giovedì 1 marzo 2012

No Tav: continua il massacro dell'informazione

Relativamente al fatto del poliziotto e del manifestante di ieri, su cui hanno montato un caso e hanno fatto dimenticare l'incidente di Abbà, ne hanno inventata un'altra scomodando Pasolini, cioè prendendo l'intellettuale simbolo della protesta, che il potere stesso ha fatto ammazzare.

Hanno ritirato fuori la posizione di Pasolini contro i giovani studenti che protestavano a Valle Giulia nel '69; Pasolini polemicamente prese le difese dei poliziotti contro gli studenti borghesi.

Sono disonesti. Falsano la storia e la accomodano come pare a loro.

Ancora in vita, Pasolini sarebbe stato contro la TAV, come dimostrano tante sue interviste sulla presunta modernità; ed è proprio in nome di questa civiltà del finto benessere e quindi della finta protesta, delle modernità infelice che lui si scagliava contro i giovani borghesi benestanti.

Quella dei No Tav non è una protesta borghese, di 'casta': fra i No Tav ci sono tante persone cosiddette 'semplici', i figli del popolo, esattamente come è il poliziotto. Dopo quarant'anni quella divisione non è più possibile .

Mi auguro che ci sia qualche intellettuale, qualche artista fra coloro che fanno a gara ad andare in televisione su La 7, o altrove, che prenda posizioni precise su quanto sta accadendo in Val di Susa. Lo faranno? Oppure hanno già la bocca bendata dagli alti compensi e dalla vanità? (Sabina Guzzanti, una che sta per tornare in TV dopo l'epurazione dell'era Berlusconi, ha detto: "Voglio vederci chiaro sui NO TAV". Ma brava, togliti i dindini dagli occhi).

L'era Monti si sta delineando addirittura peggiore di quella precedente.  Quello che non è riuscito a Berlusconi, sta riuscendo molto bene al primo.

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