giovedì 1 luglio 2010

Caro assessore

Caro Assessore,
non volermene se ti scrivo questa ennesima lettera.

Dopo averti aspramente criticato, dopo averti conosciuto, mi permetto, con tono amichevole, di scriverti alcune cosette.

Ti circondi di troppi cortigiani, che poi, quando tu giri l’angolo, parlano molto male di te.

Non ti mettere a leggere sulla pubblica via; non andare in giro scortato da scudieri e scudiere; in realtà ti bardi dei tuoi stessi nemici.

Io posso essere spietata, ma sono forse una delle poche a parlarti francamente; ti stanno così vicino solo perché sei assessore, per lavorare, per fare le solite marchette.

Senza considerare l’aspetto morale, è esteticamente riprovevole vederti circondato da tanti miseri cortigiani.

Non baciare tutti. Baciando tutti, non si bacia nessuno.

Il tono confidenziale che tu usi con loro, pseudo-anticonvenzionale come una scrittura senza maiuscole, poi lo utilizzano contro di te, svalutando la tua persona e il tuo lavoro. Senza pietà.

Cordialmente.

Maila Ermini

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