sabato 29 giugno 2013

L'assessore Silli non incontra il ministro Kyenge


Perché l'assessore all'integrazione Giorgio Silli non ha incontrato il ministro Kyenge? Perché la pensa diversamente da lei! (O forse perché siamo in odore di elezioni?).
E invece di dirglielo in faccia, quale rappresentante delle istituzioni locali, scrive una lettera ai giornali.
Un'altra occasione mancata di 'integrazione', ma soprattutto di dialogo o di scontro vero.
Dunque o siamo all'interno delle istituzioni e ad esse ci si attiene, e all'interno di queste si dialoga o ci si scontra, oppure, che senso ha essere assessore, stare all'interno delle istituzioni?
Lui doveva andare dal Ministro e invece parlare di tutte le enormi problematiche della città di Prato, anche se lei sta da un'altra parte, se considera le opinioni del Ministro qualcosa che non sta né in cielo né in terra.
Dopo la mancata giornata di lutto per la morte delle tre cinesi nell'ancora chiuso sottopassaggio di via Ciulli - che forse non sarà mai riaperto - ecco questa nuova gaffe del governo locale.
Mi permetto poi di ricordare a Giorgio Silli che la poesia è una cosa seria. Talmente seria che non tutti ne capiscono l’importanza e la necessità, a tal punto da usarla come sinonimo di ‘favola’.


La Nazione, Prato: "Arriva Kyenge e Silli attacca
«Fa troppi spot, non la incontrerò» Il ministro al circolo di Cafaggio, lettera al veleno dell’assessore
di GIORGIO SILLI*
OGGI non presenzierò all’incontro organizzato per il ministro Kyenge durante la sua visita a Prato sebbene questo istituzionalmente mi dolga. Credo di essere stato uno dei primi rappresentanti delle istituzioni ad averle inviato una lettera di augurio per il suo nuovo incarico. Chi più di me, assessore all’integrazione del comune con la maggior densità di migranti stimata in Europa, avrebbe potuto capire l’importanza della sua delega di governo?
Il fatto è che fare integrazione non significa certo gettare benzina sul fuoco con dichiarazioni che non stanno né in cielo né in terra.
Credo, e lo dico sommessamente, con il rispetto che è dovuto ad un ministro della Repubblica, che essere ministro dell’integrazione non debba significare essere ‘‘il ministro degli immigrati contro gli italiani’’. Il nostro compito è costruire una società migliore per il futuro, un migliore convivenza fra migranti e cittadini autoctoni e questo non lo si fa certo con concessioni ‘‘spot’’, con proposte assolutamente ideologiche o con dichiarazioni fuori dal tempo. Ho appreso dalla stampa alcune posizioni tipo la necessità di posti garantiti per migranti nella pubblica amministrazione, le dichiarazioni sulla poligamia, la posizione del ministro inerente lo ius soli-ius sanguinis.
Non nego che il codice dell’immigrazione vada rivisto completamente, che esso sia una sorta di patchwork composto di decine di toppe messe da questo o da quel governo, che abbia al suo interno dei controsensi e non nego neppure che la legge sulla cittadinanza vada modernizzata, ma non credo proprio che la panacea di tutti i mali sia lo ius-soli o il diritto di voto ‘‘senza se e senza ma’’ ai migranti residenti.
Togliamo piuttosto le code davanti alle questure, facciamo rinnovare il permesso di soggiorno ai comuni così da avere agenti di polizia sul territorio e non negli uffici, sburocratizziamo alcune pratiche. Questi sono alcuni passi da fare prima di pensare alle rivoluzioni. Prato ha una lunga tradizione di accoglienza, lo dimostra il fatto che ancor prima che scoppiassero le rivolte in Nord-Africa sul nostro territorio già vi erano, a spese del ministero dell’interno attraverso il progetto SPRAR, diverse decine di asilanti e profughi. Prato non è e non vuole essere definita razzista, vuole anzi collaborare con i governi affinché le normative in materia di immigrazione siano cambiate in meglio.
Ma non si può certo pretendere che si collabori alla realizzazione di certe proposte politiche che non hanno fatto altro che gettare benzina sul fuoco. Gli stessi migranti, in gran parte, capiscono che alcune dichiarazioni non fanno altro che aumentare la diffidenza dei cittadini italiani verso di loro.
Integrazione si fa abbattendo il muro che ci separa dai futuri ‘‘nuovi italiani’’, non certo stimolando i cittadini autoctoni a costruirne di ancora più alti. Integrare chi è sul nostro territorio e lavora onestamente, bloccare i flussi in ingresso fino a che non ci sarà lavoro per tutti, espellere chi non ha titolo di soggiorno. Questo è l’unico modo di gestire il fenomeno con raziocinio. Il resto sono poesie.
*assessore all’integrazione del Comune

La Notte Nera della Periferia (5): Vergaio

Vergaio è il paese di Prato rimasto più vivace, più attivo, soprattutto commercialmente.
Bar, piccoli negozi, e una attività popolare niente male con cene collettive, mercati e via di seguito.

Attribuisco tutta questa vivacità al compianto consigliere regionale Massimo Bellandi, che io ebbi modo di conoscere personalmente quando, poco prima di morire nel 2002 credo, venne da me al Teatro La Baracca - rea di aver presentato un ricorso al TAR per avermi negato finanziamenti alla mia produzione teatrale...(Volevano che io ritirassi il ricorso...!).

Fu lui, fra le altre cose a raccontarmi la storia di Vergaio e come avesse fatto di tutto per dare al suo borgo tanta forza.

Cosa che non accadeva altrove.

Da allora l'ascesa non s'è fermata nemmeno con la crisi, con la costruzione di Parco Prato che, pur vicinissimo, vive distante e in incredibile lento declino.

Vergaio risente poi della fama di Benigni a cui è legato indissolubilmente, e questo è molto significativo, almeno da un punto di vista identitario, cosa che non accade altrove.

Il borgo era sul punto di essere schiacciato a causa della viabilità nata attorno a Parco Prato (e chiuso fra Declassata e Tangenziale) quando Mirko La Franceschina, amico e sostenitore di Cenni, consigliere comunale PdL, ha imposto una uscita sulla tangenziale che dà un piccolo sfogo viario al paese...

Naturalmente alcuni commercianti non sono affatto contenti di come vanno le cose; nemmeno più di Cenni che votarono in massa nel 2009...

Visita al carcere della Dogaia



Ieri sono andata in visita al carcere della Dogaia. Questo è il comunicato ufficiale degli organizzatori.

"Ieri mattina su iniziativa dell'Associazione Radicale Liber@MentePrato una delegazione composta dal sen. Riccardo Mazzoni (PDL), dall'on.MatteoBiffoni (PD), che ringraziamo sentitamente, e da Olinto Dini, presidente toscano della LIDU (Lega Internazionale dei Diritti dell'Uomo), da Maila Ermini, del Teatro La Baracca di Casale, da Massimo Taiti e Vittorio Giugni, presidente e segretario dell'Associazione, si è recata per una visita ispettiva presso il Carcere della Dogaia. Il Direttore Tedeschi ed il comandante della Guardie Pilumeli hanno riferito ai parlamentari lo stato dell'Istituto di Pena. Che ospita ad oggi circa 720 detenuti contro una capienza regolamentare prevista di poco più di 400 reclusi!! Molte celle, in effetti, invece di ospitare 1 o 2 detenuti ne ospitano quattro!! Rispetto all'ultima visita alla casa di reclusione sono giunte 80 nuove guardie che hanno portato ad un aumento complessivo dell'organico di circa 40 agenti! Sono sempre pochissimi invece, 4 per oltre 700 detenuti, gli operatori-mediatori culturali!! Buono è stato giudicato dai dirigenti della struttura l'apporto contributivo in risorse e progetti della Provincia di Prato. Che ha, ad esempio, consentito un ottimo allestimento dei giardini d'accoglienza esterni alla parte di reclusione dell'edificio. Buono anche l'attuale progetto che prevede, a rotazione, la migliore sistemazione delle cellle dal punto di vista abitativo (lavori di restauro delle strutture e nuove tinteggiature)!! Aumentata anche la quota dei detenuti-lavoranti, seppure sempre estremamente insufficiente rispetto al bisogno!! Dei 720 detenuti oltre la metà sono extracomunitari o comunque stranieri! Ancora elevata la percentuale di detenuti in attesa di giudizio definitivo (oltre la metà) e, pertanto, tecnicamente innocenti!!

Associazione Radicale Liber@MentePrato
Vittorio Giugni"

venerdì 28 giugno 2013

Le donne che si fanno scopare gratis

La signora Anselma dell'Olio (ex-femminista e consorte di Giuliano Ferrara) ha dichiarato che le signorine che vanno alle feste con Berlusconi sarebbero molto più intelligenti di altre, della Sinistra, che per avere certi vantaggi si farebbero scopare gratis. 
Insomma, quello che viene fuori è un paese dove le donne sono, a certo livello, inserite in un mega sistema prostitutorio.
Sembra di leggere le vicende di Svetonio, Tacito, della Roma imperiale.
Se vuoi tot, devi dare tat.

Altrimenti ti attacchi al chiodo. Non fai carriera, non ti arricchisci. E questo è ormai istituzionalizzato, chi non la pensa così è un vile moralista, un pidocchio, un essere abietto e insignificante.

La fica va data. Che male c'è, se serve ad avere qualche 'vantaggio'?
Almeno quelli come Berlusconi sono riconoscenti; quelli che la richiedono, a Sinistra, e sono tanti, non lo sono altrettanto, per cui le donne la danno a gratis. Stupide.

Bisogna fare un investimento scrupoloso, bisogna darla a quello giusto.

E questa litania - che se vuoi far carriera... -  si ripete a destra e a manca, alla radio, alla televisione che alla fine è così chiaro a tutti che, quelle come me che non l'hanno mai fatto, vivono una forte crisi psico-socio-identitaria.

Ho fatto bene a tenerla in serbo per me, solo per me, quando ero 'nei miei cenci'?
Ma quanta carriera avrei potuto fare se diversa, quando mi capitò, a Sirolo, di stare, dopo aver vinto il Premio Fondi la Pastora, a dormire a mangiare a stare insieme al gotha del teatro (e del cinema italiano)!

Avevo ventisette anni, possedevo la bellezza dell'asino. Perché non l'ho data a qualche famoso trombone come faceva, già allora, qualche altra?

-Dove pensi di andare? - mi disse Aldo Nicolaj (quello di 'Amleto in salsa piccante') disteso su un muretto affacciato su un Adriatico azzurrissimo, e con le idee molto chiare. -Una donna drammaturga? Non ti faranno mai lavorare. Non la possono nemmeno pensare, una donna drammaturga. Eccezionalmente qualcuna vince qualcosa. Devi dargliela. Allora forse...Ma al massimo, nel teatro italiano, una donna può diventare un'attrice famosa, o una costumista. -

Parole sante. Eravamo alla fine degli anni '80...e già era chiara la direzione verso cui saremmo andati.

Berlusconi e la sua corte e cortigiani vogliono far passare che per una donna la normalità è questa e che va detto senza infingimenti.
Ma è lui che ha contribuito a divulgarlo, questo costume. Il consumismo dell'essere umano, lo sfruttamento moderno della donna assunta a puttana. Pagata. Serva di fatto.

Puttane, tutte lo devono essere se serve a far fortuna. Che male c'è?



La crisi di identità delle municipalizzate

E' cosa arci-nota: fino a pochi anni le municipalizzate erano anche sistema di consenso elettorale. Quanti ne abbiamo visti passare dal lavoro operaio a esserne dipendenti.

E' chiaro che il posto era riservato ai più fedeli, a quelli che facevano certo lavoro per certo partito.

Era un sistema che funzionava; i partiti e gli operai ne avevano grande vantaggio.

Nessuno poteva però dire niente, nessuno poteva protestare, e nessuno lo faceva. A che pro?

Il sistemino era congegnato bene; una volta che il partito si insediava nella municipalizzata, procedeva a certe assunzioni. E stavi tranquillo.

Ora le municipalizzate, a corto di soldi e con il sistema partitico franante o cambiato, si trovano in profonda crisi di identità.


giovedì 27 giugno 2013

Se mi ricandido

Mi chiedono se mi ricandido!
Ma io mi sono già ri-candidata tante volte, nel senso che non ho mai smesso di fare politica.
Non avevo certo bisogno di candidarmi a sindaco, come è stato nel 2009,  per fare politica. E poi, anche con questo blog, questo diario preferisco dire, con questo diario propriamente politico non ho mai smesso.

E non smetterò, anche se non dovessi continuare a scrivere qui.

Per me non c'è discrasia fra il mio cosiddetto lavoro, il teatro, e la politica. Tutto il contrario! 

I miei colleghi -non solo quelli dei teatricchi ma anche dei teatroni - non mi capiscono e mi considerano una assoluta 'fuorigenere'. Alcuni ragazzi, che lavoravano con me in teatro qualche anno fa, mi hanno abbandonata proprio per questo. Preferiscono un altro teatro, quello che, pur con istanze sociali eccetera ecciotera,  va nei circuiti ufficiali, anche nei circuiti non ufficiali ufficiali.

Con me i ragazzi si sentivano fuori da tutto. Anche quando andavamo in giro col teatro ragazzi, ci potevano essere contestazioni (memorabile quella del primo spettacolo sulla Befana, L'amore bum bum, che fu rifiutato perché 'hippie'...), e così non poteva andare. 

E poi io non andavo a fare anticamera dai direttori artistici! Dai politici importanti! Con il progettino giusto, lo spettacolino giusto....Ma come si fa...

Quindi io sono già candidata, sono una 'eterna' candidata della politica (e del teatro), contrariamente a tanti che, sia nel teatro che nella politica, sono candidati del partito, per il posto.  Eccetera ecciotera.

mercoledì 26 giugno 2013

Sera

Sera sera
che vieni a fare,
per farmi pensare!

Muovere nuvole
accomodarle
sulla tua fronte
come gioielli

chiappare cirri
e rinserrarli
in un recinto
come d'agnelli

-pazze le nuvole
nel lor viaggi
mille le forme
senza consigli!-

Ah, quello vorresti tu?
Non s'usa più.

Papa Francesco e Obama: il cambiamento che non c'è

Chi mi conosce sa che io non mi sono mai illusa sul fatto che l'elezione del primo presidente di colore, Obama, alla Casa Bianca potesse minimamente cambiare la politica interna ed estera degli Stati Uniti.

Il potere utilizza quello che un tempo ha perseguitato per cambiare la propria facciata, ma mai la sostanza, e per mostrarsi 'diverso' nella sua continuità. Ne è un esempio il sì al matrimonio omosessuale degli stessi Stati Uniti (in polemico aperto contrasto con Santa Romana Chiesa...), che sembra essere un altro passo verso la libertà. In realtà il 'love is love' , il 'passo epocale' è sì un passo verso la libertà, ma anche e soprattutto forse, un inganno. La concessione del potere ai propri sudditi, che non devono però metterlo in discussione.

Lo fa anche con le donne, dando loro l'illusione che l'uscire dalla casalinghitudine (da dove non sono ancora affatto uscite: la condizione attuale della donna è mediamente il più raffinato prodotto della neo-schiavitù post-capitalistica) abbia un risvolto moderno e civile; in realtà, le donne non producono affatto una politica diversa dagli uomini, non esiste una politica 'femminile' (né veramente una femminista più se non in epigonis); non esiste un 'tratto' femminile nella politica partitica attuale; posto che qualcuna abbia questa vaghezza, e questa forza di opporsi alla struttura del potere attuale e di inventarne un'altra, anche nei modi interpersonali, viene subito tolta di mezzo e condannata alla marginalità. 

Così, parallelamente, questo nuovo Papa, questo narratore di Dio che vuole disegnare un'altra Chiesa di Roma, non ci convince e non attendiamo cambiamenti sostanziali; non è stato eletto per questo, ma solo per creare la favola di un'altra chiesa, felice, amorevole, santa, ripulita, dal vago sapore francescano appunto,  e che non ci può essere.

La Notte Nera della Periferia di Prato (4): San Giusto

La zona S. Giusto è divisa in due: la parte del Villaggio Gescal degli anni '50 e la parte più vecchia, nata attorno alla antichissima Chiesa di San Giusto in Piazzanese. La chiesa è di qualche valore, anche da un punto di vista storico, ma  per nulla valorizzata e considerata a livello cittadino.

Il teatro Frassati, appartenente alla Chiesa, non è mai riuscito a decollare come teatro periferico né come centro culturale, sia per problemi strutturali, ma anche perché non ci sono investimenti culturali ad hoc, come invece, in qualche modo la Circoscrizione realizzava nel passato riuscendo a garantire certa continuità nelle aperture. Vani sono stati tutti i tentativi finora, anche di personaggi famosi come Ariani, di organizzare vere e proprie stagioni teatrali all'insegna del comico.

Nella zona del Villaggio Gescal, ora rivalutato dopo essere stato considerato per anni luogo 'brutto' anche dal punto di vista architettonico - ma in realtà risultano ben evidenti gli sforzi di aggregazione sociale della sua costruzione, la sua finalità razionale soprattutto se paragonata ad oggi -, è tornato a nuova vita - vita caotica, vita d'uso quotidiano e per lo più mattutino -  per la massiccia concentrazione di scuole e, successivamente, per la discussa costruzione di Parco Prato e della Multisala.

Quest'ultima ha completamente schiacciato la vecchia San Giusto, anche per una pessima struttura viaria che la circonda: infatti essa è costretta fra Tangenziale, Declassata e Autostrada, a cui si è appunto aggiunta la struttura del grande centro commerciale, che ha finito per marginalizzarla completamente e ridurla ad esclusivo dormitorio.

Insomma, una delle zone di Prato ormai del tutto degradate.


martedì 25 giugno 2013

Varvarito alle Pantanelle?


Nella zona c'è già la Prato Scavi che recupera gli inerti e va avanti e indietro con i propri camioncioni, su una strada che è una strada di campagna... Ora ci vogliono mettere, 'provvisoriamente', anche la Varvarito. Quando dicono 'il Calice' di solito intendono la zona vicino al lago delle Pantanelle, ma non si sa ancora di sicuro, di quale terreno si tratta non è dato sapere esattamente...Là avranno l'opposizione solo degli aironi e non dei cittadini di Viaccia e quindi hanno gioco facile. La zona fa parte del fantomatico Parco della Piana e c'è il lago delle Pantanelle. Strade di campagna devono sostenere i bilici? A due passi dall'impianto del Calice della Depurazione delle Acque della Gida, che immette acqua fetida nell'Ombrone?


(Da Notizie di Prato). Caso Varvarito, a sorpresa l’azienda potrebbe spostarsi al Calice


Il titolare Franco Varvarito chiede che l’autorizzazione venga estesa per un altro anno, nell’area di proprietà a San Giorgio a Colonica o nell’attuale sito, ma è disposto a valutare anche altre ipotesi, pur di non interrompere l’attività e pregiudicare le commesse acquisite. “Già in passato il Comune ci aveva proposto un terreno al Calice, ma si trattava soltanto di tre ettari in un’area che non ritenevamo idonea – dice Franco Varvarito -. Adesso si tratterebbe di un altro terreno, che valuteremo in questi giorni”.  Dopodomani è previsto un nuovo incontro in Prefettura, dopo quello di stamani, a cui hanno partecipato anche il sindaco Cenni, il presidente della Provincia Gestri e l’assessore Stefano Arrighini.Altro colpo di scena nella vicenda Varvarito. Nel corso dell’ennesimo vertice in Prefettura, il Comune ha proposto oggi all’azienda di trasferirsi provvisoriamente in un terreno comunale al Calice, in attesa che sia completato l’iter di cambio destinazione d’uso dei terreni agricoli di Viaccia, di cui la Varvarito è promissaria acquirente dopo l’aggiudicazione della gara pubblica. L’azienda, che ha 103 dipendenti, è da mesi sotto sfratto dall’attuale sede provvisoria al Macrolotto e gode di una proroga che scadrà tra pochi giorni, il 30 giugno.

Nella zona c'è già la Prato Scavi che recupera gli inerti. La zona fa parte del fantomatico Parco della Piana e c'è il lago delle Pantanelle. Di quale terreno si tratta esattamente?

La scuola di teatro al Magnolfi non s'ha da fare

Dunque, ora so, e mi consolo, che non rispondono nemmeno al signor Cecchi, presidente del Met (che, uso le sue stesse parole, "Non è un teatricco che tira a campare"!), D'altronde, a onor del vero,  lui  anche non usa rispondere alle lettere, o almeno non ha mai risposto alla mia. Vuole fare la scuola di recitazione e di scrittura, immagino teatrale, ma non rispondono alle sue richieste!

Intanto il fatto è questo: Alice (o forse è altra?) gestisce il teatro Magnolfi e non facilmente il signor Cecchi e compagnia potranno buttar fuori una cooperativa molto amata dall'opposizione...e in regola con il contratto fino al 2014!
In effetti il caso è tutto politico.
Nel 2014 Cenni sarà riconfermato?, si potrà organizzare, gestire, manovrare,   fare dire baciare lettera testamento, velocemente il tutto con il nuovo scenario politico?

(In calce mi sorge la domanda: vogliono assumere insegnanti! forse dunque ho una possibilità di essere assunta come dramaturg pratese pluripremiata e plurilaureata? o forse altri, più giovani e meglio addestrati e mansueti accederanno a tanto, visto che già,  pur col ciuccio in bocca e la pennina incerta in mano - e risultati dubbi -hanno visto i loro scarabocchi allestiti su cotanto palco...).

PRATO. «Vorremmo fare una scuola di scrittura e di recitazione, assumere insegnanti. Ma il Comune non ci concede la gestione del teatro Magnolfi». È decisamente adirato il presidente del Metastasio, Umberto Cecchi. Questa mattina l'ha palesato in commissione cultura. Ricordando uno dei suoi obiettivi più cari: dare allo stabile un laboratorio di formazione per attori e sceneggiatori, pareggiando il progetto in corso al teatro La Pergola di Firenze. Quello sul quale fare tecnicamente la corsa, visto che pochi mesi fa voleva strappare al Met lo status di stabile della Toscana. Con un intervento di salvataggio insperato da parte dell'assessore regionale Scaletti.
Per dare corpo alla scuola, Cecchi avrebbe individuato un percorso ben preciso: prendere in gestione il teatro Magnolfi e attraverso questa base fisica d'appoggio accedere ai fondi strutturali europei. Da Bruxelles si prevederebbe l'arrivo a Prato di risorse per 450-500 mila euro. Anche finanziariamente significherebbe salire o perdere un treno storico per il mondo culturale. «Io fra un anno non ci sarò più alla presidenza. Indipendentemente da chi sarà il prossimo sindaco. Tuttavia, penso che sia una battaglia da fare, perché dopo di me il Met continuerà ad esserci e non si tratta di un teatricco che tira a campare. È conosciuto in ogni parte d'Europa».
L'intoppo è apparentemente burocratico. Il Magnolfi è attualmente in gestione a una cooperativa, che ha il contratto fino a giugno del 2014 e per gli uffici non è modificabile. Cecchi ha allora spedito una missiva ufficiale ai dirigenti e al sindaco Roberto Cenni per chiedere una soluzione. Fosse a lui sottoposta la questione un lodo l'avrebbe già escogitato: subentrare al contratto della cooperativa. In alternativa lasciarle la gestione delle camere e del ristorante, mettendo a disposizione del Metastasio la parte di teatro vera e propria.
«Ho scritto la lettera due settimane fa – ha confidato Cecchi davanti ai consiglieri comunali sbigottiti –. Non ho ricevuto ancora una risposta». Balzo sulla sedia a parte fatto trasversalmente da Pd e Pdl, il presidente della commissione Roberto Baldi ha disposto la convocazione di una nuova riunione venerdì pomeriggio alla presenza del sindaco e dell'assessore alla cultura per porre un rimedio. Un rimedio politico. Perché il problema sarà pure burocratico, ma – secondo il ragionamento di Cecchi – deve essere intestato alla politica qualora il sindaco e l'assessore non fossero in grado di imporsi sul loro dirigente nel trovare una via d'uscita.
Carlandrea Poli, Il Tirreno del 24 giugno 2013

Laris Pulenas a Luogomano

















Il 10 agosto prossimo, alle ore 19,  replicheremo Laris Pulenas  a Luogomano, nell'Anfiteatro della Val di Bisenzio costruito da Giuliano Mauri. Si corona un piccolo sogno.

Prossimamente vi darò informazioni su come arrivare.

Laris Pulenas a Poggio Castiglioni, Prato, nel luglio 2008

lunedì 24 giugno 2013

Idem Berlusconi

Letta ha chiesto e ottenuto le dimissioni del Ministro Idem per le sue irregolarità contributive eccetera.
Ci piacerebbe che le chiedesse anche al signor Berlusconi, condannato oggi per il caso Ruby.

Vorremmo essere liberati da chi da più di vent'anni ormai sta sulla prima pagina dei giornali televisioni ovunque. (E anche da coloro che, all'opposizione, hanno favorito  e favoriscono la sua permanenza addirittura standoci insieme a governare).

Non lo sopportiamo più, basta. Non riusciamo nemmeno più a leggere i giornali.

Mandatelo da qualche parte a fare il manutentore di mantenute. E con lui tutta quella sua corte dei mantenuti, tutti quelli che stanno al suo libro paga.

Anche quel disgustoso ruzzolamerda parlante che ha detto che Berlusconi è come Pasolini.
Ninetto Davoli dovrebbe dire qualcosa.

Le Ville Medicee, l'Unesco , sì ma intanto...

Le Ville Medicee della Toscana sono diventate patrimonio dell'Umanità. E' una bella notizia.
Il Presidente Rossi, gongolante, dichiara: "Abbiamo un po' più di responsabilità nei confronti del mondo".
Le sue responsabilità non finiscono qui. Si ricorda a tutti che il governo regionale capeggiato da Rossi ancora non sta facendo nulla per la Città Etrusca di Gonfienti (ma anche di altre scoperte simili come a S.Casciano e altre), anzi la ignora del tutto, e che, oltre a promuovere la visione della Toscana da 'Voglio vivere così' e quindi una visione esclusivamente da 'merchandasing', non muove foglia; anzi.
Il suo governo continua a mangiare territorio e a volerlo mangiare con ampliamento di aeroporto e di Interporto, nascondendosi dietro un FALSO PARCO DELLA PIANA  o con altri insediamenti che i tanti comitati nati in questi ultimi anni in Toscana potrebbero ricordargli.
Tra l'altro lui ha detto che non sarà il presidente della Toscana delle seconde case e che vuole industrializzarla...

Ecco due e frasi celebri di Rossi:
"E chi ha detto che in questo senso l'adeguamento dell'aeroporto non possa migliorare le cose? Potremmo pensare ad esempio ad introdurre un "pedaggio" di 1 euro a tutti quelli che frequentano Peretola. In un anno avremmo 2 milioni da dedicare alle politiche di risanamento e potremmo piantare tanti nuovi alberi nel parco della Piana".

"La Breda mi preoccupa molto ma ci sono altre realtà positive come Piaggio, General Electric, la zona del cuoio che aumenta l'export. L'importante è non stare fermi sull'idea di una Toscana felix appisolata e piena di seconde case, anche qui c'è stata una certa superfetazione immobiliare. Martini percepì questo rischio quando nel 2009 lanciò un piano d'intervento anticrisi. Contano ricerca,  infrastrutture, tecnologia. Su questo ci giochiamo il futuro e quello dei giovani che oggi cercano lavoro lontano".

domenica 23 giugno 2013

Nel pallone

Mentre a Prato si discute  - e provincialmente e in funzionale elettorale - dello Stadio e delle sorti della squadra del Prato con annessa  Palla Grossa, mentre la città va a picco nel suo totale immobilismo e indifferenza, e non si curano i fondamentali e solo ogni tanto la vita politica viene scossa da querelle con tema immigrati e si vede la città divisa in pro e contro, come se fosse una partita appunto!, in Brasile si dà una svolta epocale al calcio, e nella patria del calcio.
Molti brasiliani scendono in piazza per dire basta al dispendio di danaro per l'organizzazione dei mondiali di calcio, allo sport superpagato e supercorrotto, sostenendo giustamente che c'è bisogno di spendere per far star meglio la popolazione con scuole, ospedali, cultura... Questa protesta marca il primo arresto di uno sport che nel Novecento ha guadagnato tanto consenso e diffusione, anche fra le donne, per cui le abbiamo viste trasformate in, ah il femminismo!, 'tifose'.

Crolla la venerazione nei confronti del Dio Pallone.

E questa rivolta avviene in contemporanea a quella nei confronti del sultano Erdogan in quel di Turchia (lui, il sultano, parla di complotto dei media stranieri e dell'opposizione!) e di altre piccole proteste di cui i media non parlano...

Nemmeno a dirlo tutte le proteste, pur quelle non violente, hanno visto i cosiddetti stati democratici nella loro più brutale opera di repressione con polizia manganellante.

sabato 22 giugno 2013

Dogaia

Ci passo spesso, al lato del carcere di Prato, alla Dogaia, perché la pista ciclabile lo costeggia.
In questi giorni, il vento forte porta le voci dei carcerati a ciclisti e pedoni, e si sente come i detenuti parlino tra cella e cella, oppure si ha l'impressione che canticchino.

Qualche voce giunge distinta, ma è troppo poco per capire di cosa parlino.

Ogni tanto mi fermo e guardo quelle finestre di celle lontane, da dove spuntano, col caldo, asciugamani e panni vari appesi. Agito le braccia credendo che qualcuno mi possa vedere. Una volta m'è sembrato di ricevere risposta.

Pur nella colpa più tremenda,  nella necessità più assoluta il carcere, di per sé, è qualcosa di incivile e disumano.

Straziante.

La vicenda Marini

Tempi di reazione, tempi di forte ipocrisia.
Tutti contro la signora Marini che si è espressa molto infelicemente contro i ladri che sono entrati in casa dei genitori:“La telefonata di mia sorella mi ha lasciato senza parole: mentre andava in camera si è trovata faccia a faccia in casa con un ladro…. Che città di merda è questa… Extracomunitari ladri stronzi dovete morire subito”. La signora, un po' tristemente, si è affidata a Facebook invece che magari sfogarsi con qualcuno. Capita a tutti di avere queste debolezze. 
Il fatto che abbiano fotografato la sua pagina, la dice lunga sugli 'amici' che aveva collezionato su Facebook (ma di questo parlo nei mio cattivo libretto che presenterò prossimamente, Faccine. La nostra vita su Facebook il 14 luglio prossimo al Pereto della Baracca...).
Ora, il PD avrebbe altro da fare. Per esempio pensare al Monte dei Paschi. (Avete notato che da quando c'è Letta non ne parla più nessuno?).
Per esempio pensare a come abbia ridotto la Regione Toscana, regione vassalla di partito.
Per esempio a come recluti candidati per il proprio partito e li metta qua e là senza molto criterio.
A come non tolleri la benché minima dissidenza al proprio interno, dove è il tratto umano - loro che espellendola dal partito invece vogliono dimostrare che lo posseggono più di tutti perché accettano gli extracomunitari e gli altri no - uno degli aspetti più carenti.

Insomma, il PD ha trasformato il caso in un altro autogol.

venerdì 21 giugno 2013

Sul video Calvana Arcaica Arcana

Mi sono dimenticata, presa dalla questione infinita di Gonfienti Etrusca - ho dato il mio post precedente sull'argomento una sfumatura esclusivamente politica - , di scrivere due parole sul video di ieri sera. Il video è molto efficace: David Fastelli (e la collaboratrice Irene Centauro) hanno raccontato, raccogliendo tanto materiale, la storia di Gonfienti: dal suo ritrovamento, ai dibattiti, a tutte le problematiche connesse.
Molto efficace anche la ricostruzione di Poggio Castiglioni Etrusca, la Calvana Arcaica Arcana, appunto.
A volte, focalizzati sui nostri obbiettivi, ci dimentichiamo delle cose essenziali e di riconoscere i meriti altrui.

Il titolo del documentario è bellissimo.

zero.htmlhttp://primaveradiprato.blogspot.it/2013/06/gonfienti-meno-che-zero.html

Tutto il materiale della 'querelle' sul raddoppio della Declassata al Soccorso, Prato

Ricevo dal Comitato del Soccorso e pubblico volentieri:

"Ciao a tutti,
di seguito tutto il materiale prodotto o raccolto in questi 2 anni nel caso foste interessati ad approfondire.
Il primo documento sono le diapositive usate per l'ultimo incontro pubblico del 13 giugno OpenPrato, in cui abbiamo fatto una panoramica ampia sulle problematiche urbanistiche del quartiere.
Nel secondo invece affrontiamo più specificatamente il tema del raddoppio usando anche i contributi video (Sindaco, Assessore Bernocchi) che abbiamo registrato.
Il resto è documentazione pubblica ordinata cronologicamente".
Filippo Bonanni

Breve riassunto sui problemi del Soccorso:
http://www.comitatosokkorso.it/public/OpenPrato13-06-2013.pdf
http://www.comitatosokkorso.it/public/OpenPratoSintesi13-06-2013.pdf

Approfondimenti con estratti e materiale video sul tema del raddoppio:
http://www.comitatosokkorso.it/public/Materiale_17-07-2012.zip
Una volta decompresso il file, il documento da cui partire è “Diapositive
17-07-2012.pdf”

Documentazioni:
Per le delibere/determine:
http://pubblicazioneatti.comune.prato.it/pubblicazionebinj/jsp/001/HomeDelib
ere.jsp  [al momento questo documento risulta scomparso dal sito internet del Comune di Prato...n.d.r.]
D.C.C. = Delibera di Consiglio Comunale
D.D. = Determina Dirigenziale
G.C. = Delibera di Giunta Comunale
In sequenza cronologica:
D.C.C. 43/2011 (Variante declassata)
D.C.C. 63/2011 (Viadotto – leggere anche relazione tecnica e notare che è
chiamato progetto preliminare ma non contiene alcuno dei documenti previsti
dal Codice dei contratti pubblici art. 165 D.Lgs. 163/2006)
D.D. 2893/2011 (Affidamento SIA ad IRIDE contro la legge art. 91 D.Lgs.
163/2006)
G.C. 361/2011 (Delibera d’indirizzo – il punto 3.d serve per capire il
progetto rampe)
D.C.C. 40/2012 (Adozione Piano Strutturale con emendamento)

S.I.A. e relazione Commissione V.I.A.:
http://www.va.minambiente.it/Ricerca/SchedaProgetto.aspx?ID_Progetto=995
(cliccare su documentazione per lo S.I.A.)
http://www.va.minambiente.it/DownloadFile.ashx?id=1207&t=pVIALO (Parere
commissione)

Progetto rampe:
Lettera a Frasconi:
https://www.facebook.com/notes/comitato-riqualificazione-soccorso/lettera-al
ling-frasconi-e-sua-risposta/284355465008998
Progetto completo: http://tinyurl.com/9n9ogso

Studio di fattibilità Interramento di Prisma Ingegneria:
http://www.prismaing.it/news.htm

Gonfienti meno che zero

Ieri sera sono andata alla proiezione del video Calvana Arcaica Arcana di David Fastelli, che si è avvalso della consulenza del Prof. Giuseppe Centauro e che, insieme a Fiorenzo Gei, presidente del CAI pratese, ha introdotto e condotto la serata.
Il video, oltre a mostrare la ricostruzione in 3 D del sito di Poggio Castiglioni - La Bucaccia, e raccontare la storia della Via Etrusca del Ferro, ripercorre brevemente alcune fasi della battaglia politica da parte dei comitati per la città etrusca di Gonfienti, accennando anche alla messa in scena, nell'ormai lontano da tutti i punti di vista 2008, quando rappresentammo Laris Pulenas a Poggio Castiglioni.
Allora ci illudevamo ancora che il nostro lavoro, la nostra arte diciamo così, potesse servire a qualcosa.
Al momento la situazione di Gonfienti etrusca è disastrosa perché:

1. il sito archeologico non solo non è stato aperto (come aveva promesso anche il sindaco Cenni nella sua campagna elettorale, ma anche tutti quanti dall'altra parte, tutti, facendo a gara a chi prometteva di più), ma si trova ancora una volta nel più totale abbandono: si parla di alberi cresciuti a dismisura;
2. è vero che la competenza è della Sovrintendenza, ma da parte della politica il 'pressing' è stato tiepido...tiepido? C'è stata solo battaglia fra Comune e Provincia a rimbalzarsi le responsabilità, ecco l'attività politica;
3. il 'ricatto' dell'Interporto, che si trova in totale crisi, ha frenato molto ogni possibile sviluppo positivo; addirittura da parte della dirigenza è stato attribuito al rinvenimento della domus e quanto altro il fallimento dell'Interporto stesso;
4. Recentemente la Provincia e la Sovrintendenza avevano annunciato la ripresa degli scavi, entro giugno: un'altra enorme, sfacciata balla della serie.
5. Ho fatto notare che i comitati non si interessano più all'argomento, che non esiste più una possibilità dal basso per rivendicare un bene collettivo; 
6. Del tutto assente la politica e anche i giornalisti (se si esclude Martina Altigeri per Il Tirreno), ma anche molti vecchi 'compagni di lotta' non si sono visti. A dimostrazione di quanto detto sopra.

Grazie comunque alla serata abbiamo potuto confrontarci brevemente sullo status della questione e di apprezzare la ricchezza che la Calvana, se fossimo in un altro paese e avessimo un'altra classe politica, ci potrebbe offrire da un punto di vista archeologico e paesaggistico.

Purtroppo a me, e credo anche a qualcun altro, non può bastare. Il rischio è che, sulla soglia delle nuove amministrative, i falchi eterodiretti volino sopra l'argomento e lo strumentalizzino a loro favore, per poi non fare niente. Cioè si ripeta un copione già visto.

Proposta: aprire assolutamente un tavolo con Soprintendenza, Interporto, rappresentanti politici e amministrativi, associazioni e anche cittadini, senza pregiudizi o preconcetti costituiti di sorta al fine di pianificare azioni concrete subito.


P.S. La serata è stata organizzata dalla associazione La Via Etrusca del Ferro, dal  CAI e dal Museo di Scienze Planetarie)

Per la promessa della ripresa degli scavi, al momento non mantenuta, cfr.
http://primaveradiprato.blogspot.it/2013/05/gonfienti-o-della-novella-dello-stento.html

Maggio Musicale Fiorentino e l'Aeroporto di Peretola


Mentre il Maggio Musicale Fiorentino sta per chiudere i battenti, travolto dal fallimento e dall'incapacità di una classe dirigente e politica vergognosa senza pari, mandando più di trecento persone a casa, ecco che invece l'Aeroporto di Firenze va sicuro verso la sua espansione.
Basta solo che qualche consigliere regionale dica di sì, per avere la maggioranza necessaria: si farà, signor Mattei, questo matrimonio nonostante le sue ritrosie?
(E' incredibile come questi musicisti non vadano a suonargliele in testa che ne so...facciamo un nome? A Renzi! Il fatto è che gli artisti sono la peggiore razza di furbastri e vigliacchi, e non hanno le p...per farlo. Ma quali maestri! Anzi, saranno capaci di votare chi li ha messi per strada in cambio di qualche misera stracciata promessa).

"Nuova pista e holding tra aeroporti. Così la Toscana volerà in serie A
Regione, Firenze e Pisa dal ministro Lupi per Peretola e Galilei
Roma, dall’inviato Sandro Bennucci
«PER TORNARE in serie A dovete... vincere il campionato», dice divertito Maurizio Lupi, ministro dei trasporti (tifoso milanista) al presidente della Regione, Enrico Rossi, e ai sindaci di Firenze e Pisa, Matteo Renzi e Marco Filippeschi. Fuor di metafora, significa che in autunno potrà essere corretto il piano nazionale degli aeroporti scritto a fine gennaio dall’ex ministro Corrado Passera. Ma il sistema toscano, che poggia su Peretola e sul Galilei, approderà nel Core network, fra gli scali strategici d’Europa, solo a due condizioni: 1) il via libera del Consiglio regionale alla nuova pista dell’aeroporto di Firenze; 2) la fusione delle società di gestione dei due scali in una holding.
Oggi Peretola e il Galilei sono in seconda fascia, nel 
network dove Passera ha collocato anche Brindisi, Trapani e Lamezia Terme. La prospettiva del «ritorno in A», piace a Rossi e Renzi, una volta tanto in sintonia per lo stesso obiettivo (salvo scontrarsi, un’ora dopo, sui destini del Maggio musicale). E fanno festosi cenni d’assenso il pisano Fontanelli e i sottosegretari fiorentini, Erasmo D’Angelis del Pd e Gabriele Toccafondi del Pdl, impettiti partecipanti al vertice.
ROSSI rassicura il ministro. Scandisce i tempi: in luglio il Consiglio regionale «adotterà» il piano della Piana; entro dicembre lo approverà. Il governatore si blocca. Ma tutti sanno che cosa vorrebbe aggiungere: «Se non passa mi dimetto e... tutti a casa». Pensiero che fa breccia (le finestre della sala ministeriale si affacciano su Porta Pia) in Matteo Renzi. Che rinforza: «Fra adozione e approvazione, quindi fra luglio e dicembre, Firenze farà il progetto di fattibilità della nuova pista».
Manca il «Bastian contrario», ossia Andrea Barducci, presidente della Provincia di Firenze, vicino a Sesto e Campi, i comuni ribelli della Piana. Lo rappresenta l’assessore Marco Gamannossi: che non apre bocca.
E la 
holding? Tutti, davanti a Lupi, lasciano intendere che si farà. Ma è ovvio che, intorno al tavolo della fusione, la Sat di Pisa vorrà far valere i suoi «volumi» (quasi 5 milioni di passeggeri l’anno che possono diventare 6-7), e le capacità della manager, Gina Giani. Ma Peretola è pur sempre lo scalo del capoluogo e Matteo Renzi, aspirante leader del Pd, non lascerà solo Marco Carrai, presidente di Adf, anche se Firenze non arriva a 2 milioni di passeggeri e ha uno sviluppo massimo di 3-4. Decisivo sarà il ruolo di Rossi. Sempre che tre consiglieri del Pd contrari alla variante (Paolo Tognocchi, Fabrizio Mattei, Vanessa Boretti) non cambino idea. Senza i loro tre voti la maggioranza non ha i numeri. Allora addio core (la serie A degli aeroporti). Perché il ministro milanista non firmerà la «promozione» senza garanzie. (La Nazione)


giovedì 20 giugno 2013

Una donna e Mussolini

DOMENICA 30 GIUGNO  2013
ore 21,30
AL PERETO  DEL TEATRO LA BARACCA

UNA DONNA
 e MUSSOLINI

 La storia d’amore fra Mussolini rivoluzionario socialista e 
la pistoiese anarchica Leda Rafanelli.
La relazione fra Mussolini  e la Rafanelli  durò pochi mesi: dal marzo 1913 all’ottobre 1914; qui si  presentano in forma scenica le lettere d’amore che lui  le scrisse, e che lei commenta e introduce.

Rielaborazione e lettura a cura di Maila Ermini
Con Gianfelice D’Accolti

Ingresso con offerta libera.
Teatro La Baracca, via Virginia Frosini 8, Prato.
Telefono 0574-812363  www.teatrolabaracca.com    labaracca@tin.it
E’ consigliata la prenotazione.  In caso di pioggia lo spettacolo avrà luogo all’interno del teatro.



Candidati PD

Sui giornali è aperta la caccia al candidato Sindaco del PD di Prato per le prossime elezioni.
Parlano di Biffoni, un bel ragazzo piacione, che però è troppo piacione, renziano ma un po' meno, quel tanto che basta per non cambiare nulla negli assetti del potere pratese. E' quello che vogliono e cercano a ogni elezione. Io gli avrei preferito Oliva, che mi sembra molto più avanti e libero.

Si parla anche di Mattei. Il vecchio che avanza e che devono riciclare.

Puttane di Stato

Alla ricerca di soldi, per non aumentare l'IVA!, qualcuno (la Lega) pensa di tassare le prostitute. E quindi di legalizzarle. Ma a chi è venuta questa bella idea? Non mi dire che si tratta di uomini! Che fantasia, che rigore morale, che profili di politici!

E poi viene proprio da ridere! L'introito per lo Stato sarebbe irrilevante, l'evasione fiscale enorme. Andrebbero solo le puttane a nero, con conseguente ulteriore abbrutimento delle donne.

Questi politicanti fasulli o chi per loro pensano qui di essere in Olanda.

Dove, tra l'altro, a smentire chi dice che le prostitute per le strade sono una visione squallida e per questo bisogna riaprire le case chiuse eccetera, basta farsi un giretto per Amsterdam, quartiere a luci rosse, per farsi venire il vomito.

Lo Stato che guadagna dalla prostituzione non è morale, come sosteneva la Merlin.
Infatti l'Olanda fa mercato e turismo sul sesso, ci guadagna sfacciatamente, in linea con la propria cultura bancaiola e mercantile, poco guardando per il sottile, a volte, alla dignità dell'essere umano. Money is first.

Io partirei con un programma di educazione sessuale nelle scuole, tanto per cominciare alla lontana. Come direbbe la mia Matilda.

Non solo le donne sono sfruttate per le loro prestazioni domestiche, assistenziali senza nessun compenso, le mule di casa, perno di tutta l'economia nazionale (che succederebbe se le donne si fermassero in casa? non è questa una forma camuffata di schiavitù che ancora resiste a tutto?); ora anche puttane di stato.

Intanto leggetevi questo documento contro la legalizzazione della prostituzione della professoressa emerita e attivista americana Janice G.Raymond.


"10 Ragioni per Non Legalizzare la Prostituzione
di  Janice G. Raymond. 
Coalition Against Trafficking in Women International (CATW) (25 Marzo 2003)
    
Le seguenti motivazioni sono rivolte a tutti gli stati che sostengono le forme di   prostituzione, includendo ma non limitandosi alla piena legalizzazione dei bordelli e dei lenoni, alla depenalizzazione dell’industria del sesso, regolando la prostituzione per mezzo di leggi che ad esempio indicano o comandano dei controlli sanitari per le donne che si prostituiscono, o ogni sistema in cui la prostituzione é riconosciuta come un « lavoro del sesso » o che la sostiene come una scelta di impiego.

Poiché i paesi stanno considerando di legalizzare e depenalizzare l’industria del sesso, vi esortiamo a considerare i modi in cui, legittimando la prostituzione come « lavoro », non si rafforza il potere delle donne che si prostituiscono ma si rafforza ogni aspetto nell’industria del sesso.

  1. La legalizzazione/ depenalizzazione della prostituzione é un regalo per i lenoni, i trafficanti e l’industria del sesso.
  2. La legalizzazione/depenalizzazione della prostituzione e dell’industria del sesso promuove il commercio del sesso.
  3. La legalizzazione/depenalizzazione della prostituzione non controlla l’industria del sesso. La espande.
  4. La legalizzazione/depenalizzazione della prostituzione aumenta la prostituzione clandestina, nascosta, illegale e di strada.
  5. La legalizzazione della prostituzione e la depenalizzazione dell’industria del sesso aumenta la prostituzione minorile.
  6. La legalizzazione/depenalizzazione della prostituzione non protegge le donne che si prostituiscono.
  7. La legalizzazione/depenalizzazione della prostituzione aumenta la domanda di prostituzione.Essa aumenta la motivazione degli uomini a comprare le donne per ottenere prestazioni sessuali in una serie molto più ampia e permissiva di contesti socialmente accettabili.
  8. La legalizzazione/depenalizzazione della prostituzione non favorisce la salute delle donne.
  9. La legalizzazione/depenalizzazione della prostituzione non rafforza la scelta delle donne.
  10. Le donne nel mondo della prostituzione non vogliono che l’industria del sesso sia legalizzata o depenalizzata."
Per il resto del documento,  dove si approfondiscono i singoli punti:

Il piccolo Pereto alla grande

Il Pereto piace molto. Dopo gli spettacoli la gente non vuole andare via.
Anche stasera, per l'anteprima di Fata Perina, applauditissima, è stato così.

Per me stasera una vera e propria sperimentazione su un testo completamente in rima con tema fantastico; il rischio è quello di essere sdolcinati, banali quando si tratta con tale materia, e dunque non  facile: eppure i ragazzi non hanno fatto una mossa, hanno riso, e sarebbero rimasti ancora un'altra oretta, o, come ha detto una bambina: -Ricomincia daccapo.
La canzone finale, eh, quella mi è venuta proprio bene: timbro giusto, fiato, recitazione, musica quasi perfetta - un valzerino semplice semplice che ho composto in la maggiore-, ma la musica, così suonata nel recitato, com'è difficile a eseguire!

C'è più gente rispetto all'anno passato e, per ora, discretamente generosa.
Per Una donna e Mussolini  - spettacolo clou dell'estate -, abbiamo già diversi prenotati; per cui, chi fosse interessato, si sbrighi a chiamare.
Da noi, uno spettatore, che arriva fino a la Baracca lasciando le luci e le fanfare del centro, vale dieci.
Abbiamo bisogno di questo calore, grazie.

mercoledì 19 giugno 2013

Favola criminale: la nonna racconta l'omicidio di Perugia

In una città chiamata Perugia, tanti e tanti anni fa, in una casetta, vivevano alcuni studenti di buona famiglia, tutti bellini e bravi. Tutti bianchi europei, e c'era anche una bella ragazza americana; e solo uno era nero. Ed evidentemente cattivo.
Una sera, così raccontano, a qualcuno gli venne in mente di fare un giochetto strano, ma una delle ragazze disse di no. Non si sa come non si sa perché, la ragazza, che era inglese e bianca, e che aveva detto di no, fu uccisa.

Quando arrivò la polizia, tutti dissero (erano in tre) che nessuno era stato, - insomma la stessa risposta di Ulisse a Polifemo - ma fu evidente subito a tutti la colpa era del ragazzo negro.

Però la cosa non tornava nemmeno, che il ragazzo nero si difese e disse che lui non era stato a condurre quel gioco finito male; o che non era stato solo lui. La colpa era anche degli altri due.

Ma allora era colpevole anche il bravo ragazzo europeo e la ragazza americana? Sembrava a tutti impossibile.

Dopo vari processi e vari giorni di galera, qualcuno ci provò a incastrarla!, la ragazza americana grazie all'America americana, fu fatta tornare in America. Ah, certamente lei era innocente, essendo dell'America americana!

Poi dei giudici, incaponiti, dissero che le cose non erano state tanto chiare, e che dovevano rifare il processo. I due ragazzi accusati non erano affatto innocenti; c'era sembra concorso di colpa...
Intanto l'unico rimasto in galera era il ragazzo negro, che era stato incastrato dalle prove...; gli altri, in particolare la ragazza americana grazie all'America americana non tornò più nella città di Perugia. L'altro che rimase, pur bravo ragazzo bianco di buona famiglia, tuttavia non era americano e cercò di difendersi come poté, fino a quando...

Qui il racconto si interrompe, la favola criminale, dice la nonna, finirà di raccontarla un'altra volta, quando la memoria le riporterà dettagli che oggi non ricorda.

La Maturità e i Professori sottopagati

E' disgustosa la retorica sull'esame di Maturità e l'eco che la notizia degli esami ha sulla stampa.

Propongo invece di parlare di come i professori siano pagati male e peggio considerati, anche e proprio durante gli esami: per un mese in più di grosso lavoro prenderanno mediamente 200 euro in più.

Vergogna.

La Notte Nera della Periferia 3: Galciana

Galciana, questo grande paesone della città di Prato, ha la sua storia, anche se non si vede, deturpata nel '900 dalla disordinata espansione industriale che ha contraddistinto tutta Prato.
Sembra sia figlia dei Longobardi, che ci coltivavano il riso.
La sua storia risplende un po' nella vecchia chiesa di S.Pietro, di un romanico delicato e commovente, di cui nessuno si cura, visione che peraltro viene sciupata dall'orribile chiesa moderna che le hanno costruito accanto.

La cittadina ha un po' di respiro grazie alla sede della Circoscrizione Ovest e, soprattutto alla biblioteca, punto di riferimento non solo degli abitanti di Galciana.

I testimoni di Geova che ci hanno costruito una sede importante non producono attività culturale, ma solo traffico e caos in occasione delle loro ricorrenze.

Per il resto, a parte la Pro Loco che piuttosto negli anni passati si è curata di sfilate di moda, i soliti circoli piuttosto malandati, non ci risulta pervenuta nessuna vita culturale o altro. In particolare dal declino, anzi dallo smantellamento avanzato delle circoscrizioni si potrebbe quasi parlare di morte civile e degrado in atto (e non solo per colpa dei cinesi).

Non sappiamo prevedere cosa succederà quando il discusso ospedale che le hanno costruito in pancia sarà messo in funzione.

Al momento è soprattutto un dormitorio, dato che i tessitori rimasti sono davvero pochi e le vecchie grandi fabbriche sono state trasformate in appartamenti.

L'ex-cinema non diventerà teatro perché i soldi non si sa che fine hanno fatto, così come si legge in questi articoli del Il Tirreno:

"Niente centro di aggregazione a Galciana. Altre case al posto del teatro. C'era una volta il "Cinema Nuovo" a Galciana, tanto frequentato dalla gente negli anni Sessanta. Doveva diventare un teatro di periferia (a Prato fuori dal centro c'è solo "La Baracca" di Casale) con 200 posti, negli spazi di proprietà della Curia e facenti capo alla parrocchia di don Luca: di quei 774mila euro stanziati all'epoca della seconda giunta Mattei non se ne sa più nulla. Un centro di aggregazione che i galcianesi aspettano da anni, un intervento voluto dalla Circoscrizione e dalla Curia che l'amministrazione l'avrebbe concesso in comodato per una ventina di anni. «Un impegno che rischia di saltare - fa sapere il presidente Mosca - perché sarebbe intenzione dell'amministrazione costruirci lì degli appartamenti. Una promessa non mantenuta». (!8/06/2011).

"PRATO. Il Comune decide di non onorare una convenzione con la Diocesi per la ristrutturazione del teatro di Galciana, lasciando incredulo il parroco Don Luca Rosati. Tecnicamente l'operazione è un ristorno come spiega immediatamente l'assessore ai lavori pubblici, Roberto Caverni.  «Abbiamo deciso di non versare i 770 mila euro in cambio del comodato d'uso ventennale del teatro inizialmente previsti perché esiste una norma specifica che impedisce agli enti locali di impegnare risorse in beni appartenenti a terzi. Sul contratto stipulato dalla scorsa amministrazione nel lontano 2005 si potrebbe pertanto ipotizzare un profilo di irregolarità». Chiaro il concetto. Di fronte ai vincoli di finanza pubblica Caverni e i suoi colleghi hanno deciso di non correre il rischio di vedersi mettere gli occhi addosso dai giudici della Corte dei Conti. Solo una questione di metodo? Difficile immaginarlo, almeno ad ascoltare le parole di Caverni: «Dobbiamo già provvedere a tanti, troppi spazi dedicati ai teatri a fronte, invece, di disponibilità di bilancio calanti». E proprio nel merito viene ribaltata questa analisi da Don Rosati. «Se il problema è avere troppi teatri potremmo pensare ad eliminarne qualcuno in centro. Penso che sia un errore cancellare in toto l'aspetto culturale in una zona già di per sé povera di spazi d'aggregazione. Anche soltanto pensando al nuovo ospedale il Comune dovrebbe agire per riqualificare la circoscrizione Ovest». Il parroco di Galciana non vuole surriscaldare gli animi. All'amministrazione rivolge soltanto un'accusa di indelicatezza per aver cambiato le carte in tavola. E, cosa ben peggiore, senza alcuna comunicazione ufficiale al diretto interessato. Il punto apicale d'amarezza Don Rosati lo raggiunge quando pensa a tutto l'impegno sprecato in 6 anni. «C'è stato un rimpallo e un tergiversare assolutamente incomprensibile» dice sconsolato. Inutile il lavorio della parrocchia, che di suo si era già messa d'impegno per presentare un progetto meno oneroso, scendendo nel budget. Non è bastato per evitare il ritiro unilaterale del Comune. Contro il quale Don Rosati pensa di investire i suoi superiori per programmare delle mosse a cautela della convenzione". (C.A.Poli, 11/11/2011)

Le delibere di giunta e Gonfienti

Andando a cercare, tanto per curiosità, una delibera comunale di qualche tempo fa mi ha colpito la facilità con cui vengano assegnati i soldi e spesso senza chiarire un bel niente, con frasi generiche, rituali; i discorsi introduttivi non introducono che aria fritta,  e spesso quelli successivi non mostrano bene a chi e come i soldi vadano.
Il linguaggio usato è sbrigativo e veloce, il solito burocratese, ma andante sempre più di fretta; si capisce che non c'è nessuna voglia di dare spiegazioni più approfondite.

E' chiaro, per esempio, che se necessario, i soldi li trovano insieme alla giustificazione per farlo. Per questo penso che se avessero voluto, avrebbero potuto assegnare un po' soldi per la Città Etrusca, tanto per fare un illustre esempio. Sarebbero andati a cercare le parole adatte, del tipo: "Considerato che la Città Etrusca...Visto che...Visto l'articolo...". Non l'hanno voluto fare. Sono proprio questi documenti, in particolare le Delibere di Giunta - le più sbrigative e perentorie - , che dimostrano questa non volontà.

martedì 18 giugno 2013

Pratoincontra e il mio cachet (che mal di testa)

Un amico mi segnala un post del blog radicale Liber@mente di Vittorio Giugni, che riguarda Pratoincontra e che copio qui sotto.
Sì sì sapevo sapevo, anche se non nei dettagli.
Torno adesso da teatro, prove all'aperto, col caldo. Per pochi spiccioli, anche se la soddisfazione è tanta. Ho mal di testa, una lieve nausea.
Che dire? Mi fa piacere che dopo anni che denuncio questo sperpero e questa propaganda a nostre spese, qualcuno, che può accedere a documenti del Comune più facilmente di altri, possa renderci edotti di tanto spreco.
Beninteso, per tale evento, nel passato, è stato speso anche di più. 

Per il mio spettacolo, Cuori di donna, io prenderò briciole rispetto a quello che prende il Veronesi regista. Lui per due chiacchiere incassa 10.000 Euri; io per uno spettacolo ne prenderò 1.000. 
Che tra l'altro come un dio (ma de che ma de che!)  insieme alle altre 'cimazze prateronzole' campeggia in gigantografie come emblema della pratesità vincente davanti all'inutile Pecci.
Che ingiustizie. Che volgarità. 
Serve un cachet, ma per il mal di testa.

"Prato Incontra" è la denominazione che il Comune di Prato ha assegnato ad una simpatica serie di quattro chiacchierate tra Sandro e Giovanni Veronesi ed alcuni nomi in vista della cultura e della musica italiana. Sotto il coordinamento artistico del regista Giovanni. Il primo incontro ha visto colloquiare, in una splendida Piazza del Comune stracolma di cittadini, proprio il più giovane dei Veronesi con Giuliano Sangiorgi, amatissimo frontman dei Negramaro! Prossimamente è in calendario l'incontro di Sandro Veronesi (Premio Strega 2006) con l'amico scrittore Niccolò Ammanniti (Premio Strega 2007)!



A seguire, riteniamo, verranno effettuati altri due incontri! Con date ed ospiti ancora sconosciuti.
Quel che è noto, invece, è che con una delibera della Giunta Comunale del 12 giugno è stata autorizzata la serie d'incontri e sono state concesse al Dirigente le risorse per farvi fronte. Si tratta di una somma pari a 105.000 euro!! (Che vanno ad aggiungersi ai 250.000 stanziati per il Festival del Pane e dintorni; ai 500.000 per l'acquisto di due opere d'arte! Somme che, di qui a poco, si dilateranno ancor di più poichè ci sarà da far fronte alla Pratestate-già stanziati i primi 150.000 euro-, al Settembre Pratese, alla riapertura del Museo Civico di Palazzo Pretorio, ecc. ecc. Noi non siamo affatto contrari a queste spese "voluttuarie". Ci meravigliamo soltanto per le risorse che, al di là delle lamentele, i Comuni ancora, evidentemente, possiedono in una certa abbondanza...!!)
Con un provvedimento dello stesso giorno, 12 giugno, il Dirigente ha disposto impegni di spesa per circa 55.000 euro così ripartiti (primi due eventi): 

24.200 al Sig. Gianluca Bertoletti, ideatore ed organizzatore di "Prato Incontra" 2013; 

24.200 alla Ditta OGI Film;   

6.050 euro alla Ditta Villa La Grotta per la logistica delle manifestazioni in parola. 

Per un totale di circa 54.000 euro complessivi!! 

Gianluca Bertoletti, oltre che della propria ditta individuale, è anche proprietario della Ditta Villa La Grotta (insieme alla sorella Claudia..). La OGI Film, invece, è di proprietà di Giovanni Veronesi (al 95%) e della sua compagna, l'attrice Valeria Solarino (5%)!! 
Del budget assegnato (105.000 euro) rimangono altri 51.000 euro per i prossimi due incontri che completeranno il cartellone!!
Qualche osservazione e qualche commento ci sembra doveroso!!
Noi riteniamo giusto e corretto che chi presta una sua opera, manuale o d'ingegno creativo, debba essere sicuramente remunerato!!
Appaiono, però, assai sproporzionati, almeno al nostro occhio profano, alcuni dei compensi fissati dal Comune di Prato in adesione, evidentemente, alle richieste dei prestatori d'opera. Al netto dell'IVA i cachet di Gianluca Bertoletti (per le due ditte impegnate..) assommano a 12.500 euro a serata!

Così come assai "remunerativo" appare il compenso riservato a Giovanni Veronesi: 10.000 euro ad evento!! Non vogliamo fare demagogia, ma quella cifra, per una serata di chiacchiere con un amico musicista, non la raggiunge un cassintegrato in un anno e nemmeno uno dei milioni di pensionati da 800 euro al mese!! L'ultima osservazione che desideriamo fare riguarda il grande battage pubblicitario che i media locali hanno riservato alla presenza a "Prato Incontra" 2013 dei due Veronesi Bros!! A dire della stampa locale sembrava quasi che la loro partecipazione fosse un omaggio alla comune "pratesità"!! Viceversa pare trattarsi di una normale transazione commerciale tra artisti e committenti pubblici! 
Il che, se permettete, fa assumere alla gradevolissima iniziativa del Comune di Prato un altro sapore. Con un retrogusto amarognolo!!  (Vittorio Giugni)


Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.