mercoledì 21 marzo 2012

Morte del decentramento

Moriranno le circoscrizioni. Per noi sono già morte da anni.
In questo tempo non abbiamo vissuto in una circoscrizione, ma in un territorio: non abbiamo visto nessuno, a parte i camion della spazzatura.
Non sappiamo cosa siano questi signori che sono stati eletti; non vengono a vedere come viviamo, cosa facciamo. Le difficoltà, le cose belle.
Di cosa dobbiamo sentire la mancanza, di una classe politica che vive solo per sé?
Anche a livello comunale, per non parlare del provinciale.
Il mio teatro, che pure è l'unico teatro della periferia, questi signori non sanno nemmeno com'è fatto:
facciamo un po' di nomi.
La signora Peris, che piange, da queste parti (zona ovest della città e non sud come, ignorando la geografia ma non le cose loro hanno definito questa zona) è venuta soltanto per l'anniversario della Pubblica Assistenza. Punto. A parte Barbacci, presidente della Commissione Cultura, che venne prima delle ultime amministrative, non è venuto nessuno. Per ricordare qualcuno devo tornare al 2004.
Ma anche altrove, e non solo da me che sono una signora cattiva, non vanno.
Solo in riunioni al circolo Arci o nei saloni delle parrocchie, allora, la sera e protetti, ogni tanto tanto si fanno vedere. Punto.
Di cosa parliamo?
Dalle ultime elezioni non si è visto nessun rappresentante della politica cittadina.
Di cosa parliamo?
Di quale amministrazione dovremmo sentire la mancanza? Di quale partecipazione democratica parlano, che loro sono i primi a praticare la non democrazia!
La partecipazione, che l'amministrazione ha inquinato nel Pratopartecipa  (una specie di 'partecipata' del Comune della partecipazione dei comitati, per cui la sua forza è ormai inesistente) significa che decidono solo loro, come sta accadendo per esempio per la questione del viadotto al Soccorso (ma la pagheranno in termini elettorali); e come è accaduto per altre vicende.
Quale democrazia hanno messo in atto queste circoscrizioni?
Per pulire le strade non ci vuole questa politica, basta anche altro. E dunque, cosa vogliono, che ci mettiamo a piangere se loro scompaiono?
In questi anni nessuna riflessione sul territorio è stata prodotta, nessuna riflessione che non sia la propria sopravvivenza, come questa, questo pianto di cui leggete sotto un resoconto giornalistico.



I presidenti: «Si impedisce alle circoscrizioni di lavorare»
PRATO La legge finanziaria 2010 cheha disposto la soppressione delle circoscrizioni di decentramento comunale in tutte quelle realtà con popolazione inferirore ai 250.000 abitanti, che per quanto riguarda la regione Toscana vuole dire in tutti i comuni, anche capoluogo di provincia, tranne che Firenze, non otterrà forse un risparmio della spesa pubblica sostanzioso, ma sicuramente un risultato lo ha ottenuto: quello di obbligare ad una riflessione sul decentramento. Negli ultimi anni la partecipazione è sempre più vissuta come fastidio, vista come appesantimento dell'iter amministrativo eppure i cittadini chiedono sempre più di essere coinvolti nelle scelte che le amministrazioni locali sono chiamate a fare. Questi sono alcuni dei temi affrontati durante la giornata di lavoro dal titolo "La partecipazione democratica in Toscana oltre le circoscrizioni, quale futuro?", che si è tenuta ieri nela sede della Circoscrizione Sud e promossa dalla Circoscrizione stessa, alla quale hanno preso parte oltre ai presidenti delle Circoscrizioni di Prato (Peris, Manzan, Taiti e Ciardi), i comuni della Regione interessati dalla legge finanziaria, fra questi l'assessore al decentramento di Grosseto Giovanna Stellini ha sottolineato, come Grosseto da poco andata al rinnovo amministrativo si trova oggi a fare i conti con un problema di mancanza di decentramento politico e alla difficoltà di portare avanti a livello centrale una politica di prossimità. Pistoia, pur andando alle elezioni nel prossimo maggio non ha ancora individuato nessuno strumento di partecipazione che possa sostituire le attuali circoscrizioni, che attualmente gestivano molto deleghe con bilanci importanti (ad. es. 1.000.000 di euro per il sociale a circoscrizione). La situazione della Regione Toscana che esce da questa giornata di lavoro è molto variegata, sicuramente un valido aiuto a nuove forme di partecipazione è rappresentato dalla nuove norme a sostegno dello sviluppo di forme e strutture di decentramento amministrativo negli enti locali che a breve la Regione stessa licenzierà. E a Prato? «Manca poco più due anni alla scadenza elettorale - osserva la presidente Luisa Peris - e l'amministrazione centrale ancora non ha avviato nessuna riflessione sul come garantire la partecipazione democratica dei cittadini dopo il 2014, ma nel frattempo con azioni sempre più pressanti sta minando le circoscrizioni stesse attuali impedendo loro di lavorare in modo incisivo nel trovare risposte ai bisogni dei cittadini. E' questo - ribadisce Peris - che hanno denunciato con forza i presidenti delle circoscrizioni presenti in modo bipartisan senza avere possibilità di risposta, vista l'assenza dell'assessore Nocentini, sostituita nei saluti dal dirigente d'area Massimo Nutini». (Il Tirreno)

1 commento:

Simone ha detto...

Le circoscrizioni, per come funzionano e per cosa producono adesso, non servono più a nulla.
L'intenzione originaria che le vide nascere era tra le migliori
( semplificando molto : offrire al cittadino un interlocutore vicino e sempre presente che portasse istanze, progetti, idee, lamentele o altro al Comune ), ma la sua realizzazione pratica si è rapidamente distorta e deformata, risultando essere un - ennesimo - poltronificio dove piazzare questo o quel soggetto ( parlo a livello di presidenti, ma non solo ).
Io da cittadino noto pochissime iniziative degne di nota organizzate dalle circoscrizioni, talmente poche che potrebbero essere gestite direttamente dal Comune senza grandi sacrifici. Mentre tenere in piedi questi teoricamente utili "spazi di mediazione" tra cittadinanza e Comune costa, non certo poco visti i tempi che corrono e visto che si taglia perfino sulla Sanità.
Ovviamente appena si minaccia di eliminare le Circoscizioni si levano proteste da ogni dove, perché significa ridurre di parecchio i poltronifici. Ovvio che non vada giù a parecchia gente, ma sarebbe sacrosanto. Prato non è né Roma né Milano, non ha certo una superficie urbana così estesa e frastagliata da dover necessitare per forza di consigli di circoscrizione a pioggia come attualmente troviamo!! Un coordinamento "centrale" del Comune, potenziato in quanto a personale impiegato nello stesso, sarebbe la cosa più ragionevole.
Ma si sa che quando si chiedono sacrifici VERI alla politica- nazionale o locale che sia- si rimbalza sui muri di gomma.

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