Continua il delirio Renzi.
Una saga che sembra non aver fine.
Ora c’è quest’altro capitolo dei cimitero orror, un’altra mossa del maschilismo renziano (e della sua untuosa vicinanza alla Curia), e la dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, della sua vera anima politica.
Periodo storico reazionario e bigotto. I diritti e la dignità delle donne sono in serio pericolo.
Un cimitero per i feti: bufera sul Comune di Firenze
Sotto accusa la giunta Renzi. Plauso da parte del Pdl
FIRENZE - Fioccano i no al nuovo regolamento di polizia mortuaria approvato dalla giunta comunale di Firenze nel capitolo in cui si prevede l’introduzione del diritto alla sepoltura dei feti, compresi i prodotti abortivi e i prodotti del concepimento, e la realizzazione di un’area dedicata all’interno del cimitero di Trespiano a Firenze. Agghiacciante, lo definisce la senatrice del Pd Magda Negri. Dal Pdl, invece, si leva un plauso. «Un passo importantissimo verso il pieno riconoscimento del valore della vita», commenta soddisfatto il consigliere comunale del Pdl Francesco Torselli. Un’altra senatrice del Pd, Vittoria Franco, chiede che la scelta sul cimitero dei feti sia revocata. «Che errore quel cimitero dei feti e del frutto del concepimento! - scrive Franco -. Sindaco e assessori di Firenze, vi prego: ripensateci. Non è rispetto ’per le scelte delle persone e delle famiglie, ma una provocazione verso il dramma dell’ aborto e del rapporto delle singole donne con la maternità». «Fate un gesto di vera responsabilità - prosegue - revocate quella decisione insostenibile sotto tutti i punti di vista. Non dividete ulteriormente e inutilmente la città su una questione tanto delicata, che attiene ai sentimenti e alla sofferenza».
«Se passasse in Consiglio una impostazione del genere - afferma Valdo Spini, capogruppo di Spini per Firenze - assisteremmo così alla costituzione di una sorta di ’cimitero degli aborti, qualcosa che alla mia sensibilità personale appare veramente tutto fuori che misericordioso». «Incomprensibile - aggiunge la senatrice Negri - il riferimento a un’eventuale opzione di libertà da parte delle famiglie. Stupisce che una provvedimento più volte ipotizzato da amministrazioni comunali di ben altro segno politico e culturale possa attuarsi in una realtà come Firenze«.
Per il consigliere comunale Tommaso Grassi «il nuovo regolamento cimiteriale è un’offesa alle donne che con l’interruzione di gravidanza hanno percorso una via sicuramente dolorosa e difficile». «Così il Comune si erge a giudice - prosegue Grassi -, e le fa sentire diverse e criminali: ci chiediamo per quale motivo la Giunta Renzi ha deciso di proporre questa ennesima provocazione. Presenteremo sicuramente un emendamento per l’abolizione del settimo capoverso dell’articolo 26 del regolamento, che tratta appunto di ’feti che non siano stati dichiarati come nati morti, di prodotti abortivi e di prodotti del concepimento, un vero e proprio insulto per una Città, come Firenze, che ha fatto della laicità e della difesa del diritto all’autodeterminazione delle donne, oggetto anche del referendum nel 1981, una propria bandiera da sempre». (Il Tirreno).
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