venerdì 21 giugno 2013

Gonfienti meno che zero

Ieri sera sono andata alla proiezione del video Calvana Arcaica Arcana di David Fastelli, che si è avvalso della consulenza del Prof. Giuseppe Centauro e che, insieme a Fiorenzo Gei, presidente del CAI pratese, ha introdotto e condotto la serata.
Il video, oltre a mostrare la ricostruzione in 3 D del sito di Poggio Castiglioni - La Bucaccia, e raccontare la storia della Via Etrusca del Ferro, ripercorre brevemente alcune fasi della battaglia politica da parte dei comitati per la città etrusca di Gonfienti, accennando anche alla messa in scena, nell'ormai lontano da tutti i punti di vista 2008, quando rappresentammo Laris Pulenas a Poggio Castiglioni.
Allora ci illudevamo ancora che il nostro lavoro, la nostra arte diciamo così, potesse servire a qualcosa.
Al momento la situazione di Gonfienti etrusca è disastrosa perché:

1. il sito archeologico non solo non è stato aperto (come aveva promesso anche il sindaco Cenni nella sua campagna elettorale, ma anche tutti quanti dall'altra parte, tutti, facendo a gara a chi prometteva di più), ma si trova ancora una volta nel più totale abbandono: si parla di alberi cresciuti a dismisura;
2. è vero che la competenza è della Sovrintendenza, ma da parte della politica il 'pressing' è stato tiepido...tiepido? C'è stata solo battaglia fra Comune e Provincia a rimbalzarsi le responsabilità, ecco l'attività politica;
3. il 'ricatto' dell'Interporto, che si trova in totale crisi, ha frenato molto ogni possibile sviluppo positivo; addirittura da parte della dirigenza è stato attribuito al rinvenimento della domus e quanto altro il fallimento dell'Interporto stesso;
4. Recentemente la Provincia e la Sovrintendenza avevano annunciato la ripresa degli scavi, entro giugno: un'altra enorme, sfacciata balla della serie.
5. Ho fatto notare che i comitati non si interessano più all'argomento, che non esiste più una possibilità dal basso per rivendicare un bene collettivo; 
6. Del tutto assente la politica e anche i giornalisti (se si esclude Martina Altigeri per Il Tirreno), ma anche molti vecchi 'compagni di lotta' non si sono visti. A dimostrazione di quanto detto sopra.

Grazie comunque alla serata abbiamo potuto confrontarci brevemente sullo status della questione e di apprezzare la ricchezza che la Calvana, se fossimo in un altro paese e avessimo un'altra classe politica, ci potrebbe offrire da un punto di vista archeologico e paesaggistico.

Purtroppo a me, e credo anche a qualcun altro, non può bastare. Il rischio è che, sulla soglia delle nuove amministrative, i falchi eterodiretti volino sopra l'argomento e lo strumentalizzino a loro favore, per poi non fare niente. Cioè si ripeta un copione già visto.

Proposta: aprire assolutamente un tavolo con Soprintendenza, Interporto, rappresentanti politici e amministrativi, associazioni e anche cittadini, senza pregiudizi o preconcetti costituiti di sorta al fine di pianificare azioni concrete subito.


P.S. La serata è stata organizzata dalla associazione La Via Etrusca del Ferro, dal  CAI e dal Museo di Scienze Planetarie)

Per la promessa della ripresa degli scavi, al momento non mantenuta, cfr.
http://primaveradiprato.blogspot.it/2013/05/gonfienti-o-della-novella-dello-stento.html

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