giovedì 20 giugno 2013

Puttane di Stato

Alla ricerca di soldi, per non aumentare l'IVA!, qualcuno (la Lega) pensa di tassare le prostitute. E quindi di legalizzarle. Ma a chi è venuta questa bella idea? Non mi dire che si tratta di uomini! Che fantasia, che rigore morale, che profili di politici!

E poi viene proprio da ridere! L'introito per lo Stato sarebbe irrilevante, l'evasione fiscale enorme. Andrebbero solo le puttane a nero, con conseguente ulteriore abbrutimento delle donne.

Questi politicanti fasulli o chi per loro pensano qui di essere in Olanda.

Dove, tra l'altro, a smentire chi dice che le prostitute per le strade sono una visione squallida e per questo bisogna riaprire le case chiuse eccetera, basta farsi un giretto per Amsterdam, quartiere a luci rosse, per farsi venire il vomito.

Lo Stato che guadagna dalla prostituzione non è morale, come sosteneva la Merlin.
Infatti l'Olanda fa mercato e turismo sul sesso, ci guadagna sfacciatamente, in linea con la propria cultura bancaiola e mercantile, poco guardando per il sottile, a volte, alla dignità dell'essere umano. Money is first.

Io partirei con un programma di educazione sessuale nelle scuole, tanto per cominciare alla lontana. Come direbbe la mia Matilda.

Non solo le donne sono sfruttate per le loro prestazioni domestiche, assistenziali senza nessun compenso, le mule di casa, perno di tutta l'economia nazionale (che succederebbe se le donne si fermassero in casa? non è questa una forma camuffata di schiavitù che ancora resiste a tutto?); ora anche puttane di stato.

Intanto leggetevi questo documento contro la legalizzazione della prostituzione della professoressa emerita e attivista americana Janice G.Raymond.


"10 Ragioni per Non Legalizzare la Prostituzione
di  Janice G. Raymond. 
Coalition Against Trafficking in Women International (CATW) (25 Marzo 2003)
    
Le seguenti motivazioni sono rivolte a tutti gli stati che sostengono le forme di   prostituzione, includendo ma non limitandosi alla piena legalizzazione dei bordelli e dei lenoni, alla depenalizzazione dell’industria del sesso, regolando la prostituzione per mezzo di leggi che ad esempio indicano o comandano dei controlli sanitari per le donne che si prostituiscono, o ogni sistema in cui la prostituzione é riconosciuta come un « lavoro del sesso » o che la sostiene come una scelta di impiego.

Poiché i paesi stanno considerando di legalizzare e depenalizzare l’industria del sesso, vi esortiamo a considerare i modi in cui, legittimando la prostituzione come « lavoro », non si rafforza il potere delle donne che si prostituiscono ma si rafforza ogni aspetto nell’industria del sesso.

  1. La legalizzazione/ depenalizzazione della prostituzione é un regalo per i lenoni, i trafficanti e l’industria del sesso.
  2. La legalizzazione/depenalizzazione della prostituzione e dell’industria del sesso promuove il commercio del sesso.
  3. La legalizzazione/depenalizzazione della prostituzione non controlla l’industria del sesso. La espande.
  4. La legalizzazione/depenalizzazione della prostituzione aumenta la prostituzione clandestina, nascosta, illegale e di strada.
  5. La legalizzazione della prostituzione e la depenalizzazione dell’industria del sesso aumenta la prostituzione minorile.
  6. La legalizzazione/depenalizzazione della prostituzione non protegge le donne che si prostituiscono.
  7. La legalizzazione/depenalizzazione della prostituzione aumenta la domanda di prostituzione.Essa aumenta la motivazione degli uomini a comprare le donne per ottenere prestazioni sessuali in una serie molto più ampia e permissiva di contesti socialmente accettabili.
  8. La legalizzazione/depenalizzazione della prostituzione non favorisce la salute delle donne.
  9. La legalizzazione/depenalizzazione della prostituzione non rafforza la scelta delle donne.
  10. Le donne nel mondo della prostituzione non vogliono che l’industria del sesso sia legalizzata o depenalizzata."
Per il resto del documento,  dove si approfondiscono i singoli punti:

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