Ogni anno l'International Theatre Institute (UNESCO) chiama un rappresentante del teatro a scrivere un discorso per la giornata internazionale del teatro, poco festeggiata in Italia, che cade il 27 marzo. Quest'anno tocca a Malkovich, che scrive un discorso particolarmente significativo, perché testimonia il difficile momento che il teatro sta vivendo, assediato dalla censura e dalla indifferenza messa in atto e coltivata dal potere.
I’m
honored to have been asked by the International Theatre Institute ITI at
UNESCO to give this greeting commemorating the 50th anniversary of World
Theatre Day. I will address my brief remarks to my fellow theatre workers,
peers and comrades.
“May
your work be compelling and original. May it be profound, touching, contemplative,
and unique. May it help us to reflect on the question of what it means to be
human, and may that reflection be blessed with heart, sincerity, candor, and
grace. May you overcome adversity, censorship, poverty and nihilism, as
many of you will most certainly be obliged to do.
“May
you be blessed with the talent and rigor to teach us about the beating of the
human heart in all its complexity, and the humility and curiosity to make
it your life’s work. And may the best of you — for it will only be the best of
you, and even then only in the rarest and briefest moments — succeed in framing
that most basic of questions, ‘how do we live?’ Godspeed.”
John Malkovich
È’
per me un onore che l’International Theatre Institute ITI dell’Unesco mi abbia
chiesto di scrivere questo messaggio per il cinquantesimo anniversario della
Giornata Mondiale del Teatro. Dedico queste mie brevi parole ai miei colleghi,
ai lavoratori del mondo del teatro, miei pari e miei compagni.
Che il vostro lavoro sia
avvincente e originale. Che sia profondo, toccante, contemplativo, unico.
Possa il vostro lavoro aiutarci a
pensare, aiutarci a domandare che cosa significhi essere umani, e che questo
pensiero possa essere sostenuto col cuore, con la sincerità, con il candore e
con la grazia.
Che possiate superare le
avversità, la censura, la povertà e il nichilismo, che molti di voi sicuramente
saranno costretti ad affrontare.
Possiate godere di talento e di
rigore, per insegnarci il battito del cuore umano in tutta la sua complessità,
con l’umiltà e la curiosità necessarie per rendere tutto questo il lavoro della
vostra vita. Possa il meglio di voi – poiché sarà solo il meglio di voi, anche
se solo per un attimo – riuscire a formulare la più essenziale delle domande:
«come viviamo?».
Buona fortuna.
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