mercoledì 14 marzo 2012

Il libro cartaceo non scomparirà

Chissà cosa direbbe Borges della scomparsa dell'Enciclopedia Britannica cartacea.
Per continuare a fare affari, i signori editori inglesi hanno deciso di vendere la Britannica - che cartacea costa troppo e nessuno compra di questi tempi - digitalizzata a un tanto l'anno.

Come Borges - ho imparato da lui - io leggo l'enciclopedia cartacea come un libro. Ogni tanto passo la sera così.

E' culturalmente molto stimolante, oltreché divertente. Qual è la differenza con l'enciclopedia telematica?
Sostanziale, in quanto la sostanza è diversa, è diversa la materia. Stare allo schermo è per tempo determinato, non si può leggere a lungo. C'è poco da fare, ancora non me la posso portare a letto, o al bagno. E poi c'è sempre, di sottofondo, quel rumore del computer, che di sera io proprio non reggo. Mi potrei portare a letto l' I-Pad, ma la carta è un'altra cosa. La carta è carnale, sensuale, erotica. Viva.

La mia proposta è di rendere queste enciclopedie nel formato libro, più maneggevoli ed  economiche, così che si possano comprare, leggere a letto o in autobus, e non consultare. Dove ci si possa scrivere, per esempio.

La digitalizzazione avviene anche perché le enciclopedie costano troppo; infatti Internet è vincente perché suo tramite si può avere una consultazione rapida ed economica su vari argomenti. Utilissimo, ma assolutamente superficiale. E soprattutto, un tramite che non stimola la memoria e altre funzioni sapienziali dell'uomo. In Internet tutto è dato, ma il processo, il meccanismo è sconosciuto ai più.

Una volta comprato, il libro è mio. Non mi ci devo collegare; non devo consumare e pagare ogni volta.

Un altro consiglio è quello di leggere le enciclopedie ai ragazzi a scuola e la sera prima di andare a letto, si divertono e imparano molto. Tanti anni fa, quando ero insegnante, ogni tanto lo facevo con risultati sorprendenti.

A scuola gli insegnanti non insegnano né a consultare i dizionari né a leggere le enciclopedie. Né i genitori si prestano a passare il tempo così.

E' la mancanza di fantasia che uccide, oltre all'avidità del guadagno.

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