi il sovietismo di base, oppure non smette di farsi cullare da altri miti, o dal pessimo gioco politico. Non riesce proprio a 'rifondarsi'.

Anche le urne servono a poco a quanto pare: le assessore possono essere chiamate, vedi il caso di Beltrame ma abbiamo avuto molti altri esempi, direttamente dal capo.

Al momento, insomma, nessuna salvezza.

lunedì 12 novembre 2012

Toscana allagata e Rossi pensa alla stabilità del suo governo

La Toscana è allagata e Rossi si preoccupa fortemente della stabilità partitica, come si può leggere dal suo comunicato pubblicato sul sito della Regione e che in parte copio sotto.

In realtà sono anni che si verificano questi disastri, anzi secoli:  Alta Versilia, Lucchesia, zona di Massa-Carrara sono da sempre territori piagati dalle alluvioni per la morfologia del territorio; lo stesso vale per la Maremma.
Il Partito Democratico, e il suo sistema di potere che domina la Regione Toscana fedele a Roma,  si è occupato sì del territorio, ma con 'sistemi impattanti' (Interporto inutilizzato, aeroporto di Firenze che si deve ingrandire, terze corsie nella Piana Fipopit; per non parlare della costante cementificazione ovunque, macrolotti, zone industriali, come è ben evidente a Prato, che dopo essere stata letteralmente violentata cancellandone il passato e la memoria territoriale da più di un secolo ormai, dovrebbe cambiare il nome in 'Fabbrica' (di cui ora non si sa, causa crisi, che cosa fare); ma in tutta la Toscana di esempi similari ce ne sono a bizzeffe: e questo scempio in nome di un falso sviluppo, che naturalmente dobbiamo pagare noi, mentre loro se ne stanno lassù, nell'alto dei cieli a dire belle frasi di Sinistra, giocando alle Primarie.
Una classe di potere da buttare; e anche quella che dovrebbe sostituire questa.

(Dal sito della Regione Toscana)
Alluvione, Rossi al Governo: “Un Piano straordinario con risorse e poteri. Questa volta da soli non ce la facciamo”.

FIRENZE  – “L’emergenza, ora, è mettere in sicurezza le persone. Per questo ho chiesto l’intervento dell’Esercito e della Protezione civile dell’Emilia-Romagna. Ma da subito si deve pensare anche al dopo. Al Governo chiediamo una legge speciale per intervenire in maniera davvero efficace sia nell’immediato, per i ripristini e la messa in sicurezza dei territori colpiti, sia nel medio periodo per realizzare tutti gli interventi strutturali necessari a evitare il ripetersi di questi disastri, o comunque a ridurre il rischio in modo consistente”....“C’è un solo modo per assicurare alla Toscana la dovuta attenzione – sottolinea Rossi – : introdurre subito nella legge di stabilità, in discussione in Parlamento, finanziamenti e strumenti per affrontare sia l’emergenza che i compiti di medio periodo.
Non siamo una regione piagnona, né una regione che chiede assistenza, siamo abituati alla serietà e al rigore e siamo capaci di affrontare situazioni di emergenza complesse e straordinarie. Quando abbiamo ritenuto che non ci fosse bisogno di un intervento esterno, abbiamo fatto da soli. E ci siamo anche assunti la responsabilità di mettere persino l’accisa sulla benzina. Siamo la Regione che ha speso di più per la difesa del territorio e siamo disposti , anche ora, a fare la nostra parte. Ma questa volta da soli non ce la facciamo, abbiamo bisogno dell’aiuto dello Stato”.
“Voglio lanciare un messaggio a tutti – conclude il presidente Rossi -: se non interveniamo in maniera adeguata, c’è il rischio che anche in una regione dalle solide tradizioni democratiche si apra una crisi che potrebbe sfociare in tensioni, proteste e in una preoccupante caduta di fiducia verso tutte le istituzioni democratiche. Chiediamo con forza e dignità l’intervento dello Stato. La nostra è sempre stata una regione solidale, oggi abbiamo noi bisogno della solidarietà degli altri. Siamo sicuri che se verremo ascoltati non solo ridurremo il rischio e le sofferenze delle nostre popolazioni, ma, con la prevenzione risparmieremo anche tante risorse che adesso vanno per i danni che ogni anno si ripetono”. (Il neretto è mio)




I prossimi appuntamenti

Dopo la bellissima esperienza teatrale con Cafiero Lucchesi, - tra qualche giorno sarà pronta e in linea la videoclip -  riprende la stagione al Teatro La Baracca (ma con una puntata al Magnolfi) con un programma più o meno regolare. Ecco i prossimi appuntamenti di novembre:


Venerdì 16 novembre, al Teatro Magnolfi di Prato, ore 21,30 Antologia del BisenzioCome una Spoon- River (Letture dannate da una città a picco) (qui l'ingresso è libero); 
domenica 18 novembre, ore 16, al Teatro La Baracca, debutto con un nuovo spettacolo per ragazzi, molto divertente, Lupissima (ingresso 6 euro; repliche domenica 25 novembre e domenica 2 dicembre); 
 sabato 24 novembre, sempre al Teatro La Baracca, recita di Dramma intorno ai concubini di Prato (ingresso 10 euro).

Gianfelice D'Accolti e Maila Ermini in una pausa dello spettacolo "Antologia del Bisenzio"
Foto Teatro La Baracca
Maila Ermini nella veste di "Lupissima" durante la costruzione del personaggio.
Foto Teatro La Baracca


Altre informazioni nel sito www.teatrolabaracca.com

Sempre la stessa politica piccola

Eccoli qua, tutti quanti, li vediamo già di corsa, verso le prossime elezioni, le nazionali, le comunali, le ali...
Sono giovani, oh, quanto sono giovani, ma già astutissimi; sgusciano e strisciano, e da veri lecchini sanno con chi farsi riprendere, al momento giusto, sì da risultare immortalati nei vari santini mediatici ; sono meno giovani, anzi maturi e con più lentezza e navigata perizia mangiano la polenta senza farsi vedere per arrivare prima alla salsiccia. Saltano come saltabecche anticipando la primavera elettorale.

C'è poi chi in fretta e furia, dopo essere stato in sonno due annetti circa, ora si è svegliato (o l'hanno buttato giù dal letto?), e contrasta chi invece tre anni fa aveva esaltato. La stessa penna scrive, ma il senso è inverso.

Non mancano le donne. Le intellettuali, come sempre amanti degli animali, le ferocemente animaliste. Con qualche cagnolino, con qualche gattino. O le popolane, le tifose del Prato (nel caso nostro...). 
Remano sempre dalla parte giusta, trendy, in qualche modo vincente. Appoggiano o si appoggiano all'uomo giusto.

La corsa sarà spietata, perché la penuria è grande e avere o mantenere un posticino, anche risicato (ormai!) è una meta agognatissima. Molto di più che nel passato.
Insomma, già si vede la prossima politica piccola, quali potranno essere i prossimi amministratori che purtroppo, se queste sono le premesse, saranno addirittura peggiori degli attuali.

venerdì 9 novembre 2012

Ricordo di un imprenditore

Ho appena saputo della morte dell'imprenditore pratese, Arnolfo Biagioli.

Alla fine degli anni '70, quando con l'autobus tornavo a casa da Firenze dove frequentavo il liceo, una mattina comparve la scritta, sui muri della grande fabbrica questa terribile scritta: "Biagioli, maiale, per te finisce male".

Questa scritta rimase là a lungo;  io ogni mattina mi chiedevo perché non la cancellasero.

E me lo immaginavo, questo imprenditore, che entrava in macchina nella sua grande fabbrica, e leggeva questa terribile scritta e andava minaccioso fra gli operai a scoprire chi fosse stato.

Ricordo che un mattino vidi gli operai in sciopero davanti alla sua fabbrica.
Poi, ma molto tempo dopo (almeno io così mi ricordo), la scritta fu tolta.

Com'è cambiata Prato.

Cafiero Lucchesi: i pregiudizi di certi compagni

Domani, sabato 10 novembre, ultima replica (seconda straordinaria) 2012 di "Cafiero Lucchesi". Per il nostro piccolo teatro, un grande risultato.

E' incredibile come, per certi amici della Sinistra (per fortuna non tutti, eh!), questo spettacolo sia stato un vero e proprio tabù.
Speriamo domani di vederne qualcun altro, ma la vedo difficile.
Guai a discutere i dogmi!

Un altra domanda che mi è stata fatta (oltre a quella, ormai famosa: "A che serve oggi parlare di Cafiero Lucchesi") è la seguente: "Ma tu, per la parte russa, ti sei documentata?". Come a dire:  ha un fondamento di verità quello che hai rappresentato?

Eppure, quando presentammo i concubini, c'erano tutti, e tutti a parlare contro 'certa' mentalità e 'certa' politica repressiva.
Insomma, si è verificato il solito sistema della censura silenziosa, tanto caro alla Sinistra. (La Destra invece è più aggressiva, ti telefona e magari ti intimorisce, e non si fa vedere da queste parti,  primo perché ci sono io, e poi... non si abbassa a venire al teatrino 'periurbano' - la definizione non è mia).
Bravi 'compagni', bravi. E anche voi, bravi, voi che organizzate e dirigete la 'Memoria'.

giovedì 8 novembre 2012

Maschilismo: non solo Grillo

In questi giorni si legge sui giornali la lamentela della consigliera 5 Stelle Salsi sul maschilismo di Grillo e del suo movimento, e questo era stato già notato (http://primaveradiprato.blogspot.it/2012/06/cosa-mi-allontana-dal-movimento-cinque.html).
Questo porsi di Grillo nella politica, l'aggressività, la parola forte, diciamo così, è tipicamente maschile, o almeno si ravvisa maggiormente negli uomini.
L'esclusione dal movimento delle donne non va in teoria (anzi nel blog egli scrive contro la violenza, insomma tratta 'temi femminili', si guarda bene dall'allontanare le donne, perché chi conquista le donne, si sa, vince le elezioni...), ma si mostra nella sostanza: lo stesso procedimento era palese nel PCI, tanto per fare un esempio antico, le cui donne iscritte, se volevano fare carriera politica, dovevano essere vestali del verbo maschio e essere sempre presenti; la famiglia? Che cos'è? I bambini? Non è cosa da far entrare in politica, nelle lunghe riunioni di partito che non terminavano mai prima dell'una di notte.
Una dedizione totale alle creazioni sociali e politiche maschili lo possono dare solo le donne non sposate, o che almeno non abbiano figli; o se ce li hanno, devo anche avere qualcuno che li badi: donne della borghesia.
Questione antica.
Ma il maschilismo, che certo non è andato via perché abbiamo  ministre donne (tutte e tre di famiglie altolocate, badate bene, non di estrazione popolare! e lo stesso poteva accadere sotto il governo Giolitti), lo si nota forte anche nell'arte.

"Non c'è niente di peggio di una donna artista, una creativa", mi disse un 'caro' ragazzo ai miei vent'anni.
E' vista con sospetto, forse invidia? molto probabile. Lo so, inutile parlarne, perché per molti è un problema che non esiste. Infatti, difficilmente ne parlo. 
Per esempio: ci sono voluti anni prima che mi riconoscessero il fatto primo per me, ovvero che sono autrice di teatro, drammaturga. E ancora oggi qualche ometto tenta di nasconderlo, di negarlo! Non solo me lo hanno negato, ma mi hanno anche plagiato, copiandomi quasi per intero una commedia, come se non l'avessi scritta io, come se io, allora giovane autrice, non esistessi.
Che sofferenza! Che lotta maschia!
Io stessa, per anni, temevo a dire di essere una artista, l'ho celato ai tempi dell'insegnamento, e anche dopo...E' stato irreversibile solo dopo il premio Fondi-La Pastora, con lo stupore e l'ironia di tutti i conoscenti.
La strada verso l'accettazione è lunga:  in campo artistico, esattamente come in politica, è ancora lontana dall'essere risolta. Grillo, artista e ora anche politico, sembra condensare in uno queste due roccaforti maschili.

mercoledì 7 novembre 2012

Senza la bicicletta

Senza la bicicletta
mi sento stretta
senza la  bicicletta
m'hanno bloccata

Senza la bicicletta,
me l'hanno rubata!,
sono zoppetta
sono smarrita

ha detto i' babbo
me la fa lui
non disperare
e' si rimedia
non la comprare
di cento pezzi
una si insedia!

martedì 6 novembre 2012

Ma a che servono questi assessori?

Il musicista e cantante Battiato è stato nominato assessore alla cultura della Regione Sicilia, e tutti a ricordargli che aveva scritto una canzone contro gli assessori, i direttori artistici e via di seguito. La canzone, se non ricordo male, è datata 1980. Altri tempi. Erano i tempi in cui proprio gli assessori alla cultura andavano alla grande. Quando non erano solo espressione di chi li nominava, organo di propaganda e controllo. Quando un po' di fantasia, se non era al potere, comunque balzava qua e là.

Oggi che senso hanno questi assessori? Che cosa rappresentano, per esempio, gli assessori alla cultura?

Più niente proprio a livello culturale.

Gestione dei soldi, propaganda, vetrina. Emissari dei partiti o del potente di turno. Punto.

La cultura come capacità creatrice al momento è morta e sepolta anche con il contributo della maggioranza di questi signori e signore, che fanno il possibile perché dal basso o dal 'movimento libero' non nasca niente.

Infatti qualche Comune fa così, li ha eliminati. Per esempio, ma ce ne sono altri, il Comune di Quarrata (Pistoia): gestito da tempo imperituro dal Centro Sinistra, da anni l'assessore alla cultura non ce l'ha, perché gestisce tutto la funzionaria alla cultura (assessora de facto), la stessa da anni, inamovibile come il calcare. Al massimo i sindaci hanno avuto una delega formale, il sodo lo faceva e fa l'altra.

Degli assessori alla cultura (e non solo alla cultura) se ne potrebbe fare a meno, non servono affatto. Almeno non così nominati, non così finalizzati allo status quo politico e artistico.
L'aveva ben capito l'aristocratico Battiato.
Allora.  Sarebbe interessante capire cos'è che gli ha fatto cambiare idea.

Prato, una delle patrie dei furti di biciclette

Dunque è successo anche a me.
L'avevo posteggiata in piazza S.Francesco, con tanto di lucchetti, ben due.
A ridosso della scuola di musica Verdi...
Mi dispiace per il ladri, che l'avranno trovata scassata. Proprio oggi si era rotto il pedale...era vecchia, tuttavia dopo quasi quindici anni, era oggetto di casa.

A Prato ne rubano tantissime.
Dunque noi ciclisti non solo dobbiamo stare attenti al traffico assurdo e aggressivo, senza controllo, che si vede in città; ma anche ora occhio Maila alla bici nuova che dovrai comprare!

Coloni

Così i media italiani ci impongono le elezioni di oltre Oceano come se noi fossimo coloni degli Stati Uniti.
Riguardo al risultato di quel sistema elettorale mostruoso e ben poco democratico, ho già detto quello che penso: vinca l'uno o l'altro candidato, pur con alcune sfumature, vincono sempre gli Stati Uniti.
Non basta. Ora la multinazionale Nescafé ci impone anche la pubblicità in inglese (americanizzato) con i sottotitoli in italiano. Perché ci lasciamo così colonizzare?
Non per fare sciovinismo, lungi da me!, ma a questo punto comincio a pensare che l'Esperanto sia una strada per ostacolare questa uniformità semantica, questa strada ormai asfaltata di bitume asfissiante.

lunedì 5 novembre 2012

Che senso ha oggi parlare di Cafiero Lucchesi?

Ancora incredula per la domanda che mi è stata fatta sabato scorso, 'Che senso ha oggi nel Ventunesimo Secolo parlare di Cafiero Lucchesi'? copio qui sotto la foto che pubblica il Daily Mail, e che mostra un'immagine del carcere dove morì l'avvocato Sergei Magnitsky di 37 anni, il quale denunciò la corruzione dentro Gazprom. (Ringrazio Gianfelice che me l'ha mandata).
Questa stessa domanda  ('che senso ha parlare ancora di...') era rivolta dagli stessi sovietici nel periodo stalinista a chi chiedeva coerenza e chiarezza rispetto alle aspettative della Rivoluzione d'Ottobre.
Questa stessa domanda è stata fatta per questioni nostrane, pratesi, circa il passato ritrovato, vedi la città etrusca di Gonfienti sepolta dall'inutile Interporto.

Solo la Memoria di Stato, dei vari Stati secondo la convenienza e i vari colori, può essere celebrata.

http://www.corriere.it/esteri/12_novembre_04/magnitsky-la-foto-della-sua-cella-e-chiusura-indagini-riaprono-il-dibattito-in-rete_55ca0722-2693-11e2-8015-d7b141f471a2.shtml

domenica 4 novembre 2012

Gran dibattito alla replica straordinaria di Cafiero Lucchesi

Ieri sera c'è stato gran dibattito dopo la replica di Cafiero Lucchesi, un vero dibattito politico come non s'era mai visto: forse perché fra il pubblico c'era qualche rappresentante del consiglio comunale.

Il dibattito si è generato dalla domanda di uno spettatore:
"Che senso ha oggi rievocare il dramma di Cafiero Lucchesi?"

Ah, eccola la madre di tutte le domande, la domanda che mi aspettavo!

A tal proposito uno spettatore oggi mi scrive:

"Ieri sera come ho avuto occasione di dire a Gianfelice la vostra recitazione è stata, se possibile,ancora più partecipata della prima volta (per me). Personalmente, come ebbi occasione di affermare nel mio "intervento", trovo tutto quello che avete fatto molto importante. Innanzi tutto per la perizia, ma anche per essere riusciti a colpire le menti di tanti giovani che erano presenti (con la coda dell'occhio,negli spazi di luce li osservavo). Per secoli nessuno-di destra o di sinistra-aveva parlato dell'Antifascismo pre guerra, ma solo della Resistenza come se esso con le sue luci ed ombre non fosse stato prodromo di alcunchè.La sua risposta Maila, a quel signore(che conosco, come conosco bene chi mi stava seduto di fianco, per intendersi quello che aveva lavorato con Loenghrin Landini che fremeva per certe domande), è stata di una lucidità estrema; quello che è triste è come ci sia ancora qualcuno che ieri sera,alle 22,45 del 3 Novembre 2012 faccia ancora simili domande. E' meglio parlare dei seimilioni di Ebrei massacrati da quel delinquente di Hitler, cosa c'entrano i milioni di persone, molte di loro comuniste, spedite nei Gulag invece che nei Lager! E' triste fare simili distinzioni che servono solo a glorificare il proprio Dio; sa molto di oscurantismo e di compressione del Pensiero. Dicevo stamattina ad un mio amico,parlando di ieri sera-a modo mio,senza essere deliberato vi faccio un poco di reclame-che chi bazzica la Baracca faccia parte di quella Sinistra Eretica che non conosce Santi,per questa ragione osteggiata e  blandita con maggiore determinazione di chi invece, ossequiente alle sante regole della fede,non ha dubbi ma solo certezze pur stando dall'altra parte. Scusatemi la ennesima lunga tirata,grazie ancora e tanti saluti".
M. T.

sabato 3 novembre 2012

Cafiero Lucchesi: posti esauriti

Per stasera i posti sono esauriti, e c'è lista d'attesa; ci sarà un'altra replica straordinaria sabato 10 novembre, ore 21. 
Chi vuole può prenotare al telefono 0574-812363.

venerdì 2 novembre 2012

Vendola alla Libreria Edison a Firenze

Nel suo tour per le primarie, Vendola farà il suo intervento alla Libreria Edison di Firenze, che fra poco sarà sfrattata dalla Feltrinelli e di cui ho già scritto, http://primaveradiprato.blogspot.it/2012/10/feltrinelli-mangia-la-libreria-edison.html
Sembrerebbe un segnale forte, sulla cultura, contro i monopoli, i grossi poteri che strozzano i piccoli. Contro la cultura calpestata. Tutto bello.
Bisognerebbe però che si parlasse a fondo sulla questione cultura, e di dicesse che lo stesso Vendola, in Puglia, ha rafforzato i poteri regionali, strozzando le libere realtà autonome dal basso, rendendole insomma, suddite. Semmai sono nate.
Bisognerebbe per esempio parlare sul circuito regionale del teatro pugliese, dove le nomine sono state fatte solo partiticamente e le scelte sono dirette verso coloro che sono 'graditi', portando in quella Regione solo un teatro alla moda di Sinistra. Roba 'vecchia', roba che, ancora una volta e sempre, scende dall'alto ed è tutt'altro che di 'Sinistra'. Così fan tutti.
Finché non si scioglie questo nodo, le sue apparizioni in veste di 'santo taumaturgo' non servono a niente. Inutile, insomma, accendere i ceri, il miracolo ancora non c'è.

La mossa del sindaco Cenni: a Roma a brigiotto di chi?

Che Roberto Cenni abbia sbagliato il congiuntivo ( faccino al posto di facciano) nella ormai famosa 'intervista al cesso', è davvero il male minore, e certo non avevamo bisogno del TG4, che per fortuna non abbiamo visto, per accorgercene.

Quello che conta è la mossa mediatica del Sindaco, che sul cesso è assurto alla cronaca nazionale, con l'intento evidente di spiccare il volo da Prato, che ormai gli sta stretta.

Anche gli amici d'un tempo lo attaccano, o non lo voglion più. Quelli che lo cantavano nel 2009, ora intonano a Renzi. Alcuni son resuscitati per far questo.

Dove vuole andare il nostro Sindaco, a Roma? Ma, mancando Berlusconi per volare, chi  lo porterà 'a brigiotto'?

giovedì 1 novembre 2012

Grillo demonizza la TV , ma lui chi sarebbe stato senza la TV?

Nel suo ultimo post Beppe Grillo demonizza la TV, in particolare la manipolazione che in essa si opera,  e chi ci va. A suo parere (o diktat),  i rappresentanti del suo movimento non devono andare ai dibattiti televisivi.
Tuttavia, c'è una contraddizione alla base, perché è proprio grazie alla TV che lui è diventato non solo il comico che tutti hanno apprezzato, ma anche la figura carismatica che ha fondato il movimento politico. Senza la celebrità che gli ha dato il mezzo televisivo, lui non avrebbe potuto fare quello che ha fatto, nemmeno passare a nuoto lo Stretto di Sicilia.
Nessuno gli avrebbe dato credito, non solo il guru Casaleggio, ma nessuno dei suoi seguaci.
Perché questo meccanismo del 'leader' è fondamentale per certe persone; pur dicendo le stesse cose, nessun appartenente al Movimento 5 Stelle avrebbe seguito un altro a lui pari.
Dunque, demonizzando la TV (e in questo concordo), tuttavia impedisce che altri diventino 'celebrities' e gli facciano una benché minima possibile concorrenza, mettendo in discussione il suo potere.

Concludo: anche il movimento di Beppe Grillo (pur interessante e condivisibile) è frutto della mitologia moderna (vedi alla voce 'divismo')  prodotta dal 'mezzo' tecnologico.

Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.