venerdì 30 luglio 2010

Assemblea per il Calice

Dunque ieri pomeriggio, al Circolo di Casale, riunione sulla situazione del Calice con il presidente Gestri, l’assessore Arrighini, gli ingegneri Cappelli e Tani incaricati del progetto di consolidamento dell’argine, diviso in due lotti, che partirà dalle case Reali, ovvero poco prima della rottura di Natale fino alla cassa di espansione delle Vanne. I lavori, che consolideranno l’argine sia dal lato fiume che dal lato campagna, prevedono anche una allargamento della parte sommitale e con consolidamento dell’opera muraria con scogliera di circa due metri lato fiume.
I lavori partiranno non prima della primavera 2011.
Ho chiesto come se è previsto un piano emergenza per il prossimo autunno-inverno-primavera, e Arrighini ha risposto che prevedono un sistema di monitoraggio costante.
Assemblea numerosa, con giornalisti e fotografi.
Le autorità hanno parlato anche del rimborso danni.
Atmosfera tutto sommato tranquilla, almeno dal momento in cui sono stata presente, anche se c’è scetticismo da parte di alcuni sui lavori.

In realtà – e questo ho detto – aver costruito la tangenziale Ovest parallela al Calice crea automaticamente un lago, un ristagno per l’acqua eventualmente dovesse ancora esondare dal torrente, e un danno ancora maggiore per gli abitanti della zona, per il canile e per lo stesso depuratore. Così come è stato notato nell’alluvione di Natale.
Errori si sommano a errori in un vortice che non sembra aver fine.
O.P.C.P.
(Osservatorio Permanente Calice Pantanelle)

giovedì 29 luglio 2010

Donne, sempre cattive o pazze (isteriche, come termine è preferito)

Non guardo la televisione, chi mi conosce lo sa.
Ma a pranzo, andando ad assistere un po’ mia madre che si è rotta il polso, ne ho subita un po’, era accesa.
Scorrevano voci e immagini di un telegiornale, non so dire quale canale, che emittente.
Però una cosa era chiara: le donne apparivano cattive o pazze.
Una donna francese (grassa, hanno tenuto a dire) che ammazza i propri bambini e li sotterra nel giardino, all’insaputa del bravo marito; una ragazza italiana che abortisce al sesto mese di gravidanza temendo che il bambino non sia sano e invece lo è…
Invece gli uomini erano bravi: in Toscana, la culla della sanità mondiale, un chirurgo uomo compie un meraviglioso o più meravigliosi trapianti alla trachea; il genio matematico che ha perso la memoria, sa quattro lingue e scrive formule sui muri, finalmente è stato identificato, è francese…
Intanto, della mattanza delle donne che continua, nessuno dice nulla. Un'omertà spaventosa. Li chiamano 'omicidi passionali'.
E’ un periodo buio per le donne, anche per quelle ricche e famose, anche per quelle importanti, anche se loro non se ne rendono conto o non vogliono rendersene conto.
La favola è agli sgoccioli, bambine.
M.E.

mercoledì 28 luglio 2010

La Fiat e l’uomo dal maglione blu

Marchionne furbo e ricattatore, minacciando di portare le fabbrichette FIAT in Serbia (anche la Omsa di Ravenna pare che ci vada), mette in discussione come mai prima i diritti dei lavoratori, ricatta e gioca con i sindacati, mette sul tavolo il ‘prendere o lasciare’ e tutti zitti, altrimenti me ne vado.
Se resta, è chiaro, pagheranno i contribuenti. Così è sempre stato.
Qual è la nuova ricetta di Marchionne? Anche Valletta, antico dirigente della Fiat, provò a fare il duro diversi anni fa, ma erano altri tempi, e non ci riuscì. Ora, che gli operai temono la perdita del lavoro, è tutto molto più facile, e la furba abilità dell'abruzzese è più che sufficiente.
Zitti e mosca. Bassi testa e salario ; flessibile corpo e orario.

Marchionne fa un grande favore a tutta la Confindustria, e a tutti i governi passati e futuri.
Apre la strada, anzi l’autostrada, a una nuova politica industriale istituzionalizzata: lo sfruttamento, l’azzeramento dei diritti. Per questo il signore dal maglione blu è molto apprezzato e coccolato nel mondo.

Sogno un grande sciopero dei lavoratori, vero, libero, spontaneo, che ridia senso alla parola stessa; uno sciopero dal lavoro italiano, europeo mondiale che fermi questi furbi, questi avvoltoi.

Uno sciopero anche dai sindacati, che, almeno da quanto ci informano, non fanno affatto gli interessi dei lavoratori. Ma solo del lavoro.

E dopo lo sciopero, uscire da questo lavoro imposto che ci dipingono come l’unico, uscire dalla vita-fabbrica, cercare altre strade. Forse è questa l’unica strada per affrancarsi dalla schiavitù.
M.E.

Arrighini incontra gli alluvionati del Calice

Giovedì 29 luglio, ore 18,30 l'assessore provinciale Arrighini sarà presente al Circolo Verdi di Casale per parlare dei rimborsi agli alluvionati e, si spera come recita il volantino che circola per il borgo, della messa in sicurezza del torrente Calice.

CHICCO NUCLEARE

Dunque Chicco Testa, ex-legambientino, pupillo della Sinistra, borghese massiccio e potente che ha scalato e sa saldo su vertici aziendali e assicurativi come Rotschild e Allianz, è a capo dei sognatori del robusto nucleare, del Forum che lo sostiene...


Nucleare, 4 anni per il via ai cantieri
Nasce il Forum, ma non c’è ancora la mappa dei siti delle centrali

ROMA. Nel 2019 l’Italia tornerà a produrre energia nucleare. Nel giorno della nascita del Forum nucleare italiano, l’associazione no-profit creata dai rappresentanti del mondo industriale e accademico, il ministero per lo Sviluppo economico rende noto il programma delle mosse da attuare nel prossimo decennio. Entro marzo 2013 dovrebbero essere completati tutti gli adempimenti legislativi e, a partire dal 2014, si potrà iniziare con l’apertura ufficiale dei primi cantieri, così da riuscire produrre il primo chilowattora nel 2019. Questo il “cronoprogramma” per il ritorno all’energia nucleare in Italia stilato dal sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia. Ma prima di quel traguardo manca ancora molto. Dopo la legge che ha riaperto la strada al nucleare (la 99 del 2009), e che prevede 25 decreti applicativi, è allora ancora lungo l’iter legislativo che ci divide dalla prima centrale. Due i punti fondamentali di qui all’apertura dei primi cantieri: la costituzione dell’Agenzia per la sicurezza nucleare (Asn) e il decreto per la localizzazione dei siti. «Ci sono segnali importanti che a una cultura ambientalista dogmatica si sta affiancando validamente una cultura ambientalista pragmatica», ha detto il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. Secondo il ministro «all’incentivazione e alla ricerca sulle rinnovabili bisogna affiancare un robusto nucleare». Alla presidenza del Forum è styato nominato Chicco Testa, tra i soci fondatori Alstom Power, Ansaldo Nucleare, Areva, Confindustria, E.ON, EDF, Edison, Enel, Federprogetti, Flaei-Cisl, GDF Suez, Politecnico di Milano, Sapienza - Università di Roma, Sogin, Stratinvest Energy, Techint, Technip, Tecnimont, Terna, Uilcem, Università di Genova, Università di Palermo, Università di Pisa, Westinghouse. (Il Tirreno).


martedì 27 luglio 2010

Ancora su Herbert Pagani

L'opera musicale di Herbert Pagani (1944-1988, italiano, figlio di libici ebrei italianizzati), così come quella pittorica, è introvabile in italiano (contrariamente che in francese), a parte quello che fortunosamente si può trovare su You Tube.
Insomma, nessuno ci ha trovato il suo guadagno, o forse non si sono messi d'accordo nella sua disastrata famiglia, nel pubblicare e diffondere l'opera di Herbert e anche un romanzo L'amore preistorico, giace non pubblicato.
Un vero danno a volte non avere gli eredi 'giusti'.
Propongo l'ascolto del suo cavallo di battaglia, Albergo a ore, per cui ancora qualcuno lo ricorda e che fu, manco a dirlo, censurato.
Herbert Pagani ha teatralizzato molto le sue canzoni, e prima di Gaber, inserendo anche nelle musiche elementi non canonici.
Dopo il 1980 l'artista, nauseato, smise di cantare e si dedicò solo alla pittura, e alla politica, allontanandosi non solo dall'Italia bigotta e fascistella, ma anche dalla Francia lusingatrice e mozza-teste.
Spero di contribuire e stimolare, in qualche modo, studi e ricerche su questo eclettico artista.
http://www.youtube.com/watch?v=lvwOtgZMZxw&feature=related

lunedì 26 luglio 2010

Osservatorio Permanente Calice-Pantanelle (O.P.C.P.)

Copio alcune fotografie scattate alle Pantanelle, Prato: ritraggono un primo segno di 'protesta', un lenzuolo con scritto 'Salviamo le Pantanelle' appeso a un ponte della funestissima Tangenziale Ovest (che una volta in funzione farà morire definitivamente la zona e il laghetto che la lambisce e se ne andranno probabilmente tutti gli animali); il frantoio degli inerti gestito dal Consorzio Calice, che causa quel via vai di camion che abbiamo denunciato; e le pompe di prelievo dell'acqua reflua del depuratore del Calice, con cui, nonostante qui appaiono staccate, alcuni contadini (?) irrigano i campi di verdura che noi mangiamo, esattamente come un anno fa: e proprio stamani ho verificato che le pompe erano allegramente in funzione.

Dunque, a pochi passi dall'inceneritore di Montale, anche le acque del depuratore del Calice - che rende l'aria vicina all'impianto IRRESPIRABILE - vengono usate per avvelenarci.

Cosa aspettano le autorità competenti a intervenire?


M.E.

(P.S. Si ricorda che tutto il materiale di questo sito è tutelato e può essere liberamente utilizzato solo previa comunicazione a primaveradiprato@alice.it).

Buongiorno,sciacalli

Buongiorno, sciacalli della mia anima
Quest’oggi vi regalerò una poesia
Come un fiore incartato d’amore

Sarebbe dovuto essere
Opera vostra
Ma siete sempre renitenti

Siete sempre così occulti
Occupanti i vostri schermi

Sciacalli schermati

Ieri inciampai in uno sciacallo di Chigago
Ma che ci fai qua?
Maledizione

Perfino a Durban trovo radici al mio fiore
trovo ovunque

Grazie a questo filo elettrico che ci unisce
Sospeso su milioni e milioni di tralicci
Orribili meduse del cielo

O su onde sconosciute

Posso inoltrarvi fiori a piene mani

Sciacalli miei
Anch’io lo sono un po’ di voi

Questo fiore incartato d’amore
Funambolo di filo elettrico incantato
o Morte a cavallo dell’onda

Ve l’offro perché no

sciacalli

M.E.

venerdì 23 luglio 2010

Palcoscenico

Per chi va, per chi sta
a teatro: http://www.youtube.com/watch?v=uSoFNs6HxeY

Una città lasciata a se stessa

Personalmente sto aspettando che Cenni convochi il tavolo della cultura.

Molto probabilmente il sindaco non convocherà nulla. Lo aveva promesso dopo una mia lettera, pubblicata sui giornali, in cui lo invitavo a fare il sindaco e non a farsi vedere con la Faenzi (era il periodo delle elezioni regionali). Allora, per tenermi buona, al caldo, mi aveva fatto questa promessa.

Sorrido.

Ora però le lettere non passano più: hanno deciso di non lasciar pubblicare più nulla sui giornali locali, almeno che non ‘serva’, di Primavera di Prato o di altri che contrasti in qualche modo la politica di giunta e opposizione, che mutatis mutandis mostrano gli stessi processi paraepifanici.

Anche perché la politica locale, come quella nazionale, vive gran difficoltà, e il dissenso è doppiamente sgradito. Dunque in questi ultimi mesi si pratica una consistente fitta CENSURA, pressione sui media, controllo.

Intanto a soccorrere gli affanni del Sindaco è stato messo in campo il grande, bel progetto delle Cascine di Tavola, di cui addirittura il Comune potrebbe comprare la fattoria. Sarà vero o, come Gonfienti, è un altro miraggio?

Nello stesso luogo l’assessore Borchi è occupato a punzecchiare Slow Food, che da tempo gestisce la casa dell’ex-caciao alle Cascine con il punto ristoro: l’assessore afferma che l’affidamento a quell’associazione non è chiaro, che va rivisto. A Prato tutti sanno che tramite quella associazione il Borchi attacca la moglie del presidente di quella associazione, la Peris, a sua volta presidente della Circoscrizione Sud e dunque attacca il Pd, e tutto il sistema messo su da quel partito.

Un copione bruttino e intrecciato penosamente, dal titolo: RICATTI E CLIENTELE - TUTTO IN FAMIGLIA.

Dunque, mentre il Centro-Sinistra soffoca in se stesso, smarrito, devitalizzato e de-ideizzato, una specie di morte per contrappasso, la politica del Centro Destra appare come un grande guscio vuoto che fa parecchio rumore: nomi, eventi, situazioni, numeri, blitz anticinesi: tutto strombazzato; e poi molta televisione (il Cenni è in questo veramente un berlusconiano e addirittura la Giunta pensa di fare una televisione per comunicare direttamente coi cittadini!), ma poca poca attenzione alle situazioni ‘piccole’, alla vita di tutti i giorni. Alla qualità della vita, si diceva una volta.
Il potere per tenersi su non può pensare alla qualità della vita.
Voglio ricordare, un piccolo esempio che mi sta a cuore: la ciclabile sta cadendo a pezzi. Il traffico dei veicoli è incontrollato, violento, aggressivo, anche grazie allo smantellamento messo in atto dalla giunta stessa del sistema dei vigili urbani.
Andare in bici è sempre più faticoso; devo montare in sella corazzata, non posso distrarmi mai. Ho messo un piccolo segno sul manubrio, che ogni volta mi dice: devi tornare a casa con tutte le ossa a posto.
LA CITTA E’ LASCIATA A SE STESSA.

I cittadini dicono che la città non è governata; che questa giunta è peggio dell’altra, e così via.
Che il sindaco non si fa vedere (a parte che in televisione, ma non nel REALE), che è come quello precedente: magari un po’ più simpatico, affabile, gentleman, vestito bene ed elegante, ma sta nel palazzo, lontano: con un monocolo guarda Sasch e dintorni, con l’altro interpreta il suo ruolo, quello del sindaco-re, monarca dell’immagine, dell’apparenza, della politica di maniera e barocca. Del piaci-e-fuggi.

Vacua respublica et tristis.
M.E.

giovedì 22 luglio 2010

DELLA SERIE: INTERESSI PRIVATI E MOLTE BUGIE

Non ci sono parole per definire quello che sta accedendo in questa città. Prato.

Il fatto che l'imprenditore Roberto Cenni stia rimettendo in ‘ordine’ le sue fabbrichette, mandando in cassa integrazione operai e chissà in quali parti del mondo andrà ancor più a produrre, proprio nel momento in cui è Sindaco di Prato, non fa che generare confusione, la sensazione di un intreccio di interessi e magagne incredibili. Un po’ la sensazione strana che abbiamo avuto quando è stata annunciata la morte della banca pratese, Cariprato, perduta definitivamente proprio sotto Cenni, lui che ne è stato il presidente…

Insomma la questione delle fabbriche legate alla Sasch è punto chiara. Il Sindaco dovrebbe fare chiarezza; altrimenti si può pensare che sia diventato sindaco perché ne avesse bisogno...

E poi l’ultima, che fa piangere e ridere: l’assessore Nesi scrive a Silvio Berlusconi e, preso dai fumi dell’estate, gli consiglia cosa fare per risolvere la crisi che colpisce i giovani. Pubblica il tutto sul Corriere della Sera.
CHI HA PAGATO L'ANNUNCIO?
Questo coup de théâtre fa parte del programma di promozione pubblicitaria di se stesso, per questo sembra essere diventato assessore. Nesi è proprio l'esempio di come anche a Sinistra (???) si è diventati berlusconiani, ambigui, complici. In conflitto di interesse.

Nesi è il primo a non dar lavoro a nessuno, non fa girare i soldi, chiama solo i suoi amici, li fa dormire a casa sua (e gli albergatori sono incazzati!): un disastroso programma economico culturale, che in realtà non c'è. E' un coacervo di luoghi comuni, convenzionalità, conformismo...

Ci stupisce che l’Italia dei Valori, così pronta a stigmatizzare anomalie, come ha fatto nei confronti dell'assessore Soldi (per altro già politicamente spacciato – sia per la gestione di Officina Giovani, sia perché la Lega non vuole compromettersi, ecc - , quindi l’azione politica dipietresca è risultata un favore per tutti ) - , non faccia altrettanto nei confronti di Nesi.

Che dovrebbe dimettersi.

mercoledì 21 luglio 2010

Il mio Herbert

http://www.youtube.com/watch?v=5-ncXOtyhv0&feature=related

Se avete qualche minuto di tempo, ascoltate questa canzone, Signori Presidenti, di Herbert Pagani (1944-1988), artista dimenticato e cancellato per il suo coraggio politico e ambientalista.
Quello che, per far ricordare gli smemorati, scrisse la canzone Albergo a ore.
E se avete ancora più tempo per voi, se vi potete fermare prima delle vostre ferie, ascoltate anche questa, ma tenetevi forte: Concerto per un cane
M.E.

Gonfienti e il suo cancello


Tornata con difficoltà a Gonfienti, ingresso della domus. La strada che porta agli scavi è ormai impraticabile, con buche da safari.
A pochi metri invece tranquillo scorre il traffico dei TIR dell'Interporto, là senza buche.
Massima tristezza. Riguardando il cancello che sigilla gli scavi, con la recinzione elettrificata, le telecamere, ho pensato: invece del cartello che indica la città etrusca, sarebbe più opportuno, confacente allo sfondo surreale dei TIR sfreccianti, il cartello tipo “Arbeit macht frei” .
Preparano il clima, l'ambiente anche ai pannelli fotovoltaici, che intendono mettere sulla copertura agli scavi, con la scusa di proteggerli; ma è all'inverso: mettono la copertura agli scavi solo per installare i pannelli.
Per ingannare sulla condizione attuale del sito (la foto è della primavera scorsa), hanno fatto tagliare l’erba solo all’ingresso e un po’ lungo la recinzione, a destra e a sinistra, vogliono mostrare che c’è CURA.
Tuttavia l'inganno è stato messo in opera frettolosamente, perché se si punta l’occhio oltre, come si può fare con un binocolo e alzandosi un po’ da terra, si osserva che oltre, pochi passi dopo, gli scavi sono fortemente intrecciati all’erba.
Abbraccio mortale di proporzioni colossali.
M.E.

martedì 20 luglio 2010

Pantalone Berlusconi e il 'sempre-ritto'

Il vecchio ricco e bavoso è immagine antica.

Pantalone è proprio la maschera che a Berlusconi corrisponde, anche se, contrariamente a quello, il presidente è basso e tarchiato e tende alla 'pinguitudine'.

Come Pantalone, Berlusconi ha sempre il pene ritto in potenza. E’ sempre pronto a copulare con qualche ‘servetta’ che gira in casa sua; fa l’innamorato, passatemi la battuta, del c….

Quando lo rappresentavo, era d’obbligo avere un finto pene ritto nascosto, fra i pantaloni appunto.

Contrariamente a molte donne in carne e ossa, però, le servette della commedia dell’arte non accettano mai le profferte e l’ ’amore’ di Pantalone; sono ‘oneste’, non accettano di copulare con il maschio ricco e potente. Ma vecchio. C’è in loro qualcosa che vale di più del danaro che Pantalone, come Berlusconi, promette…

Berlusconi aggiunge alla maschera antica la presunta spiritosaggine, la simpatia del maschio italiano, uno che tromba sempre in allegria.

Pantalone però non offende mai le donne; si arrabbia, si arrabbia con i giovani rivali, ma poi accetta la 'Natura', che gli dice che non può avere una quindicenne nel suo letto; che la quindicenne preferisce un quindicenne come lei.

Oggi invece il ricco vecchio Pantalone moderno si può permettere le puttane di corte, e si può permettere di offenderle e di offendere in aggiunta le donne politico che non sono ‘belle’, belle come dice lui. (Per lui la donna bella non ha tempo di pensare; solo quella brutta può ‘pensare’, perché non è corteggiata dal sempre-ritto. La donna pensante è generalmente (ma tacitamente) vista male in Italia e il premier intende proprio rappresentare la mentalità media del maschio italiano, di cui cerca la complicità).

Lui ha della bellezza un canone del tutto scontato; le sue donne belle sono tutte ugualmente ‘belle’ e per questo, 'brutte'. Quel tipo di bellezza, a cui molte donne tendono con tutti i mezzi, ha un che di nauseante, induce sazietà. Stanca. Corrisponde, quella bellezza, all’immagine fumettistica della donna. Come era Marilyn.

Siamo proprio stanche di questo sempre-ritto pompato a viagra. Non vediamo l’ora che si ammosci definitivamente.
Accadrà presto; e saranno proprio le donne a mandarlo a casa, quelle stesse che lo misero sul trono nel 'silenzio dell'urna'.

lunedì 19 luglio 2010

Non c'è più Soldi

Non crediamo alle parole della Lega che, tramite l’assessore Soldi, restituisce le chiavi a Cenni, Sindaco di Prato.
La Lega manda il segnale:
vogliamo più potere; o, ancora meglio secondo me: non vogliamo stare in questa giunta in maniera compatta. La crisi del Pdl, la stagnazione della giunta, preannuncia declino. La Lega dunque si tira fuori, non vuole perdere, è solo un’abile mossa.
Questa è ormai la politica di quel partito, forse il più italiano di tutti, altro che padano! Hanno letto bene il Machiavelli, l’astuzia al potere. Con queste manovre si tengono sempre caro l’elettorato, hanno scelto questo doppio binario: un po’ al governo, un po’ fuori e contro: si pongono falsamente dialettici, proteiformi, si rinnovano continuamente per continuare ad esistere.
Anche ideologicamente sono così: partito di Destra, con molte strizzatine d'occhio a operai, agricoltori, artigiani...

In questo si osserva l’eredità della Destra, che sono cangianti, mai stabili: è dunque un partito futurista; il primo vero partito futurista italiano.
Sono i veri eredi del Partito Fascista.

Consiglio per il Sindaco: dovrebbe arrabbiarsi, non temere di essere sgradito nel fare le scelte, togliersi i babbi e le mamme, e battere finalmente il pugno sul tavolo. E’ l’ora di emanciparsi. Ora, Sindaco, devi fare il sindaco; ora o mai più.

Si dimette il consigliere Soldi
Il delegato travolto da Pd e Idv, Politiche giovanili da riattribuire

«Legge e giustizia per i leghisti sono valori non negoziabili»

CRI.OR.
PRATO. Dimissioni a tempo di record. Il consigliere delegato per le politiche giovanili Leonardo Soldi rimetterà questa mattina la nomina nella mani del sindaco Roberto Cenni. E’ la prima falla di una giunta che ha compiuto un anno pochi giorni fa. La decisione di Soldi nasce da un confronto politico interno al suo partito, la Lega, piuttosto che da uno scambio a livello istituzionale col sindaco. Roberto Cenni, infatti, pare sia stato avvertito a cose fatte. Una procedura singolare. Casca dalle nuvole anche il vicesindaco Goffredo Borchi: «E’ una situazione da valutare con calma. Occorrerà comunque una discussione con tutto il resto della giunta». A spiegare il perchè di tanta fretta è stato proprio il delegato che nei giorni scorsi ha ricevuto pesanti attacchi da Pd e Idv sul suo ruolo, sulla base di una sentenza del Tar della Toscana datata 2004 che definisce i compiti di un consigliere delegato. Si tratta di compiti consultivi, per lo più, senza la possibilità di gestire uffici, contatti con il personale e tanto meno la possibilità di partecipare alle sedute di giunta. L’attività di Soldi svolta in questo anno da consigliere delegato risulta, insomma, quasi tutta illegittima. «I limiti stringenti - scrive Soldi in una nota - imposti dalla sentenza del Tar appaiono lontani dal ruolo che ho svolto per conto del sindaco. Una posizione che ho sempre ricoperto con la piena convinzione di poter condurre nella piena legittimità. Solo oggi, leggendo la sentenza - aggiunge - mi accorgo di non rientrare in quei parametri. Pertanto da uomo delle istituzioni e soprattutto da segretario della seconda forza di maggioranza, provvederò a rassegnare le dimissioni nelle mani del sindaco». «Per noi leghisti - conclude - il rispetto della legge e della giustizia sono valori non negoziabili». In sintonia con le decisioni del suo consigliere, il segretario provinciale della Lega Nord Federico Tosoni: «Noi non andiamo mai contro la legge. Il consigliere Soldi fa benissimo, domani mattina (stamani, ndr) appena aperto il Comune, a riconsegnare simbolicamente le chiavi del suo ufficio. Starà poi al sindaco decidere cosa farne». E’ evidente però che per la giunta Cenni si apre un’altra fase delicata. Da riattribuire la delega alle Politiche giovanili che, c’è da scommetterci alla Lega interessa, certamente, ma non più di tanto. Un passaggio di testimone indolore sarebbe consegnarla nella mani dell’assessore leghista allo Sport Matteo Grazzini che però di grattacapi nel suo settore ne ha già parecchi. Si accontenterà la Lega di restare con un unico rappresentante in giunta, dopo aver chiesto a gran voce di poter affiancare l’assessore alla Sicurezza nella sua attività? Risposta scontata: no. Settimane calde quelle che si annunciano e che potrebbero portare a un giro di valzer di deleghe anche più esteso. Sulla vicenda Soldi torna anche Idv con un question time del capogruppo Donzella che sarà discusso nella prossima seduta di consiglio. (Il Tirreno).

sabato 17 luglio 2010

Manca stoffa a Malkovich

No, certo. Malkovich è attore, e nessuno lo mette in dubbio.
Ma il suo spettacolo ieri sera in Piazza Duomo a Prato è stato molto deludente.

Primo punto:
assente la regia. Scollegati i suoi interventi con quelli dell’orchestra con quelli delle soprano.

Secondo punto:
lento, lentissimo nel ritmo. A tratti noioso.

Terzo punto:
le musiche erano classiche (Boccherini, Vivaldi, eccetera), ma raffazzonate insieme da un filo molto interrotto, nessuna ‘legatura’ insomma.

Quarto punto:
non ‘arrivavano’ idee né tanto meno emozioni.

Quinto punto:
risultato: un pastiche fra opera lirica, immagine all’estero dell’Italia stereotipata, ed elementi ‘moderni’ dell’attore recitante libero e novellatore.

Abbiamo visto lo spettacolo da un balcone di piazza del Duomo, gentilmente invitati. C'era molta gente, ma i biglietti non sono stati esauriti.
Durante le cantate alcuni chiacchieravano, un po' infastiditi. Magari qualcuno si aspettava più commedia e meno musica o lirica, quest'ultima di buon livello, ma sacrificata forse dalla stessa struttura dello spettacolo.
Insomma, molto molto inferiore alle aspettative l'evento clou della Pratestate.

venerdì 16 luglio 2010

Un anno di governo

Dopo un anno di governo del Centro- Destra a Prato; dopo un anno di governo del Centro-Sinistra alla Provincia.
Riportiamo una breve sommaria valutazione su quanto è accaduto, specchio abbastanza fedele di quello che accade a livello nazionale.
In sostanza quello che abbiamo visto attuare dalla giunta di Centro-Destra:
1.una apparente strombazzata recrudescenza nel combattere la cosiddetta illegalità cinese; non sappiamo poi fino a che punto questo abbia significato un vero e proprio cambiamento o miglioramento per i lavoratori sfruttati, regolarizzazioni, eccetera. Forse i cinesi che lavorano illegalmente si muovono solo più cauti. Esiste – apparentemente – un ordine più visibile e palpabile nella comunità cinese, che si nota alla semplice vista passando per Chinatown, per esempio. Tuttavia ci sono stati violenti fatti di sangue in quella comunità in questo ultimo anno.
2. Tagli alla cultura, annunciati, gridati, paventati. E messi in pratica. Messa a morte di Officina Giovani e delle associazioni relative, viste negativamente dall’assessorato alla cultura del Comune e dalla giunta in toto. Considerata non cultura, basso livello, politicizzata e ‘brutta’. Nonostante i tagli, tuttavia proprio stasera a Prato John Malkovich presenta The Infernal Comedy con un apparato possente e si presume con un conto salato, che non può essere ripagato nemmeno parzialmente con il biglietto, anch’esso salato. Cultura americanizzante (il serial-killer ne è un componente essenziale del cinema), anche l’idea kitsch di fare un film su fra’ Lippi e Lucrezia Buti, la monaca mamma di Filippino, lascia senza parole (pensare a Boccaccio significa offenderne il lavoro). Invece l’assessore alla cultura ne è entusiasta e si fa ripetutamente fotografare e riprendere a braccetto di Malkovich.
Insomma i tagli sono solo per alcuni e chiaramente servono a giustificare e a parare in qualche modo le manovre di ‘ripulitura’ di un apparato associazionistico messo in essere dalla Sinistra nell’arco di molti anni, che ma il Centro-Sinistra non si preoccupa più di tanto di difendere.
Ancor peggio l’Assessorato alla Cultura della Provincia, mancante di idee, strategie, tutto incentrato sulla figura dello scrittore Nesi, chiamato dal Presidente della Provincia solo come immagine. E tale rimane.

3. Immagine imperante dappertutto, e simboleggiata in particolare dal sindaco Cenni, che incarna questa figura. Parla bene, si presenta bene, ma non agisce. Non fa. Sembra un 're tentenna' costante perché non vuole dispiacere a nessuno. Ma anche il Gestri scimmiotta in qualche modo il sindaco-immagine e posa elegantemente a Palazzo Buonamici.

4. Depotenziamento del decentramento e delle periferie, circoscrizioni quasi praticamente inutili.
La Lega al governo della città non promuove il decentramento, è un paradosso ma è così.

5. Comitati cittadini in pratica devitalizzati, nonostante proclami e comunicati stampa. Il programma dell’Assessorato alla Partecipazione è proprio questo, mettere il cappello sul dissenso.
O, come nel caso di Primavera di Prato, lasciarla parlare e scrivere, la cosiddetta ‘tolleranza’ fasulla, in pratica cercando di attuare l’isolamento.

6. Politica sui rifiuti, nessuna, anzi con le isole ecologiche in centro - zone orrende dove verranno ammassati rifiuti - ci si allontana dalle parole della campagna elettorale. Politica sulla mobilità alternativa: meno infinito. Interventi sul lavoro: meglio si muove la Provincia, anche perché Ambra Giorgi di politica sul lavoro ne ha masticata parecchio (molto meglio che di etruschi, dove ha compiuto parecchi danni, probabilmente pensando al lavoro che avrebbe dato -e non dà- l'Interporto). Politica sulle aree verdi: in realtà si pensa a cementificare, anche se non si dice chiaramente. Sfruttamento vorace del territorio, come accade alle Pantanelle e come artatamente si fa con la zona di Galceti, dove per dare il via libera alla lottizzazione privata di grande impatto, si cerca una copertura pubblica con le opere del parco di Galceti.

giovedì 15 luglio 2010

Osservatorio Calice-Pantanelle

Da stamani, in collaborazione con alcuni cittadini che abitano nella zona delle Pantanelle e del Calice, abbiamo stabilito di iniziare un osservatorio su quanto vi accade.

Primavera di Prato si prende l’onere di comunicarlo su questo blog, periodicamente.
Non intendiamo permettere che questa zona – sulla carta destinata a far parte del parco della Piana – poi venga letteralmente invasa dagli interessi dei privati o del Comune che, come ente pubblico, in realtà mostra di comportarsi come un privato e di far cassa, di fatto distruggendo un bene che è di tutti.

In sostanza, invece che preoccuparsi di mettere in sicurezza gli argini del Calice dopo l’alluvione di Natale, gli enti pubblici, in questo caso chiamiamo in causa anche la Provincia, hanno permesso l’installazione di un frantoio mobile nei pressi della funestissima costruenda Tangenziale Ovest a una società privata che utilizza la stradina di campagna per far scorrazzare i suoi camion, senza nessun limite. Qualche abitante della zona parla di più di 100 camion al giorno!
Noi abbiamo potuto fare la media certa di 4 camion ogni mezz’ora.

Sono grossi camion pesanti, che occupano tutta la carreggiata. Chi conduce il camion non si cura molto di chi va a piedi o in bici.

Se le notizie che abbiamo sono vere, questa situazione si protrarrà per molto tempo.

Questo è soltanto l’assaggio di quello che accadrà quando la tangenziale sarà aperta; perché il rumore dei veicoli romperà per sempre la bellezza della zona che è data anche dal silenzio.

Invito tutti i cittadini di Prato e delle zone limitrofe (perché la zona verde è confinante con la Provincia di Pistoia, dove forse ha più speranza di continuare a sopravvivere nella sua integrità) a rendersi conto del valore di questo silenzio andandoci al mattino presto, prima che la violenza dei camion faccia cessare tutto.

Noi non vogliamo ‘tornare indietro’, come qualche storico compiacente del potere su palchi prezzolati allude; vogliamo vivere da persone, seppure in piccole riserve come quelle degli indiani d’America: poter camminare senza rischiare di essere investiti da operai frettolosi e incuranti conducenti camion mostruosi; da vetture condotte da frettolosi e incuranti e incattiviti automobilisti.

Il mondo sembra solo per loro, per le macchine. Strade ponti servizi: tutto viene fatto per le macchine. Per le persone, gli animali, niente. E’ questa logica che va spezzata, contrastata.

Intanto: la voragine che si era aperta sulla stradina, di cui abbiamo parlato due giorni fa su questo blog, è stata riparata, ma frettolosamente: infatti la lastra di ferro messa sopra e fermata con l’asfalto, si è già affossata, dato anche il pesante carico che deve sopportare.

mercoledì 14 luglio 2010

DELLA SERIE: "RIFIUTI E BUGIE"

Ricevo e pubblico un comunicato dal Coordinamento dei Comitati Cittadini Pratesi e della Piana Firenze Prato Pistoia.
Anche Primavera di Prato rimane in fiduciosa attesa di una risposta da parte del Sindaco Cenni, che in campagna elettorale si era mostrato 'civico ed ecologico'.
(Noi stiamo aspettando anche altre risposte: viabilità pedo-ciclabile, acqua, valorizzazione aree verdi, stop all'invasione cemento, cura della città, tavolo cultura, città etrusca...).
M.E.
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IN MACCHINA NEL CENTRO STORICO PER SCARICARE RIFIUTI

Dopo le dichiarazioni del Vicesindaco Goffredo Borchi che si fa promotore di un progetto di ASM per la realizzazione di tre “isole ecologiche” (praticamente delle discariche sotterrate, costose nell'impiantistica, critiche nella gestione e poco flessibili e controllabili ) proprio nel centro storico della città, ci è più chiara anche la filosofia che ha animato questa giunta nelle scelte di viabilità per il centro storico.
I cittadini potranno venire in centro storico in macchina per gettare la loro immondizia nelle discariche di P.zza Mercatale, di Santa Caterina o Via Convenevole, praticamente tre porte di accesso alla città.
Eppure questa amministrazione, in campagna elettorale aveva detto di credere nella raccolta differenziata e aveva promesso di attivare modalità di gestione dei rifiuti più virtuosi. Il Sindaco più volte, ha fatto riferimento alla vocazione pratese del riciclaggio per indicare la strada che questa amministrazione avrebbe imboccato in materia di rifiuti.
Che ne è stato dei contatti con il Centro Ricciclo di Vedelago e con l'imprenditrice Carla Poli che da tempo dimostra, con la crescente prosperità della sua azienda, che recuperando rifiuti (e non bruciandoli) si rispetta l'ambiente, la salute delle popolazioni, si creano posti di lavoro e si realizzano profitti.
Possibile che questa giunta, che vanta al suo interno imprenditori di prestigio, si sia fatta incantare ancora una volta dalla politica inefficiennte di ASM ?
Lo sa questa giunta che le isole ecologiche che spaccia come soluzione per il decoro urbano, porteranno esclusivamente ulteriore cementificazione del centro urbano e disagi per i cittadini, senza incrementare la raccolta differenziata e il recupero di materia ?.
Questa Amministrazione, si chiede cosa accadrà quando queste discariche saranno abbandonate perchè inutili, come è successo del resto dove erano state precedentemente istallate ? Rimarranno come l'ennesima ferita inferta a questa città già massacrata e a perenne ricordo degli ingenti capitali (600.000 euro di danaro pubblico.... sicuramente destinati a crescere ) buttati in questa inutile impresa.
Nel frattempo il problema dei rifiuti non sarà risolto, e anche questa amministrazione potrà unirsi al coro di Rossi e Bramerini che quasi quotidianamente “latrano” alla luna degli inceneritori, che per loro, e per gli interessi che rappresentano sono l'unica soluzione per smaltire i rifiuti.
La soluzione delle discariche interrate non è una soluzione accettabile, il nostro centro storico è già sufficientemente degradato e non ha bisogno certo del cambio di destinazione d'uso che questa amministrazione propone.
In particolare, se qualcuno se ne fosse dimenticato, sarà forse il caso di ricordare che Piazza Mercatale continua ad essere un luogo soggetto a quel vincolo monumentale che, come ben sappiamo, finì per ridimensionare i progetti speculativi della precedente Giunta, allorquando, in interrato, si pensò di realizzarvi dei box privati.
A questo punto inoltre, i tempi ci sembrano maturi perchè il Sindaco dica chiaramente ai suoi cittadini come intende gestire i rifiuti di questa città, dica se vuole intraprendere le strade virtuose del recupero dei materiali e quindi dare una spinta ulteriore alle raccolte differenziate porta a porta, oppure se vuole portare avanti la politica inceneritorista della ASM, di Federambiente e dei nuovi soggetti societari che si costituiranno e che con ogni probabilità saranno saldamente nelle mani delle ben note multinazionali straniere.

Coordinamento Comitati Cittadini Pratesi
Coordinamento dei Comitati della Piana Firenze – Prato - Pistoia

La giunta lippesca, ovvero la fantà-stikà-politikà.

L’altra sera, saltando da un incontro a un altro, alla Festa dell’Unità della magnifica Prato ho sentito parlare il Presidente della Regione Rossi del Polo Espositivo all’area Banci, che ‘purtroppo’ sarebbe sfumato. I soldi, che erano espressamente destinati a quella zona, perduti.

Tuttavia l’insistenza con cui se ne parlava, mi ha insospettito.

Era un evidente messaggio in codice: forse qualcosa si può ancora fare, sembrava dire Rossi al Sindaco Cenni; forse non tutto è perduto; perché quando torneremo noi al timone, eh, molto presto, allora…oltre al piccolo grattacielo di 60 metri al posto di Pratilia, le basi per il polo espositivo saranno state messe…Che fate, ci state? Che fate, ci state?

Intanto – bravi! - avete messo in guazzetto i falsi dissidenti, gli avete messi in un bel gabbiotto e avete dato loro da pappare…-bravi!; erano quelli che durante la campagna elettorale sbraitavano contro il polo espositivo; quelli che dicevano no al cemento lungo la declassata, che invece bisognava costruire ciclabili…Altro che grattacieli. Come non ricordarli?

Li avete visti? Sicuramente avranno un bel gabbiotto ciclabile e là circoleranno. Con le bici inutilizzate del bike-sharing.

Oggi sui giornali leggo che la giunta Cenni sta ripensando al quel polo. Polo di cemento.

Stupor!

Lì, nell’ex-fabbrica Banci di Prato, ‘qualcosa’ bisogna fare.

Creare un ponte fra il grattacielino di Pratilia e il Centro d’Arte Contemporanea Pecci…intanto ci metteremo le sculture, dicono, una scultura qua una scultura là, poi si vedrà…qualche colatina ce la metteremo, creeremo un qualche centro produttivo, magari con l’arte, l’arte che tanto è amata da tutte le giuntine del mondo…

In particolare dalla giuntina questa qua, il cui Sindaco proprio in questi giorni s’è lasciato portar via dalla Popolare di Vicenza la banca di cui, prima di diventare sindaco, era presidente…la cara-Cariprato!

E delle opere d’arte che contiene la banca, che ne faranno?

La giuntina è preoccupata, e il sindaco non ha parole…

Ma chi può dubitare ormai che questi qua siano amanti dell’arte e del bello? Dopo tutto quello che hanno fatto per la città etrusca di Gonfienti, in un solo anno!
Dice che hanno messo anche il cartello a indicare la città antica...(Dove? Ora non chiedete troppo; lo hanno messo e basta!)
E poi, non è stato riportato a casa il quadrello del Lippi, tanto che nel mondo si son potuti fregiare del titolo di giunta lippesca?
Isolina Ciacci

Un mostro chiamato cultura

Nel misero dibattito sulla cultura di questa città e forse della Regione Toscana e forse dell’Italia, osservo questo:
che ormai la cultura viene vista solo e sempre come ‘impresa’: Officina Giovani a Prato – nata tutt’altro che per creare ‘impresa’, oggi intende offrire la possibilità ai giovani di fare impresa (il progetto finanziato si chiama con nome lusingo-ingannatore : L’officina dei talenti – Incubatore d’impresa);
al Nesi – nominalmente assessore alla Cultura della Provincia di Prato – gli è stato attribuito, non a caso, anche la delega allo sviluppo economico;
alla Festa dell’Unità regionale il PD intitola il dibattito sulla cultura Che impresa la cultura! Il lavoro culturale come motore di sviluppo.
Questo titolo è evidentemente tautologico. Così come le presenze a questo dibattito, previsto per giovedì: di nuovo l’assessore Nesi; e il sempre presente Umberto Cecchi, chiamato a parlare in qualità di presidente della Fondazione Teatro Metastasio di Prato, ma è anche colui che gestisce i dibattiti del martedì col Sindaco Cenni, insomma: meglio sarebbe stato invitare l’assessore alla Cultura del Comune di Prato, Anna Beltrame, che mi sembra in questo senso più competente (laureata in economia!); oppure chi veramente è titolare di ‘imprese’ culturali.
Ma questa gente chiamata a parlare sul palco, che può dire, di impresa culturale? Quando mai ne hanno costituita una? Hanno mai rischiato con i loro soldini?

Ma ancor più sconvolgente, asfissiante, dittatoriale, asservente, satrapesco, è che l’equazione sia cultura=impresa: della cultura si vuol fare solo questo, privandola di ogni significato creativo e per questo rivoluzionario (sia detto in onore alla Rivoluzione Francese di cui oggi è l'anniversario) pro-gettuale, fondativo; dissacratore e innovativo; è poi gravissimo che a una Festa dell’Unità i giovani non siano stati chiamati a parlare, che siano assenti (sono stati buttati fuori anche da Officina Giovani), che insomma gente come Umberto Cecchi lavori per una parte e per l’altra; e così tutti gli altri. Per una parte e per l'altra.

Insomma ormai della cultura è stato creato un Mostro, un Mostro gestito dal potere dall’alto, che, rivestito dall'involucro della parola e del senso dell'impresa, non deve far più paura a nessuno. Deve solo essere capace di 'incassare'.
Non a caso a Prato c'è il corso di Laurea del Progeas, corso di laurea in progettazione e gestione di eventi e imprese dell'arte e dello spettacolo.
I giovani, poveretti, si illudono di promesse vane. Si gettano inconsapevoli e volenterosi nella bocca del Mostro: sarà l’atrofia completa; il non senso; la beffa. La Morte.

martedì 13 luglio 2010

Pantanelle ancora e ancor di più violentate

Stamani pensavo di andarmi a godere una passeggiata alle Pantanelle.
Sono partita presto.

Un vero e proprio disastro.

I grossi camion che portano inerti (della Prato Scavi, della Toscana Asfalti?) vanno su e giù in continuazione, sfrecciano veloci e pericolosi (insieme alle macchine) portando i loro tesoretti di roccia e sassi al frantoio mobile.

Non si può più definire una zona verde: è piuttosto una zona camion o macchine, senza pietà.

Complimenti. Così il Comune di Prato, che promette tre fontanelline d’acqua buona per la città e così spaccia il suo ambientalismo di facciata e ipocrita, intanto fa i suoi affarucci lasciando devastare una zona verde dai privati.

E ancora parlano di inserire le Pantanelle nel Parco della Piana? Lo sanno i comitati cittadini che per questo lembo verde i commensali hanno già pronto forchetta e coltello? Sono pronti all'abbuffata?

Si evita l'inceneritore, ti danno quest'altro regalino del frantoio mobile.

Sono i soliti amministratori furbetti.

So che i cittadini sono incazzati. Me ne rallegro proprio tanto.

Prima passavano i camion che andavano al depuratore del Calice; ora questi…E molto presto al mattino: come farà la gente a dormire?

C'è ancora in sospeso la questione del business degli impianti fotovoltaici, proposto dal Consorzio Calice, in cambio di lavori per 2 milioni di euro: il Comune che farà? Dirà di no?

Non permetteremo che questa zona così bella venga violentata. Come hanno fatto per quella contigua delle Vanne, dove passeggiare non si può più, né andare in bici e la strada cade a pezzi...
Saremo vigili- senza tregua - e vi terremo informati.

M.E.
P.S. Intanto la piccola voragine di cui vi ho scritto nei giorni scorsi prodotta proprio dal selvaggio correre dei camion, è stata almeno protetta da un cartello di lavori. Fra due anni sarà risanata.

lunedì 12 luglio 2010

Donne: stato di agitazione permanente

Con piacere pubblico questo comunicato, dichiarandomi anch'io in 'stato di agitazione permanente'.
Nell'ambito della prossima stagione teatrale a La Baracca sarà affrontato il tema della preoccupante condizione della donna in Italia.
Maila Ermini
LUNEDI' 12 LUGLIO ore 18,00 alla Casa Internazionale delle Donne a Roma
Stiamo vivendo un momento di pesante attacco all'autodeterminazione delle donne. L'immagine delle donne sui media televisivi è quotidianamente svilita.
D'altra parte si moltiplicano le iniziative per controllare la vita delle donne e il loro corpo. Non si vuole l'introduzione della Ru 486, la pillola che permette l'aborto farmacologico, perché le donne debbano essere sottoposte alla chirurgia, quando hanno bisogno di fare un aborto, per punizione. Ma che paese è quello in cui si pensa che la chirurgia possa essere una punizione o un deterrente?Si presenta una proposta di Legge sui Consultori in cui si dice che le donne dovranno chiedere l'interruzione della gravidanza presso le associazioni familiari, e firmare un verbale quando rifiutano di tenere la gravidanza, anche solo per dare in adozione il figlio.
Nella stessa proposta di legge, la soggettività delle donne e la loro libertà di scelta è completamente cancellata e viene sostituita con la difesa della famiglia e dei suoi "valori etici", con il riconoscimento della centralità dei consultori privati: uno spostamento culturale gravissimo, che contraddice il senso della istituzione stessa dei consultori e il compito basilare di garanzia della salute delle donne.
Si presenta una proposta di schedatura per le donne in gravidanza, per valutare la loro pericolosità per il neonato, in modo da controllarle, quando si sa che sono eventi imprevedibili con questi mezzi, e che solo il sostegno e l'aiuto dopo il parto possono prevenire queste tragedie della solitudine.
E d'altra parte nessuno pensa a schedare gli uomini per il rischio violenza, quando vengono uccise più di 120 donne all'anno, in questo paese, per lo più all’interno della famiglia.
E' indispensabile una ripresa di attività politica da parte delle donne, per difendere i diritti civili di cui sono titolari; è urgente una iniziativa diffusa che possa fermare questo attacco violento alla nostra libertà.
Dichiariamo lo stato di agitazione permanente.
Tutti i lunedì, alla Casa Internazionale delle Donne, via della Lungara 19, dalle ore 18,00 “Comitato per affermare la nostra autodeterminazione e per la difesa dei diritti delle donne” per organizzare manifestazioni e altre proteste.
Venite sulla pagina di facebook della Casa Internazionale delle donne per proporre iniziative e conoscere quelle in atto. Organizzate assemblee e riunioni nei posti di lavoro, noi vi metteremo a disposizione il materiale.
Casa Internazionale delle Donne, Consulta dei Consultori, Ass. Vita di DonnaPer informazioni Segreteria: Tel 06.68401720 - Fax 06.68401726

domenica 11 luglio 2010

Cultura in Provincia: l'assessorato mancante

Con stupore leggo le parole dell’assessore Nesi su La Nazione di oggi (domenica 11 luglio 2010) , il quale, a un anno di distanza dalla sua nomina, ancora non ci ha detto quale sia la sua idea di cultura per la provincia, non ha comunicato una qualche programmazione, e non sa trovare altro di meglio che fare appello ai cittadini affinché mandino idee, suggerimenti o quanto altro via e-mail per decidere, fronte ai tagli economici, cosa eliminare o meno, cosa far vivere o meno in ambito culturale. Perché lui non vuole essere il “liquidatore” della cultura.
Ma è proprio l’assessore che è chiamato a dirci come fare, è questo il suo ruolo; per questo è stato chiamato ed è pagato con soldi pubblici.
L’assessore ha il compito di stilare una programmazione, individuare priorità, insomma , fare le sue scelte –anche e forse proprio in momenti di crisi -; ha il compito di incontrare fisicamente enti pubblici e privati, di coordinare attività.
Va da sé che la cultura porti ricchezza. Dice cose scontate:
- si sorprende di Torino come di una città che investe in cultura, e mostra di non conoscere la storia: Nietzsche la preferiva non a caso fra tutte le città d’Italia;
- mette la città etrusca di Gonfienti fra le sue priorità, in una versione tutta tardiva e americanizzante dell’affaire, con scavi aperti e spettacolarizzati; di ben altro avrebbe bisogno uno dei più gravi scempi compiuti in terra di Toscana!;
- ci ripensa sugli “stati generali” sulla cultura (ma anche il Sindaco di Prato li doveva fare, come sempre a parole), non vuole fare assemblee e si affida a facebook!;
- si fa vanto di non spendere nulla; ma è proprio così che si affossa l’indotto economico che ruota attorno alla cultura.

Questo è un modo di procedere né proprio né competente, così come non va bene che faccia l’anchorman degli amici suoi!
Insomma, si sente parlare del suo nome e dei suoi libri, ma di null’altro.

Maila Ermini

sabato 10 luglio 2010

Il Nesi non fa l'assessore

Continuano gli show dell'anchorman Edoardo Nesi, chiamato a fare l'assessore alla cultura alla Provincia di Prato, ma in realtà, da un anno a questa parte sta facendo tutt'altro: promuove i suoi libri, fa il presentatore dei suoi amici-colleghi scrittori, ultimamente dirige la 'Trilogia' alla Villa del Mulinaccio a Vaiano; insomma, un vero e proprio scandalo di cui nessuno parla.
Non si può criticare Berlusconi, quando poi il Centro-Sinistra, anche in piccolo, segue esattamente le sue orme.

venerdì 9 luglio 2010

L'estate annullata

Il Comune di Prato ci comunica che una intera rassegna, Giardini Sottosopra 2010, organizzata dalla Circoscrizione Centro, è stata annullata.
Perché?
Era previsto anche un piccolo cartellone di musica nei chiostri.
Anche quello è stato annullato?
Che comunicazione pratica il Comune di Prato? Deve dire il motivo per cui una intera piccola rassegna è stata annullata!
Dunque anche il ludobus per i bambini.
Una città non a misura di bambino questa di Prato.
Si abolisce l'unico spettacolo previsto, quello al Pereto alla Baracca, per opera della Circoscrizione Sud; ora si elimina anche questo passatempo serale per i bambini!
Una estate da dimenticare, organizzatori incapaci, solo fumus e intrighi.
E grandi inutili eventi: dopo la mostra - fortunatamente passata nel dimenticat-ovo - sui vestiti degli zar, ora arriva il serial killer di John Malkovich: meno male che lui se ne va nel giro di una giornata!
Non hanno la benché minima idea di cosa sia fare una programmazione culturale.
Per questo si trincerano dietro i numeri delle presenze di pubblico - l'unica risorsa rimasta - e gli ammanchi di cassa.

giovedì 8 luglio 2010

L’autunno del patriarca, ovvero la lenta inesorabile fine del Berlusconi IV.

Vedendo le immagini della polizia addosso agli aquilani che sfilavano per protesta a Roma, si è avuta la chiara percezione, anzi, l'evidenza che il governo Berlusconi, manganellante, è in profonda crisi.
Comunque sia, il rapporto d’amorosi sensi fra Berlusconi e il suo elettorato è finito.
Tra l'altro, a pochi passi dal corteo aquilano, protestavano i disabili. Una débacle di piazza che per fortuna Internet non riesce a censurare come fanno i TG.
Tralascio tutte le notizie di crisi all’interno del suo partito, il fatto che lui stesso sia un problema per i suoi peones; tralascio le leggi che fa per salvarsi, i vari e costanti tentativi antidemocratici, la manovra economica che mette in ginocchio un paese con il fine non solo di rimettere a posto le casse, ma con quello, neanche poi tanto recondito, di schiavizzare una popolazione...
Tralascio tutto.

Per capire che Berlusconi è finito basta guardare, nelle immagini del corteo aquilano, le donne; le donne che hanno sempre in maggioranza votato per lui.
Non stanno più dalla sua parte. Sono incazzate, deluse come dall'amato-traditore, con il patriarca debosciato, che proprio in questi giorni ci ha regalato, da vera icona patriacal-sudamericana, la video-promozione del turismo in Italia. Roba da vomito.
Più o meno come aveva fatto la Regione Toscana per farsi pubblicità con il video "Voglio vivere così".
Ma come quello indicava la menzogna di una regione saccheggiata; la retorica di maniera del potere regionale, questo rivela altrettanto e ancor di più e peggio.
Il video pubblicitario con la voce di Berlusconi, dal titolo inquietante "L'Italia è un maese magico", ha molte sequenze di città d'arte (sempre quelle) dall'alto: nove su tredici. E' l'occhio del capo che fa vedere i suoi gioielli, dall'alto appunto, la prospettiva è dunque quella del potere che domina; o quella che incute riverenza: quattro sequenze sono dal basso verso l'alto, e sempre in movimento, mai un momento di sosta, di riflessione, di contemplazione! La telecamera serva sorvola guardando rapidamente il paesaggio e le città italiane come le vorrebbe guardare lui. Come le guarda lui.
Il video dice cosa ne pensa dell'Italia: che è roba sua.
Il video vale più di tutte le sue parole. (Senza parlare della musica di sottofondo, da colossal americano, da sogno turistico americano, con l'acmé coro-orchestrale finale di tripudio; e il montaggio, il montaggio scontato e convenzionale da filmetto di matrimonio...).
Dunque l'estetica del potere è, ancora una volta, quella kitsch.
In realtà anche la Destra vuole che il patriarca se ne vada. Ma non sa come fare. Il problema è serio.
Peccato che non ci sia alternativa, se cade Berlusconi.
Perché, se l’alternativa è Renzi, aiuto. Chiameranno Vendola dalle Puglie?
O si metteranno tutti a litigare, consegnando sempre e ancora sempre questo paese alle forze più oscure e retrive, ai grandi comitati d’affari che cementificano quel paese che Berlusconi non fa vedere nel suo orrendo video?
Tuttavia, se cade Berlusconi, l’economia dell’Italia prenderà un sospiro di sollievo.

mercoledì 7 luglio 2010

Gli Zelig della politica pratese - Prima puntata

Ce ne sono tanti, di Zelig della politica pratese.
Oggi vogliamo parlare del Presidente della Circoscrizione Centro, Massimo Taiti. Che, difendendo i meriti del governo attuale e facendone parte, afferma che nella passata amministrazione 'contro' l'illegalità cinese non s'è fatto poco o nulla. Ma lui, vogliamo ricordare, faceva parte anche di quella amministrazione passata; insomma, lui era un consigliere di maggioranza (cioè era alleato del Centro-Sinistra con una sua propria lista).
Ora mentre si levano osanna per il governo del Centro-Destra che ci sta riportando verso la legalità e la rinascita economica e combatte a man bassa i cinesi illegali e predatori; che conferisce la primaria onorificenza della città, la "Mazza dei Gonfalonieri", a Manganelli capo della Polizia, il quale ci fornisce tutto il supporto di poliziotti per le ronde nel centro storico, proprio nella via dove ha sede la Circoscrizione Centro il disagio si fa drammatico attraverso la presenza della droga.

Taiti: «Fuori bersaglio le critiche di Mosca»
PRATO. «Non ci pare che colgano il bersaglio le critiche del presidente della Circoscrizione Ovest relativamente ai problemi della sicurezza cittadina ed a quella della riorganizzazione della Polizia Municipale». L’osservazione è di Massimo Taiti, presidente della Circoscrizione Ovest. «Sul primo punto è chiaro a tutti - aggiunge - che la nuova giunta comunale ha messo a segno, in un anno scarso di attività, più punti di quanti ne abbia fatti dalla giunta precedente. A cominciare dal contrasto all’illegalità della filiera cinese ed alle molte attività di controllo e di prevenzione svolte in sinergia con le altre Forze dell’ordine cittadine. Riguardo la riorganizzazione dellla Polizia Municipale, provvedimento assunto peraltro in via sperimentale è demagogico e fuorviante asserire che il risultato sarà quello di sguarnire il presidio territoriale periferico».

VIA DELL’ACCADEMIA Salvato da overdose Un giovane è andato in overdose ieri pomeriggio in via dell’Accademia. Immediato il soccorso da parte di un’ambulanza della Misericordia. Il medico a bordo gli ha praticato una fiala di narcan ed il tossicodipendente si è ripreso ed ha rifiutato il ricovero in ospedale. A dare l’allarme sono stati alcuni commercianti del posto che lo hanno visto privo di sensi per terra.
(Due articoli de Il Tirreno cronaca di Prato di oggi)

Un centro per aiutare gli uomini violenti

Una notizia che crediamo significativa, da Il Tirreno di Pistoia.
Incontro alla Fabbrica delle emozioni
Un centro per aiutare gli uomini violenti

PISTOIA. Nell’ambito delle iniziative sul tema della violenza sulle donne, nei giorni scorsi si è tenuto a Pistoia, nello spazio convegni della Fabbrica delle Emozioni, alle Fornaci, un incontro nel quale è stata presentata l’azione del Centro ascolto uomini maltrattanti (Cam). Il Centro (che risponde al numero 3398926550) ha l’obbiettivo di aiutare gli uomini autori di maltrattamenti a prendere coscienza del loro problema e a modificare il loro comportamento, e si propone per essere un luogo di riferimento per coloro che vogliono intraprendere un percorso di cambiamento ed assumersi la responsabilità dei loro comportamenti. L’incontro, organizzato dalla dottoressa Federica Taddei, del Centro antiviolenza “Aiuto Donna” e dalla questura di Pistoia, era rivolto agli operatori del settore. Per la questura erano presenti il capo della Squadra Mobile Antonio Fusco ed il responsabile della sezione reati contro i soggetti deboli, l’ispettore capo Severina Romano. «L’azione dell’autorità giudiziaria e delle forze di polizia - ha spiegato Fusco - è molto importante perché interviene a difesa della vittima, ma è altrettanto importante intervenire anche sull’autore del maltrattamento, indirizzandolo verso un percorso di recupero con adeguato sostegno psicologico, poiché consente di ridurre la minaccia ed il rischio di recidiva, che per questo tipo di reati è stato calcolato nell’ordine di circa il 70% nei due anni successivi».

martedì 6 luglio 2010

Femicidio

Dunque ogni giorno si registra una donna ammazzata in Italia da un uomo. Oggi a Mestre.
L’uomo, nel suo egoismo, rifiuta la legge e ribadisce la sua volontà di violenza e dominio sulla donna. Sceglie di ammazzare sé stesso, ma ribadisce questo suo smisurato, folle brutale atto di volontà, rifiutando la volontà dell'altro. In questo caso il suicidio è davvero un atto di estrema affermazione di sé.
Un sé senza pro-gettualità, e senza amore o pietà. La crudeltà è questa.
Le donne devono reagire, in qualche modo. Quante volte l'abbiamo detto?
Ma anche gli uomini, attraverso la cultura, l’educazione sentimentale, attraverso un altro modo di essere uomini.
Dunque, a parte tutte le leggi, che sono necessarie, tuttavia bisogna attuare un programma di educazione profonda, a partire dalle scuole. Un tentativo in questo senso può essere praticato.
Una nuova concezione del maschio è auspicabile.
In Spagna l’ha capito Zapatero che attraverso un programma specifico è riuscito a ridurre drasticamente il massacro, il femicidio.
Che l’Italia sia un paese in crisi profonda si vede anche da qui.

La tecnica dell’infiltrarsi nei comitati o gruppi di base

L’operazione è questa.
Per svilire e manovrare un comitato cittadino o gruppo politico di base nascente, ci si infiltra.
Nel recente passato, nel periodo della nascita e massima diffusione dei comitati, è avvenuto questo processo in varie situazioni nazionali. Così sono stati e sono annientati molti comitati cittadini o gruppi di base.
Infiltrarsi politicamente è facile; ed è una vecchia storia. Alcune buone cause non mancano mai; ultimamente l’ecologismo è molto utilizzato come facciata.
Per esempio: un comitato è contro la costruzione di un inceneritore; all’interno possono entrare persone – che si propongono come gruppo territoriale - che lo pilotano al servizio di un partito o intorbidano le acque…e, se evitano l’inceneritore, magari tacciono su altre porcherie, ugualmente ben remunerative per chi è al governo. Portano voti al partito e mettono succube il comitato.
Così in zone a minaccia di cementificazione: nasce un comitato? Gruppi vi si infiltrano e qualche caporione doppia faccia può finire al suo interno come referente. Non si costruisce lì; ma alla fine si costruisce là. E tutti contenti.
Quasi sempre certe persone fanno questo per favore a certi partiti, per rendersi ancora più benvoluti al potere a cui ambiscono.
Sono gruppi pericolosi. E il loro ecologismo (amore per le energie rinnovabili e tutto il repertorio e corollario dell’ambientalismo), il loro essere gruppo territoriale, è solo una facciata.
Dunque attenzione agli infiltrati.
E’ accaduto, può accadere.

DUE MONDI

Ieri sera sono andata a vedere i due mondi politici pratesi:
il Sindaco Cenni con la sua schiera di giornalisti, nel salotto bello della Biblioteca Lazzeriniana; e l’opposizione, con la sua festa dell’Unità e il Presidente della Regione Rossi, a Maliseti.
Non sono andata tanto per ascoltare i loro discorsi, una volta tanto, quanto per capire la differenza, l’ambiente, guardare le persone che c’erano.
Gli ambienti erano apparentemente diversi: da Cenni, scortato da Umberto Cecchi e Mascambruno direttore de La Nazione, l’ambiente era elegante, gli uomini in giacca e cravatta, le donne, soprattutto quelle del governo locale, le donne-extension- vestite riccamente e profumate; un clima non proprio di festa, ma quasi di controllo e da conta, lievemente ‘pesante’, da cui sono scappata quasi subito, perché anche le parole che vi si dicevano, erano quelle che si dicono d’estate, che passano, proprio come in uno spettacolo d’intrattenimento, scimmiottante la Versiliana o uno studio televisivo...(anche se le luci erano fatte male, cupe, ma chi gliel'ha messe?);
dall’altra parte un clima popolare e più apparentemente festaiolo, con i cinesi contenti (ai cinesi la Festa dell’Unità con tutto quel mercato piace tantissimo), Rossi rilassato sul palco, ma con parole velatamente dure contro alcuni imprenditori, attorniato da tutto lo staff del Centro-Sinistra. Lievemente antipatichello (tipico dell'uomo di Centro-Sinistra dalemiota).
Lì sono rimasta cinque minuti in più, perché si parlava del Polo Espositivo (ormai ‘perduto’ - come faremo senza le fiere a Prato?); si parlava delle Cascine di Tavola, che il Rossi è favorevole al suo recupero, eccetera, ma che aspetta progetti, che ancora non ha visto (ma davvero? Nessuno gli ha presentato un progettino per le Cascine di Tavola?). Era più preparato, com’era ovvio, sulla questione ospedaliera e difendeva la scelta del nuovo ospedale di Prato; insomma la sua politica.
Nel pubblico, sia di qua e di là, non ho visto entusiasmo. Anzi il pubblico era parecchio depresso.
Il Cenni è chiaramente in calo di consenso, com’è fisiologico ed era prevedibile; dopo un anno di governo, questa giunta non ha combinato niente; non si parla che di cinesi e di tagli, tagli tagli economici. I berluscones non fanno altro che deprimere la città! La sensazione? E' che il Cenni non possa né voglia decidere niente. Che sia un sindaco, un 'bel' sindaco da mostrare.
Dall’altra parte si percepiva un profondo senso di rabbia e smarrimento, per aver ‘perso’ Prato. E la voglia di riconquistarla. Ce la faranno? Si stanno già organizzando, stanno cercando di reagire. La strada è tutta in salita, anche perché non si vedono contenuti diversi da quelli di sempre…(Costruire cementificare costruire cementificare!).
La Politica se n’è andata, e andata via bene.
Nessuna donna era sul palco, ma tutte di cornice. Tutte obbedienti o attraenti o tutt’e due. Come lo sono anche quando le mettono sul palco.

lunedì 5 luglio 2010

L’ASSESSORE E L’ABORTO

Basta con gli uomini che sentenziano di aborto, non ne possiamo più.
Non ne possiamo più di uomini che pensano di stare dalla parte giusta, con il cravattino inamidato e il codino nascosto.
L’assessore Silli del Comune di Prato, impaurito dalle notizie su cliniche di mammane cinesi a Prato, dove le donne vengono massacrate, farebbe meglio a riflettere e a farsi alcune domande.
Perché ci sono le cliniche delle mammane cinesi?
Ha chiesto o no l'assessore alle cinesi cattive e scellerate se sono contente di questo metodo contraccettivo? Sono tutte contente e felici del metodo della calza in vagina tre o quattro volte di seguito?
Pensa lui veramente, con il suo seminario sull’aborto (invece di partecipare ad Altermundi), invitando due signore cinesi, di invertire la pratica?
Non è forse meglio capire perché accade questo invece che fare una campagna falsamente moralizzatrice e forse dispendiosa (quanto costerà il seminario per 'convertire' le cinesi?)

Perché poi si confonde una manifestazione, Altermundi, che certo non è mai stata la migliore organizzazione del mondo per l’integrazione, con la questione dell’aborto clandestino da parte delle donne migranti?
Che modo di ragionare è? Che comunicazione confusa e ambigua (‘fin troppo diversamente interessata’) è mai questa?


Basta con questi politici portatori di una ideologia falsamente moralista, sostanzialmente misogina, che poi riversano la colpa dell'aborto sulle donne ( non vi fate ingannare dall'articolo sotto, dove si parla di colpa dei mariti solo perché gliel'abbiamo fatto notare nel nostro precedente intervento).
COME SE LE DONNE RIMANESSERO INCINTE DA SOLE!
Psicologicamente parlando Freud e altri avrebbe molto da dire e scoprire su questo modo di fare politica di alcuni uomini, su concezioni sessuofobe di stampo confessionale, per cui: le donne fanno il male; gli uomini giudicano (e si assolvono), e se possono puniscono.

Se faranno il seminario il 6 novembre, noi di Primavera di Prato ci saremo e faremo sentire la nostra voce.
(Abbiamo già parlato di questo argomento a maggio: cfr. Abortire a Prato)

IMMIGRAZIONE IL COMUNE HA DECISO DI USCIRE DAL PROGETTO DI INTEGRAZIONE
Alter Mundi, rottura Silli-Provincia
L’assessore: «Servono dialogo e confronti seri. Il primo sull’aborto»
«DOPO gli ultimi avvenimenti e soprattutto dopo una lunga riflessione durata un anno sulle politiche dell’immigrazione e dell’integrazione, il Comune di Prato ha deciso di uscire dal progetto «Alter Mundi» coordinato da alcuni anni dalla Provincia». A rendere ufficiale la rottura è l’assessore, Giorgio Silli che sottolinea: «Il progetto avrebbe potuto dare dei frutti se costruito in maniera diversa. Credo — afferma l’assessore all’integrazione Silli — che difficilmente si possano impostare politiche per l’integrazione basate su cene e feste etniche dove, purtroppo sono presenti solo pochi migranti e molte persone italiane fin troppo diversamente interessate. Purtroppo la situazione finanziaria attuale non ci permette di investire alcune migliaia di euro per questa iniziativa». Diversa è dunque la scelta dell’amministrazione. «Sarà cura del Comune organizzare invece alcuni incontri dibattito, come prosecuzione dei progetti stimolati da questo assessorato, dove potrà avvenire realmente il confronto fra politica locale e comunità migranti attraverso il dialogo — aggiunge — Ci saranno confronti per stimolare l’integrazione economica attraverso la legalizzazione dei distretti paralleli e per discutere di integrazione attraverso gli strumenti urbanistici a disposizione. Sono sicuro che, stando agli avvenimenti degli ultimi giorni, sia, adesso più che mai, indispensabile, fra le altre iniziative, un grande convegno nazionale dove fare formazione ed informazione riguardo gli eccessivi aborti ascrivibili a donne migranti. Questo è un grave problema di natura culturale. Vi sono donne che abortiscono perché obbligate dai mariti, altre, come ad esempio una parte delle donne cinesi che utilizzano l’aborto come metodo contraccettivo e si trovano ad abortire 3- 4 volte di seguito (in Cina è permesso abortire fino all’ottavo mese di gravidanza). Per questo sto pensando al 6 novembre come data semidefinitiva, per portare a Prato alcuni personaggi di fama nazionale, di area cattolica e non, per creare in incontro fra diverse culture in modo da far passare il messaggio che l’aborto, per libero che sia, non può e non deve in alcun modo essere considerato come metodo di pianificazione familiare». Il convegno sarà’ costruito dall’assessore Silli insieme ai colleghi Mondanelli e Pieri. E il prossimo 12 luglio si terrà il primo incontro sulla mediazione dei conflitti interculturali, nel salone consiliare del Comune che vedrà fra i relatori il presidente del tribunale Genovese, il presidente dell’ordine degli avvocati Lamberto Galletti, il presidente del collegio dei periti industriali Fornasini. «Lo scopo è quello di creare mediazioni indispensabili al fine di rendere meno difficile la convivenza fra cittadini italiani e stranieri e di alleggerire il lavoro del tribunale di Prato. Rinnovo comunque apertura a una collaborazione, seppur esterna, con la Provincia». (La Nazione)

Una proposta molto locale: Casale nella Circoscrizione Ovest

Nonostante le circoscrizioni ormai siano morenti e il decentramento fallito o fatto fallire, la mia proposta è semplice e credo che sarebbe sposata da molti, soprattutto dalle persone anziane:
propongo che Casale (con incluso la zona del Calice), che ora è compresa nella Circoscrizione Sud di Prato, sia spostato alla Circoscrizione Ovest, a cui più propriamente appartiene per:
-posizione geografica;
-lontananza dalla sede della Circoscrizione Sud;
-eccessiva estensione della circoscrizione stessa, che ne compromette la sua gestione.

Per andare alla sede della Circoscrizione bisogna compiere una vera e propria odissea, essendo ormai separate le frazioni di Casale, Tobbiana, San Giusto grazie a un cambio disastroso del traffico; in bici si rischia la vita; in autobus non è possibile perché non esiste un collegamento diretto.

Invece arrivare a Galciana, da Casale, è molto facile grazie anche alla ciclabile e comunque molto più vicina.
m.e.

Allarme Calice e Pantanelle

Cosa succede al Calice, alla zona che nella notte di Natale 2009 è stata oggetto di una ennesima alluvione.
Al di là delle pseudo-notizie confortanti che appaiono sui giornali e sui rimborsi, ultimi quelli regionali, agli alluvionati - che sembrano piuttosto buoni per metterli a tacere -, questa è la situazione al momento:
1. gli argini del torrente Calice non sono stati ancora messi in sicurezza;
2. ci sono ancora famiglie che sono in affitto nelle case popolari (pur disponendo di casa propria) a 450 Euro al mese;
3. con la costruzione della Tangenziale Ovest, di fatto la zona è imprigionata da barriere ai quattro lati come a formare uno stagno, pronto per essere allagato;
4. gli abitanti della zona hanno la sensazione di essere abbandonati; forse, pensano, qualcuno vuole esasperali affinché se ne vadano?
5. i camion della Prato Scavi sfrecciano pericolosamente sulla strada, incuranti di tutto e senza controllo;
6. sulla strada si è formata una piccola (15 cm di diametro) ma profonda voragine che rischia di allargarsi con il passaggio dei mezzi pesanti;
7. la zona delle Pantanelle e del Calice viene lentamente, subdolamente trasformata e cementificata, oltre che inquinata, sempre più inquinata. (Tra l'altro si continua a irrigare i campi con l'acqua del depuratore del Calice, tra l'indifferenza di tutti!).
Una volta che gli abitanti se ne saranno andati, lungo la tangenziale costruiranno le orrende mastodontiche fabbriche come accade a Vergaio?
L'aver scongiurato la folle costruzione di un termovalorizzatore non salva la zona; l'ambiente è a rischio, anzi già compromesso, e curato solo da anziani che vengono progressivamente isolati.
Dunque: Primavera di Prato lancia un nuovo allarme nei confronti di quella zona e teme 'manovre' di cui non conosce l'entità, ma che sono desumibili dalle testimonianze dei cittadini e a occhio nudo, solo che si voglia vedere.
Noi saremo vigili e non permetteremo ulteriori scempi.
Ancora una volta il Parco della Piana (con l'inclusione delle Pantanelle) è una beffa e la tutela dell'ambiente una favola elettoralistica a uso e consumo della nullità delle amministrazioni attuali, il cui vero scopo sembra quello di organizzare, legalizzare, promuovere affari (sotto l'egida retorica del 'lavoro' e della 'crisi').

Ancora su Gonfienti, ovvero come negare la storia

In merito alla ricca serie degli 'scippi' all'etrusca Gonfienti, il professor Centauro manda questo articolo, resoconto di una sua visita alla mostra "Per Ville e per Giardini. Soprese d'arte e archeologia alle porte di Firenze" (di cui a Prato nessuna ha saputo nulla). Si persegue nel rendere Gonfienti città marginale e non si contestualizzano le scoperte; e invece si metta cura nell' omettere lo scempio che è stato fatto con l'Interporto della Toscana Centrale.
L'imperativo categorico è dunque quello di artefare, banalizzare e rendere inoffensiva la storia. Anche quella recente.
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Andar “Per Ville e per Giardini. Sorprese d’arte e archeologia alle porte di Firenze”

Ho cominciato da Villa Corsini a Castello. Posso assicurare che la visita alla mostra, nella cornice della splendida e ben restaurata Villa Corsini in via della Petraia, è certamente da farsi: un itinerario espositivo accattivante, ingentilito da pezzi scultorei (alcuni straordinari per bellezza) mai visti prima, provenienti dai depositi dell’Archeologico e degli stessi Uffizi. Nell’ordinamento è protagonista il collezionismo mediceo e, con esso, la rilettura tardo settecentesca ed ottocentesca di quei capolavori. Al piano superiore la scena cambia radicalmente. Infatti, uscendo da questa cornice un poco eterea e “fuori dal tempo” (ma anche dai contesti di provenienza degli oggetti presentati nella migliore tradizione granducale), sono state allestite alcune nuove sale museali, contrassegnate dall’ VIII al X , improntate evidentemente ad un’altra logica ad un altro tipo di ordinamento, con tutta l’aria di accompagnare un’esposizione definitiva, piuttosto che una mostra temporanea come indicato nella brochure. Queste sale descrivono più ambiziosamente “Le testimonianze dal territorio. Dal villanoviano all’età romana”.
Percorrendo queste sale ti assale un progressivo disagio che si riassume infine in un pervasivo senso di angoscia, tanta è la banalizzazione delle tematiche archeologiche qui esposte che si rifà ancora una volta al concetto, più volte espresso dalla curatrice Poggesi, che intende imporre ai visitatori un’univoca chiave di lettura che indica una “Fiesole egemone” su tutto il territorio fin dal periodo proto-etrusco. L’osservazione non paia irrilevante se pensiamo alle scoperte archeologiche degli ultimi 50 anni che hanno interessato la Piana, ma la gravità della mistificazione è tale da rendere persino penosa ed imbarazzante la lettura dei reperti di Gonfienti, posti al centro delle novità espositive, specie per chi conosce la storia degli scavi. Ma il visitatore occasionale cosa può saperne? Delirante e totalmente pretestuosa è infatti la lettura dei reperti sottratti al loro naturale contesto, quali un antefissa, alcuni bacili di bucchero, vasi decorati (una kylix a figure rosse) e altri pezzi pregiati di ceramica depurata, qui assortiti con i ritrovamenti etruschi sestesi (tra questi emerge tra questi il Cippo di Settimello, destinato ormai da anni, con letture sempre diverse, a sostenere feticisticamente le esposizioni archeologiche del territorio fiesolano) e il kouros bronzeo scoperto nel 1790 a Pizzidimonte, qui esposto come bronzetto di Gonfienti ; ed ancora, l’impropria contaminazione con le collezioni tratte dalle ville romane di Calenzano, ed ancora, di Sesto.
Gonfienti e l’area bisentina, pur al centro delle novità ammirate dai visitatori, sono totalmente marginali; le cose sono estrapolate nell’ìdeologica e pervicace convinzione che, a nord dell’Arno gli Etruschi, fossero ospiti casuali, quasi fossero venuti da un altro pianeta.
Resta il fatto, totalmente inopportuno a mio parere, che la comunicazione dei ritrovamenti di Gonfienti fatta in questi termini distrugga ogni possibile evoluzione di ricerca che pare ormai ridotta alla pura fortuità e forse riconoscibile solo nel formale ringraziamento, sempre prodigo nei confronti dei soggetti ospitanti gli scavi e sponsor (Interporto, piuttosto che FF.SS, o Coop ed altro ancora).
Particolarmente grave appare il fatto che la città di Prato sia stata tenuta all’oscuro di questa iniziativa (ndr. neppure una comunicazione al Sindaco o all’Assessorato alla cultura) che, per la cornice patinata della mostra e la vicinanza con le cose fiorentine, rischia di compromettere in modo irreversibile il futuro archeologico del territorio bisentino, e non solo di quello.
La chicca finale la troviamo però nella scheda di catalogo che riproduce per l’Età del Bronzo, l’abitato oggi miseramente obliterato sotto un magazzino di 200.000 mq. sorto inopinatamente nell’area dello scalo merci dell’interporto; credendo forse di ingannare il lettore si presenta lo scavo come indagine archeologica preventiva, tradendone però la rilevanza strutturale stessa, negata dall’occupazione con piazzali, magazzini e binari, costituita – come si evince nella dichiarazione dell’autrice: “da vaste porzioni di aree insediative, che attestano una stabile occupazione durante l’età del Bronzo medio e recente, con straordinari materiali che confermano già per queste epoche forti legami con l’area padana …” .
Come dire che, pur avendo trovato il possibile anello di congiunzione, in un medesimo sistema territoriale condiviso, tra le popolazioni del bronzo e quelle del ferro si è lasciato che tutto questo scomparisse sotto il cemento per poi presentare i reperti come elementi decontestualizzati, al pari di quelli facenti parte delle collezioni pre-scientifiche di qualche notabile collezionista del passato.

Prof. Giuseppe A Centauro

domenica 4 luglio 2010

Ancora 'scippata' la città etrusca di Gonfienti

Ricevo e volentieri pubblico:

Una piacevole sorpresa o un brutto schiaffo?
Dal 17 giugno al 14 novembre, giovedì-domenica ore 10-13 e 15-19 a Villa Corsini in via della Petraia, 38, struttura utilizzata in passato come deposito attrezzato del museo archeologico fiorentino, si possono ammirare oltre 100 pezzi direttamente provenienti dal museo archeologico centrale.
La sorpresa per chi si trova a visitare la mostra “Per ville e per giardini” può essere grandissima perché, già come si legge dall’opuscolo di uno degli sponsor “Informatore – Coop, 7/8, Luglio- Agosto 2010” : “La mostra si arricchisce inoltre di un percorso di archeologia del territorio, in cui risaltano reperti provenienti dalla città etrusca di Gonfienti ( nei pressi di Calenzano)” (sic!).
Adesso, pur lasciando passare lo scippo “geografico” nei confronti della città di Prato alla quale appartiene la storica frazione di Gonfienti, trattandosi evidentemente di un censurabile refuso del cronista, c’è ben altro, e di tutta evidenza, che lascia letteralmente di sale. Magari qualcuno penserà che finalmente possono vedersi reperti della città etrusca o piuttosto rifletterà sul fatto che si debba andare a Villa Corsini per incontrare gli Etruschi di Gonfienti. L’occasionale visitatore non può certo sapere che da tempo viene negato alla città , unitamente alla possibilità di visitare il sito degli scavi, abbandonati all’oblio totale, quella di fruire del proprio patrimonio archeologico e semmai valorizzarlo come sacrosanto diritto costituzionale. All’osservatore attento non resta altro che constatare, una volta di più, come al sistematico diniego arrogantemente opposto nei confronti delle varie iniziative promosse o patrocinate dall’Amministrazione Comunale per restituire dignità e conoscenza nei confronti della città etrusca sul Bisenzio, corrisponda uno inaudito scippo culturale che più che rappresentare una piacevole sorpresa brucia come uno brutto schiaffo.

GAC

venerdì 2 luglio 2010

La mattanza delle donne


Prosegue senza troppi disturbi la mattanza delle donne in Italia, che si pensava di risolvere con la legge anti-stalking.
Ministro Carfagna, bisognerebbe chiedersi come mai l’Italia è il paese che porta la bandiera di questa mattanza in Europa.
E’ questo l’atteggiamento generale della cosiddetta Destra per risolvere i problemi: misure coercitive più pesanti, più repressione e tutto finirebbe.
Non ci si chiede altro. Non ci si chiede per esempio della sua storia, dell’atteggiamento denigratorio e discriminatorio mai cessato nei confronti delle donne, e non solo al Sud (diventato silenzioso, taciuto, ma fortissimo); nessuna educazione sentimentale nelle scuole, per esempio; il fatto che per molte donne ancora il matrimonio sia ancora l’unica via d’uscita da casa, casa che poi diventa una prigione in cui vengono tenute come semi-schiave inconsapevoli; che il matrimonio sia visto ancora per molte come realizzazione di sé; che molte donne si siano adagiate al modello della televisione spazzatura, che ha contribuito fortemente a renderle lobomotizzate e sostanzialmente incapaci di reagire ai soprusi, alle violenze, soprattutto quelle domestiche; poca partecipazione alla politica; e quella poca senza nessuna alternativa al femminile.
Le donne politicamente si sono adagiate su modelli e stilemi maschili: questo a dimostrare che le donne sono anche a livello politico-sociale succubi, non propositive, non si ribellano alla loro sudditanza.
Quello che spero è una nuova, forte ripresa del femminismo in Italia, ormai accademicamente gestito da un mannello di borghesi privilegiate, incapaci di comunicare alcunché.
Personalmente cercherò di dare il mio contributo in tal senso.
M.E.
Questo è l'indirizzo di un video sulla violenza alle donne realizzato da Amnesty International:

giovedì 1 luglio 2010

Dato che continuano ad arrivare le richieste relative allo spettacolo per ragazzi al Pereto della Baracca, comunico:
purtroppo a luglio il Teatro La Baracca non farà spettacoli al Pereto, non avendo né il Comune né la Circoscrizione Sud, come era solita negli anni passati, destinato un euro per le attività estive.
Per chiedere i motivi i genitori sono pregati di non rivolgersi alla Baracca, bensì al Comune o meglio alla Circoscrizione Sud, via della Badie 130, e chiedere agli amministratori perché non abbiano finanziato almeno uno spettacolo di teatro estivo per ragazzi.
Sono loro i responsabili del disservizio e loro devono risponderne.
Il Teatro la Baracca cercherà comunque di rimediare a questo spiacevole e triste episodio, che si commenta da sé, anticipando l’inizio della stagione a settembre, proprio con uno spettacolo per ragazzi, di cui daremo opportuna notizia.
Ringraziamo comunque tutti per l'affetto e l'attenzione.

Maila Ermini

Caro assessore

Caro Assessore,
non volermene se ti scrivo questa ennesima lettera.

Dopo averti aspramente criticato, dopo averti conosciuto, mi permetto, con tono amichevole, di scriverti alcune cosette.

Ti circondi di troppi cortigiani, che poi, quando tu giri l’angolo, parlano molto male di te.

Non ti mettere a leggere sulla pubblica via; non andare in giro scortato da scudieri e scudiere; in realtà ti bardi dei tuoi stessi nemici.

Io posso essere spietata, ma sono forse una delle poche a parlarti francamente; ti stanno così vicino solo perché sei assessore, per lavorare, per fare le solite marchette.

Senza considerare l’aspetto morale, è esteticamente riprovevole vederti circondato da tanti miseri cortigiani.

Non baciare tutti. Baciando tutti, non si bacia nessuno.

Il tono confidenziale che tu usi con loro, pseudo-anticonvenzionale come una scrittura senza maiuscole, poi lo utilizzano contro di te, svalutando la tua persona e il tuo lavoro. Senza pietà.

Cordialmente.

Maila Ermini

DECADENZA

Le notizie che si susseguono a livello locale in un luogo sono le stesse ormai che si possono leggere altrove. Per cui prendete un giornale qualsiasi, di una città qualsiasi italiana, e ormai purtroppo troverete le stesse notizie. Con lievi differenze, direi piuttosto solo sfumature diverse.
Triste unità.

La vicenda della Cascine di Tavola, a Prato, volute da Lorenzo il Magnifico e gestite disastrosamente dai nostri incompetenti e vani amministratori, è emblematica.

Mariti e figli che entrano in campo, in una triste, misera, decadente operetta italiana.
Gli anziani che si occupavano della sicurezza sono stati cacciati; al loro posto, a dare un tocco di autorità e di 'sicurezza', sono stati chiamati i carabinieri in congedo.
Evviva.
Intanto le Cascine di Lorenzo aspettano il vero recupero, una qualche dignità: aspettano altri amministratori, s’intende, di cui ancora non vediamo proprio la nascita.

Scoppia la polemica sulle autorizzazioni dopo “Cascine in festa”: Secondo lo Sportello attività produttive del Comune solo il Consorzio pasticceri aveva i permessi di vendita

Iniziativa promossa da tre consiglieri Pdl della circoscrizione e inserita nella Prato Estate Calussi (Pd): «Fatto grave»

PRATO. Hanno cucinato carne alla brace, cenato all’aperto e sparato i fuochi d’artificio. Hanno fatto divertire 15.000 persone nell’ultimo weekend, secondo stime azzardate dagli organizzatori. Meno si sono divertiti invece gli anziani del parco delle Cascine di Tavola che, all’indomani di “Cascine in festa”, si sono armati di pazienza per staccare dalla corteccia degli alberi i volantini della festa. «Per non parlare della sporcizia lasciata - fa notare Michele G., che fino a marzo scorso aveva la sorveglianza del parco - tra bottiglie dappertutto, tracce di petardi sparati e il viavai di furgoni per il montaggio e smontaggio degli stand. Ma questo è un parco urbano dove si passeggia, non certo un giardino pubblico per cenare o pranzare. Ma chi ha dato i permessi?». La macchina dell’organizzazione l’hanno messa in piedi tre consiglieri Pdl della Circoscrizione Sud: Gabriele Borchi (figlio del vicesindaco), Pamela Bicchi e Maurizio Bernocchi. Sulla locandina di “Cascine in festa” campeggia il logo del Comune ed è il vicesindaco Goffredo Borchi a spiegare il perché. «Di fatto è una manifestazione promossa da alcuni consiglieri del Pdl in Circoscrizione e inserita nella programmazione della Prato Estate dell’assessorato», chiarisce Borchi. Mentre per il figlio Gabriele, «i consiglieri che l’hanno organizzata non erano in veste politica, bensì privata». Ma sui permessi per i banchini di Coldiretti, Consorzio Pasticceri e altri, ha qualcosa da dire il Suap, lo sportello attività produttive del Comune. E qui arriva la patata bollente. Perché al dipendente dell’ufficio Massimo Lago risulta che solo «il Consorzio Pasticceri ha richiesto l’autorizzazione per la somministrazione alimentare». E gli altri punti ristoro non dovevano avere i permessi del Comune? Di sicuro dal Suap gli organizzatori non sono passati. «Rientrava tutto nella Prato Estate», ribadisce Borchi junior. Il dubbio che sorge però a questo punto è un altro. «Sarebbe grave l’inserimento di una festa di partito in una programmazione culturale dell’amministrazione - avverte Maurizio Calussi, consigliere comunale del Pd che bene conosce il quartiere Sud - come gruppo consiliare faremo tutte le opportune verifiche del caso». Certe lamentele da parte di chi frequenta il parco comunque suonano strane al vicesindaco Borchi, al quale viene il sospetto di una strumentalizzazione. «Tutte queste storie sono state montate da alcuni personaggi», riferendosi a Slow Food (l’ex fiduciario Alessandro Venturi è marito di Luisa Peris, presidente della Circoscrizione Sud), che ha in gestione l’osteria dentro il parco. «Ma - annuncia Borchi - sarà meglio andare a rivedere i termini della concessione che è prevista fino al 2013. Non esiste che un’amministrazione possa stipulare contratti di gestione così lunghi e non mi risultano atti in Comune». Una nota polemica anche sul ristorante: «E’ previsto che possa rimanere aperto 6 mesi l’anno, ma la gente di Tavola vorrebbe che funzionasse di più». Dunque un’occhiata ai termini della concessione Borchi l’ha data. (Il Tirreno).
».

Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.