sabato 17 marzo 2012

Interporto

Ecco quello che faranno a Prato.
Intanto raccontano le balle che l'Interporto della Toscana Centrale va bene, i 'successi'; poi che vogliono espandersi.
Altro che Parco Archeologico e città etrusca di Gonfienti! Quante balle raccontate, eh? E voi che li avete votati, questi signori, siete contenti?, questi signori che plaudono a queste scelte, che dicono che tutto questo creerà nuovo lavoro!
Cemento su cemento, non finiscono più.
I politici inetti e cementificatori vanno mandati a casa. E forse presto, qualcuno di loro ci andrà, magari mandato da qualche giudice.


INTERPORTO
Un maxiampliamento da ottanta milioni di euro

PRATO Un bilancio decisamente positivo per l'Interporto della Toscana Centrale; tutti i capannoni affittati o venduti, completamento della piattaforma intermodale che ora raggiunge gli 83.000mq con 6 binari ciascuno lungo 650 metri, capaci di smistare ogni anno 800.000 tonnellate di container su gomma e altrettanti per ferrovia. «Siamo riusciti anche a portare all' interno dell' interporto i magazzini generali che sono gestiti da una società mista Interporto service- spiega il presidente Angelo Pezzati - e a porre le basi per un accordo con il porto di La Spezia per la gestione del retro porto; in pratica gestiremo lo smistamento delle merci verso l'Est dell' Italia e dell' Europa. Un altro obiettivo raggiunto è l'intercettazione dei treni provenienti dall' Austria e diretti verso il sud della penisola». In pratica l'interporto dove operano 50 società di trasporto, circa 1500 addetti con un movimento di oltre 2000 mezzi giorno, è diventato il nodo di smistamento per le merci destinate alla Toscana. Accanto a tanti successi, però, ci sono ancora alcuni problemi irrisolti che inevitabilmente hanno ripercussioni sull'andamento dell'interporto: i lavori a rilento della Bretella di Signa e la mancanza di una politica di riequilibrio modale capace di valorizzare il trasporto su ferrovia che, attualmente, per la Toscana rappresenta soltanto il 2% della movimentazione generale (da un 13% negli anni '80) con il conseguente intasamento delle strade, l' aumento dell' inquinamento ambientale. «Il nodo della bretella di Signa - spiega il presidente- va ricondotto ad un errore di percorso delle amministrazioni che lo hanno appesantito di troppi onerosi orpelli; è necessario snellire questi pesi e realizzare velocemente il collegamento pensando anche di ampliare la Perfetti Ricasoli all' altezza del ponte dove è previsto l'innesto con la bretella». Tra i piani futuri dell'interporto, che ha chiuso il bilancio in positivo, anche un ampliamento verso il lato costeggiato dalla Perfetti Ricasoli. «Abbiamo abbandonato una logica di semplice gestione immobiliare, per ampliare i servizi- spiega il presidente Pezzati - in quest'ottica è stato presentato un piano al comune di Prato per l'ampliamento dell'interporto di 300 mila metri quadrati di terreno e 60 mila di capannoni. Un'operazione che costerà 80 milioni di euro, stiamo cercando i finanziamenti che in parte dovrebbero venire dagli attuali soci con un versamento di 15 milioni ciascuno, dall' altra ampliando la compagine societaria». (a.a.) (IL Tirreno)

1 commento:

Simone ha detto...

Allucinante.....Lo schifo è pari solo al disprezzo verso questa classe politica, di tutti i colori sia chiaro, perché l'interporto non è cosa degli ultimi anni, ma di molto molto tempo fa.
VERGOGNA!

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