mercoledì 14 novembre 2012

Assessore alla cultura, ovvero delle epifanie numerologiche

Fa sorridere come l'assessora Sel del Comune di Montemurlo, Ilaria Maffei, mandi i suoi comunicati-successi esattamente come fa un'altra di altro colore (almeno sta con altri di altro colore) Beltrame del Comune di Prato, che ormai ci ha abituato a numeri esorbitanti, a tal punto che non sappiamo cosa potrebbe succedere se venisse a mancare questa costante epifania numerologica. Con che cosa riempiremmo l'essente?

Le  manifestazioni delle assessore sono tutte un successo, un pienone, un non so che di numeri e conti. Vi ricordate, Visionaria? O l'estate? Ah, che esplosione pitagorica!

A dire il vero la sala Banti di Montemurlo è sempre stata piena, e non doveva certo aspettare l'assessore Maffei per riempirsi; quando la frequentavo io, almeno, era spesso 'piena'. Non moltissimi anni fa.

Il cittadino toscano è stato coltivato alle manifestazioni gratis del Comune. O quanto meno, di poca spesa. E sempre ne ha approfittato e ne approfitta. Fa bene. D'altronde è di bocca buona.

Il punto non è questo: come ho già scritto, non stupisce che una SEL chiami, per riempire le sue serate, la Fondazione Toscana Spettacolo; primo perché segue quello che Vendola fa nella sua Regione, realizza un monopolio culturale asfissiante, dove la base conta poco o nulla, è schiacciata, dove i poveracci non possono proporre la propria creatività se non trasformandosi come seguaci della cultura organizzata politicamente dall'alto (e quindi non possono essere veramente creativi), come succede oltre che in Toscana,  anche in regioni come Piemonte, Marche, Umbria, Emilia Romagna, portando al banchetto culturale 'prodotti' confezionati, consumisti, conformisti, 'ridicoli', di successo o di gran nome, al solo fine di  attrarre pubblico, per cui si hanno assessori-imbonitori di una fiera che nulla ha di 'Sinistra', se non qualche tema ipocritamente usato e così via.
Questo appoggiarsi al potere regionale può ben servire per la carriera politica, esattamente come in misura minore può servire qualche voticino di gruppetto locale che l'assessore di turno finge di 'valorizzare'...

Della qualità di queste manifestazioni, poi, non si discute mai; i critici non esistono più o se esistono, sono giovanotti e giovanotte pronti a calarsi le braghe, o ancora privi di vera capacità critica, o non formati.

Purtroppo non si può nulla contro questo sistema culturale insipiente, e spesso disonesto e falso; chi lo denuncia, è fuori. Che dire?  La Sinistra dovrebbe fare altro, ma ancora non riesce a lasciarsi il sovietismo di base, oppure non smette di farsi cullare da altri miti, o dal pessimo gioco politico. Non riesce proprio a 'rifondarsi'.

Anche le urne servono a poco a quanto pare: le assessore possono essere chiamate, vedi il caso di Beltrame ma abbiamo avuto molti altri esempi, direttamente dal capo.

Al momento, insomma, nessuna salvezza.

Nessun commento:

Dai Celestini a Levi

  Ieri,  in occasione dello spettacolo dei venti anni dei Celestini, in cui ho riproposto La Mostra Parlante "Ti mando ai celestini...