giovedì 30 giugno 2011

LA FESTA DEL PD ovvero come mi sgomento

Mi prende sgomento a leggere il programma della Festa del PD locale. E che somiglia a tutte le altre d'Italia.
Che viene presentata come ‘ricca di eventi’. Anche qui, da questo lato, trovo numeri.
Nulla di nuovo, gli stessi protagonisti. Le stesse identiche facce.
Tutto lasciato fermo al tempo delle ultime elezioni, con le stesse retoriche di sempre che celano  gruppi di potere antichi.
Vorrei una via d’uscita, come un tappo in un pozzino, e far andare via questa acqua usata e riusata.
Vorrei acqua fresca.

E’ una totale dittatura, dolce perché non ti ammazzano. Però ti uccidono in altro modo.
Sono quelli stessi che parlano di creare lavoro dai palchi che lo ostacolano.
Forse non capite, siete allibiti.

Ho parlato con mio padre, e anche lui mi dice che è così. Lui che  ha vissuto bene la dittatura fascista, lui se la ricorda. Meno male che ancora c’è qualcuno che sopravvive e che può dire.
Si dovrebbe vivere duecento anni, solo per sbugiardarli tutti.
Mi faccia vedere la tessera va bene anche quella double-face.
Dittatura, e oscure minacce a chi la pensa diversamente. A chi si esprime diversamente.
Guai a te. Non è cambiato niente, ma ora tutto è più 'pulito' e democratico.
Sono al confino, eppure sono qui.

m.e.

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