martedì 27 novembre 2012

Manifesto per la soppressione dei partiti politici

E' il titolo di un saggio di Simone Weil, la cui traduzione è un po' forzata, l'originale francese è  Note sur la soppression générale des parties politiques.
Poco conosciuto, per evidenti motivi, si può leggere anche all'indirizzo http://gek60.altervista.org/wp-content/uploads/2012/06/manifesto-per-la-soppressione-dei-partiti.pdf o in francese
In questi tempi è una lettura necessaria.
Voglio sottolineare alcuni passi, che ben si adattano ai tempi nostri:

"Mentre il sistema dei partiti comporta le pene più severe per l’indocilita’. Penalità che toccano quasi tutto: carriera, sentimenti, amicizie, reputazione, onore, talvolta addirittura la vita di famiglia. ...
Quando in un paese esistono i partiti, ne risulta prima o poi uno stato delle cose tale che diventa impossibile intervenire efficacemente negli affari pubblici senza entrare a far parte di un partito e stare al gioco. Chiunque si interessi alla cosa pubblica desidera interessarsene efficacemente. Cosi,  chiunque abbia un’inclinazione a interessarsi al bene pubblico o rinuncia a pensarci e  si rivolge ad altro, o passa dal laminatoio dei partiti...
Quanto alla terza caratteristica dei partiti, ossia il fatto che sono macchine per fabbricare passioni collettive, è così evidente che non merita di essere spiegata. La passione collettiva è l’unica energia di cui dispongono i partiti per la propaganda diretta all’esterno e per la  pressione esercitata sull’anima di ogni membro.".

Sembra che sia stato scritto in questi giorni, non nel  1940.
Un libretto che tutte le scuole superiori dovrebbero adottare.

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