Domani, 12 giugno, torniamo in scena con il dramma Laris Pulenas al Castello dell’Imperatore.
La rappresentazione si inserisce nelle manifestazioni per la “Via del Ferro etrusca” e del convegno relativo che si terrà alla Biblioteca Lazzerini (cfr. questo blog, sabato 4 giugno) e, di conseguenza, nelle manifestazioni per la Pratestate.
Con molta probabilità sarà l’ultima volta che rappresentiamo Laris Pulenas a Prato, e quindi invito tutti coloro che leggono Primavera di Prato– ormai una media di 100 visitatori al giorno - a venire a vederci. L’ingresso è libero, ma sarà rispettato l’orario. A chi verrà chiederemo di seguire le normali regole del teatro, e quindi di non andare e venire a proprio piacimento, di non formare capannelli, di tenere i cellulari spenti. Insomma di rispettare attori e pubblico interessato, perché Laris è teatro di parola e necessita attenzione assoluta.
Dal mitico debutto di due anni fa a Poggio Castiglioni sulla Calvana sopra Prato, Laris Pulenas è legato alla città di Gonfienti, alla battaglia per il sito archeologico, ma anche per una politica culturale diversa, e per questo molti sono stati i tentativi di boicottarne la rappresentazione, e, in generale il nostro lavoro.
Per questo è stato ed è difficile portarlo fuori; la replica a Marzabotto a fine mese è infatti qualcosa che esula ed è fuori da tutti i circuiti.
La vostra presenza sarà un segno di sostegno per noi, per il nostro sforzo professionale. E un segno anche del vostro impegno per una città diversa.
Ci situiamo al di fuori di ogni strumentalizzazione partitica, sempre presente e in agguato quando si tratta della questione etrusca, come dimostrano gli ultimi comunicati.
In realtà, alla fine, si è terminato l’Interporto, ed è questo che importava, e solo questo.
Insomma molti, su Gonfienti, inscenano siparietti e abbracci, mentre intanto si fa ben altro.
(Per chi fosse interessato a approfondimenti può consultare il sito www.larispulenas.it)
La rappresentazione si inserisce nelle manifestazioni per la “Via del Ferro etrusca” e del convegno relativo che si terrà alla Biblioteca Lazzerini (cfr. questo blog, sabato 4 giugno) e, di conseguenza, nelle manifestazioni per la Pratestate.
Con molta probabilità sarà l’ultima volta che rappresentiamo Laris Pulenas a Prato, e quindi invito tutti coloro che leggono Primavera di Prato– ormai una media di 100 visitatori al giorno - a venire a vederci. L’ingresso è libero, ma sarà rispettato l’orario. A chi verrà chiederemo di seguire le normali regole del teatro, e quindi di non andare e venire a proprio piacimento, di non formare capannelli, di tenere i cellulari spenti. Insomma di rispettare attori e pubblico interessato, perché Laris è teatro di parola e necessita attenzione assoluta.
Dal mitico debutto di due anni fa a Poggio Castiglioni sulla Calvana sopra Prato, Laris Pulenas è legato alla città di Gonfienti, alla battaglia per il sito archeologico, ma anche per una politica culturale diversa, e per questo molti sono stati i tentativi di boicottarne la rappresentazione, e, in generale il nostro lavoro.
Per questo è stato ed è difficile portarlo fuori; la replica a Marzabotto a fine mese è infatti qualcosa che esula ed è fuori da tutti i circuiti.
La vostra presenza sarà un segno di sostegno per noi, per il nostro sforzo professionale. E un segno anche del vostro impegno per una città diversa.
Ci situiamo al di fuori di ogni strumentalizzazione partitica, sempre presente e in agguato quando si tratta della questione etrusca, come dimostrano gli ultimi comunicati.
In realtà, alla fine, si è terminato l’Interporto, ed è questo che importava, e solo questo.
Insomma molti, su Gonfienti, inscenano siparietti e abbracci, mentre intanto si fa ben altro.
(Per chi fosse interessato a approfondimenti può consultare il sito www.larispulenas.it)
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