mercoledì 16 giugno 2010

Metastasio fa rima con triumvirato

Leggendo il programma di massima dei tre reggitori del Metastasio, Umberto Cecchi, Massimo Luconi e Paolo Magelli, si capisce già il copione che reciterà il triumvirato.

Non entro nel merito delle ambizioni europee del teatro, che sono poi quelle di sempre; e nemmeno sulla programmazione futura, che spetta al direttore artistico (ma quanta libertà avrà Magelli?).

Entro nel merito che il triumvirato non ha nessuna intenzione di confrontarsi con le realtà locali (a parte chiamare quegli attori che servono e a cui hanno 'promesso'), e in questo continuano nel solco della gestione Tiezzi e in quelle precedenti, rafforzando di fatto un monopolio teatrale potente, asfissiante e asfittico.

Il sistema monopolio dovrebbe essere - sulla carta- osteggiato dalla Destra; per esempio, lo dimostrano quando si oppongono alle società 'partecipate' del Comune che forniscono servizi come acqua, gas eccetera...
Ma in campo culturale le cose improvvisamente cambiano (e lo si vede anche in grande nella Televisione di Stato): vogliono tutti creare il 'sistema'; la stessa operazione che ha fatto per anni la Sinistra, invece di valorizzare la creatività dal 'basso' come avrebbe dovuto: operazioni calate dall'alto per un teatro-simbolo-vetrina della città (come mi ebbe tristemente a dire il precedente sindaco Romagnoli durante la sua campagna elettorale) oppure museo-bazar-vetrina della città, ovvero il Pecci.

Torniamo al triumvirato: annunciano una scuola di recitazione: da chi, per esempio, prenderanno gli insegnanti? Luconi promette grandi nomi da fuori: graveranno ancor più con i loro cachet e viaggetti sulle casse del teatro?

Umberto Cecchi dichiara che staranno distanti dai partiti: ma come è possibile? La mia esperienza è completamente diversa, ossia chi è distante dai partiti non lavora! Come riuscirà lui, come è riuscito? Qual è la sua ricetta?

Nessun contatto si annuncia o è stato fatto con le realtà professionali locali; con noi, Teatro la Baracca, almeno no. Di alcun genere. Anzi, se ne tengono ben distanti, come se fossimo 'robetta'. Tra l’altro nessuna nuova carica istituzionale è ancora venuta a visitare il nostro piccolo teatro – che visitano i turisti – ma che loro evidentemente snobbano.

Dunque: la programmazione che farà il Metastasio sul territorio sarà quella di sempre: far pubblicità, utilizzare le circoscrizioni come box-office per gli abbonamenti?

Il Sindaco Cenni mi annunciò un ‘tavolo’ sulla cultura: ma qui il tavolo già c’è e i commensali sono già seduti, anzi stanno mangiando.

Insomma, nulla cambia.

E la conferma è anche la nomina della Betti nel CdA, che l'opposizione in toto ha appoggiato! Una signora che sta nel CdA del Politeama come presidente e in quello del Metastasio come vicepresidente, in due teatri di una sola città!
Vergognoso.
Usque tantem, Catilina, abutere patientia nostra?
P.S. Ma questo mettere le stesse persone nei CdA dimostra come l'intento sia quello di uniformare il sistema, di non creare concorrenza e opposizione, di controllare tutto insomma.
Alla faccia della democrazia, della cultura come espressione delle persone, creatività e forma di partecipazione politica; della diversità, della ricchezza e del lavoro, che tutti gridano di voler tutelare. Ma è proprio così, cari signori politici, tenendo stretto il vostro controllo e le vostre seggioline, in sostanza il vostro potere politico-economico, che contribuite a distruggere il lavoro e questa città!

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