Ieri sera il debutto dello spettacolo "Una donna e Mussolini" di Leda Rafanelli, di cui ho curato una rielaborazione scenica, e recitato insieme a Gianfelice D'Accolti.
Non erano presenti assessori alla cultura, né di Prato né di Pistoia, né loro rappresentanti, a dimostrazione dell'indifferenza nei confronti della cultura che non parte dall'alto (o dall'altro).
Non erano poi presenti alcuni 'compagni anarchici' che erano stati invitati; forse perché gli anarchici non sono più quelli di una volta.
Per quanto riguarda l'assessorato alla cultura di Pistoia, invitato direttamente (avrebbero comunque mandato qualcuno, mi disse l'assessore), è però la prima volta che ci mostra la sua indifferenza così palese. Anzi, non a noi, ma a una concittadina, o a una donna intellettuale di certo spessore.
Per quanto riguarda l'assessorato alla cultura di Pistoia, invitato direttamente (avrebbero comunque mandato qualcuno, mi disse l'assessore), è però la prima volta che ci mostra la sua indifferenza così palese. Anzi, non a noi, ma a una concittadina, o a una donna intellettuale di certo spessore.
Leda Rafanelli, ribadisco contrariamente all'intervento di Maria Milva Cappellini curatrice di alcune sue opere e che è intervenuta durante il dibattito, è ancora sconosciuta ai più e meritava da parte delle istituzioni, una certa qualche attenzione.
Se non altro perché è la prima volta che la sua opera è stata presentata scenicamente.
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