giovedì 1 marzo 2012

Una lettera ai giornali sulla cultura

Oggi è apparsa questa lettera su La Nazione, di un signore che se la prende con il regista pratese Cecconi, che ha ricevuto un finanziamento per realizzare un film:

GIORNI FA ho letto in cronaca di Prato che la Regione eroga fondi per un film del «bravo regista pratese» Gabriele Cecconi, che per me e molti come me è un illustre sconosciuto. Visti i porblemi finanziari che ha la Regione sono indignato. Gli amministratori dovrebbero andare e vedere le persone che fanno la fila in cerca di un lavoro, o addirittura un pasto caldo o un capo di vestiario nei vari centri di solidarietà.
Leggo che Cecconi è insegnante di lettere. «Continui a farlo e i sogni nel casetto li paghi da solo, coi suoi soldi».
Io faccio parte di un gruppo di kartisti. Amiamo correre, ma non sognamo certo di chiedere alla Regione o a chicchessia il go kart per farlo. Anzi, ogni volta che organizziamo una manifestazione ci autotassiamo e il ricavato lo devolviamo di solito alla Croce Rossa o ad altre onlus.
Andrea Palagano


Insomma, non si fa distinzione fra l'hobby, il Kartismo, che tra l'altro è anche inquinante, e il fare un film.
Solo le persone famose come Pieraccioni, pensa lui, devono avere i fondi per la cultura, di cui non capisce la finalità culturale e produttiva.
Vergognoso.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Il signore in questione purtroppo rivela una povertá culturale imbarazzante: non ne ha certo colpa lui, probabilmente é cresciuto senza possibilitá di discernere tra meccanica e poesia, tra hobby e arte, tra svago e impegno.
Come lui tanti: mi stringo nelle spalle e gli consiglio di leggere un po' di classici, ce ne sono anche di divertenti: Dickens, per esempio; o il don Chisciotte di Cervantes, le assicuro che si fará un mucchio di risate. E poi potrá anche andare sul go-kart e devolvere i ricavati alle varie Onlus pronte col cappello in mano.

Gianfelice

Simone ha detto...

Un commento del genere è chiaro segnale della devastante situazione italiana attuale: il teatro , la musica, il cinema stesso sono visti da molte ( troppe ) persone come banali e superflui gingilli di cui possiamo tranquillamente privarci...Se si fosse ragionato così anche in passato, oggi non avremmo capolavori ammirati in tutto il mondo, opere d'arte che fanno grande il nome dell'Italia all'estero, e continueranno a farlo per chissà quanto tempo ancora. Questo signore farebbe bene a guardare oltre il suo orticello e riflettere a fondo.

Maila Ermini ha detto...

Probabilmente, se veramente questa lettera è stata scritta, questo Andrea Palagano è un alias:
non sono riuscita a trovare una persona a cui corrisponda questo nome a Prato, legata al Kartismo.
Esiste, stranamente un paese in quel di Modena che si chiama Palagano; e qui ci sarebbe una "ca'd'Andrea".
Ci piacerebbe che questo signore esistesse davvero, e che si facesse avanti, ma temiamo che sia come la questione di Ella Armstrong...inesistente.
Forse qualcuno voleva mettere in difficoltà il regista, che poi tra l'altro ha risposto a questo signore...

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