venerdì 25 giugno 2010

Ancora sul declino della cultura: ovvero la crisi come viatico della dittatura democratico-populista (seconda parte)

Hanno luogo in varie parti d’Italia i ‘flash mob’ (letteralmente: ‘protesta lampo’) contro i tagli alla cultura: alcune persone si riuniscono e improvvisamente compiono un’azione, con cui simbolicamente protestano.
E’ un modo di protestare americano, abbastanza pittoresco e del tutto ininfluente. Talmente ininfluente che viene sostenuto anche da certi partiti e associazioni che devono mantenere certe forme protestatarie.
Già nel 2005, e sempre contro il governo Berlusconi, protestammo contro i tagli alla cultura - c'ero anch'io- sfilando all’antica maniera con il megafono, nonostante non avessi direttamente interessi in campo.
Ricordo che sfilammo a Prato, c’erano anche personale e artisti del Teatro Metastasio; e alla fine mi ritrovai a protestare per loro, che invece non avrebbero affatto sfilato per il Teatro La Baracca (che non riceve finanziamenti statali), se non per cancellarlo.
Effettivamente i tagli alla cultura sono enormi e molti sono felici di questi tagli. Insomma, la crisi viene a fagiolo per far piazza pulita.
Anche nel Centro-Sinistra, nonostante ci sia stata effettivamente sempre più attenzione all’espressione artistica, la crisi viene ugualmente bene per giustificare manovre, censure, vendette a livello locale, per quel poco di potere che ancora rimane loro; insomma per distruggere artisti o intellettuali eterodossi, colpevoli di non stare zitti, di criticare, di non essere di parte.
Io sperimento direttamente questo tipo di censura avendo un teatro che tentano in tutti i modi di distruggere nella forma tutta moderna della censura: ignorare. Tanto a Destra quanto a Sinistra.
Perché in Italia si finanzia la cultura se: 1. si lavora per una parte politica; 2. se, può accadere sporadicamente, si serve a qualche fine; 3. se si è televisivi e quindi si è capaci di attrarre folla. 4. Se si tace. Se si parla lo si deve fare con alle spalle il partito o il gruppo o l’associazione appropriata.

L’errore che fa in questo caso la Sinistra è enorme e si pregiudica fortemente e ancor più il futuro elettorale. Nonostante le lotte che in questi giorni si vedono in Parlamento, come per esempio il partito dell’Italia dei Valori, che combatte per i tagli alla cultura. A livello locale però si muove diversamente e sostiene i danni che fanno altri partiti della coalizione a sinistra…

Negli anni molti artisti, ignorati o censurati da un sistema clientelare e di fazione, sono andati a far da corollario al Centro-Destra, da cui si illudono di ricevere un trattamento diverso.

Anche per questo uso mistificatorio e subdolo della cultura la Sinistra è in parte responsabile della dittatura democratico-populista attuale in Italia, e lo sarà, se non cambiano le cose, anche del Ventennio Berlusconiano.

Intanto noi artisti, presunti intellettuali e quanto altro che –agli occhi esterni – ridicolmente ci picchiamo di onestà etica valori eccetera, siamo come in esilio. Censurati-esiliati dalla nuova raffinata forma della crisi.
Ditelo ai giovani dei flash-mob.
Maila Ermini

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