Dunque è uscito il programma della Pratoestate, e nell'ultima paginetta del programma cartaceo ci siamo anche noi del Teatro La Baracca. In fondo, a destra. Gli ultimi. Avevo chiesto all'assessore, senza chiedere un euro per gli spettacoli per cui ci autofinanziamo con quello che di soldi è rimasto, di poter risparmiare sulla pubblicità, ed essere inseriti nella programmazione complessiva. Eccoci serviti. Va un po' meglio sull'edizione elettronica, anche perché di teatro vero e proprio, eccetto noi, c'è poco e niente.
Ma questo è nulla rispetto a come come hanno trattato il dramma Laris Pulenas, che dovrebbe essere inserito in una giornata di riflessione sulla nota questione etrusca pratese, ed invece è stato ridotto a puro passatempo.
Prima di tutto non si capisce nemmeno cos'è - è pesce o carne? - meno male che c'è la foto. E poi nessun accenno a Gonfienti, alle problematiche che gravano attorno.
Tutto annullato.
Effettivamente, rispetto alle precedenti amministrazioni, questa sembra proporre più eventi culturali, fa lavorare di più, almeno apparentemente, gli artisti, ma li massifica, li annienta nel tourbillon della programmazione, non li valorizza se non quelli graditi. (Senza dire di cosa fa con la musica!).
Ma soprattutto non c'è un indirizzo, se pur vago, se non lo svago, spesso salottiero.
L'impronta giornalistica data agli eventi, con le intervistone, i pratoincontrissimi eccetera, è mantenuto.
(E per favore, al termine, niente dibattito, se non quello e quando lo gestiamo noi!)
L'impronta giornalistica data agli eventi, con le intervistone, i pratoincontrissimi eccetera, è mantenuto.
(E per favore, al termine, niente dibattito, se non quello e quando lo gestiamo noi!)
Si legga l'introduzione del Sindaco nel programma cartaceo - dove sono indicati i figli e figliastri della cultura pratese tanto che non sembra affatto il sindaco di tutti, ma di quelli che gli tengono bordone-, ed anche quello dell'assessore Beltrame, e si può capire cosa intendo.
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