giovedì 6 giugno 2013

La mistificazione di Gonfienti -1

Comincio con questo articolo l'analisi della mistificazione elettorale che sarà fatta sull'argomento Gonfienti, sulla città etrusca, il parco archeologico e/o Parco della Piana da qui alle prossime elezioni del 2014. Com'è già evidente, siamo già entrati in campagna elettorale.

Analizzerò ogni dibattito, incontro eccetera di cui verrò a conoscenza, e prego tutti coloro che mi leggono di segnalarmeli.
Com'è noto, dal 2009 non è stato fatto assolutamente nulla per l'apertura al pubblico della città etrusca di Gonfienti, nonostante le promesse di tutti. Or sono tre anni fa chiesi anche al Presidente della Circoscrizione Est di Prato di mettere almeno un cartello, provocatoriamente, e comunque sancire il luogo. Niente di fatto.
Stasera ci sarà un incontro organizzato dalla Provincia dal titolo  Tezan. Gli etruschi e il commercio  . Sappiamo che la Provincia, tramite l'ex-assessore Nesi ora passato a miglior stato a Roma per un ciuffetto di voti, ha sempre pianto tanto, ma sostanzialmente nulla ha fatto: sì ha annunciato i 500 mila euri per la prosecuzione degli scavi, e recentemente è stato dichiarato che questi scavi ripartiranno, ma , nella migliore delle ipotesi tutto è finalizzato a favorire l'ente, la Soprintendenza che, da vera padrona e regina, guarda tutti noi dall'alto e ci manda i suoi strali se non siamo dalla parte sua, se la critichiamo nel suo strano immobilismo: nulla di fatto per riaprire al pubblico il sito archeologico, come si dice, per ridarlo alla città. D'altronde la Soprintendenza nega anche l'esistenza di una Calvana etrusca (meglio nascondere quello che c'è lassù, altrimenti ci vanno i tombaroli) e piangendo mancanza di denaro, in realtà sottrae a tutti un bene che è di tutti. In questo lamento è stata sostenuta dalla Provincia e nelle passate elezioni da comitati e gruppi di cosiddetta 'Sinistra', tutti misteriosamente scomparsi in questi anni, ma che, siamo certi riappariranno presto, anzi qualcuno è già riapparso sotto le nuove inconcludenti forme.
La Provincia  si oppone al Comune, dove al momento tutto tace e non è stato fatto ugualmente nulla, se non proclami da parte del Sindaco Cenni,  in questo campione di immobilismo e attento a non irritare la vita e le mire espansionistiche del fallimentare Interporto, nella cui proprietà sono incuneati i fazzoletti antichi che si sarebbero voluti, per preservarli meglio, addirittura ricoprire (così la Soprintendenza, ma anche altri), e così evitare il problema. 
Con il convengo di stasera si intende:
1. mostrare che la Provincia vuole che Gonfienti esista, che c'è, e quindi è bugiardo (come me) chi dice che non è così; che nessuno, nella prossima disfida elettorale, potrà accusare la Provincia di immobilismo nei confronti di Gonfienti;
2. che Gonfienti è vista ancora una volta come via del commercio, per cui la Gonfienti antica commerciale sta alla Prato moderna e manifatturiera e interportuale. Quindi la conseguenza è che l'Interporto è la naturale conseguenza storica di un passato che ha visto questa nostra città con questa vocazione. Qui l'argomento etruschi viene totalmente mistificato, come si legge anche nella scolastica presentazione.

A proposito di approccio 'popolare' all'argomento: in una enciclopedia sugli etruschi, titolata "Etruschi" e venduta a fascicoli dalla La Nazione circa un anno fa (anno di pubblicazione 2011, editore Bonechi, ma non sono certissima), a cui ha collaborato anche l'ispettrice Poggesi della Sovrintendenza Fiorentina, Gonfienti non è nemmeno citata, non esiste. Sarebbe interessante chiederle il perché di questa omissione, visto che lei si pregia di essere la specialista della nostra città antica.

Questo è il testo  dell'invito di stasera:


"Ambra Giorgi  
Maria Chiara Bettini   
e
 Paolo Giulierini  presentano 
 “ Tezan. Gli etruschi e il commercio  
  Atti del convegno di Carmigano e Poggio a Caiano
  ottobre 2010   

 Giovedì  giugno ore  21  presso la Provincia di Prato

 La presentazione del tema nasce dal presupposto che tra Artimino, Gonfienti, Fiesole si snodarono importanti vie commerciali dirette sia oltre Appennino  - basti pensare alla città gemella di Marzabotto -  sia verso il mare Tirreno, che verso l’Etruria interna, testimoniate ampiamente dai reperti “esotici” rinvenuti in loco  - basti pensare agli avori di Montefortini  -  sia alla posizione strategica di Gonfienti, centro gemello di Marzabotto. .
Il commercio degli Etruschi si basa, come noto, sulla possibilità di offerta costituita dai metalli, prodotti dell’allevamento e agricoli locali e relativo surplus economico, e va inteso nella sua dimensione più estesa: non solo, cioè, come mero scambio di prodotti, ma anche come possibilità di incontro-confronto di mondi lontani, competizione economica, creazione di infrastrutture e mezzi tesi al miglioramento dei contatti, sviluppo sociale e culturale.
In ultima analisi dietro ogni oggetto partito e arrivato si snoda una storia di uomini che lo produssero, lo acquistarono, lo esibirono, lo conobbero, e che furono sempre, spesso a loro insaputa, legati da un filo invisibile. 
(Paolo Giulierini, conservatore del Museo della Città Etrusca e Romana di Cortona)"

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ci sarà quello organizzato dai grilletti capitanati da Baldi&Barosco (&Fedi) - con la partecipazione di Centauro - il 18/06

Dopo aver lungamente fatto linguainbocca col sindaco pseudocivico, che su Gonfienti non ha mosso una pietra, i grilletti ora si ricordano dell'esistenza di Gonfienti.

Un po' più a Nord, si chiamerebbero facce di tolla!

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