martedì 28 giugno 2011

Cascine di Tavola, festa di popolo e di famiglia.

Un comunicato stampa del Comune di Prato dice e canta che domenica passata l’evento alle Cascine di Tavola di lorenziana memoria (parliamo di Lorenzo il Magnifico) sia andato benissimo.
Con la calda giornata di domenica c’era da aspettarselo.
Prima, a organizzare le feste alle Cascine, anzi le cene, c’era la Slow Food di Prato, e tutti sapevano che colore avesse. Si parlava di conflitti d’interesse, di familismo, il presidente dell’associazione pratese marito della presidente della Circoscrizione Sud. Tutti contro.
Ora che comanda la Destra, cambiano le associazioni, ce n’è una nuova, si chiama Associazione 2010, gestita direttamente dal figlio dell’assessore e vicesindaco Borchi e da Pamela Bicchi, che è presidente del Centro di Scienze Naturali di Galceti, Prato ed espondente del PdL locale.
Non dice nulla nessuno? Come funziona, qualcuno ce lo dice? E una associazione appena nata, riceve già finanziamenti e sostegno, oppure  organizza tutto senza prendere un centesimo? Ma non c’è un regolamento, sicuramente provinciale, che stabilisce che le associazioni, per prendere finanziamenti, devono essere in vita da almeno tre anni?
E’ diventata una ‘festa di popolo’ (questo nome non mi è nuovo!), con i soliti gazebo e mercatini.
E, soprattutto, con i soliti NUMERI.
E’ una giunta che, appena può, dà i numeri per strombazzare suoi successi, la sua politica: tutto è contato, tutto è smerciato.
E’ questa la vera differenza rispetto alle precedenti, questa giunta è urlante parlante numerante.
Il familismo-partitismo invece resta, nonostante le parole e le azioni del Centro-Destra contro il sistema parentopoli con relative commissioni di indagine per le assunzioni nelle partecipate (questioni certo più gravi di questa, tuttavia il concetto di base non cambia…).

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