sabato 24 marzo 2012

Cultura piddì

In una intervista al settimanale Metropoli, Angelo Formichella, assessore alla cultura del Comune di Poggio a Caiano e responsabile della cultura PD pratese, ha bocciato la politica culturale della giunta cenniana, qualificandola come ‘passatista’. Si occuperebbe troppo del passato.
E’ possibile; tuttavia non sono le schermaglie fra questi partiti che mi interessano, anche se la giunta di Cenni  non mostra affatto di occuparsi veramente del nostro passato, tantomeno della Gonfienti antica. 
Secondo Formichella, nell’ambito della cultura, si deve pensare al futuro, e non certo dell’area archeologica; i pochi soldi che saranno disponibili, non dovranno andare a questa, bensì agli enti e strutture che già ci sono:
“C’è un solo punto dei vostri ragionamenti dove non mi ritrovo, quando parlate del futuro di Prato che è rappresentato dall’area archeologica. Detta così sembra che a Prato non ci sia nient’altro!
Eppoi dobbiamo dirci le cose con franchezza e serietà, prima fra tutte che nel futuro della cultura ci sarà da fare molto di più con molto meno. Allora forse più che concentrarsi unicamente su nuove ‘eccellenze’ dovremo portare alla piena efficienza altri recenti investimenti come lo Stabile della Toscana, il Centro regionale per l’Arte Contemporanea, la Lazzeriniana…Cosa un po’ diversa, e molto più interessante, è invece mettere a regime tutto il patrimonio antico dell’area pratese dagli Etruschi di Artimino a quelli di Gonfienti, dalle Ville Medicee al Lippi, al Museo Civico di Prato, a quello su Soffici e il Novecento Italiano, qui mi trovate d’accordo…”
L’assessore pensa a ‘strutture’. Strutture, evidentemente, con base e vertici di partito. Quelle vanno finanziate.
Lui pensa la cultura in questo modo. E quindi, i pochi soldi che ci sono, bisogna darli a queste strutture, con base e vertici di partito.
Le vecchie e attuali logiche della lottizzazione della cultura. E intanto lasciare che Interporto di espanda. 
Ma chi è questa persona per avere autorità nel dire questo? Non si è accorto che è finita l’epoca in cui i dirigenti, ricevuta l’investitura del partito, dicevano le ‘verità’ e il popolo le seguiva?
In realtà bisognerà vedere alle prossime elezioni cosa succede. Ci saranno ancora le stesse forze? Loro, questi unti del partito, ci saranno ancora?
Magari sì, ma molto più indeboliti.
Molti cocci antichi, che loro non amano perché ostacolano la cementificazione, siano piuttosto rimasti nella testa di qualcuno o forse anche davanti agli occhi, tanto che non riescono a vedere il loro di futuro, futuro prossimo 'deteriore': che osservino cosa accade a Palermo, piuttosto; o più vicino, a Pistoia o Lucca, dove i partiti stanno auto implodendo.
Nel futuro della cultura forse alcuni di questi signori non ci saranno.



1 commento:

Simone ha detto...

Mi auguro davvero che non ci siano, visto ciò che dichiarano di voler fare!! Ci meritiamo di essere governati da persone migliori di queste..e il PD , che ha governato per anni e anni prima dell'avvento di Cenni, ha responsabilità enormi, checché ne dicano i suoi rappresentanti.

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