mercoledì 30 giugno 2010

Essere o non essere (in linea con gli obbiettivi programmatici)


Trascrivo e commento un comunicato stampa così come appare sul sito elettronico del Comune di Prato:
"Festa della Madonna Immacolata dell'Ombrone
Ingresso gratuito
La festa, che viene organizzata ogni anno nella prima decade di luglio, si svolge a Iolo nell' isolato denominato "Case Coveri" dove è posta l'immagine della Madonna. Il Comitato composto dalle famiglie che abitano nella frazione è stato appositamente costituito per sostenere i festeggiamenti, mantenere viva la memoria delle tradizioni, delle celebrazioni e dei valori appartenenti al territorio. Negli ultimi due anni l' iniziativa è stata concordata in sinergia con la Circoscrizione Sud che ha sostenuto il Comitato con un accordo teso alla buona riuscita della manifestazione stessa ed in linea con gli obiettivi programmatici dello stesso Consiglio.
Programma Ore 21.00 - Santa Messa; Ore 22.50 - Rinfresco per i partecipanti; Ore 23.30 - Estrazione premi della lotteria.

Credo (nemmeno a dirlo!) che tutti abbiano il diritto di esprimersi e di fare festa (religiose o meno), e questo è un punto fondamentale. Solo voglio partire da questo comunicato molto di provincia (che può valere per molte altre zone d'Italia) per fare una puntualizzazione.

Siccome molti leggono il blog della Primavera di Prato dall'estero (Germania, Canada, Stati Uniti, Inghilterra, Francia e paesi dell'Est Europa, Australia), voglio specificare che non sono solo questi i valori e le tradizioni del territorio italiano (o almeno non erano); non sono solo quelli cattolici od organici al sistema di governo. Ce ne sono altri, che invece i governi locali e nazionale cercano di soffocare, di nascondere, di far morire, proprio perché non sono in linea con gli obbiettivi programmatici dei vari consigli, che vogliono la popolazione tutta stile zombies. L'obbiettivo è quello di distruggere ogni tentativo di originalità, autenticità, di ricerca autonoma, e i giovani (ma anche i meno giovani) che vogliano in qualche modo 'esprimersi' sono messi nella condizione di non poter essere creativi e alternativamente propositivi. Sono obbligati a riunirsi in associazioni (dove il no-profit è solo di facciata, un megainganno colossale!), schierarsi con un partito per ottenere contributi e lentamente uniformarsi artisticamente.

Mentre si sostiene un comitato religioso, si è lasciato morire la Bottega d'Arte Comune di Iolo, una zona di Prato con vari problemi, passati e presenti; la Bottega d'Arte Comune riuniva diverse persone e in qualche modo contribuiva, con la manifestazione 'Giugno con l'arte', a risollevare una zona depressa e a coinvolgere la popolazione. E questo è stato fatto perché il presidente e anima del gruppo e di tante battaglie oltre che prete scomodo, Fulvio Silvestrini, si è opposto alla costruzione della Multisala Cinematografica di Capezzana a Prato con annesso nuovo mega supermercato della Coop. Come hanno fatto a toglierlo di mezzo? Gli hanno tolto ogni spazio, anche e soprattutto quello a suo tempo promesso della ex-scuola elementare, ormai abbandonata, che proprio lui aveva contribuito a togliere dallo squallore.

(Nella foto Fulvio Silvestrini che tiene un cartello con su scritto: "Tutte le mattine si alzano un furbo e un coglione. Se si incontrano, l'affare è fatto". Foto e articolo di M.E.)
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Notizie dalla Recoplast

Riporto qui un articolo in merito alle travagliate sorti dell'azienda Recoplast di Agliana

Si riaccende la speranza per la Recoplast

Accettate dalla curatela fallimentare le fideiussioni presentate dalla LG Plast
AGLIANA. Si riaccende una luce nell’odissea-Recoplast. Quando tutte le speranze di tornare a lavorare per i 44 ex-lavoratori dell’azienda sembravano aver toccato terra, ecco che dalla curatela fallimentare arriva una buona notizia. Dopo lunghe settimane di stallo, tutto sembra dunque tornare a muoversi. E anche velocemente, visto che la prospettiva è di arrivare alla firma del rogito notarile per l’acquisto dell’azienda nell’arco di una settimana, dieci giorni al massimo. Questo è quanto emerso ieri mattina al tavolo dell’unità di crisi, convocato dalla Provincia per fare il punto sulla situazione: «Era nostro dovere - spiega l’assessore allo sviluppo economico Paolo Magnanensi - richiedere un aggiornamento sulla situazione, soprattutto nel rispetto della dignità dei lavoratori che in questo continuo ping-pong rischiavano di perdere ogni punto di riferimento». I continui rinvii del rogito notarile per l’acquisto dell’ex-Recoplast erano dovuti al fatto che la Lg Plast non aveva ancora presentato tutte le fideiussioni e le garanzie richieste dalla curatela fallimentare. Gli accordi per l’acquisto adesso sono stati ridefiniti e la Lg Plast ieri mattina aveva già presentato tutte le fideiussioni che sono state considerate positivamente dal curatore. All’azienda sono state anche chieste garanzie personali di deposito di azioni della società: ieri mattina l’azienda non aveva ancora provveduto a farlo, ma ha garantito il loro deposito nel giro di brevissimo tempo. Altro ostacolo risiedeva nel rapporto con Corepla, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero dei rifiuti di imballaggi in plastica, a cui erano state chieste garanzie per il rifornimento di materiale da lavorare. Queste garanzie al momento non ci sono e non ci saranno per i prossimi nove mesi. Solo a impianto avviato e ad attività in corso, infatti, Corepla valuterà il lavoro della nuova azienda. Inizialmente la Lg Plast lavorerà con il materiale di riciclo che i Comuni limitrofi le hanno garantito (soci del Cis in primis). Intanto la società senese ha nuovamente cambiato i suoi vertici: al posto di Maurizio Del Pasqua, il nuovo amministratore delegato è Alessandro Benigni, il quale, nel primo assetto societario, era vicepresidente dell’azienda quando Del Pasqua era presidente. «Sembrano essersi definiti i contenziosi esistenti - spiega Valter Bartolini di Cgil - adesso speriamo che l’acquisto venga finalmente firmato: sembra che manchi soltanto da fissare la data dal notaio per il rogito. Intanto abbiamo chiesto di aggiornarci il 12 luglio con il tavolo provinciale». Marta Quilici, Il Tirreno Pistoia

Contributi!

Stamani, leggendo il giornale, abbiamo saputo che il Comune di Prato ci ha concesso 2000 Euri per la stagione teatrale prossima a La Baracca.
Naturalmente ne avevamo chiesti molti più, ma, via! non piangiamo sempre. Non critichiamo, sempre polemici, come siamo soliti fare.
Perché nell'articolo, che qui allego, scopro che per un solo spettacolo, c'è chi ne ha presi ben 5000!
Suvvia, basta. (Avete visto quanto prendono per lo spettacolo di Malkovich? Ma lui è Malkovich, c'è una marea di musicisti in scena...Vuoi paragonare? Perché non ve ne state un po' zitti e fate il vostro lavoro?)
Ma noi siamo già al lavoro! Quest'anno la stagione alla Baracca si annuncia davvero speciale.
(Ma per dare un'idea: il contributo di 2000 Euro CONTRIBUIRA' a pagare la SIAE. Meglio di niente, no? Così potranno dire che ve li hanno dati. E starete un po' buonini...Staremo buonini?).



Questo l’elenco dettagliato dei contributi: CCAM-Comitato Cittadino Attività Musicali (Attività musicali): 2000 euro; Politeama Pratese (stagione teatrale 2010): 75000 euro; Fondazione Eredità M.Roncioni-Biblioteca Roncioniana (eventi culturali): 2000 euro; Associazione Microcosmo (Premio Cinema e Narrativa): 1000 euro; Società Filarmonica P. Mascagni (Concerto musicale): 3200 euro; Associazione Contempoartensemble (VIII Contempopratofestival): 2000 euro; Gruppo Bibliofili Pratesi Aldo Petri (dizionario biografico): 5000 euro; Associazione Kulturificio nº7 (spettacolo su Luigi Tenco): 5000 euro; Istituto di Studi Storici Postali onlus (Pubblicazione Datini): 8000 euro; Associazione La Baracca (Stagione teatrale 2010-2011): 2000 euro; Pratolirica (Concerto Nuove voci per la lirica): 700 euro; Pratolirica (Concerto di Carnevale): 2000 euro; Istituto Statale Gramsci Keynes (Premio letterario Arte di parole): 1500 euro; Associazione Il Geranio (Rassegna Fiabe e Cioccolata): 3500 euro; Kiwanis Club Prato Centro Storico (Rassegna Libri d’Italia): 8000 euro; Corale San Martino (Tosca in collaborazione con Omega e Opera Altra): 15000 euro; Associazione Musique du Role (Spettacolo “solo la voce che resta”): 2000 euro; Società dei Concerti R Fioravanti (Stagione musicale 2009-2010): 1000 euro; Circolo Ricreativo I Risorti (Stampa del libro Passeggiate): 1000 euro; Parrocchia Sacro Cuore di Gesù (Mostra e volume su Dino Bencini): 1000 euro; Associazione Arteriosa (Univercity 2010): 9000 euro; Associazione Drama Firenze (Blackout Festival): 3000 euro; FIAF (Portfolio Italia 2010): 1500 euro; Arci (Rassegna teatrale per bambini): 1500 euro; Circolo della Libertà Cives (mostra presso saletta Valentini): 5000 euro; Milleindaghifilms (cortometraggio Decalogo 3): 1500 euro; Associazione Arteinscena (spettacolo di John Malkovich): 21000 euro; Circolo della libertà Cives (mostra Lorenzo Bartolini): 2500 euro; Associazione GRAV (18ª edizione Videominuto): 5000 euro, cineclub Mabuse: 5000 euro.
(Da IL TIRRENO, Cronaca di Prato)

martedì 29 giugno 2010

Gli amministratori incompetenti e in conflitto d’interesse

A Montemurlo hanno detto no al festival internazionale di musica SETE SOIS E SETE LUAS.
Qualche anno fa abbiamo visto concerti interessanti.
Quest’anno la nuova amministrazione ha detto no, 30 mila euri sono troppi, dobbiamo dar da mangiare a chi non ne ha.
La crisi è talmente nera che insomma hanno deciso che non si può proprio fare.
Il dibattito sui giornali è stato duro, anche perché gli organizzatori dell’evento hanno dato di incompetenti e di killer culturali agli amministratori, con tanto di manifesto affisso.
A soccorrere i poveri amministratori è sceso in campo Edoardo Nesi, che sarebbe l’assessore alla cultura della Provincia di Prato: “«In un momento di particolare difficoltà come quello che sta vivendo il distretto - ha sottolineato Edoardo Nesi - E’ comprensibile che la priorità sia il sostegno alle famiglie, mentre non sono d’aiuto le sterili polemiche per la sospensione di un anno del festival».
A Montemurlo quest’anno faranno l’estate con le associazioni del luogo, ovvero se si scorre il programma della Montemurlo Estate viene da piangere.
Facendo il festival, magari un festival più povero e ridotto, si sarebbe dato un po' di lavoro anche alla gente del posto; invece si sceglie di sostenere la politichetta, il consenso e di far divertire le associazioni no-profit, che naturalmente non fanno di lavoro il teatro, la musica, il cinema eccetera.
Dunque la scelta dell’amministrazione montemurlese è totalmente sbagliata dal punto di vista economico e della politica del lavoro e impoverisce il territorio. (Scusate, visto che chi ha studiato economia fa l’assessore alla cultura, lasciate fare a noi, che ci occupiamo di cultura, gli esperti in economia!)
Sagre della bistecca, feste della birra, ballo liscio, qualche becera teatrata…ma scorrendo meglio il programma cosa si scopre? Che l’assessore Nesi, proprio lui, è incluso nel programma e fa pubblicità al suo libro. Ma cosa fa questo assessore, il promoter di se stesso? Non è questo conflitto di interessi?

lunedì 28 giugno 2010

Viva l'amore

Data la carenza, nei tristi e triti mezzi di informazione, di belle notizie che ci risollevino l'animo e ci diano la speranza di un futuro diverso, ci piace darne una noi, almeno ogni tanto: e questa è proprio una notizia che ci piace:
Islanda, nozze gay per premier
La Sigurdardottir sposa la sua compagna
La premier islandese, Johanna Sigurdardottir, ha sposato la sua compagna, Jonina Leosdottir, nel giorno in cui nel Paese è entrata in vigore la legge che consente i matrimoni omosessuali. La legalizzazione delle nozze gay è stata approvata all'unanimità dal Parlamento islandese il 12 giugno. La legge prevede che le unioni civili omosessuali possano essere trasformate in matrimonio a tutti gli effetti con la semplice presentazione di una domanda.

Secondo la televisione pubblica Ruv, la Sigurdardottir ha contratto matrimonio senza alcuna cerimonia particolare, ma semplicemente presentando istanza di trasformare in tal senso l'unione civile da tempo dichiarata. Arrivata al potere nel febbraio 2009, la ex hostess Sigurdardottir, considerata la personalità politica più amata del Paese, è il primo capo di governo dichiaratamente omosessuale. (TGCOM)

domenica 27 giugno 2010

CHI PAGA?

Stamani sui giornali locali è uscita una bella pubblicità dello spettacolo-evento della stagione estiva pratese The Infernal Comedy di John Malkovich, di cui abbiamo già parlato in questo blog (Cfr. The infernal Comedy of Business).
Ci piacerebbe sapere chi paga tanta pubblicità: è la società Opificio JM oppure il Comune?
Coloro che si scandalizzarono per il costo dell'acquisto del quadro del Lippi da parte del Comune di Prato, ora non hanno nulla da chiedere?
Qualcuno ci può illuminare in tal senso?
Speriamo vivamente che i soldi per tanta pubblicità - che sono molti per tre quarti di pagina di giornale - non siano pagati dai cittadini pratesi.

sabato 26 giugno 2010

LARIS PULENAS A MARZABOTTO


Domenica sera, 27 giugno, ore 21, a Marzabotto, nell'ambito delle manifestazioni per "Kainua", replichiamo Laris Pulenas. L'ingresso è libero.
http://www.larispulenas.it/

La cultura becera

Finalmente stamani si sa cosa è stato finanziato dalla Circoscrizione Prato Sud, che ci ha negato un misero finanziamento per lo spettacolo per bambini e famiglie al Pereto della Baracca.
Hanno finanziato la solita cultura becera e fintamente di 'Sinistra', i falsi ottavanti popolari, quelli veri sono morti e sepolti perché sono morte e sepolte le condizioni che portarono alla creazione dell'ottava rima toscana, quella che cantava mia nonna, che cantava e canta mio padre - ma solo su forzata richiesta -, insomma un mondo che non c'è più.
E questi signori ci vogliono far credere che invece è viva, e che l'ottava rima è quella che cantano loro (e non vogliono nemmeno che altri la cantino!), e sbracati e stonatelli vanno come berneschi redivivi inneggianti al bacco antiberlusconiano. E così poi gli rendon servizio. A Berlusconi, intendo.
Complimenti, signori politici e amministratori. Siete il disastro più totale: e finanziando i vostri beniamini che credete di Sinistra -sicuramente inoffensivi sì - rendete un servigio a colui che volete contrastare!
Intanto, l'intervista che mi avevano fatto, di protesta, ancora il giornale Il Tirreno non la pubblica: e noi siamo in attesa di un gesto di libertà (che non arriverà).
Maila Ermini

venerdì 25 giugno 2010

PARCO, VERAMENTE MOLTO 'PARCO', DELLA PIANA

Pubblico il comunicato stampa del Coordinamento dei Comitati della Piana di Firenze-Prato-Pistoia, in particolare sulle contraddizioni fra il progetto denominato Parco della Piana e il crescente abuso di territorio in quella zona da parte delle stesse autorità che dovrebbero tutelare il parco stesso.
Riguardo a quest'ultimo, ho già scritto nel mio libro Gonfienti, storia di una battaglia quello che penso: non solo che sia un alibi, come i comitati scrivono nel comunicato, ma un vero e proprio inganno. Non può esserci nessun parco da queste parti, se non sulle colline e montagne attorno, miracolosamente ancora salvate dagli uomini-rapaci.
Ma anche di questo, il progetto del Parco Archeologico - vi ricordate?, è stato buttato da TUTTI, ripeto TUTTI, nel cestino; anche se a parole sovrintendenze, sindaci, rappresentanti di consigli e consiglieri ininfluenti, affermano esattamente l'opposto.
Dunque non bisogna credere a nessuno, né a sindaci di Sinistra che sembrano di Destra, come Renzino da Firenze; né ad altri come Cenni da Prato, sindaco di Destra che sembra di Sinistra; o Berti pistorensis, che sembra quello che non è -e non si sa cos'è: se non fino a quando alle loro parole, galanterie, simpatie, strizzate d'occhi, biciclettate, strapaesane, impegni solenni e firme con penna Montblanc non seguiranno fatti concreti, FATTI. Che finora son quelli di cui allude il comunicato. Ovvero mangiare sul territorio, come in un mega-picnic con panini da diversi zeri.
M.E.


Pista parallela e Parco della Piana, gli amministratori esultano, i cittadini no.

Apprendiamo dell’accordo tra il sindaco Renzi e il presidente della Regione Rossi, a proposito dell’assetto futuro della Piana fiorentina.
Innanzitutto piena sintonia sullo spostamento della pista dell’aeroporto di Peretola: a quale scopo? Aumentare i voli dello scalo. E mentre i due incassano l’approvazione delle categorie economiche e industriali, ai cittadini della zona non resta che prendere atto che né al governatore né al sindaco interessa minimamente l’impatto che l’aumento dei voli avrà sull’inquinamento acustico e atmosferico. Sappiamo bene, noi che ci viviamo, che cosa significa sopportare il rumore quasi continuo sulle nostre teste e respirare un’aria che presenta livelli di inquinamento sempre più elevati, grazie anche all’autostrada, ai centri commerciali e a tutto quello che chi ci amministra ha ritenuto opportuno regalarci. Evidentemente questa consapevolezza non è condivisa dalla coppia Renzi-Rossi, a cui non sorge il dubbio che il territorio fiorentino, non solo quello della Piana, abbia già dato tutto quello che poteva.
I due ci tengono però a precisare che c’è ferma volontà di non toccare il Parco della Piana, meravigliosa foglia di fico che ha permesso, da una parte, di creare nei cittadini l’illusione di un percorso partecipato che tenesse conto delle loro esigenze (Quali? Quelle di vedere tutelata una parte di territorio che è agonizzante dopo anni di cementificazione e sfruttamento? Sai che consolazione! Chi potrebbe essere così folle da opporsi?), dall’altra di dare l’illusione che si punti sugli effetti di interventi ambientali compensativi, soprattutto in previsione della costruzione dell’inceneritore di Case Passerini. Il Parco della Piana è un comodo e falso alibi. Esso non consentirà, come invece raccomanda la VIS (Valutazione di Impatto Sanitario fatta in occasione delle decisioni sull’inceneritore), di bloccare le diossine destinate a “aumentare notevolmente negli scenari futuri in ragione dell’inserimento del termodistruttore”( il c.d. “termovalorizzatore”). E così per gli idrocarburi e il cadmio, entrambi cancerogeni. Ed è un falso che esso possa realmente compensare il grave carico ambientale che, secondo i progetti di Renzi e Rossi, è destinato a aumentare.
Se si era davvero tanto interessati alla tutela della Piana si doveva rinunciare a qualsiasi intervento, tenendo conto delle problematiche sanitarie della popolazione qui residente e del fatto che si andava a incidere su un territorio già sfruttato all’inverosimile, come sosteneva ancora la VIS che metteva in evidenza - insieme alla incompatibilità - già allora- dell’inceneritore con le gravi condizioni sanitarie e ambientali della piana fiorentina, la necessità di non aggravare la situazione con nuovi insediamenti e funzioni! E’ grave che ancora nessun amministratore della Piana metta in conto, e sembri considerare nella norma, le centinaia di morti da polveri sottili che si verificano ogni anno, solo per il territorio di Firenze.
La realtà è che i profitti che deriveranno dall’ampliamento dell’aeroporto e dalla costruzione dell’inceneritore impongono che si vada avanti ad ogni costo. Poco importa che il costo sia, come al solito, la salute dei cittadini che gli amministratori per primi dovrebbero difendere.
Allora, chi ci difenderà dagli amministratori?

Coordinamento dei Comitati della Piana
comitato@noinceneritori.org; http://mailstore.rossoalice.alice.it/exchweb/bin/redir.asp?URL=http://www.noinceneritori.com/

Ancora sul declino della cultura: ovvero la crisi come viatico della dittatura democratico-populista (seconda parte)

Hanno luogo in varie parti d’Italia i ‘flash mob’ (letteralmente: ‘protesta lampo’) contro i tagli alla cultura: alcune persone si riuniscono e improvvisamente compiono un’azione, con cui simbolicamente protestano.
E’ un modo di protestare americano, abbastanza pittoresco e del tutto ininfluente. Talmente ininfluente che viene sostenuto anche da certi partiti e associazioni che devono mantenere certe forme protestatarie.
Già nel 2005, e sempre contro il governo Berlusconi, protestammo contro i tagli alla cultura - c'ero anch'io- sfilando all’antica maniera con il megafono, nonostante non avessi direttamente interessi in campo.
Ricordo che sfilammo a Prato, c’erano anche personale e artisti del Teatro Metastasio; e alla fine mi ritrovai a protestare per loro, che invece non avrebbero affatto sfilato per il Teatro La Baracca (che non riceve finanziamenti statali), se non per cancellarlo.
Effettivamente i tagli alla cultura sono enormi e molti sono felici di questi tagli. Insomma, la crisi viene a fagiolo per far piazza pulita.
Anche nel Centro-Sinistra, nonostante ci sia stata effettivamente sempre più attenzione all’espressione artistica, la crisi viene ugualmente bene per giustificare manovre, censure, vendette a livello locale, per quel poco di potere che ancora rimane loro; insomma per distruggere artisti o intellettuali eterodossi, colpevoli di non stare zitti, di criticare, di non essere di parte.
Io sperimento direttamente questo tipo di censura avendo un teatro che tentano in tutti i modi di distruggere nella forma tutta moderna della censura: ignorare. Tanto a Destra quanto a Sinistra.
Perché in Italia si finanzia la cultura se: 1. si lavora per una parte politica; 2. se, può accadere sporadicamente, si serve a qualche fine; 3. se si è televisivi e quindi si è capaci di attrarre folla. 4. Se si tace. Se si parla lo si deve fare con alle spalle il partito o il gruppo o l’associazione appropriata.

L’errore che fa in questo caso la Sinistra è enorme e si pregiudica fortemente e ancor più il futuro elettorale. Nonostante le lotte che in questi giorni si vedono in Parlamento, come per esempio il partito dell’Italia dei Valori, che combatte per i tagli alla cultura. A livello locale però si muove diversamente e sostiene i danni che fanno altri partiti della coalizione a sinistra…

Negli anni molti artisti, ignorati o censurati da un sistema clientelare e di fazione, sono andati a far da corollario al Centro-Destra, da cui si illudono di ricevere un trattamento diverso.

Anche per questo uso mistificatorio e subdolo della cultura la Sinistra è in parte responsabile della dittatura democratico-populista attuale in Italia, e lo sarà, se non cambiano le cose, anche del Ventennio Berlusconiano.

Intanto noi artisti, presunti intellettuali e quanto altro che –agli occhi esterni – ridicolmente ci picchiamo di onestà etica valori eccetera, siamo come in esilio. Censurati-esiliati dalla nuova raffinata forma della crisi.
Ditelo ai giovani dei flash-mob.
Maila Ermini

giovedì 24 giugno 2010

LA PARTECIPAZZIA

Con incredulità leggiamo stamani sui giornali la glorificazione della 'partecipazzia', questo è il nuovo termine che abbiamo coniato per questo "percorso in cui cittadini e comune (in questo caso di Prato) governano insieme".
«E’ la maniera democratica per eccellenza di allargare i centri di decisione, di liberare la politica dalla soggezione dei privati con una grande forza economica, di sfruttare saperi comuni e saperi esperti e, per chi la città la governa, l’occasione di ascoltarne le voci, capirne le aspettative, scoprirne le energie». In sintesi i percorsi partecipativi - se accetatti e condivisi - permettono una collaborazione armoniosa tra chi governa e chi è governato". (Sic!)
Insomma, partecipate alla quiescienza, all'accordo, al va tutto bene. Così, mentre voi date il vostro accordo, il vostro sì, o anche il vostro no, chi governa, anche se sbaglia, potrà dire - e già lo fanno a livello centrale - che hanno la maggioranza dei cittadini dalla loro parte e quindi gli altri devono tacere, non sono influenti, non 'contano'.
Infatti l'assessore alla partecipazione, le cui dichiarazioni riporto per intero più avanti, è contento: "L’obiettivo, nel medio periodo, è organizzare un’altra grande assemblea pubblica: "«Alla quale però devono intervenire tanti cittadini». Nel breve periodo riconvocare la costituente della partecipazione «per affinare i meccanismi e avviare la fase operativa il prima possibile»".
Questi sono i falsi processi democratici. Quelli veri non sono gestiti dagli assessorati e unti dal sindaco. Ripeto, e non lo diciamo solo noi, l'hanno dichiarato e scritto fior di politologi che questo tipo di partecipazione è falsa, tartufesca, pericolosa. Mira al consenso e basta. Il processo democratico deve essere dialettico; e la dialettica, oggi, con questa profonda crisi di credibilità della politica, non può essere demandata solo ai partiti di opposizione, veri o piuttosto presunti tali e basta.
Dunque, l'invito di Primavera di Prato è alla non partecipazione dettata dall'alto, ma a una forma vera, popolare, sentita, problematica, civile sì, ma non ingabbiata che vuole solo strappare ilvostro consenso, e quindi alla fine, continuare a fare gli interessi dell'oligarchia con la vostra 'partecipazione'.
NON PARTECIPATE ALLA PARTECIPAZZIA.


Da Il Tirreno di oggi, cronaca di Prato.

Il buon senso della gente aiuta a governare
L’assessore Silli annuncia un’altra assemblea: «Ma voglio tanti cittadini»

CRI. OR.
PRATO. L’obiettivo, nel medio periodo, è organizzare un’altra grande assemblea pubblica: «Alla quale però devono intervenire tanti cittadini». Nel breve periodo riconvocare la costituente della partecipazione «per affinare i meccanismi e avviare la fase operativa il prima possibile». L’assessore Giorgio Silli che per mandato si occupa di integrazione e di relazioni con i cittadini, due settori complessi e delicati, non ha dubbi sulle opportunità che la Costituente sulla partecipazione può offrire a cittadini e amministrazione. Lei è il primo assessore che accetta un confronto costante così difficile come è quello tra chi governa e chi viene governato. «Perché sono convinto che non si nasce “tuttologi” e che c’è bisogno, per ben gestire la cosa pubblica, di integrare anche i saperi comuni, quelli dei cittadini. Giudicare la partecipazione solo come un atto di disturbo mi pare un modo vecchio e superato di fare politica. Sono convinto invece che riuscire a dare una forma strutturata alla volontà dei cittadini, possa avviare un processo virtuoso che non pregiudica in nessun modo il governo della città». Uno dei timori espressi, infatti, sia da destra e prima da sinistra, quando si parla di partecipazione, è di paralisi dell’attività nel caso l’indicazione della volontà popolare non sia conforme a quella del pubblico. «La Consulta non può e non deve prendere decisioni al posto del Comune. Le decisioni ultime spettano a chi governa. Il rapporto tra l’organismo partecipativo e l’amministrazione deve avere un carattere consultivo, di raccolta e studio delle proposte. In ogni caso è giusto provare questa nuova formula, soprattutto se si hanno, come noi, le idee chiare». Come giudica la struttura della partecipazione? «Direi che è la migliore delle forme, almeno in questo momento. Poi è chiaro che ci sarà necessità di una fase di prova». Il sindaco appoggia la partecipazione? «Il sindaco è il primo ad aver accolto a braccia aperte questa nuova forma di governo con i cittadini ed è lui che spinge affinchè si proceda». Si aspetta difficoltà? «Se gestita come si deve, credo sia una formula soddisfacente per tutti. Anche perché può raccogliere quei movimenti e quei comitati che sono abituati a gridare e non a confrontarsi. Il mio inviato a tutte le organizzzioni del territorio è di entrare nella consulta perché il nostro obiettivo è arrivare a proposte organiche e condivise ed evitare le proteste sterili». La sede della Consulta sarà Palazzo Pacchiani? «Certo, almeno fino a che sarà disponibile».

mercoledì 23 giugno 2010

No al lavoro barbaro

Uno bello schiaffo napoletano, a chi pensava che i lavoratori avrebbero votato sì in toto all’accordo siglato dai sindacati, eccetto la CGIL-FIOM, al l’accordo siglato per lo spostamento della produzione della nuova Panda dalla Polonia allo stabilimento di Pomigliano.
Hanno sottomesso i lavoratori a un referendum barbaro; e tuttavia 1.673 lavoratori hanno detto no rifiutando l’accordo per un lavoro barbaro, hanno scelto di non cancellare i diritti dei lavoratori.

FRA FARFALLE E DINOSAURI, SCIACALLI

Le indagini sul Centro Naturale di Galceti di Prato, in particolare su Tozzi che ne è il direttore, ci sembrano un po’ strane. Avrebbe abusato della professione di veterinario.

Ma c’è molto di più da indagare lassù. C’è in gioco un bel gruzzoletto e gli speculatori sono già pronti a cementificare una vasta area a ridosso del Monferrato.
Naturalmente non siamo d’accordo neanche un po’, con la cementificazione.
Cementificando l’area di Maliseti, si avrebbe la possibilità, con i soldini ricavati, di ampliare il Centro Naturale.
Ma i cittadini non sono d’accordo, assessore Borchi: mi rivolgo a Lei perché disse – il solito ritornello per fare poi quello che ci pare con il loro paravento – che non avrebbe fatto niente senza il consenso dei cittadini.
Vedremo.
Intanto, silenziosamente, intere zone della periferia nemmeno tanto lontano dal Monferrato, sono oggetto di cementificazione, e nessuno dice nulla.

martedì 22 giugno 2010

Lo spettacolo negato

Anche stasera un gruppetto di mamme e babbi con bimbi sono passati a teatro e hanno chiesto dello spettacolo estivo.
Avevo promesso "Baco Gigi Sciò", uno spettacolo che va molto.
Mi sono un po' innervosita e ho detto: andate al Comune, in Circoscrizione Sud qui a Prato a chiedere il perché hanno voluto negare 500 miseri Euro di contributo che ci avrebbero permesso di pagare le spese.
"E non si può far senza? magari si fa vedere con il vestito, i bambini sono contenti lo stesso...dice due cose...".
Sono andati via delusi e increduli.
Due cose le direi volentieri a coloro che pensando di aver fatto dispetto al Teatro La Baracca lo hanno fatto a sé stessi. Al proprio partito.
Sarà inutile poi correre all'ultimo momento dietro alle manciate di voti.
Intanto, alla mia risposta di leggere il verbale del consiglio esecutivo della Circoscrizione Sud, in cui avrebbero fatto il pianto del coccodrillo per il Teatro La Baracca ma comunque assicurato i soldi - le bricioline che hanno - a chi vogliono loro, mi hanno risposto di sì, ma dovrò - secondo loro - aspettare il rientro del funzionario dalle ferie fra dieci giorni. Così funziona il decentramento? O è un clone di un racconto kafkiano di provincia?
Maila Ermini

IO STO CON I GIOSTRAI

Poveri giostrai, esclusi dalla festa. Che brutte città sono le nostre, che non accolgono. Che non danno lavoro, nonostante tutta la retorica, i viaggi a Roma. 'Fumus'.
Perché mai è stato negato il lavoro a queste persone? Esiste un vero motivo?
Sicurezza? Non è chiaro nell'articolo.
Io sto con i giostrai. Che ogni giorno devono inventarsi la vita. Come me.
E non con chi prende sicuro lo stipendio fisso o siede sullo scranno messo dalla politica e ipocritamente, se non maligno, decide taglia e 'ammazza'.
M.E.
P.S. Chissà se i giornali diranno anche anche noi siamo stati esclusi, dalla programmazione culturale della Circoscrizione Prato Sud.
Da Il Tirreno, cronaca di Prato.

Esclusi dalla festa Pd: tre giostrai criticano il Comune
«Anche noi abbiamo diritto a lavorare e a dare da mangiare ai nostri figli»

FABIO BARNI
PRATO. Inverno piovoso, primavera da dimenticare e, adesso, il no del Comune a montare le giostre alla festa del Pd a Maliseti. Quanto basta, come rilevano i diretti interessati, a spedire sull’orlo del crac tre giostrai e relative (numerose) famiglie. Su 24 giostre previste, a Maliseti potranno aprire in questi giorni soltanto le 21 dichiarate piccole. Suolo vietato, invece, per quelle grandi e medie. I proprietari d’autoscontro, tagadà e giostra a catene ne fanno una questione di lavoro. Di diritto al lavoro. «Vogliamo soltanto lavorare e chiediamo al Comune di riconsiderare la scelta, tenendo conto che negli ultimi mesi, anche di recente a Campi Bisenzio, abbiamo lavorato pochissimo per colpa del tempo - dicono i proprietari del tagadà, dell’autoscontro e della giostra a catene - Abbiamo figli, in qualche caso ancora bambini, ai quali non sapremmo come dare da mangiare. Per ogni giostra abbiamo compiuto investimenti, per rispettare le leggi e per migliorarle. Abbiamo speso e stiamo pagando. Le rate scadono, e vanno pagate. Che si lavori o no. Siamo disponibili, pur di montare le nostre giostre, a venire incontro a tutte le richieste che gli uffici comunali vorranno farci firmare. Possiamo aprire soltanto a chi ha meno di una certa età. Possiamo devolvere l’intera giornata in beneficienza o aprire gratis, per un giorno, alle famiglie pratesi». Soprattutto, osservano i proprietari delle tre giostre, «possiamo chiudere all’ora che il Comune vorrà indicarci e possiamo mandare le giostre a velocità e con sistemi adatti ai soli bambini». Basterà, per sbarcare il lunario, pagare qualche rata e sfamare le famiglie di 7, 8 o 9 componenti, che quest’anno le giostre possano girare. Anche perché, riprendono i proprietari e le proprietarie (in qualche caso mariti e mogli), «abbiamo già pagato il suo pubblico, fatto gli allacciamenti, doppi, per acqua e corrente, per le roulotte e per le giostre». Non solo. «Abbiamo versato al Pd, la quota che ci è stata richiesta - concludono - Quando sarebbe bastato che dal Comune ci scrivessero con tre mesi d’anticipo, visto che abbiamo tutti una casa e una residenza, in due casi su tre a Prato. Avremmo potuto trovare un altro posto dove andare, come faremo l’anno prossimo. Adesso, però, è troppo tardi». In ogni caso, i giostrai chiederanno indietro le somme pagate - se non monteranno - e si sono già informati in questura sull’anticipo con il quale presentare domanda per dare vita a una manifestazione pacifica di protesta.

Segnalazione al FAI

Pubblico questa segnalazione che mi arriva da Carlo Magni del Movimento Ambientalista di Prato. Segnalazione similare ricevuta anche da Silvio Biagini, a cui dobbiamo la scoperta di Gonfienti.
"A Gonfienti di Prato, durante le operazioni di scavo per la realizzazione di opere edili, furono scoperti dei reperti archeologici etruschi. In effetti questo sito era il fulcro della via del ferro, che estratto dall'isola d'Elba e trasportato a Pisa, arrivava a Gonfienti via strada passando dal territorio palustre di Bientina o, via fluviale, risalendo l'Arno e poi il Bisenzio. La città etrusca di Gonfienti, in qualsiasi caso, era il punto importante e sicuro per il passaggio dell'appennino fino al centro etrusco di Marzabotto per il raggiongimento dell'Adriatico e il collegamento, via mare, con la Grecia e le terre ad est del mediterraneo. Dato che il commercio si svolgeva con lo scambio, il ferro veniva pagato con vasellame greco ed altre produzioni del territorio. Questo ritorno passava nuovamente da Gonfienti. Questa seconda realtà è dimostrata dai numerosi reperti trovati.

Credo che sia necessario richiamare l'attenzione delle persone su questa importante nostra realtà archeologica, usando tutti i giusti mezzi civili.

Per questo sono a proporre la SEGNALAZIONE alla FAI per il luoghi del cuore, nella ricerca che questa eccellente associazione sta facendo per le opere importanti della nostra Italia.

E' sufficiente cliccare sul link riportanto ed indicare, come luogo del cuore:

LA CITTA' ETRUSCA DI GONFIENTI A PRATO

Segnala la città etrusca di Gonfienti al FAI cliccando sul seguente link:

http://www.iluoghidelcuore.it/

Mi raccomando, oltre a spedire la segnalazione invia, a tuoi amici e conoscenti, questo messaggio per far arrivare tante, ma tante segnalazioni al FAI e richiamare l'attenzione su questa realtà molto ignorata.

Cordiali saluti.
CARLO MAGNI
(movimento ambientalista Prato)"

lunedì 21 giugno 2010

Le Vanne violentate


A Prato una zona antica come 'le vanne', a ridosso delle Pantanelle, di confine, carica di storia e acqua, è ormai violentata e abbandonata al tempo stesso.

La strada che la solca è una vecchia strada che da Quarrata porta a Prato - in attesa che la Tangenziale Ovest, termini il suo triste e faticoso tracciato, i suoi nuovi ponti tutti uguali di progettisti senza immaginazione- e da tempo è violentata da camion, bilici, macchine, buche infinite, argini che si sgretolano. Incuria e sporco.

Intanto il vecchio ponte sull'Ombrone in località Caserane ha i muretti in pericolo e voragini, urgono sostegni e parapetti. Non oso guardare il resto.

E' pericolosissimo percorrere quella strada in bici. A piedi non se ne può uscire se non traumatizzati.

Tutti la usano correndo come pazzi per prendere la autostrada. E' in condizioni estreme da quando è stato aperto il casello Prato-Ovest.

Una delle tante vergogne che non cambiano, cambiando i finti nuovi amministratori.

Che, come i precedenti, sanno solo continuare a violentare il paesaggio.

(Nella foto il progetto del nuovo ponte sull'Ombrone. Gli altri previsti sulla Tangenziale Ovest sono tutti uguali. Non sono previste piste ciclabili; o almeno, non si vedono dai progetti che si mostrano).
M.E.
P.S. A livello nazionale si veda il condono previsto dal governo per le aree protette http://www.repubblica.it/economia/2010/06/21/news/nuovo_condono-5024988/?ref=HREA-

Federalismo

Mi dichiaro contraria al federalismo. Politico e fiscale. In particolare contraria al federalismo voluto dalla Lega.

Nemmeno il capo del governo è federalista. La mossa del ministero per l’attuazione del federalismo è una chiara mossa contro il federalismo, o forse meglio contro la Lega.

D’altronde lo dimostra la sua politica economica, che impoverisce le regioni e quindi le province e i comuni. (Perché la Lega non se n'è risentita?)

Oltre a risanare le casse, la manovra economica è portata avanti come abile strumento politico.

Insomma i fatti smentiscono le volontà dichiarate.

(Segnalo un articolo al riguardo http://www.julienews.it/notizia/politica/lo-strano-federalismo-della-lega-nord/49763_politica_0_1.htm)

sabato 19 giugno 2010

I tartufi della partecipazione

Continuano gli appelli e le chiamate alla ‘partecipazione forzata’ a Prato.
Li convocano i tartufi della politica, che giocano due partite alle stesso tempo: una nascosta, quella vera, e una apparente, quella finta. Le vecchie volpi grembiulate, che si trovano al governo sia che spiri grecale che tramontana.

Ripetiamo: Primavera di Prato è contraria a questa partecipazione a comando, gestita dal potere politico che siede al governo cittadino e non abbiamo timore a denunciare la doppiezza ed ambiguità di tali operazioni.

venerdì 18 giugno 2010

VERTIGINE FIAT

Segnaliamo un articolo di Alberto Statera sulla vertenza Fiat:

http://www.repubblica.it/economia/2010/06/18/news/statera_pomigliano-4937700/?ref=HREC1-6

Grazie

Voglio ringraziare tutte le espressioni di solidarietà e stima personale per lo ‘scandalo Pereto’, ovvero la mancata attribuzione di finanziamenti, almeno per il consueto spettacolo estivo offerto ai ragazzi da cinque anni al Pereto della Baracca, che effettivamente era molto seguito.

In genere era la Circoscrizione Prato Sud che finanziava; l’assessorato alla cultura non ha mai dato niente, anche se noi puntualmente, ogni anno, abbiamo fatto richiesta.

Più volte hanno tentato di metterci a tacere, propriamente sì: di farci chiudere.

Hanno tentato di fare quello che hanno fatto con la Bottega d’Arte Comune a Iolo, in particolare hanno agito contro Fulvio Silvestrini, reo di essere critico nei confronti delle varie chiese, e ultimamente, per aver condotto una battaglia dura contro la Multisala, che, stando all’ultima cronaca, rischia di fare la fine del centro commerciale Pratilia.

A Fulvio hanno tolto tutte le sedi possibili, promettendogli il tutto possibile per la sua Bottega d’Arte Comune, che aveva reso Iolo meno triste e povera.

Con me hanno cercato di fare lo stesso, e ci provano in continuazione. Magari un giorno ci riusciranno, ma al momento no: il teatro è privato e, a parte i finanziamenti che provengono dalla Regione (quest’anno poco più di quattromila euri), viviamo regolarmente del nostro lavoro teatrale che ci permette di finanziare anche La Baracca.

La tecnica che usano è varia: controlli fiscali a volte pressanti; l’ignorarne l’esistenza in maniera assoluta e sistematica, il non dare appunto finanziamenti, se non periodicamente briciole, e con fastidio.

Ma ci sono anche buone notizie: l’università di Padova ha chiesto la collaborazione del Teatro La Baracca per quanto riguarda il teatro al femminile per il prossimo anno accademico.

E dunque, per ora, aspettando tempi peggiori, possiamo anche sorridere un po’.

Grazie.
Maila

Prato, Chinatown

Nel giorno della condanna in appello dell'ex-capo della polizia de Gennaro per i fatti alla scuola Diaz di Genova, a Prato si consumavano due barbari omicidi a Chinatown.
La Lega, che a livello nazionale ha dato la sua solidarietà a De Gennaro, a livello locale si è frettolosamente sbrigata a redigere un comunicato di fuoco che qui riporto, chiedendo più polizia ed esercito, e addossando la colpa di tutto alle passate gestioni politiche della Sinistra.
I militari, le ronde messe nel centro e che furono oggetto di aspre polemiche; i blitz nei laboratori contro lo sfruttamento e l'evasione fiscale: non bastano più.
Si chiede più repressione e controllo.
In realtà il comunicato denuncia irritazione non solo per i fatti in sé (un altro regolamento di conti fra cinesi è accaduto pochi giorni fa, in un altra zona degradata del Macrolotto), ma anche perché sono accaduti sotto il governo cenniano, che la Lega stessa appoggia.
Il comunicato contiene i soliti luoghi comuni para-ideologici leghisti: l'antimito dello 'straniero' che crea strutturalmente l'attante-oppositore (qui la comunità cinese) e l'aiutante (gli alleati) in un quadro che tende alla creazione di una fabula irrazionale e disperante all'interno della quale l'eroe combatte; la velata minaccia ('Non ci vengano a dire'); -e contiene i luoghi retorici e grammaticali di quella propaganda: l'uso dell'iperbole, del modo gerundio del verbo; la frequenza avverbiale, in particolare quella modale.
Dall'altra parte, lo storico Cardini, lui di Sinistra, che vive nei paraggi di dove è avvenuta la 'mattanza', afferma che anche prima nella zona c'era degrado e che invece ora è molto meglio. Che basta avere memoria storica.
Io non posso avere certo la sua memoria, ma ricordo bene quella zona, non lontano da bambina vivevo e andavo a scuola; molte strade non erano asfaltate e c'era un senso di incuria generale; tuttavia la città era vissuta, attiva, ancorché 'brutta'.
D'uno squallore oggettivamente diverso da quello di oggi, che è solo quello dello sfruttamento, dei soldi a tutti i costi.
La città, in alcune zone marcatamente soprattutto dopo la creazione di enormi isole industriali che nonostante la crisi si continuano a costruire, non è vissuta, ma usata soltanto, e speculata brutalmente; si è venduto e affittato, spesso a nero, a chi spesso sfrutta e lavora a nero.
D'altronde solo così si entra nel mercato, si è competitivi. Lo sanno gli italiani che a Prato prima facevano così, e che ora se ne vanno all'estero per continuare a farlo.
Le speculazioni si sommano vertocosamente in gorghi di morte.
M.E.
_________________________
«L’ennesimo atto delittuoso in Chinatown, questa volta un duplice omicidio, testimonia ancora di più quanto sia distante gran parte di questa comunità dalle basi del nostro vivere civile. Una comunità che per venti anni ha vissuto nell’illegalità e che ultimamente sta esprimendo tutta la propria violenza. Non ci vengano a dire che la colpa è dell’attuale amministrazione che è l’unica che negli ultimi venti anni sta intervenendo a stretto contatto col Governo per risolvere una situazione ereditata e voluta dalla sinistra.

La Lega Nord di Prato si è già attivata direttamente col Ministero dell’Interno affinché vengano immediatamente spedite maggiori forze di polizia e chiediamo un immediato intervento dei nostri alleati del Pdl affinché attivino subito anche il Ministero della Difesa. A Prato è in atto una vera e propria guerra civile all’interno della comunità cinese, nella quale bande mafiose si stanno affrontando a viso aperto lasciando una lunga scia di sangue.

Una guerra che, però, a quanto pare tocca anche altre comunità. Infatti, secondo alcune testimonianze, pare che l’accoltellamento che è costato la vita ai due orientali sia dovuto a una ‘rissa’ tra marocchini e cinesi che quotidianamente convivono nell’illegalità nella zona tra via Filicaia, via Strozzi e via Marini. Una zona che noi della Lega Nord conosciamo molto bene avendo avuto fino all’anno scorso la nostra sede proprio a una spanna dai luoghi del duplice omicidio. Questa non è la Prato che vogliamo. Segreteria Provinciale e Comunale di Prato della Lega Nord Toscana».

giovedì 17 giugno 2010

SPIGOLATURE D’ACQUA INQUINATA

Così l’acqua del Montale di Pistoia, a causa dell’Inceneritore, contiene diossina. Leggevo ieri sul giornale. Ma solo quella del Montale?

Il nostro futuro sembra quello di cui parlano le pubblicità di cui riempiono le partite di calcio in questi giorni:

muoversi = macchina
bere=acqua imbottigliata

Ci fa piacere questo futuro, evidentemente. Perché altrimenti ognuno di noi farebbe qualcosa nel suo piccolo, per esempio per non inquinare l’acqua. Per esempio per avere acqua buona da bere.

A proposito di acqua inquinata: spero tanto che la marea nera del Golfo del Messico costituisca almeno l’inizio della fine del combustibile fossile (insomma: che non tutto il ‘mare’ venga per nuocere…).

E a proposito di macchine: fra Prato e Pistoia hanno tagliato una vecchia stradina che univa le due provincie, vicino alla zona del Calice: hanno fatto la superstrada che scende giù da Montemurlo e va alle Caserane (la strada insomma che ha rovinato la zona delle Pantanelle, per intenderci, insieme al Depuratore del Calice – chissà lì com’è l’acqua!)…insomma, con la Tangenziale Ovest hanno tranciato di netto un pezzo di passato.

Una volta almeno lasciavano un varco.

Le violenze continuano, tutto a piedi e in bici è più distante, ostacolato.
E se ti prende sete, anche le rarissime fontanine pubbliche, sono a rischio diossina.

LA VIA DEL FERRO IN TIVVU'

Casualmente ieri ho visto sul Telegiornale regionale il 'racconto' della Via del Ferro etrusca.
Non c’era nessun riferimento, nelle parole del giornalista, delle questioni ‘scottanti’ del percorso ideato da Gianfranco Bracci.
Era tutto molto ‘cartolina’, stile ‘Bella Italia’.
Naturalmente la questione Gonfienti è stata saltata a piè pari e il suo nome appena citato, quasi di sfuggita, una volta.
Per l’ideatore del tracciato può anche essere un bel risultato finire in un telegiornale e veder così valorizzato il suo lavoro.
Per altri è vedere, per l'ennesima volta, come la censura si veste di ‘bello’, come tutto viene uniformato, come le nostre battaglie vengono spazzate via così elegantemente. Per questo quando si pratica una battaglia civile bisogna tenersene distante.
La censura è onnipresente, ma la Televisione la trasforma in mostro.

mercoledì 16 giugno 2010

COMUNICATO DEL TEATRO LA BARACCA

Fronte alle numerose richieste che ci provengono dalla cittadinanza riguardo alle attività estive al Teatro La Baracca , e in particolare riguardo il consueto spettacolo per ragazzi al Pereto de La Baracca, comunichiamo quanto segue:

che purtroppo questa estate 2010 non sarà possibile al Pereto offrire nessuna commedia, né tantomeno ai ragazzi il consueto spettacolo estivo, perché nessuna autorità comunale ha stanziato soldi, nemmeno come rimborso spese.

Essi affermano di essere dispiaciuti, qualcuno sembra lo abbia scritto anche nei verbali, ma di non avere soldi.

Tuttavia si rileva che a Prato è stato finanziato tanto cinema (per cui si ha cinema al Castello e in periferia con la rassegna Cinema Sud e in altre programmazioni circoscrizionali), ma non è stato trovato denaro nemmeno per uno spettacolo per ragazzi al Pereto della Baracca.

Non può essere una scusa sufficiente la oggettiva carenza di danaro in quanto, fronte alle difficoltà economiche, in altre situazioni e tempi abbiamo accettato anche piccole cifre come rimborso spese (per uno spettacolo 500 e perfino 250 Euro!); il resto è sempre stato offerto dal Teatro La Baracca e dai genitori pagando un modesto biglietto.

Non possono essere considerati attività teatrali i campi estivi o similari.

Dunque si sceglie ancora una volta di non sostenere il lavoro di attori professionisti indipendenti, né – e ancor più grave - di offrire un servizio pubblico richiesto dalla cittadinanza.

Consideriamo queste scelte culturali infauste, e gravemente dannose per la comunità.

Siamo molto dispiaciuti per il nostro pubblico, numerosissimo agli spettacoli di teatro-ragazzi.
L’appuntamento è, per tutti, rimandato all’autunno.

Metastasio fa rima con triumvirato

Leggendo il programma di massima dei tre reggitori del Metastasio, Umberto Cecchi, Massimo Luconi e Paolo Magelli, si capisce già il copione che reciterà il triumvirato.

Non entro nel merito delle ambizioni europee del teatro, che sono poi quelle di sempre; e nemmeno sulla programmazione futura, che spetta al direttore artistico (ma quanta libertà avrà Magelli?).

Entro nel merito che il triumvirato non ha nessuna intenzione di confrontarsi con le realtà locali (a parte chiamare quegli attori che servono e a cui hanno 'promesso'), e in questo continuano nel solco della gestione Tiezzi e in quelle precedenti, rafforzando di fatto un monopolio teatrale potente, asfissiante e asfittico.

Il sistema monopolio dovrebbe essere - sulla carta- osteggiato dalla Destra; per esempio, lo dimostrano quando si oppongono alle società 'partecipate' del Comune che forniscono servizi come acqua, gas eccetera...
Ma in campo culturale le cose improvvisamente cambiano (e lo si vede anche in grande nella Televisione di Stato): vogliono tutti creare il 'sistema'; la stessa operazione che ha fatto per anni la Sinistra, invece di valorizzare la creatività dal 'basso' come avrebbe dovuto: operazioni calate dall'alto per un teatro-simbolo-vetrina della città (come mi ebbe tristemente a dire il precedente sindaco Romagnoli durante la sua campagna elettorale) oppure museo-bazar-vetrina della città, ovvero il Pecci.

Torniamo al triumvirato: annunciano una scuola di recitazione: da chi, per esempio, prenderanno gli insegnanti? Luconi promette grandi nomi da fuori: graveranno ancor più con i loro cachet e viaggetti sulle casse del teatro?

Umberto Cecchi dichiara che staranno distanti dai partiti: ma come è possibile? La mia esperienza è completamente diversa, ossia chi è distante dai partiti non lavora! Come riuscirà lui, come è riuscito? Qual è la sua ricetta?

Nessun contatto si annuncia o è stato fatto con le realtà professionali locali; con noi, Teatro la Baracca, almeno no. Di alcun genere. Anzi, se ne tengono ben distanti, come se fossimo 'robetta'. Tra l’altro nessuna nuova carica istituzionale è ancora venuta a visitare il nostro piccolo teatro – che visitano i turisti – ma che loro evidentemente snobbano.

Dunque: la programmazione che farà il Metastasio sul territorio sarà quella di sempre: far pubblicità, utilizzare le circoscrizioni come box-office per gli abbonamenti?

Il Sindaco Cenni mi annunciò un ‘tavolo’ sulla cultura: ma qui il tavolo già c’è e i commensali sono già seduti, anzi stanno mangiando.

Insomma, nulla cambia.

E la conferma è anche la nomina della Betti nel CdA, che l'opposizione in toto ha appoggiato! Una signora che sta nel CdA del Politeama come presidente e in quello del Metastasio come vicepresidente, in due teatri di una sola città!
Vergognoso.
Usque tantem, Catilina, abutere patientia nostra?
P.S. Ma questo mettere le stesse persone nei CdA dimostra come l'intento sia quello di uniformare il sistema, di non creare concorrenza e opposizione, di controllare tutto insomma.
Alla faccia della democrazia, della cultura come espressione delle persone, creatività e forma di partecipazione politica; della diversità, della ricchezza e del lavoro, che tutti gridano di voler tutelare. Ma è proprio così, cari signori politici, tenendo stretto il vostro controllo e le vostre seggioline, in sostanza il vostro potere politico-economico, che contribuite a distruggere il lavoro e questa città!

La nostra battaglia contro gli elettrodotti

Dopo la vittoria all’Elba, l’opposizione all’elettrodotto da parte dei cittadini di Poggio a Caiano, è una vera gioia: non ci sentiamo più 'soli'.

Fino a poco tempo fa era quasi impossibile parlarne. Molta gente accettava questa violenza, di avere un traliccio sopra la testa, e quando ne parlavi, ti guardava come 'stravagante'.
Oggi almeno ci sono fior di comitati che si oppongono a questo scempio, in tutta Italia, e le cose piano piano stanno cambiando.

TERNA deve smetterla di giocare con la nostra salute e di rovinare il paesaggio.

Non vogliamo più elettrodotti.

Primavera di Prato è attiva anche contro i tralicci del Macrolotto e delle Badie di Prato (uno di questi supponiamo sia fuorilegge, perché troppo basso!), che contribuiscono fortemente a rendere il paesaggio squallido e pericoloso.

martedì 15 giugno 2010

Pd, fratelli muratori e Opus Dei

Trascriviamo un articolo di pochi giorni fa, che la stampa locale e nazionale ha frettolosamente rimosso.

"Bufera nel Pd su Luigi Berlinguer, presidente della Commissione di garanzia del partito che ha fatto un parallelo tra la massoneria e l’Opus Dei, scatenando l’ira dei cattolici del Pd, che hanno inutilmente richiesto una parola chiarificatrice dal segretario Bersani sulla incompatibilita’ tra iscrizione al Pd e alla massoneria.
Berlinguer ha anche smentito di essere lui stesso iscritto a una loggia, rispondendo ad una precisa domanda rivoltagli.
Berlinguer oggi e’ tornato sulla decisione presa lunedi’ scorso dalla commissione di Garanzia sull’eventuale incompatibilita’ tra massoneria e Pd.
“Non c’e’ un pregiudizio verso la massoneria”, ha spiegato, ma solo verso le “societa’ segrete”, e le logge non lo sono piu’. Insomma, ha aggiunto, “chi vuole entrare nel nostro partito deve dichiarare che e’ iscritto a una societa’ di quel tipo, poi deve presentare lo statuto e i documenti spiegando che tipo di attivita’ viene svolta”.
E poi e’ arrivato lo scivolone, quando l’eurodeputato ha detto che al Pd possono iscriversi anche gli aderenti ad altre associazioni, “come l’Opus Dei… purche’ si dimostri che queste societa’ non fanno attivita’ di lobby”.
Il paragone tra massoneria e Opus Dei non e’ andato giu’ a numerosi parlamentari cattolici, come Beppe Fioroni, Gero Grassi, Pierluigi Castagnetti, presidente della commissione del codice etico del Pd, Enrico Gasbarra o Enrico Farinone.
Il parallelo ha suscitato l’incredulita’ di Giuseppe Lupo, segretario regionale siciliano del Pd e membro dell’Opera fondata da Josemaria Escriva’.
“L’Opus Dei – ha ricordato – non e’ un’associazione e non e’ ne’ e’ mai stata segreta. E’ una struttura che fa parte integrante della gerarchia della Chiesa Cattolica, una prelatura personale.
E’ assurdo pretendere che qualcuno chiarisca di essere dell’Opus Dei per potersi iscrivere al Pd, cosi’ come sarebbe assurdo dover dichiarare di far parte di una diocesi”.
E Paola Binetti, anch’essa membro dell’Opera, tira un sospiro di sollievo per essere uscita dal Pd qualche mese fa.
Giuseppe Vaccaro, deputato vicino ad Enrico Letta, ha chiesto a Berlinguer di chiarire se lui stresso e’ massone, perche’ in tal caso si sarebbe dovuto astenere dalle decisioni della commissione di Garanzia su questo tema. L’ex ministro della scuola ha smentito con “amarezza” di essere iscritto alla massoneria.
Ma al di la’ della ‘gaffe’ di Berlinguer i cattolici insistono nel chiedere che si espliciti l’incompatibilita’ tra Pd e massoneria. Di quest’ultima non conta solo lo statuto ufficiale, ha detto Pierluigi Castagnetti, ma anche “la sua prassi e i suoi pi- volte verificati tentativi di condizionamento della vita delle istituzioni”.
Per non parlare, sottolinea Grassi, dell’aspetto elitario e dell’esclusione delle donne, che contraddicono la natura di partito aperto e popolare del Pd.
La richiesta, lanciata per prima da Fioroni e’ una: “La questione riveste un carattere squisitamente politico e il segretario deve dare una risposta”. Ma la sollecitazione al segretario non e’ stata raccolta da Bersani che ha glissato: “ci sono altri problemi ora”. Silenzio che ha lasciato perplessi molti dei parlamentari cattolici, i quali hanno spiegato che il no comment di Bersani potrebbe essere la spia di una presenza diffusa di massoni nel Pd, specie nelle regioni rosse, come ha confermato Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia per il quali di “fratelli muratori” iscritti al Pd sono oltre 4 mila su quasi 21 mila iscritti in 744 logge".
10 giugno 2010, RaiNews24

Le nutrie del Bisenzio

Grosse nutrie vivono lungo gli argini del Bisenzio.
Nella massicciata lungo viale Galilei, più o meno davanti a Villa del Palco, ce le siamo trovate davanti. Un incontro inaspettato, e anche per questo inquietante.
Le nutrie assomigliano ai castori, ma da lontano si possono confondere con i ratti.
Era il pomeriggio tardi e le abbiamo incontrate perché sono animali crepuscolari. Sono lunghe più di 50 cm. Un piccolo era uscito fuori dalla tana - le tane sono proprio nella massicciata - e la madre, vedendoci, l'ha richiamato. La piccola nutria, che rosicchiava l'erba, non aveva paura di noi.
Ricordo che a Roma, qualche anno fa, nel parco di villa Ada, un bambino, avvicinandosi per dar loro da mangiare - le nutrie sono miti e ghiotte - fu morsicchiato e infettato da una nutria. Il panico. Non tutte sono infette, ma bisogna controllarle: provengono dall'America del Sud - furono importate per la pelliccia - ma qui non ci sono caimani a contrastarle.
Il posto sarebbe ameno: se gli argini che sono passeggiabili quasi a raso fiume, fossero puliti e minimamente controllati...Il fiume è ancora bello, nonostante l'acqua schiumosa e l'indecenza dei sacchetti di plastica penzolanti dagli alberi, e un senso di abbandono generale, di sporco.
In questo contesto inquinato, infestato e sciatto, il Bisenzio non può essere abbandonato a se stesso.
Quanta potenzialità, ricchezza buttata via.
M.E.

domenica 13 giugno 2010

Dopo il Laris

Ringrazio tutti coloro che hanno espresso apprezzamenti per la recita del dramma Laris Pulenas al Castello dell’Imperatore di Prato che, lo ricordo, faceva parte del programma della Pratestate e, più precisamente, era inserito in una giornata tutta dedicata alla città etrusca curata dal Prof. Centauro, con l'arrivo dei camminatori della Via del Ferro organizzata da Gianfranco Bracci.
Ho apprezzato l’assessore alla cultura, Anna Beltrame, che non ha strumentalizzato politicamente lo spettacolo, non ha fatto le solite stanche introduzioni che gli assessori sono soliti propinarci, niente. E’ venuta a salutare me e Gianfelice, e poi stata spettatrice.

Ho poi apprezzato coloro che gestiscono il Castello, attenti e disponibili. E anche – di lui ricordo il nome – Franco Blandino – paziente oltre l’orario.

Recitare al Castello è suggestivo; ci sono però grosse difficoltà nel portare il materiale per l’allestimento; urge – nel rispetto del luogo - un montacarichi/ascensore.

Laris Pulenas era dedicato alla città etrusca di Gonfienti, ma ieri sera ho voluto far parlare solo il teatro.

Ora la battaglia continua.


Maila Ermini

sabato 12 giugno 2010

Una buona notizia

All'Elba i megatralicci del nuovo elettrodotto non si faranno. Quel poco che era stato innalzato sarà distrutto.
Dunque la strada è avviata, e ora tocca a noi continuarla.
I cavi dell'alta tensione vanno interrati.
Primavera di Prato ha messo i riflettori puntati sui megatralicci del Macrolotto di Prato, e soprattutto quelli che passano vicino ai palazzi nella zona delle Badie, che invano si cerca di far passare come 'normali' e di abbellirli. Lì i cavi vanno interrati.
Purtroppo nessuna amministrazione finora se n'è preoccupata, alla faccia dell'ambiente, della salute dei cittadini e della valorizzazione delle periferie.

Intanto: sosteniamo il comitato del Poggetto che hanno formato un comitato contro il completamento dell'elettrodotto.

venerdì 11 giugno 2010

Una lettera sul Comitato per la Città Etrusca sul Bisenzio

Riceviamo questa lettera relativamente alla rinascita del Comitato per la Città Etrusca sul Bisenzio.
Il nostro sito pubblica periodicamente interventi di altri, e quindi siamo pronti ad accettare repliche e smentite.

"Non nascondo anche io la meraviglia per questo attuale comitato, nella mia coscienza di ideatore e promotore dello stesso. All'inizio, quando le cose erano difficili, abbiamo fatto il volantinaggio in pochi, ma veramente pochi. Ed a volte picchettati dalle forze dell'ordine.Poi quando, giustamente, si è mossa la sensibilità delle persone per questa importante nostra realtà storica rimasta insabbiata per secoli e venuta alla luce, casualmente, durante gli scavi dell'interporto, sono nati tutti i pretendenti all'ambita presidenza. Io disconosco il buon Fedi da questo incarico, ritenendolo non idoneo e non comprendendo come sia arrivato ai vertici.
L'interporto e la città etrusca, su cui è stato costruito (spero che i lavori siano fermi) è una cosa seria e non può essere trattata con incompetenza, spavalderia e superficialità. Se un comitato deve esistere e, spero che esisita, deve scaturire dal reale impegno delle persone che hanno volontà, conoscenza e coscienza della cosa.
Da parte mia sono disponibile a mettermi a disposizione, ma chiedo di lavorare con soggetti credibili. A volte è meglio stare a casa che compiere azioni non idonee e incomprensibili.
Carlo Magni"

Siparietti e abbracci

Domani, 12 giugno, torniamo in scena con il dramma Laris Pulenas al Castello dell’Imperatore.
La rappresentazione si inserisce nelle manifestazioni per la “Via del Ferro etrusca” e del convegno relativo che si terrà alla Biblioteca Lazzerini (cfr. questo blog, sabato 4 giugno) e, di conseguenza, nelle manifestazioni per la Pratestate.

Con molta probabilità sarà l’ultima volta che rappresentiamo Laris Pulenas a Prato, e quindi invito tutti coloro che leggono Primavera di Prato– ormai una media di 100 visitatori al giorno - a venire a vederci. L’ingresso è libero, ma sarà rispettato l’orario. A chi verrà chiederemo di seguire le normali regole del teatro, e quindi di non andare e venire a proprio piacimento, di non formare capannelli, di tenere i cellulari spenti. Insomma di rispettare attori e pubblico interessato, perché Laris è teatro di parola e necessita attenzione assoluta.
Dal mitico debutto di due anni fa a Poggio Castiglioni sulla Calvana sopra Prato, Laris Pulenas è legato alla città di Gonfienti, alla battaglia per il sito archeologico, ma anche per una politica culturale diversa, e per questo molti sono stati i tentativi di boicottarne la rappresentazione, e, in generale il nostro lavoro.
Per questo è stato ed è difficile portarlo fuori; la replica a Marzabotto a fine mese è infatti qualcosa che esula ed è fuori da tutti i circuiti.
La vostra presenza sarà un segno di sostegno per noi, per il nostro sforzo professionale. E un segno anche del vostro impegno per una città diversa.

Ci situiamo al di fuori di ogni strumentalizzazione partitica, sempre presente e in agguato quando si tratta della questione etrusca, come dimostrano gli ultimi comunicati.
In realtà, alla fine, si è terminato l’Interporto, ed è questo che importava, e solo questo.
Insomma molti, su Gonfienti, inscenano siparietti e abbracci, mentre intanto si fa ben altro.


(Per chi fosse interessato a approfondimenti può consultare il sito www.larispulenas.it)

giovedì 10 giugno 2010

Rinato il Comitato per la Città Etrusca sul Bisenzio?

Con piacere e molta sorpresa vediamo 'rinato' il Comitato per la città etrusca di Gonfienti, che davamo per 'morto' da più di un anno, da cui abbiamo ricevuto un comunicato che copio in calce.
Un anno e più in cui siamo stati per la verità un po' soli a portare avanti la questione Gonfienti, fra vane promesse da parte di tutti.
Il sito non si apre non tanto perché manchi personale (durante l'ultima visita straordinaria, il 20 novembre scorso, esattamente il giorno prima del nostro spettacolo su Gonfienti, fu la stessa ispettrice della Soprintendenza Poggesi che ci accompagnò nella visita, con il sostegno dell'Arci pratese), ma perché è di nuovo invaso dalle erbacce. E' dunque ancora una volta non presentabile.
Ma di questo abbiamo già parlato ampiamente in questo blog
Maila Ermini

"A fronte del rifiuto da parte della Sovrintenza ai beni Archeologici della Toscana all'apertura straordinaria dell'area della Domus Etrusca di Gonfienti, per sabato 12 Giugno in occasione della tappa pratese della manifestazione "LA Via del Ferro", con il presente comunicato si annuncia l'organizzazione di un presidio di protesta per le ore 12.00 dello stesso girno, davanti ai cancelli di entrata.

Con questa manifestazione intendiamo esprimere tutto il nostro dissenso nei confronti dell'operato della Sovrintenza che, attribuendo la propria defaillance a problematiche di carenza di personale, di fatto, al di là di grandi annuci di progetti di valorizzazione che da più parti sono stati annunciati in tempi recenti, si torna a dimostrare come la Città Etrusca di Gonfienti continui ad essere innanzitutti un bene pubblico sottratto alla collettività.

Comitato Città Etrusca di Gonfienti"

Perché il declino della cultura italiana non dipende solo dai tagli ai finanziamenti. (Prima parte).

Il declino culturale italiano è iniziato da tempo, da quando i finanziamenti hanno imboccato il percorso vizioso dei circuiti monopolistici e di settore, generando un’offerta artefatta e stantia, calata dall’alto e basta, creando una casta privilegiata protetta dai vari settori politici.
Alla fine il pubblico si è stancato di prodotti standardizzati e insignificanti, gli unici permessi.
Dal ‘basso’ non viene più nulla, non è concesso (e dunque non finanziato) se non a denti stetti e, se nasce, si fanno tentativi per distruggerlo; niente o quasi che possa fregiarsi di questo nome è lecito: autentico.
Gli stessi assessori alla cultura sono ormai poco più che meri organizzatori di una serie di eventi, manifestazioni, spettacoli (quando le amministrazioni pubbliche non scelgono di creare aberranti associazioni o agenzie ad hoc per gestirli in toto e senza impedimenti) che non devono disturbare e che possono solo ‘piacere’. Svagare.
Insomma il processo creativo culturale è ridotto semplificato e morto nell’’evento’ e invano si cerca di resuscitarlo chiamando ‘nomi’, che però sempre di più finiscono per deludere il pubblico, ignorante del fatto che si può diventare tali ormai quasi esclusivamente se si è artisticamente tele-insignificanti.
Per questo inutili sono i tentativi di fare della cultura un motore economico, un investimento, e solo questo sostanzialmente sembra interessare. Ma è proprio questo solo interesse, unito alla censura in atto e alla persecuzione o allontanamento degli artisti e intellettuali non conformati, che produce anche il fallimento dell' élan economico che si persegue. (Segue).
Maila Ermini
(N.B. Il blog è libero, ma la citazione, in caso di copia, è obbligatoria)

mercoledì 9 giugno 2010

Diario ecologico: polvere avanzata di caffè come detersivo

Un altro detersivo naturale per i piatti, oltre alla cenere di cui ho parlato in questo blog a marzo scorso, è la polvere usata di caffè. In media potete avere polvere a sufficienza ogni giorno; la prendete dalla macchinetta dopo aver fatto il caffè.
Potete usarla in questi due modi:

-togliete bene gli avanzi dai piatti;
-prendete la polvere umida e lavateci i piatti, come se fosse una crema. Non dovete passare l’acqua prima; ma solo per risciacquare, dopo aver utilizzato il caffè come detersivo.

Questo detersivo naturale ha il pregio di togliere i cattivi odori dai vostri piatti e di essere molto efficace, anche in presenza di cocci molto untuosi. Ha il difetto che non si può conservare, perché si asciuga.

Potete anche utilizzare un contenitore e diluire la polvere avanzata di caffè in acqua, ma, come ho detto, 'assoluta' è molto più efficace.

Naturalmente non c’è schiuma. La schiuma si può immaginare e basta.

Uso questo detersivo soprattutto d’estate, e non solo per farvi ridere.

Osate, non abbiate timore.

Le donne e gli spazi vuoti dell'Interporto della Toscana Centrale


Dunque all’Interporto arriva un società di servizi, Ethos, e si cominciano a riempire i capannoni che hanno seppellito la città antica; in particolare, nella foto, l'enorme edificio bianco - magazzino merci di 200.00 mc - ha coperto il decumano etrusco di 10 metri di larghezza e varie altre cosette.
Si parla di 200 assunzioni in pochi anni, e saranno soprattutto le donne, che dovranno fare le centraliniste-venditrici, a occupare gli spazi vuoti, insieme ai loro bambini per cui si annunciano asili-nido.
(P.S.Per ironia della sorte: ethos è parola greca che significa 'il posto da vivere' e, da Aristotele in poi 'capacità morale'. In retorica ethos è uno dei modi di persuasione, è un componente del ragionamento; gli altri sono logos e pathos.
Scusate i ricordi degli studi antichi, ma ogni tanto mi servono per capire il presente).
M.E.
Da Il Tirreno di oggi, cronaca di Prato:
"Società di servizi sbarca a Prato - Ethos srl annuncia oltre 200 assunzioni in tre anni
Il sindaco Cenni: «Importante attrarre sul territorio nuove aziende che portino investimenti e occupazione»
PRATO. E’ una società fiorentina che si occupa di servizi alle aziende, indagini di marketing, teleselling (vendite per telefono), telemarkting. Etohs srl, presieduta da Luca Giorgetti, presto traslocherà dal capoluogo per insediersi in un capannnone sfitto di Interporto e annuncia oltre 200 assunzioni in tre anni. A presentare «questo nuovo progetto che dimostra la nostra attenzione allo sviluppo delle imprese del territiro» il sindaco Roberto Cenni. Etohs che opera in partnership con un altra società di servizi avanzati all’impresa di Milano, la E-care, tremila addetti, ha intezione di straferire, entro settembre, gli uffici che attualmente hanno sede in via Pratese a Firenze, in un capannone sfitto da anni a Interporto di 600 metri quadrati (ma con la possibilità di incorpare fino al 2500 mq). «Ma si tratta - ha fatto presente Cenni - solo della prima fase dell’operazione che potrebbe condurre a investimenti ancora maggiori». Ethos, che ha già 30 dipendenti, ha intenzione da settembre e fino a fine anno di procedere a 45 assunzioni. Altre 100 sono in calendario per il 2011, 50 nel 2012 e 30 nel 2013. «Il nostro obiettivo - spiega Giorgetti - è di creare una rete di servizi per le imprese dell’area metropolitana, mettendo a disposizione le nostre competenze nel campo informatico e sfruttando anche la posizione strategica di Prato».La srl assumerà la prima tornata di persone con contratti diversificati: sia a tempo determinato, sia a progetto sia a tempo indeterminato, per attività d’ufficio, di sportello ma anche per assistenza telefonica. «E’ ovvio che gli inquadramenti - spiega Giorgetti - verranno definiti in base alle nuove esigenze e all’attività della società ma con percorsi di formazione per tutti». In ogni caso i curriculum vitae di chi fosse interessato possono essere già inviati all’indirizzo di posta elettronica info@ethosgroup.it oppore al numero di fax 0553067399. «Si tratta di un’attività - continua Giorgetti - nella quale è grande il numero della donne. Per questo, assieme al Comune, stiamo lavorando su un progetto di asilo nido aziendale». Particolarmente soddisfatto della sbarco di Ethos su suolo pratese il sindaco Cenni: «E’ importante riuscire ad attrarre nuove aziende sul territorio che portino anche ricadute positive in termine di investimenti e di occupazione. Le società partecipate devono essere pensate come capacità di sviluppo e Interporto ne può avere tutte le caratteristiche. Mi auguro - ha concluso - che questo sia solo l’inizio. Perchè il nostro obiettivo è quello di attrarre attività diverse ma che integrino la realtà del distretto». Ethos srl è nata nel 2005 ed ha cominciato la sua attività nel 2006 occupandosi prevalentemente di “outsorcing”: l’aquisizione di parti non redditive di altre aziende che vengono accorpate a Ethos «che è in grado - conclude Giorgetti - sfruttando tecnologie e contatti di svolgerle a costi inferiori con l’boiettivo di trasferire al partner parte degli investimenti, ottimizzando le risorse».

martedì 8 giugno 2010

COPIONE

Secondo copione Paolo Magelli è diventato direttore artistico del MET.
In qualche modo gli era stato promesso dal Cenni, in campagna elettorale, nella famosa serata al Politeama sulla cultura, il 30 maggio 2009; e così come a lui, a Massimo Luconi, che tra qualche giorno diventerà il direttore organizzativo.
Quella sera si erano ritrovati molti di coloro che erano stati – nonostante fossero di Sinistra – messi fuori dal giro della Sinistra o mai entrati. (“Ora, si sa, non si guarda più a queste cose!”).
Su tutto sorveglierà le grand maitre Umberto Cecchi.
Intanto la ex-presidente del MET, Gerardina Cardillo se n’è andata a ingrossare la Regione e, leggiamo sui giornali, come dipendente alla cultura. Fantastico. Se è vero ci chiediamo: è stata assunta?
Ma a parte le nostre domande, mentre qualcuno è assunto, altri, molti altri, senza appoggio, perde lavoro, nonostante i ‘sostegni’…e si ritrova in piazza a protestare. Quasi inutilmente.
Un paese che non cambia, ricco in disuguaglianza e in arte dell'imbroglio.

lunedì 7 giugno 2010

PERCHE’ SIAMO CONTRARI ALLA PARTECIPAZIONE ISTITUZIONALIZZATA

Premessa: la politica è partecipazione; e viceversa.
I partiti sono il luogo deputato della partecipazione; ma si sa, non funzionano, non rispondono alle esigenze della gente.
Dunque nasce la partecipazione spontanea, tra cui i famosi comitati, che spesso si oppongono ai partiti.
I comitati, liberi cittadini che si uniscono per un obbiettivo, piccolo o grande che sia da risolvere, sono liberi e se si intende codificarli non sono più tali.
D’altronde la loro forza è proprio la lontananza dal potere.
Se fossero vicini, troppo vicini, ne sarebbero in qualche modo condizionati e la loro forza sarebbe nulla. Necessariamente così vanno le cose.
Ora a Prato si vuole istituzionalizzare la ‘partecipazione’, la libera partecipazione dei cittadini che a suo tempo si riunirono in comitati o altro.
Gli si dà una sede; si definisce il modello organizzativo; si individuano aree tematiche su cui partecipare;
si pensa di aprire un sito web; si costringe la Giunta a un atto di indirizzo (ovvero, ‘nulla’ o poco più).
Qualcosa di simile, a suo modo, era stato il tentativo del ‘Town Meeting’ organizzato dalla Sinistra poco prima delle elezioni e i comitati avevano rifiutato, addirittura avevano –anche Primavera di Prato – protestato per quella partecipazione che era considerata sbagliata, calata dall’alto, eccetera.
I comitati pratesi al momento sono se non scomparsi, sono l’ombra di quello che erano. Qualche pezzo ‘grosso’ se n’era andato, per la solita pausa di riflessione, e ora lo si vede ricomparso in ‘pole-position’.
Ma i comitati d’un tempo non ci sono più. Gran parte di essi sono stati manovrati per favorire questo o quella parte; alle elezioni si è visto chiaramente.
Dunque, ora, chiamandoli a raccolta, è come chiamare un fantasma; e addirittura metterlo a tacere.
D’altronde, ripetiamo, la partecipazione libera dei cittadini, per essere costruttiva, deve essere dialettica; come farà ad esserlo se viene gestita dallo stesso assessorato, anche se con uno statuto condiviso da tutti (???)
L’assessorato può, deve confrontarsi con i cittadini, discutere, ascoltare, proporre; ma ingabbiarli, metterli in scatola e poi presentarli in confezione regalo come una specie di ‘governetto-ombra’, scrivendo sulla lavagna pseudo-democratica i buoni e i cattivi e con i voti in condotta in demo-pseudo-crazia, sembra proprio una manovra risibile. Ci crederanno? Magari sì, ci crederanno; e si faranno impacchettare. L’operazione riuscirà. Fa così comodo.
Ma serve solo a chi governa.

M.E.

L’orrore dei tralicci che nessun concorso di creatività giovanile potrà contrastare.



Recentemente hanno bandito un concorso di creatività giovanile per contrastare l’orrore ambientale e urbanistico della rotonda di via Paronese a Prato. (Prato: la creatività dei giovani negli spazi della città. Un'esperienza che promuove e valorizza la progettualità dei giovani artisti per contrastare, anche attraverso la caratterizzazione di una rotonda, la marginalizzazione della periferia urbana).
Il disegno che riporto e che è quello della locandina, non rende l’effetto che i due tralicci danno quando si passa a piedi o in bicicletta, ma anche in macchina.
Non so cosa si provi a vivere là, io cerco di non passarci mai, perché mi sento fisicamente male.
Diciamo che ho un disturbo fisico, reale come prurito agli occhi; giramento di testa, nausea, palpitazioni; in qualche caso eruzioni cutanee. In Inghilterra hanno associato la frequenza dei tralicci a malattie varie, fra cui forti rischi di tumori solidi e leucemia.
Ho poi un disturbo visivo, estetico. Una sensazione di morte, di aridità.
So di chiedere una cosa impossibile, ma ormai tutto è impossibile per i cittadini (nonostante la finta politica partecipativa): bisogna interrare i tralicci al Macrolotto, bisogna cominciare a pensare che i tralicci dell’alta tensione vanno eliminati.
TERNA lo prometteva. Ma in realtà ha continuato a invadere di tralicci tutto il paesaggio italiano con la complicità dei potere locali e nazionali. Andate a vedere cosa hanno fatto in Lombardia, in Veneto; in Liguria, vicino Genova.
Dunque promuovere un concorso per ‘abbellire’ una rotonda, è un’offesa al cittadino. Una presa in giro. Una mistificazione. E’ come dire: vedete? Stiamo facendo qualcosa, siamo sensibili al ‘problema’. Ma in realtà questa è una operazione demagogica di facciata (che ormai sono le più).
Prendere una posizione sarebbe un vero fare.
Il progetto vincitore del concorso giovanile, ATLANTE, non abbellisce affatto la rotonda, ma ha solo la finalità di valorizzare il traliccio stesso. Addirittura il traliccio diventa Atlante (il mitico reggitore del globo terrestre della mitologia greca), che sostiene la città.
Dunque, il messaggio che passa è: i tralicci sono necessari. Basta solo abbellirli un po’ (come i tralicci di Foster sulle colline del Chianti).
Come dobbiamo fare? Cominceremo mai a pensare diversamente? O continuerete a credere che chi vuole l’abolizione dei tralicci sia una persona stravagante?
Se andate sulla tangenziale, verso Tavola (Prato), sulla strada che va verso le Cascine di Tavola, sulla strada che conduce all’opera voluta da Lorenzo il Magnifico, c’è un traliccio dell’alta tensione così basso, ma così basso i cui cavi si possono quasi toccare!
Ma come può un comune accettare scempi del genere? Come si può essere diventati così insensibili?

M.E.

Paesaggio pratese




Mentre a Prato si consuma il paesaggio senza criterio, si costruiscono stanzoni e stanzoni quando moltissimi sono vuoti e inutilizzati (una foto della attuale devastazione cementizia del territorio a Vergaio), la ciclabile crolla, anzi è già crollata: guardate sopra, un tratto che collega Galciana a Vergaio, in quali condizioni versa: non c'è parapetto, ormai da anni (l'ho segnalato varie volte inutilmente) in un punto in cui l'erba non è tagliata e si rischia facilmente di cadere nel fosso e di fare un volo di qualche metro!
Maila Ermini

domenica 6 giugno 2010

COMUNICATO

Per tutti coloro che intendono firmare per dedicare una via a Loriana Nunziati e Mauro Bellandi e che mi rivolgono domande preciso che:

1. a Prato la via a Don Aiazzi è già dedicata; ovvero sono state raccolte le firme e la proposta è stata accettata;

2. il testo da presentare per Mauro e Loriana può essere:
Io sottoscritto , nato a
e residente a
Carta d' identità, n°...rilasciata....
dichiaro di essere favorevole all'intitolazione di una via, piazza o strada di Prato
a Mauro Bellandi e Loriana Nunziati
in quanto simbolo di umanità e portatori di valori di laicità e dignità dello Stato Italiano.

Ricordo che le firme potranno essere inviate all'indirizzo primaveradiprato@alice.it e che già da oggi può firmare direttamente al Teatro La Baracca, via Virginia Frosini 8 Prato (località Casale), telefono 0574-812363 (attiva la segr. telef).
Grazie a tutti per il sostegno.

Maila Ermini

sabato 5 giugno 2010

LA VIA DEL FERRO: LE TAPPE PRATESI

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera che ci ha inviato il Prof. Centauro.

"Cari amici,
Gianfranco Bracci e Marco Parlanti stanno già percorrendo le prime tappe della lunga camminata da Pisa a Spina, ripercorrendo la mitica strada etrusca dei due mari “La Via del Ferro”; a noi, che siamo in attesa di accoglierli, il compito di partecipare al meglio gli eventi connessi con le varie tappe. Tra queste le meta di Gonfienti con tutti gli eventi ad essa associati e l’escursione sui Monti della Calvana, realizzate in collaborazione con le amministrazioni di Prato e di Calenzano, acquistano un valore particolare e non solo per la rilevanza archeologica dei siti .
Il 12 e 13 giugno saranno l’occasione per accendere i riflettori su “Prato crocevia dell’Etruria”.
Per la giornata del 12 giugno sono in agenda alcuni appuntamenti di particolare suggestione ed interesse per chi ama la storia, l’etruscologia, il teatro e la conoscenza del territorio:
per chi volesse aggregarsi con Bracci e gli amici del trekking archeologico, lungo gli argini del Bisenzio è previsto l’arrivo a Capalle intorno alle ore 12,00 e un successivo raggruppamento, intorno alle 12,20/12,30, al cancello d’ingresso alla area archeologica della domus arcaica (lotto 14) dove nel programma originario era prevista una visita agli scavi.
L’indisponibilità della Soprintendenza ha reso impossibile questa attesa visita, che era stata richiesta e promossa anche dalla Circoscrizione Est del Comune di Prato, per chi interverrà sarà comunque l’occasione per prendere visione dei luoghi e manifestare a favore del nostro patrimonio archeologico.
Alle ore 16,30 alla Biblioteca Lazzerini (Sala delle Conferenze) si aprirà il confronto-convegno su “Gonfienti sulla via del Ferro” con al partecipazione di qualificati studiosi e ricercatori che approfondiranno con la loro testimonianza le problematiche connesse con le origini degli Etruschi e lo sfruttamento delle risorse minerarie. Il convegno, inserito nel programma culturale di “Pratoestate” è patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Prato, in collaborazione con la Biblioteca Lazzerini, che ringraziamo ancora per l’ospitalità.
Il programma del convegno con l’elenco dei relatori è descritto nel programma allegato (per chi deve arrivare a Prato da altra località è inserita anche la mappa per raggiungere la biblioteca ed i parcheggi limitrofi). Ancora nell’ambito del “Pratoestate” con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura, nella serata alle ore 21,30 (ingresso gratuito) al Castello dell’Imperatore, sarà messo in scena il dramma etrusco “Laris Pulenas”, scritto e interpretato da Maila Ermini con Gianfelice D’Accolti. Lo spettacolo sarà replicato a Marzabotto, domenica 27 giugno, alle ore 21, nell’ambito delle manifestazioni per “Kainua”. Informazioni dettagliate sul sito http://www.larispulenas.it/.
Per le escursioni del giorno 13 giugno e la ripresa della camminata lungo le rotte transappenniniche si rimanda alla lettura del programma allegato.
Non manchiamo dunque questi importanti appuntamenti per promuovere la valorizzazione di queste nostre straordinarie risorse.
Ricordo che gli avvenimenti saranno monitorati e seguiti dalla stampa e dai media a livello nazionale e, certamente, questa circostanza, costituisce un motivo in più per partecipare.
In attesa di incontrarci
Un cordiale saluto a tutti
Giuseppe Centauro"

Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.